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CONSORZIO VINO ORCIA 
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Al via il lavoro promosso dal Consorzio del Vino Orcia per puntare al massimo della qualità
Orcia Doc: una commissione interna ne decreta la longevita’

Intanto dopo il successo dell’incoming di giornalisti e blogger americani, in programma per la giornata di venerdì 9 novembre una degustazione per operatori e guide vinicole nazionali.

Donatella Cinelli Colombini (presidente del Consorzio): «E’ nel confronto tra i nostri produttori la strada per raggiungere una qualità unanime dei nostri prodotti»

I vini dell’Orcia Doc possono invecchiare per decenni. A decretarlo è la commissione di Assaggio interna del Consorzio del Vino Orcia che si è riunita il 5 novembre, presso l’azienda SassodiSole, per analizzare e degustare alla cieca due annate di Orcia Doc, la 2007 e la 2015, con la finalità di capire fino a che punto i vini Orcia Doc possano essere longevi. Roberto Terzuoli, Presidente della Commissione, ed i membri Carlo Pilenga, Barbara Magnani, Paolo Salviucci, Maurizio Saettini, Andrea Mazzoni, hanno esaminato numerosi campioni forniti dalle aziende produttrici riscontrando con grande piacere che per entrambe le annate la qualità media è stata molto elevata. «L’annata 2007 – commenta Roberto Terzuoli – nonostante in bottiglia da diversi anni è in grado di offrire ancora molto. La commissione ha riscontrato la presenza di tannini morbidi e importante acidità, sinonimo di maturità e di freschezza. Eravamo consapevoli delle possibilità di invecchiamento di questa annata, ed oggi abbiamo avuto una conferma per tutte le aziende presentate. Mentre per l’annata 2015 i tratti caratterizzanti sono stati i profumi fruttati e fragranti riscontrati. Al palato i miei colleghi enologi ed io, abbiamo riscontrato un forte legame alla tradizione ma allo stesso tempo una notevole evoluzione dal punto di vista tecnico. I vini risultavano tutti molto puliti ed equilibrati». Grande protagonista è stato il Sangiovese. Decretato come valore aggiunto dei vini Orcia Doc, il vitigno autoctono Sangiovese, in questi terreni esprime naturalmente potenza ed eleganza e si riflette in vini dal forte carattere.

I vini in degustazione sono stati quelli Donatella Cinelli Colombini, Sasso di Sole, Poggio Grande, Marco Capitoni, Campotondo, Bagnaia, Valdorcia Terre Senesi, Tenuta Sanoner, Azienda Agricola Trequanda, La Canonica, Vegliena e Atrivm. «Si tratta di un importante appuntamento per far crescere la denominazione Orcia Doc - ha commentato il presidente del Consorzio, Donatella Cinelli Colombini - proprio nella settimana in cui andrà in scena la degustazione dei vini Orcia in occasione della mostra mercato del Tartufo Bianco delle Crete Senesi, degustazione riservata a operatori e stampa italiana del settore».

Un Consorzio dinamico, quello dell’Orcia Doc, che parte proprio dal territorio per promuovere la qualità dei propri prodotti. E’ in questa chiave che va letto anche l’incoming appena realizzato con alcuni tra i più importanti blogger e influencer del settore provenienti dagli Usa che dal 27 al 31 ottobre hanno visitato la Val d’Orcia tra cantine e territorio. Sempre in questa ottica è in programma per la giornata di venerdì 9 novembre, al Castello di San Giovanni d’Asso, una giornata di promozione riservata a operatori del settore e a degustatori e giornalisti delle principali testate e guide del settore vinicolo in Italia.

I numeri della Doc. Nata nel febbraio del 2000, l’Orcia Doc raccoglie nella sua area di produzione dodici comuni a sud di Siena (Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Trequanda, parte dei territori di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena). Il disciplinare di produzione prevede la tipologia “Orcia” (uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese), l’”Orcia Sangiovese” (con almeno il 90% di Sangiovese) entrambe anche con la menzione Riserva in base a un prolungato invecchiamento (rispettivamente 24 e 30 mesi tra botte di legno e bottiglia). Fanno inoltre parte della Doc il bianco, il rosato e il Vin Santo. A oggi sono 153 gli ettari di vigneti dichiarati su un totale potenziale di 400 ettari. La produzione media annua si attesta intorno alle 240 mila bottiglie realizzate dalle circa 60 cantine nel territorio di cui oltre 40 socie del Consorzio di tutela che dal 2014 ha l’incarico di vigilanza e promozione Erga Omnes nei confronti di tutti i produttori della denominazione. Il Consorzio di tutela si occupa di promuovere la denominazione attraverso azioni varie, dal web alla segnaletica sul territorio, passando per incoming di giornalisti e buyers da tutto il mondo. Sono ormai di riferimento eventi territoriali tra cui l’Orcia Wine Festival.


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Consorzio del vino ORCIA
http://www.consorziovinoorcia.it/


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Si è svolta venerdì 9 novembre una degustazione condotta dall’enologo Paolo Vagaggini

Orcia Doc: i vini del Vulcano la rivelazione dell’ultimo decennio

Mr. Sangiovese (Vagaggini) parla di vini ricchi della mineralità del vulcano; consenso unanime per stampa e operatori nel decretare i vini dell’Orcia Doc come la rivelazione toscana degli ultimi anni. Donatella Cinelli Colombini (presidente del Consorzio): «Un gioco di squadra che sta premiando non solo i produttori, ma l’intero territorio di questa denominazione»



«Tutto nasce da un vulcano, come spesso succede nei grandi territori vitivinicoli, in questo caso il monte Amiata, e intorno ad un vulcano, adesso spento, c’ è sempre un mare di argilla fertile e ricca di minerali, un ambiente ideale per la coltivazione della vite». Con queste parole “Mr. Sangiovese”, il noto enologo Paolo Vagaggini, ha iniziato a descrivere le peculiarità dei vini che si producono nella denominazione della Orcia Doc. E’ avvenuto venerdì 9 novembre, nel Castello di San Giovanni d’Asso, in occasione di una giornata di promozione organizzata dal Consorzio del Vino Orcia, che ha visto protagoniste le aziende del territorio presentarsi a operatori del settore (tra ristoratori, enotecari e sommelier) e a un gruppo di giornalisti e degustatori delle principali guide enologiche italiane che hanno potuto così conoscere un aspetto nuovo di questo vino che in pochi anni è cresciuto in maniera esponenziale, il tutto in occasione del programma della Mostra Mercato del Tartufo Bianco che si svolgerà proprio questo e il prossimo fine settimana. «L’Orcia nasce in uno dei migliori distretti enologici del mondo nelle alte colline del Sud della Toscana, fra le aree del Brunello di Montalcino e del Vino Nobile di Montepulciano, una zona di straordinaria bellezza paesaggistica, in gran parte iscritta nel patrimonio dell’Umanità Unesco e costellata di piccole città d’arte – ha accolto così gli ospiti il Presidente del Consorzio del Vino Orcia, Donatella Cinelli Colombini - non meraviglia quindi che circa 2 milioni fra turisti ed escursionisti arrivino in questo paradiso del turismo enogastronomico e se la concorrenza delle due celebri denominazioni confinanti poteva far paura è anche servita da stimolo all’Orcia che, dal 14 febbraio 2000 ad oggi, in soli 18 anni, ha letteralmente corso verso l’eccellenza qualitativa facendo moltissima sperimentazione».



Orcia Doc, i vini del Vulcano spento. La degustazione tecnica è stata guidata come detto dall’enologo Paolo Vagaggini che per la prima volta ha messo in luce un aspetto di non poco conto che caratterizza questi vini rispetto alle limitrofe celebri denominazioni. «Dallo scorrimento delle acque nell’ impluvio che si forma, nasce un fiume di nome Orcia, contornato da una natura meravigliosa e selvaggia; questo fiume arriva al mare in trenta chilometri in linea d’ aria e da esso porta il clima temperato già affrancato dalla salsedine – ha detto Vagaggini - la vallata di questo fiume rimane protetta ad est dai venti freddi della Siberia dal Monte Amiata di 1738 metri ed a nord dai monti del Chianti e Montalcino, così che il clima si mantiene estremamente favorevole». Secondo Mr. Sangiovese, dalla compressione della spinta del vulcano in eruzione avviene la formazione del prezioso galestro, minerale drenante ed arieggiante per il terreno argilloso. Questo è il terroir ideale per grandi vini ed i vini dell’ area dell’ Orcia lo saranno sempre più nel futuro.



Orcia Doc: una denominazione che nasce nel territorio Unesco. Le uve che danno i vini della denominazione sono in gran parte coltivate in un territorio, la Val d’Orcia, che da qualche anno è stato riconosciuto come patrimonio Unesco. Non è un caso che tra i principali temi portati avanti dai produttori e dal Consorzio vi sia proprio quello della salvaguardia del paesaggio agricolo, uno tra i più belli del mondo. Un paesaggio dove ogni anno in media si registrano circa 1,4 milioni di presenze turistiche, con un milione di escursionisti. Molti sono anche gli stranieri che hanno case di proprietà nella zona e non a caso il 65% delle aziende vitivinicole dell’Orcia Doc è impegnata anche nell’ospitalità con un agriturismo o un servizio di ristorazione. Senza contare che la maggior parte di queste strutture è come un museo all’aria aperta, un “museo del paesaggio” con punti panoramici unici al mondo.

I numeri della Doc. Nata nel febbraio del 2000, l’Orcia Doc raccoglie nella sua area di produzione dodici comuni a sud di Siena (Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Trequanda, parte dei territori di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena). Il disciplinare di produzione prevede la tipologia “Orcia” (uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese), l’”Orcia Sangiovese” (con almeno il 90% di Sangiovese) entrambe anche con la menzione Riserva in base a un prolungato invecchiamento (rispettivamente 24 e 30 mesi tra botte di legno e bottiglia). Fanno inoltre parte della Doc il bianco, il rosato e il Vin Santo. A oggi sono 153 gli ettari di vigneti dichiarati su un totale potenziale di 400 ettari. La produzione media annua si attesta intorno alle 240 mila bottiglie realizzate dalle circa 60 cantine nel territorio di cui oltre 40 socie del Consorzio di tutela che dal 2014 ha l’incarico di vigilanza e promozione Erga Omnes nei confronti di tutti i produttori della denominazione. Il Consorzio di tutela si occupa di promuovere la denominazione attraverso azioni varie, dal web alla segnaletica sul territorio, passando per incoming di giornalisti e buyers da tutto il mondo. Sono ormai di riferimento eventi territoriali tra cui l’Orcia Wine Festival.

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10/11/2018, 14:17
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Dal 25 al 28 aprile a San Quirico d’Orcia (Si) torna il grande appuntamento dedicato alla Doc
Orcia Wine Festival: il vino più “bello” del mondo in festa in Val d’Orcia

“Francigena di Vino” sarà il tema della decima edizione della manifestazione dedicata ai vini della denominazione senese che per quattro giorni tra degustazioni guidate, banchi d’assaggio, cene tematiche e altri eventi collaterali animerà il territorio riconosciuto patrimonio Unesco

In programma una degustazione a cura di Simone Loguercio (miglior sommelier italiano Ais) e una conferenza di Giampietro Comolli (Osservatorio Vini Spumanti) in vista del cambio di disciplinare

Esiste il vino “più bello del mondo”? Ebbene sì, è l’Orcia Doc, la denominazione di origine controllata che rappresenta i produttori di vino del territorio della Val d’Orcia, per l’appunto dal 2004 patrimonio dell’Umanità secondo l’Unesco proprio per la sua bellezza unica. In queste terre caratterizzate da colline, cipressi, borghi meravigliosi, si trovano i vigneti che danno vita ai vini marchiati Orcia Doc, vini che saranno al centro dell’attenzione dal 25 al 28 aprile a San Quirico d’Orcia (Si), nel corso della decima edizione dell’Orcia Wine Festival. Un festival vero e proprio che a partire dal prodotto principe, il vino appunto, intratterrà con decine di eventi collaterali pensati per gli appassionati, ma anche per i più piccoli e per le famiglie, passando per gli amanti dei viaggi e del buon vivere. Filo rosso che legherà tutti gli eventi dell’Orcia Wine Festival sarà quest’anno la “Francigena di Vino”, ovvero il pellegrinaggio per antonomasia, che in queste terre è meta di tanti visitatori, sarà il leit motive che porterà a visitare le cantine in vari modi, dalla bici al treno a vapore. In programma il 25 aprile una conferenza a cura di Giampietro Comolli, fondatore dell’Osservatorio Vini Spumanti Effervescenti, in cui si parlerà di come è cambiato il mondo degli spumanti in crescita vertiginosa, anche in vista del cambiamento di disciplinare dell’Orcia Doc. Un altro evento atteso è la degustazione guidata dal campione italiano dei sommelier Ais, Simone Loguercio, che il 26 aprile racconterà l’eleganza del Sangiovese nel territorio dell’Orcia Doc.

La manifestazione. Si tratta di una mostra mercato con in vetrina i vini dell’Orcia Doc promossa dal Comune di San Quirico d’Orcia, in collaborazione con il Consorzio del Vino Orcia e Onav Siena che curerà le degustazioni guidate, nelle suggestive sale seicentesche di Palazzo Chigi Zondadari dove per quattro giorni troveranno spazio degustazioni tecniche guidate, il banco d’assaggio di vini di oltre 20 aziende del territorio, oltre alla possibilità per tutti di visitare direttamente le cantine. Oltre alla mostra mercato dei vini della Doc (dalle 12 alle 19), tanti gli appuntamenti: si va dalle cene tematiche nei ristoranti del territorio, passando per il trekking urbano sulla Francigena, o ancora le visite alle cantine in bicicletta. Ancora cortometraggi sul tema del vino, laboratori per i più piccoli con tematiche culinarie e l’esposizione delle auto d’epoca lungo la Francigena. Da Siena si potrà raggiungere San Quirico anche con il treno a Vapore e la sera musica dal vivo. Gli appassionati e i turisti potranno assaggiare e acquistare direttamente dai produttori i vini Orcia oltre che apprezzarne le caratteristiche e la qualità, mentre si godono le decine di eventi collaterali (il programma è disponibile sul sito della manifestazione www.orciawinefestival.wordpress.com e per informazioni è possibile contattare l’ufficio turistico 0577.899728).

Orcia Doc: una denominazione targata Unesco. Le uve che danno i vini della denominazione sono in gran parte coltivate in un territorio, la Val d’Orcia, che da qualche anno è stato riconosciuto nel 2004 come patrimonio Unesco. Non è un caso che tra i principali temi portati avanti dai produttori e dal Consorzio vi sia proprio quello della salvaguardia del paesaggio agricolo, uno tra i più belli del mondo. Un paesaggio dove ogni anno in media si registrano circa 1,4 milioni di presenze turistiche, con un milione di escursionisti. Molti sono anche gli stranieri che hanno case di proprietà nella zona e non a caso il 65% delle aziende vitivinicole dell’Orcia Doc è impegnata anche nell’ospitalità con un agriturismo o un servizio di ristorazione. Senza contare che la maggior parte di queste strutture è come un museo all’aria aperta, un “museo del paesaggio” con punti panoramici unici al mondo.

I numeri della Doc. Nata nel febbraio del 2000, l’Orcia Doc raccoglie nella sua area di produzione dodici comuni a sud di Siena (Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Trequanda, parte dei territori di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena). Il disciplinare di produzione prevede la tipologia “Orcia” (uve rosse con almeno il 60% di Sangiovese), l’”Orcia Sangiovese” (con almeno il 90% di Sangiovese) entrambe anche con la menzione Riserva in base a un prolungato invecchiamento (rispettivamente 24 e 30 mesi tra botte di legno e bottiglia). Fanno inoltre parte della Doc il bianco, il rosato e il Vin Santo. A oggi sono 153 gli ettari di vigneti dichiarati su un totale potenziale di 400 ettari. La produzione media annua si attesta intorno alle 240 mila bottiglie realizzate dalle circa 60 cantine nel territorio di cui oltre 40 socie del Consorzio di tutela che dal 2014 ha l’incarico di vigilanza e promozione Erga Omnes nei confronti di tutti i produttori della denominazione. Il Consorzio di tutela si occupa di promuovere la denominazione attraverso azioni varie, dal web alla segnaletica sul territorio, passando per incoming di giornalisti e buyers da tutto il mondo. Sono ormai di riferimento eventi territoriali tra cui proprio l’Orcia Wine Festival.

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14/03/2019, 16:34
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Dal 25 al 28 aprile a San Quirico d’Orcia (Si) un ricco programma di attività collaterali in città

Orcia Wine Festival: opera, cortometraggi e musica con l’Orcia Doc

Nel programma dei quattro giorni di festa per la Doc del territorio, la musica con l’Opera di Giuseppe Verdi nel Teatrino di Palazzo Chigi e nelle vie del borgo. Torna per il quarto anno la rassegna di cortometraggi dell’Università di Siena “A Corto di Vino”





Non solo vino per la decima edizione dell’Orcia Wine Festival, l’evento che dal 25 al 28 aprile a San Quirico d’Orcia (Si), metterà in vetrina le eccellenze del territorio che dal 2004 fa parte del patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco. Un ricchissimo programma mette infatti insieme la grande cultura enologica del territorio con le tante eccellenze, a partire da musica e cinema. Per gli appassionati del genere infatti il borgo di San Quirico d’Orcia in questi giorni sarà animato da tanti eventi in cartellone che daranno la possibilità anche di visitare luoghi normalmente chiusi, come il bellissimo teatro del Palazzo Chigi Zondadari che per l’occasione aprirà le porte all’Opera. Torna inoltre l’appuntamento con i cortometraggi a tema che quest’anno porteranno sul grande schermo l’attività di alcune cantine del territorio legate alla Via Francigena, tema di questa edizione del Festival.



L’Opera. Un vero e proprio Festival nel Festival, che inizia giovedì 25 alle ore 21.15 con l’opera lirica La Traviata. Presso il Teatrino di Palazzo Chigi, vero gioiello del genere, la musica di Giuseppe Verdi con l’Orchestra e il coro Italian Opera Florence diretti dal Maestro David Boldrini che ha curato anche la regia. Stessa squadra per la lirica che raddoppia domenica 28 aprile alle ore 21.15 con un’altra Opera di Verdi, il Rigoletto (ingresso lirica 25 euro, gradita la prenotazione visti i pochi posti a disposizione). La prevendita dei concerti è attiva presso l’Ufficio Turistico di San Quirico fino al giorno 22 aprile compreso, dal 22 aprile prevendita presso lo sportello dell’Orcia Wine Festival. Info e prenotazioni anche via telefono allo 0577 899728.



Il programma musicale. Non solo Opera, ma anche musica. Nelle vie del borgo con il ritmo dei tamburi dei Quartieri della Festa del Barbarossa che risuoneranno nel centro storico giovedì 25 aprile. E poi ancora intrattenimento con Giacomo Rossetti (il 25 aprile alle ore 17,30), con lo Standard Trio (il 27 aprile alle ore 17,30) e “Quintetto in Sei” by Leggera Electric Folk Band (il 28 aprile alle ore 17,30).

I cortometraggi in festival. Si chiama “A Corto di Vino” il programma di cortometraggi che gli studenti dell’Università di Siena per il quarto anno dedicheranno ai paesaggi dell’Orcia Doc. Dopo la positiva esperienza degli anni precedenti, anche quest’anno oltre quaranta ragazzi di tutto il mondo ambienteranno i loro lavori all’interno delle cantine della Doc per raccontare la storia di un territorio attraverso le immagini. Il tema è realizzare cortometraggi ambientati lungo la Via Francigena attraverso i quali raccontare la storia di un territorio e del suo vino, la Val d’Orcia in visione il 26 aprile alle 14.30. Gli studenti del Corso di Comunicazione Digitale tenuto dal prof. Maurizio Masini dell’Università di Siena sono stati chiamati a realizzare dei cortometraggi per far conoscere un territorio patrimonio mondiale dell’Umanità.

L’Orcia Wine Festival è un evento promosso dal Comune di San Quirico d’Orcia, in collaborazione con il Consorzio del Vino Orcia e Onav Siena e con il patrocinio di Mipaaft, Regione Toscana, Provincia di Siena e Associazione Europea Vie Francigene. www.orciawinefestival.wordpress.com

Tag ufficiali: #orciawinefestival #owf2019 #orciadoc #francigenadivino

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19/04/2019, 23:35
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Orcia Wine Festival: dal 25 aprile si celebra la “Francigena di Vino”

Il programma parte con un incontro con Giampietro Comolli sulla possibilità di inserire lo spumante nella Doc del territorio. Poi tanti appuntamenti per grandi e piccoli tra corsi, degustazioni e visite.

Il 26 aprile alle ore 16 la masterclass condotta dal miglior sommelier d’Italia, Simone Loguercio





E’ tutto pronto a San Quirico d’Orcia (Si) per il taglio del nastro della decima edizione dell’Orcia Wine Festival, il grande appuntamento che dal 25 al 28 aprile metterà in vetrina le eccellenze del territorio che dal 2004 fa parte del patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco. E non è un caso che il tema di questa edizione speciale sia la “Francigena di Vino”, ovvero il pellegrinaggio per antonomasia, che in queste terre è meta di tanti visitatori. Le cantine del territorio potranno quindi essere scoperte percorrendo i sentieri dello storico cammino utilizzando il mezzo che più si preferisce: in bicicletta per gli appassionati di due ruote, grazie all’Orcia Wine Bike in programma da giovedì a sabato alle 14.30; per chi ha voglia di godersi il paesaggio senza faticare saranno attive le visite in mini-bus, con l’iniziativa “Cantine con vista”, da venerdì a domenica con partenza alle ore 10. Spazio anche per gli appassionati di trekking con escursioni sulla Via Francigena alla scoperta del paesaggio Unesco e delle sue cantine venerdì 26 e domenica 28.



Il programma di giovedì 25 aprile. Il taglio del nastro è fissato per giovedì 25 aprile, alle ore 10.30 a Palazzo Chigi dove si svolgerà a seguire il convegno sulle opportunità di spumantizzazione per i vini Orcia Doc al quale prenderà parte Giampietro Comolli, fondatore dell’Osservatorio Vini Spumanti Effervescenti. Alle ore 12 l’apertura della Mostra Mercato dei Vini Orcia con banchi di assaggio delle aziende e delle “Eccellenze” con prodotti tipici del territorio. Alle ore 12.15 nelle vie del borgo il saluto dei Quartieri della Festa del Barbarossa. Alle ore 14.30 visite in cantina in bicicletta, mentre dalle 15 alle 17 aprirà lo spazio per i più piccoli, l’Orcia Wine for Kids con corsi di cucina e di disegno. Alle 15.30 Onav Siena ha in programma una degustazione guidata mentre alle 21.15 il teatrino di Palazzo Chigi ospita la Traviata di Verdi.

Nella giornata di venerdì 26 aprile si parte dalle 10 con le visite in cantina organizzate e dalle 11 appuntamenti per i più piccoli. Alle 14.30 la presentazione dei cortometraggi realizzati dall’Università di Siena per la rassegna “A Corto di Vino”. Alle 15.30 è in programma il trekking urbano Francigena di Vino, mentre alle 16 è il turno del miglior sommelier d’Italia Ais, Simone Loguercio, con una masterclass dal titolo “Orcia: il Sangiovese e i suoi fratelli”. Alle 20 veglia con il produttore “Cena dell’Orcia” in diversi ristoranti della città e del territorio.



La Mostra Mercato dei vini. Dalle 12 alle 18 di tutti i giorni (a eccezione del 26 aprile, dalle 11 alle 15, solo per operatori), i vini dell’Orcia Doc saranno in vetrina nelle sale seicentesche di Palazzo Chigi Zondadari, dove per quattro giorni troveranno spazio degustazioni tecniche guidate, il banco d’assaggio di vini delle aziende del territorio, oltre alla possibilità di visitare direttamente le cantine su appuntamento. Grazie alla collaborazione con ONAV Siena in programma numerose degustazioni guidate a tema. Insieme ai vini in mostra saranno anche le “Eccellenze” del territorio, tra formaggi, tartufo, zafferano e carni.



L’Orcia Wine Festival è un evento promosso dal Comune di San Quirico d’Orcia, in collaborazione con il Consorzio del Vino Orcia e Onav Siena e con il patrocinio di Mipaaft, Regione Toscana, Provincia di Siena e Associazione Europea Vie Francigene. www.orciawinefestival.wordpress.com

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23/04/2019, 10:07
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L’evento prosegue a San Quirico d’Orcia (Si) fino al 28 aprile con tanti appuntamenti

Orcia Wine Festival: grande fermento nella “Francigena di Vino”

Successo per la prima giornata tra banchi d’assaggio presi d’assalto dal pubblico dei wine lovers e affollamento nelle vie del borgo senese. Sold out anche per la Traviata nel Teatrino di Palazzo Chigi. Tanti ancora gli appuntamenti nel fine settimana e resta aperto il banco d’assaggio

Domenica si arriva a degustare con il treno a vapore, il Treno Natura che parte da Siena

E’ partita con il vento in poppa la decima edizione dell’Orcia Wine Festival a San Quirico d’Orcia (Si), il grande appuntamento che fino al 28 aprile metterà in vetrina le eccellenze del territorio. Già nella prima giornata del 25 aprile sold out per gli appuntamenti in programma, con le degustazioni tematiche dell’Onav Siena, i banchi d’assaggio con le diciotto aziende del Consorzio Vino Orcia e delle Eccellenze del territorio. Successo anche per le attività collaterali, una su tutte la Traviata andata in scena al Teatrino di Palazzo Chigi, per l’occasione tutto esaurito, che riaprirà le porte nella serata di domenica 28 aprile ancora con un’opera di Verdi, questa volta il Rigoletto.

Il programma di sabato 27 aprile. Si parte dalle ore 10 con il Wine Tour “Cantine con vista”. Alle 11.30 Onav presenta le “pillole di vino” e dalle 12 riaprono fino alle 19 i banchi d’assaggio a Palazzo Chigi. Alle 13 arrivano le auto d’epoca del Kursaal Car Club lungo la Via Francigena. Alle ore 14.30 visite in cantina in bicicletta, mentre dalle 11 alle 13 e dalle 15 alle 17 ancora aperto lo spazio per i più piccoli, l’Orcia Wine for Kids con corsi di cucina e di disegno. Alle 15.30 Onav Siena presenta “Orcia Wine Stories” con i produttori dell’Orcia Doc. Alle 17.39 in Piazza della Libertà la premiazione del concorso “Vetrina dell’Orcia”, mentre in piazza dalle 17.30 la musica dello Standard Trio. A Palazzo Chigi, alle ore 20.30, la cena (su prenotazione) “Cena a Palazzo” con i prodotti e vini del territorio.

Nella giornata di domenica 28 aprile il gran finale parte dal mattino, alle ore 8 dalla stazione di Siena con il Treno a Vapore dell’Orcia Wine Festival, il Treno Natura che farà varie tappe fino ad arrivare ai banchi di degustazione che apriranno dalle 12 fino alle 19. Alle 10 visite in cantina organizzate e dalle 11 appuntamenti per i più piccoli fino alle 17. Pillole di Vino Onav alle 11.30. Per gli appassionati di trekking “Francigena di Vino” dalle 14.30 mentre alle 15.30 ancora Onav Siena con “Orcia Wine Stories”. Il “Quintetto in sei” delizierà con la musica dell’Orcia Wine Music a partire dalle 17.30 mentre il gran finale con l’opera di Giuseppe Verdi alle 21.15 al Teatrino di Palazzo Chigi (prenotazione obbligatoria).

La Mostra Mercato dei vini. Dalle 12 alle 19 (ultimo accesso alle 18) di tutti i giorni, i vini dell’Orcia Doc saranno in vetrina nelle sale seicentesche di Palazzo Chigi Zondadari, dove per quattro giorni troveranno spazio degustazioni tecniche guidate, il banco d’assaggio di vini delle aziende del territorio, oltre alla possibilità di visitare direttamente le cantine su appuntamento. Grazie alla collaborazione con ONAV Siena in programma numerose degustazioni guidate a tema. Insieme ai vini in mostra saranno anche le “Eccellenze” del territorio, tra formaggi, tartufo, zafferano e carni.

Le aziende partecipanti. Sono diciotto le aziende del Consorzio del Vino Orcia che partecipano al banco d’assaggio e agli eventi collaterali in programma da giovedì a domenica. Direttamente con il produttore che racconterà le proprie etichette, a Palazzo Chigi gli appassionati e gli operatori potranno incontrare i protagonisti che stanno facendo la storia di questa denominazione. Questo l’elenco delle aziende partecipanti: Atrium, Bagnaia, Campotondo, Capitoni Marco, Dirimpettaio, Donatella Cinelli Colombini, La Canonica, Olivi – Le Buche, Podere Albiano, Poggio Grande, Roberto Mascelloni, Sampieri dal Fa’, Sante Marie di Vignone, SossodiSole, Tenuta Sanoner, Trequanda Az. Agr., Val d’Orcia Terre Senesi, Vegliena.

L’Orcia Wine Festival è un evento promosso dal Comune di San Quirico d’Orcia, in collaborazione con il Consorzio del Vino Orcia e Onav Siena e con il patrocinio di Mipaaft, Regione Toscana, Provincia di Siena e Associazione Europea Vie Francigene. www.orciawinefestival.wordpress.com


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Si è chiusa domenica 28 aprile a San Quirico d’Orcia (Si) la decima edizione del grande evento
Orcia Wine Festival: in migliaia per celebrare la “Francigena di Vino”

Centinaia di partecipanti ai banchi d’assaggio, degustazioni con tutto esaurito, ristoranti pieni. L’Orcia Wine Festival si conferma come evento del territorio sottolineando l’importanza dell’Orcia Doc per il turismo. A San Quirico d’Orcia l’esempio di un modello di promozione integrata

Potrebbero anche essere definiti “pellegrini del vino”, visto il tema che è stato scelto per la decima edizione dell’Orcia Wine Festival, il grande evento promosso dal Comune e dal Consorzio Vino Orcia, con la collaborazione di Onav Siena, che si è concluso con grande successo domenica 28 aprile a San Quirico d’Orcia (Si). “Francigena di Vino”, per l’appunto, il filo conduttore di questa manifestazione a segnare il fortissimo legame che c’è in questo territorio tra la denominazione locale, l’Orcia Doc, e la storia e la cultura che passano inevitabilmente dai sentieri di uno dei percorsi più conosciuti al mondo e che qui hanno visto scrivere i passi più importanti della storia. Sono stati in tanti questi “pellegrini”, wine lovers, ma anche tanti turisti che arrivando da queste parti si sono ritrovati immersi nella cultura del buon vivere per quattro giorni. Perché se il protagonista è stato il vino, l’Orcia Doc, a fare da sfondo sono stati i prodotti di eccellenza, le attività collaterali che possono essere realizzate lungo il paesaggio come il trekking, o le passeggiate in bici, il tutto finalizzato alla conoscenza del vino.

I numeri del successo. Migliaia di presenze in tutto. In oltre 1.300 hanno scelto la degustazione al banco d’assaggio dove sono stati presenti per quattro giorni 18 cantine del territorio della Doc, oltre a le “Eccellenze”, come tartufo, zafferano e tanto altro ancora (nel 2009 erano stati 250 gli ingressi ai banchi). Circa cinquanta operatori selezionati hanno preso parte alla giornata dedicata, il venerdì. Decine di partecipanti alle oltre dieci degustazioni tematiche coordinate da Onav, una delle quali ha visto la conduzione del primo sommelier d’Italia dell’Ais, Simone Loguercio. Sold out per i grandi eventi in programma: la Cena a Palazzo e le due Opere andate in scena al Teatrino di Palazzo Chigi, la Traviata e il Rigoletto di Giuseppe Verdi. Successo anche per le attività in programma per i più piccoli e per le visite alle cantine promosse in vari momenti a piedi, in bici o con le guide lungo i sentieri della via Francigena. E’ proseguita con grande partecipazione e interesse anche la rassegna “A Corto di Vino” in collaborazione con la facoltà di Scienze della Comunicazione di Siena che quest’anno ha visto la proiezione di alcuni cortometraggi che hanno raccontato alcune aziende vinicole nel territorio della Francigena.

Le aziende che hanno partecipato alla decima edizione. Sono state diciotto le aziende del Consorzio del Vino Orcia che hanno preso parte al banco d’assaggio e agli eventi collaterali in programma a Palazzo Chigi. Questo l’elenco delle aziende partecipanti: Atrium, Bagnaia, Campotondo, Capitoni Marco, Dirimpettaio, Donatella Cinelli Colombini, La Canonica, Olivi – Le Buche, Podere Albiano, Poggio Grande, Roberto Mascelloni, Sampieri dal Fa’, Sante Marie di Vignone, SossodiSole, Tenuta Sanoner, Trequanda Az. Agr., Val d’Orcia Terre Senesi, Vegliena.

L’Orcia Wine Festival è un evento promosso dal Comune di San Quirico d’Orcia, in collaborazione con il Consorzio del Vino Orcia e Onav Siena e con il patrocinio di Mipaaft, Regione Toscana, Provincia di Siena e Associazione Europea Vie Francigene. www.orciawinefestival.wordpress.com

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ORCIA DOC E CORONAVIRUS: IL BLOCCO DEL TURISMO INGINOCCHIA IL VINO

In Toscana si cominciano a vedere i contraccolpi dell’epidemia Covid-19 su una denominazione che ha il suo primo mercato nell’area di produzione e i turisti esteri come clienti principali. Occorrono misure di intervento per le imprese del settore

Nel cuore della Toscana, in provincia di Siena, l’area dove nasce la Doc Orcia è, in gran parte, iscritta nel patrimonio dell’umanità UNESCO. Questa denominazione è conosciuta come “il vino più bello del mondo” perché si estende su un territorio integro, un capolavoro di bellezza paesaggistica, mantenuto anche dalla mano dei produttori di vino, che purtroppo l’emergenza Covid-19 mette a rischio.

Nell’area di produzione della Doc Orcia ogni anno si registrano quasi un milione e mezzo di presenze turistiche e circa un milione di escursionisti giornalieri attratti dalla magica armonia dei panorami, la ricchezza di piccole città d’arte, dalle acque termali ma soprattutto da cibi e vini di grande storia e qualità. Anche per questo il 65% delle cantine dell’Orcia ha attività di agriturismo o ristorazione e tutte hanno vendita diretta dei vini. Una situazione privilegiata per una giovane DOC che si trovava fino all’emergenza del virus ad avere il mercato di esportazione “sotto casa” per il gran numero di turisti enogastronomici, in maggioranza esteri, che compravano i vini oppure li bevevano nei locali della zona. Una situazione che, con l’epidemia Covid, rischia di trasformarsi da opportunità a grosso rischio. Questo perché esiste il fondato timore che i turisti non arrivino.

«Oggi avere un solo mercato largamente prevalente, quello locale, e una sola tipologia di cliente, il turista, si rivela come un fattore di fragilità per le aziende della Doc Orcia che potrebbero subire maggiori contraccolpi commerciali rispetto alle altre denominazioni toscane – spiega il presidente del Consorzio di tutela, Donatella Cinelli Colombini - infatti per loro si sommano gli effetti della crisi nelle vendite del vino con i mancati introiti per l’affitto di appartamenti e per la ristorazione agrituristica che probabilmente resterà vuota».

I MOTIVI DELLA FRAGILITA’ E DELL’IMPORTANZA DELLA DOC ORCIA. Non sono il mondo produttivo deve preoccuparsi di questo momento, ma tutto il tessuto paesaggistico e sociale che sta vivendo una situazione di immediato allarme per i suoi effetti economici e sociali ma con possibili contraccolpi successivi più duraturi anche sul patrimonio paesaggistico. Per difendere occupazione, imprese e anche l’integrità di un territorio rurale che deve rimanere tale, è importante che l’azione pubblica di sostegno al sistema economico arrivi tempestivamente e in modo mirato al fine di salvaguardare un territorio che ha trovato nel turismo il suo riscatto e ora rischia, proprio per il turismo, di entrare in una nuova fase depressiva.

LE RICHIESTE DEL CONSORZIO DEL VINO ORCIA ALLA POLITICA. Il primo pensiero va alla salute e poi all’occupazione al sostegno ai redditi, subito dopo la preoccupazione riguarda le imprese e la protezione del lavoro futuro. Per il vino italiano sono allo studio interventi di sostegno pubblico relativi allo stoccaggio in botte o in bottiglia che potrebbero adattarsi alla Doc Orcia caratterizzata da rossi destinati al medio e lungo invecchiamento. Altre misure auspicabili riguardano premi per la distillazione e la vendemmia verde che, tuttavia, sono praticabili sono tenendo conto del valore dei vini che, nella Doc Orcia, non è certo quello del primo prezzo. E’ da presumere che le cantine stringeranno i denti ma cercheranno di coltivare i vigneti e mettere da parte il vino in vista di una ripartenza nel 2021.

Per il turismo la situazione è diversa perché molte strutture decideranno di rimanere chiuse per evitare di cumulare i costi fissi con quelli del personale a fronte di un business ai minimi termini e di un maggiore rischio per la salute.

Per evitare una prospettiva tragica di povertà e grande disagio sociale è opportuno incentivare le imprese a occupare almeno parte della mano d’opera turistica nelle attività al pubblico o in altre occupazioni riducendo il numero dei disoccupati o dei cassaintegrati e salvaguardando il tessuto di competenze e di professionalità che ha portato al successo il turismo in Valdorcia.

Una prospettiva che può concretizzarsi solo con decisioni governative tempestive perché il turismo viene costruito con mesi di anticipo e quindi prima della fine di maggio per l’estate-autunno 2020. Poi sarà troppo tardi per intercettare la clientela estera con maggiore capacità di spesa e i flussi saranno solo quelli last minute degli italiani che non basteranno per risanare i bilanci soprattutto in presenza delle norme sul distanziamento e i rischi innescati dal considerare il Covid come infortunio sul lavoro.

IL TURISMO NELLA DOC ORCIA E NELLA VALDORCIA: UNA RISORSA UNICA. L’area di produzione della Doc Orcia comprende la maggior parte del parco della Valdorcia – patrimonio Unesco e altre zone limitrofe dello stesso fregio paesaggistico e storico artistico. Per capire la portata economica dell’epidemia Covid in questa zona è necessario capire il peso economico e sociale del turismo che riceve.
La Valdorcia ha una prevalenza di turismo estero (dati IRPET 2018 presenze italiane 253.311 presenze straniere 345.559) con tassi del 58% sul totale dei flussi. Meno del Chianti, dove questo indice tocca l’82%, ma comunque abbastanza alto da preoccupare, nelle attuali circostanze. Si tratta infatti di turisti che arrivano prevalentemente in aereo e che quindi saranno particolarmente scoraggiati a viaggiare. Provengono dall’Europa occidentale per il 29,9% e dal Nord America per il 14,9%.

Anche se il turismo non costituisce la maggior parte del PIL dei distretti del vino tuttavia ne occupa una grossissima fetta. Per capirlo prendiamo l’unico dato fornito dal IRPET e relativo al 2015 nei comuni di - Montalcino e Montepulciano cioè in due super denominazioni come sono il Brunello e il Vino Nobile e in un’epoca antecedente al boom della ricettività diffusa. Ebbene il turismo era già il 25% del PIL. C’è da immaginarsi che in aree come l’Orcia, dove vigneti e cantine hanno una storia più breve e una dimensione produttiva più piccola, il turismo sia attualmente il 30% del PIL.

Anche per quanto riguarda gli occupati le percentuali sono così alte da destare allarme: in Valdorcia gli addetti al turismo erano nel 2016 il 33% della forza lavoro ed ora hanno probabilmente una percentuale più alta.

LE 60 CANTINE DELLA DOC ORCIA: un patrimonio enologico a rischio. Le aziende produttrici di Orcia DOC sono una sessantina e producono complessivamente meno di 300.000 bottiglie di vino l’anno coltivando 153 ettari di vigneto. Si tratta dunque di imprese piccole o molto piccole, in gran parte a carattere familiare. Si trovano in 12 comuni nell’area collinare fra le denominazioni del Brunello e del Vino Nobile, in una zona di grande vocazione nella produzione di vini rossi da invecchiamento (Buonconvento, Castiglione d’Orcia, Pienza, Radicofani, San Quirico d’Orcia, Trequanda, parte dei territori di Abbadia San Salvatore, Chianciano Terme, Montalcino, San Casciano dei Bagni, Sarteano e Torrita di Siena).

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30/04/2020, 11:36
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Vendemmia 2021 Orcia Doc, un’annata resiliente.

Vini Orcia Doc: calo di produzione ma ottima qualità, ricca nei colori e negli aromi.

E’ il momento di resoconti e dati, è il momento di valutare la vendemmia 2021 in un contesto di grande fiducia sia per la qualità del raccolto, che per i primi segnali di ripartenza dopo il difficile periodo dovuto al Covid-19.

Quella del 2021 si può definire una vendemmia resiliente.

Nonostante le avversità climatiche, che hanno causato un calo produttivo di circa il 15% rispetto allo scorso anno, per l’Orcia Doc la qualità è senza dubbio ottima.
https://www.rivistadiagraria.org/vino-e ... esiliente/

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02/11/2021, 18:52
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