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Consorzio Tutela Vini Colli Berici e Vicenza 
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OSSERVAZIONE, CONDIVISIONE E LIBERTÀ DI SCELTA:
​LA VITICOLTURA DEL FUTURO PARTE DALLA DOC COLLI BERICI E VICENZA

Alla Biblioteca Internazionale “La Vigna” un confronto tra esperti del settore per parlare di ricerca, sperimentazione e pratiche in vigneto per affrontare le sfide del clima

Consapevolezza degli scenari imposti dal cambiamento climatico, centralità della ricerca scientifica, condivisione delle conoscenze, adattabilità, sostenibilità a tutto tondo e spirito pionieristico: sono alcuni dei temi emersi durante il convegno Alla ricerca dell’equilibrio – Le sfide della viticoltura contemporanea, presentato dal Consorzio Tutela Vini Colli Berici e Vicenza lo scorso giovedì 8 maggio 2025 alla Biblioteca Internazionale “La Vigna” di Vicenza. Un approfondimento sull’impatto delle trasformazioni climatiche in vigneto con evidenze della ricerca scientifica e applicazioni pratiche da adottare sul campo.

Protagonisti dell’incontro sono stati Giovanni Battista Tornielli, docente dell’Università di Padova, Ermanno Murari, capo area tecnico di Vivai Cooperativi Rauscedo, e Giovanni Ponchia, direttore del Consorzio Tutela Vini Colli Berici e Vicenza. Ha moderato il convegno la giornalista, agronoma e direttrice scientifica di Millevigne Alessandra Biondi Bartolini.

“Dare spazio a un confronto significativo tra scienza e tecnica, tra teoria e pratica, per offrire ai nostri soci strumenti concreti e linee guida chiare da poter applicare in vigneto – ha dichiarato Silvio Dani, presidente del Consorzio Tutela Vini Colli Berici e Vicenza –. Questo l’obiettivo che abbiamo perseguito organizzando un convegno con importanti esperti del settore scientifico, viticolo e agronomico. Solo attraverso la formazione e la sperimentazione condivisa possiamo affrontare le sfide climatiche odierne con visione, pragmatismo e responsabilità”.

L’incontro ha offerto un approccio integrato tra tecnica e pratica, sollevando al contempo riflessioni più ampie sulle prospettive future della viticoltura. Si è discusso della necessità di uno sguardo lungimirante e di una visione aperta all’innovazione, fondata su una profonda osservazione, sull’esperienza e sul dialogo con i produttori. È emersa l’esigenza di maggiore flessibilità nei disciplinari, per permettere soluzioni più agili e tempestive alle difficoltà generate dal clima. Tra i valori richiamati anche il coraggio, la creatività e la curiosità nell’introduzione di nuove tecniche basate su studio e ricerca.

In questo contesto, Giovanni Battista Tornielli ha offerto una panoramica sulle principali problematiche agronomiche e ambientali, soffermandosi sia su interventi a breve termine come la gestione del suolo e della chioma in vigneto, sia su strategie più strutturali di lungo periodo, che includono la scelta di portainnesti e varietà, il riposizionamento delle colture e l’uso di tecniche per il miglioramento genetico. Ha inoltre evidenziato l’importante ruolo delle tecnologie avanzate per monitorare lo stress idrico e la qualità della produzione. Ermanno Murari, partendo dai suoli dei Colli Berici e illustrando esempi concreti adottati in Veneto, ha approfondito l’impiego delle varietà resistenti e dei portainnesti di nuova generazione, serie M, sviluppati per affrontare specifiche criticità come siccità, calcare attivo, salinità e suoli asfittici.

Tra le risposte concrete alle sfide climatiche e alla valorizzazione del territorio si collocano anche le recenti iniziative del Consorzio, presentate nel corso del convegno dal direttore Giovanni Ponchia. “In un’ottica di maggiore adattabilità produttiva – ha spiegato il direttore – stiamo richiedendo un aggiornamento del disciplinare per consentire l’utilizzo del sistema di allevamento a pergola per tutte le varietà ammesse, mentre per i vini Colli Berici bianco e rosso domandiamo una maggiore libertà nella composizione ampelografica”.

L’attenzione del Consorzio si concentra inoltre su aspetti chiave come la gestione dello stress idrico e la tutela della biodiversità locale. A questo proposito, è stato istituito un campo catalogo a Lonigo, dove vengono coltivate antiche varietà autoctone come Denela, Leonicena, Gambugliana, Liseiret, Pomella, Cenerente e Rossa Burgan, selezionate per la loro capacità di adattarsi alle nuove condizioni ambientali.

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