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Agricoltura - Parlamento Italiano 
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PFAS: M5S, NO A ‘LICENZA DI AVVELENARE’. PORTARE LIMITI-SOGLIA A ZERO

Roma, 7.09.2016 – “Il Governo ha fissato con un decreto del ministro dell'Ambiente, Galletti, i limiti-soglia per le sostanze inquinanti Pfas nelle acque di falda aumentandoli di sette volte. Una vera e propria ‘licenza d’avvelenare’ per l’azienda Miteni S.p.a. di Trissino, in provincia di Vicenza, che rilascia nell’ambiente queste sostanze dannose per la salute al punto da aver provocato una vera e propria emergenza sanitaria in Veneto che ha coinvolto finora centinaia di migliaia di persone”. Lo affermano in una nota i parlamentari del M5S. “Credevamo che i tempi in cui si alzavano i limiti per rendere legale l’illegalità fossero finiti, invece ancora oggi, nel 2016, questa pratica brutale è all’ordine del giorno. Mentre per i vecchi composti a 8 atomi, che non sono più prodotti, i limiti dell’Istituto Superiore di Sanità sono rispettati, il ministero per i nuovi composti a 4 atomi, che da studi spagnoli risultano essere anche più pericolosi in quanto a differenza dei primi vanno ad intaccare anche cervello e polmoni, rilascia praticamente licenza in bianco di scarico: dal limite dell’Iss 500ng/lt al limite del decreto a 3.000 ng/lt per il PFBA. Chiediamo al Governo che sia discussa e approvata al più presto la nostra proposta di legge che prevede invece di fissare i limiti-soglia dei Pfas a zero affinché sia tutelata l’intera catena alimentare per il benessere dei cittadini”, concludono i parlamentari pentastellati.

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07/09/2016, 20:07
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SISMA: M5S, ZOOTECNIA A RISCHIO COLLASSO, INTERVENIRE SUBITO

ROMA, 8 settembre 2016 - "Decine di aziende agricole zootecniche situate nelle aree colpite dal sisma del 24 agosto rischiano di chiudere se le istituzioni non interverranno in tempi rapidi.". Lo dichiarano la consigliera M5S alla Regione Lazio, Silvia Blasi, e il deputato in commissione Agricoltura, Massimiliano Bernini, che ieri hanno svolto un sopralluogo nelle aree del reatino colpite dalla calamità. "Siamo andati, in particolare, a verificare le condizioni di alcune realtà agricole nell'area di Amatrice e abbiamo rilevato come a due settimane dal sisma gli allevatori che hanno subito il crollo o l'inagibilità delle proprie stalle non abbiano ricevuto alcun sostegno al fine di garantire adeguati ricoveri temporanei per gli animali e strutture per la mungitura. È necessario che lo Stato intervenga al più presto: l'inverno è alle porte e si rischia che molti bovini e ovini si ammalino e muoiano, causando un gravissimo danno economico agli imprenditori, già provati dalle conseguenze del terremoto. Se il governo o la Regione Lazio non interverranno prontamente, molti allevatori saranno costretti a dismettere l’attività, indebolendo ulteriormente un tessuto economico e sociale già al collasso. Dunque, auspichiamo che per gli agricoltori e allevatori colpiti dal sisma vengano attivate prontamente linee di accesso al credito anche a fondo perduto, da impiegare per il pieno ripristino delle attività agricole e zootecniche".

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08/09/2016, 12:53
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Sisma: M5S, zootecnia al collasso. Aree a rischio spopolamento

Roma, 13.09.2016 – “Il governo e le istituzioni devono fare presto. È il grido di allarme degli allevatori e agricoltori, raccolto ieri dopo l'ennesimo sopralluogo nelle aree del sisma, che, in preda alla disperazione, stanno svendendo il proprio bestiame per recarsi in altre regioni, determinando così un irreversibile spopolamento della zona”. Lo dichiarano i deputati del M5S della Commissione Agricoltura. “Purtroppo a distanza di venti giorni dal terremoto che ha colpito il centro Italia, nessun aiuto concreto è giunto alle aziende zootecniche di Amatrice, Accumoli e degli altri comuni colpiti - aggiunge il portavoce 5stelle, Massimiliano Bernini, che ha effettuato il sopralluogo nelle aree colpite dal terremoto - In vista dell'inverno, rigido in quelle zone, servono immediatamente strutture temporanee per il ricovero dei capi, per lo più bovini ed ovini, e moduli abitativi in prossimità delle aziende per le esigenze degli allevatori e delle loro famiglie. Se nelle prossime ore non si agirà in questa direzione, i governi regionali e nazionale saranno colpevoli del naufragio di un intero settore produttivo, trainante per quelle zone. Esperienze tragiche come quelle di questo sisma dimostrano come l'agricoltura e la zootecnia hanno un ruolo socio-economico di presidio dei territori, in modo particolare nelle aree più vulnerabili del nostro Paese. Per questo la Protezione civile, oltre ad intervenire a favore dei cittadini, deve specializzarsi nel soccorso delle aziende zootecniche, che, a differenza di altre attività produttive, non possono essere ‘sospese’, date le esigenze degli animali. Tra le altre criticità riscontrate dal portavoce 5stelle durante il sopralluogo con il supporto delle associazioni di categoria Copagri e Confagricoltura, la mancata distribuzione degli alimenti zootecnici in diverse aziende, per far fronte alla quale sarebbe necessaria una maggiore sinergia tra Ispettorati agrari, Asl e istituti Zooprofilattici”.

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13/09/2016, 14:17
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Animali: M5S, per Governo strage pulcini non avrà fine

Roma, 13.09.2016 – “Dal Governo nessuna risposta concreta per porre fine alla strage di pulcini nell’industria avicola. Il ministero delle Politiche Agricole, attraverso il Sottosegretario Castiglione, non ha infatti indicato un tempo preciso né quali azioni specifiche intenda applicare per consentire alle aziende del settore di riconvertire la propria filiera produttiva nel rispetto del benessere animale senza dover subire la concorrenza sleale dei prodotti importati. Né ha saputo rispondere su quali siano attualmente i costi affrontati per le uccisioni e lo smaltimento delle carcasse ma si è limitato a riferire che sono in corso dei tavoli con i rappresentanti del settore”. Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura commentano la risposta del Ministero delle Politiche Agricole all’interrogazione sull’eliminazione dei pulcini maschi.
“I pulcini maschi appena nati degli allevamenti di galline ovaiole vengono uccisi in quanto non adatti alla produzione di carne – spiega la portavoce 5stelle Chiara Gagnarli, proponente dell’interrogazione - E così una volta riconosciuto il sesso, appena nati, vengono soffocati o tritati in un macchinario a lame rotanti da figure professionali specializzate. Una pratica brutale che diversi Paesi europei, come la Germania o la Francia, hanno già annunciato di abbandonare dal 2017. In particolare l’idea della Germania, sarebbe quella di determinare il sesso del pulcino già nella fase embrionale, prima della schiusa, così da poter poi destinare le uova ad altri usi. Il costo aggiuntivo di questa operazione si aggirerebbe intorno ai due centesimi a uovo. Anche in Svizzera si sta puntando a sviluppare una razza che permetta di allevare il maschio come animale da carne e di utilizzare la femmina per la produzione di uova. Questo dimostra che, grazie alla ricerca e alla volontà politica, le soluzioni ci sono. Chiediamo al Governo di prendere un impegno concreto applicandole al più presto anche in Italia e permettere così al comparto di mettersi al passo degli altri paesi Ue che per questo obiettivo si sono dati delle scadenze ben precise".

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13/09/2016, 17:57
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Glifosato: M5S, da Governo ‘decreto-bufala’ su divieto. Su 173, solo 85 i composti revocati

Roma, 14.09.2016 – “Il Governo mente quando dice di aver vietato in agricoltura l’uso del glifosato, il pesticida della Monsanto più usato al mondo definito potenzialmente cancerogeno dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro. Su 173 composti presenti nel database del ministero delle Politiche Agricole, infatti, solo 85 sono stati revocati perché formati da glifosato e dal pericoloso coformulante ‘ammina di sego polietossilata’. Ce ne sono poi altri 20, che, pur avendo la stessa composizione degli 85 vietati, hanno incassato il via libero dal decreto. Ne restano altri 68 il cui coformulante non viene nemmeno specificato nelle rispettive schede di sicurezza del database del Mipaaf. Non è chiaro quindi in base a quali logiche e criteri avvenga l’iter autorizzativo dei prodotti fitosanitari e le misure di tutela per l’ambiente e la salute dei cittadini”. Così i deputati del M5S delle Commissioni Ambiente e Agricoltura commentano la risposta del ministero delle Politiche Agricole all’interrogazione sul divieto dell’uso del glifosato del portavoce 5stelle Mirko Busto. “Il glifosato continuerà quindi a invadere le nostre terre, le nostre acque e il nostro cibo. Ma le criticità del ‘decreto-bufala’ del ministero non finiscono qui – incalza Busto - Rispetto al decreto ministeriale precedente del 2014, le aree vulnerabili in cui è vietato usare il glifosato, anziché essere estese a tutte le aree urbane, sono state invece ridotte. Questo vuol dire meno tutele per la salute dei cittadini. Davvero irrisorio inoltre il divieto dell’uso del glifosato in agricoltura, la cui limitazione si riduce solo alla fase di preraccolto, permettendone l’uso in tutte le altre fasi di coltivazione. Insomma, una grande presa in giro. Chiediamo che il Governo faccia chiarezza al più presto su un decreto ipocrita, il cui divieto del glifosato si riduce solo ad un’operazione di facciata, e che intervenga eliminandolo davvero assieme agli altri pesticidi, ponendo così le basi per una riconversione ecologica dell’agricoltura italiana”.

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14/09/2016, 13:25
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Agricoltura: M5S, ecco le nostre proposte ‘salva-grano’

Roma, 14.09.2016 – “Rivedere il meccanismo di formazione del prezzo, sostituendo l’anacronistico sistema delle Borse merci con le Commissioni Uniche Nazionali, in modo da garantire più trasparenza ed equità nei rapporti di forza tra produttori e industriali; favorire l’aggregazione dei produttori agricoli e applicare il Piano proteico nazionale basato sulla rotazione delle colture di grano con le leguminose in grado di potenziare non solo la quantità ma la qualità del grano duro italiano”. Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura in merito alla ripresa della discussione delle risoluzioni ‘salva grano’ in ComAgri, che vede sul tavolo due le risoluzioni 5stelle. “Oggi riprendiamo la discussione sulla la crisi del grano made in Italy con all’attivo un primo successo per le proposte 5stelle a favore del comparto: l’istituzione delle Commissioni Uniche Nazionali contenuta in un nostro emendamento e approvato lo scorso luglio 2015. Manca solo l’ultimo passaggio del parere del Consiglio di Stato – spiega Giuseppe L’Abbate, capogruppo M5S in Commissione Agricoltura, e primo firmatario di una delle due risoluzioni - Molto resta ancora da fare ed in questa direzione va il nostro impegno per la ripresa dei lavori in commissione”. “Come riconosciuto anche dal Crea durante le audizioni in Commissione, per poter migliorare la produzione di grano italiano è necessario applicare il Piano proteico nazionale basato sull'uso di leguminose contenuto nella nostra risoluzione. – aggiunge il portavoce 5stelle, Filippo Gallinella, che ha firmato l’altro documento 5stelle – Le leguminose (fava, fagiolo, lupino ecc.), infatti, sono preziose per fissare l'azoto nel terreno, sostanza utile a garantire la quantità e la qualità di proteina nel grano sufficiente ad ottenere una pasta 'al dente'. Oltre a preparare il terreno per le colture del grano le leguminose possono poi essere utilizzate come mangimi per i quali l'Italia dipende quasi interamente da quelli a base di Ogm importati dall'estero. Un piano ancora più urgente se si considera che negli ultimi 50 anni la superficie nazionale dedicata alle leguminose si è drasticamente ridotta passando, ad esempio, da 500mila a 50mila ettari per la fava e a 10mila per il fagiolo e da 25mila a 2400 per la lenticchia”.

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14/09/2016, 17:33
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"Ho appreso della situazione del CARA di Borgo Mezzanone, Foggia, dal servizio uscito domenica su L'Espresso, quanto riportato dal giornalista, cui va il mio apprezzamento per il coraggioso reportage,è terribile. Persone che lo Stato Italiano deve proteggere e alle quali deve garantire il rispetto dei diritti umani, sono alla mercè di bande criminali che li avviano alla prostituzione e dilaga la piaga del caporalato" afferma la Senatrice Donatella Albano del Partito Democratico, "ho presentato oggi un'interrogazione alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministro dell'Interno, apprezzo che stamane il ministro Alfano abbia annunciato la volontà di andare a fondo a questa bruttissima vicenda".

"Mi chiedo dove fossero le Istituzioni che dovevano vigilare su quanto accadeva nel perimetro del CARA, perchè le Forze dell'Ordine poste a sorveglianza non siano mai entrate nella struttura, come afferma il giornalista, come mai non abbiano visto il viavai di persone che andava a lavorare per pochi euro nelle campagne del foggiano, arruolate da imprenditori agricoli senza scrupoli, come mai non abbiano visto le ragazze prelevate dall'interno per essere portate a prostituirsi, come nessuno dei lavoratori delle cooperative operanti all'interno abbia denunciato le gravissime condizioni igienico sanitarie in cui i richiedenti asilo versavano, testimoniate dalle foto a corredo del reportage" continua la Albano, "ed è terribile che questo è avvenuto dopo i fatti di Rignano, dopo la firma di diversi protocolli d'intesa tra le Istituzioni, le Associazioni e le rappresentanze datoriali, contro la piaga del caporalato e per la tutela e l'inserimento lavorativo dei migranti presenti nel foggiano".

"Questa vicenda getta purtroppo una bruttissima luce sull'intero sistema di accoglienza italiano, come avvenuto già con le vicende del CARA di Mineo, questo non è accettabile, perchè l'accoglienza in Italia viene svolta nella maggior parte dei casi da operatori seri e onesti. Per questo confido che il Ministro vada davvero a fondo, ricostruendo le responsabilità di quanto accaduto a Foggia e ristabilendo condizioni di vita per i richiedenti asilo degne di questo nome", conclude la senatrice ligure, già impegnata nelle tematiche dei migranti per il caso della città di Ventimiglia.

L'interrogazione della Sen. Albano è stata sottoscritta oggi dai colleghi senatori Dirindin, Manconi, Giacobbe, Sollo, Angioni, Fasiolo, Fornaro, Pezzopane, Valentini, Manassero, Filippin, Cantini, Cirinnà, Ricchiuti, Mattesini, Silvestro, Capacchione e Puppato

Ufficio Stampa Sen. Donatella Albano

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15/09/2016, 7:12
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Obesità infantile. Questa sera a Cortona Convegno del M5S “La salute vien mangiando”

Anche il dott. Franco Berrino tra gli esperti per approfondire la correlazione tra alimentazione, stili di vita e salute

Roma, 15.09.2016 - Una dieta sana, insieme ad un corretto stile di vita e alla giusta dose di attività fisica, possono prevenire il rischio di numerose malattie, anche gravi, come diabete, ipertensione, ipercolesterolemia. Scongiurare il fenomeno dell’obesità infantile - in Italia circa il 9,8% dei bambini è obeso- si può e si deve. Sono queste le idee dalle quali è nato il convegno “La salute vien mangiando”, organizzato dal Movimento Cinque Stelle di Cortona che si svolgerà questa sera, alle ore 21, presso la Sala Convegni di Villa Santa Margherita.
“Un’occasione importante per discutere della nostra alimentazione come arma per combattere l’obesità, specie quella infantile, e salvaguardare anche la nostra spesa sanitaria, sulla quale questa malattia pesa per circa 23 miliardi di euro l’anno”. Lo dichiara Chiara Gagnarli, deputata del M5S, e organizzatrice dell’evento. “Anche in Parlamento – prosegue - ci stiamo impegnando per far sì che tutta la società si muova nella direzione di una prevenzione costante, evitando, ad esempio, la presenza di pubblicità di prodotti “insani” durante le trasmissioni dedicate ai bambini, oppure limitando la presenza di distributori di merendine nei luoghi frequentati dai bambini, o magari sostituendo i prodotti industriali con frutta o verdura”.
Oltre alla Gagnarli, saranno presenti all’incontro il professor Franco Berrino, già direttore del Dipartimento di Medicina Preventiva e Predittiva Istituto Nazionale Tumori di Milano; la dottoressa Elena Alquati, docente di cucina per la prevenzione; il professor Pier Luigi Rossi, medico specialista in Scienza dell'Alimentazione e la dottoressa Barbara Lapini, dietista, ideatrice de “La banda dei piccoli chef”, un corso e laboratorio di cucina in cui sono proprio i bambini a mettere le mani in pasta.

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15/09/2016, 14:52
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Bayer-Monsanto: M5S, No a invasione pesticidi e Ogm in Italia

Roma, 16.09.2016 – “Il Governo non faccia da sponda agli interessi del colosso Bayer-Monsanto, la cui produzione punta su Ogm e pesticidi e la cui fusione rischia di creare un vero e proprio monopolio nella vendita delle sementi del settore agricolo”. Lo affermano i deputati del M5S della Commissione Agricoltura insieme con il parlamentare 5stelle, Mirko Busto. “Diversi finora infatti i segnali preoccupanti: il Governo italiano si è astenuto durante il voto nelle sedi Ue per il rinnovo all’autorizzazione del glifosato, il pesticida più usato al mondo prodotto proprio dalla Monsanto e definito ‘potenzialmente cancerogeno’ dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro, mentre il decreto del ministero delle Politiche Agricole, che doveva vietare il glifosato, in realtà ha revocato solo 85 composti su 173 composti a base del contestato fitosanitario e ha ridotto, rispetto al precedente decreto ministeriale del 2004, le aree vulnerabili in cui lo si può usare. Non vorremmo che fossero solo l’inizio di una politica prona agli interessi del colosso Bayer-Monsanto”. “In questi giorni inoltre – aggiungono i deputati 5stelle Massimiliano Bernini e Silvia Benedetti – è in discussione alla Camera in Commissione Agricoltura lo schema di decreto legislativo 324 per il recepimento della direttiva Ue che potrebbe consentire alle singole Regioni italiane di autorizzare la coltivazione di Ogm. Ricordiamo che lo scorso 27 ottobre il Parlamento ha approvato la nostra mozione che impegna il Governo a vietare, davvero, il glifosato e metta in campo tutte le azioni necessarie per un’agricoltura sostenibile in Italia. L’Esecutivo rispetti il voto del Parlamento e applichi la nostra mozione”.

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Glifosato: M5S, Pd usi stessa precisione con database ministero

Roma, 16.09.2016 – “Se il Pd e il Governo applicassero lo stesso zelo, che usano per attaccare il M5S, prima nello scrivere e poi nel leggere le schede di sicurezza sul glifosato contenute nel database del ministero della Salute, l’ambiente e il benessere dei cittadini ora non sarebbero in balia delle mire del colosso Bayer-Monsanto che puntano su un’agricoltura a base di pesticidi e Ogm. È inutile che ora il Governo piddino cerchi di salvarsi la faccia giocando con le parole dopo aver fatto in Italia e in Europa gli interessi delle multinazionali”. Così i deputati del M5S della Commissione Agricoltura relativamente alle dichiarazioni di Nicodemo Oliverio, capogruppo Pd in ComAgri. “Abbiamo infatti riscontrato che nel database del ministero della Salute su un totale di 173 schede di sicurezza sui composti a base di glifosato, ben 68 sono parziali e manchevoli di informazioni fondamentali, come l’indicazione del coformulante associato. E inoltre solo 85 composti a base del pesticida nocivo sono stati revocati. Un pasticcio che è rimasto nel decreto nonostante il ministero della Salute ad agosto lo abbia emanato ben due volte. Riguardo al voto nelle diverse sedi Ue, il Pd come al solito fa il gioco delle tre carte: è vero che in Parlamento ha votato contro il rinnovo dell’autorizzazione del glifosato per 15 anni ma poi, nel testo definitivo della risoluzione approvato in plenaria, con il sostegno dei deputati del PD, si è chiesto alla Commissione Ue di consentirne l'utilizzo per altri 7 anni. Poi, politicamente indebolita da questo voto, nel Comitato d’appello, l’Italia si è astenuta sul rinnovo per 18 mesi. Si è astenuta anche la Germania, sede della Bayer che ha poi acquistato la Monsanto, appunto la multinazionale che produce il glifosato, il pesticida più usato al mondo definito ‘potenzialmente cancerogeno’ dall’Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro. Per quanto riguarda invece, il decreto in discussione alla Camera che potrebbe permettere alle Regioni italiane di decidere autonomamente se coltivare o meno gli Ogm, sappiamo bene che è previsto dalla Costituzione ed è proprio per questo che ci preoccupiamo: perché va contro la politica nazionale”.

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