AGRICOLTURA, ALOISIO (M5S): “CRISI PREZZI GRANO DRAMMATICA, GOVERNO INTERVENGA” Roma, 5 set. - “La crisi dei prezzi del grano e il rischio di una sospensione delle semine da parte degli agricoltori, soprattutto meridionali, fotografano una situazione drammatica per il comparto agricolo. Come denunciano ormai da settimane le principali testate di settore, migliaia di agricoltori, soprattutto di Basilicata, Sicilia e Calabria, hanno imboccato una strada irta di criticità, eppure il governo si sta trincerando dietro un’inerzia ormai insostenibile. Invece di intervenire con misure concrete per tutelare seriamente la sovranità alimentare, ci si limita a silenziare le istanze di chi lavora la terra, lasciando che il settore si impoverisca e che si avvii verso una crisi irreversibile. Il rischio di un’epidemia di abbandono delle campagne, di una desertificazione delle terre coltivate e di un impoverimento della nostra agricoltura è reale e imminente. Se il ministro Lollobrigida non coglie immediatamente l’acuirsi di questi campanelli d’allarme, intervenendo con decisione, il risultato sarà un Paese sempre più dipendente dalle importazioni, con conseguenze devastanti sulla nostra sicurezza alimentare. È ora di agire, prima che sia troppo tardi: gli agricoltori non possono più aspettare. La salute, il futuro e la dignità del Meridione sono in gioco”. Lo scrive in una nota Vincenza Aloisio, senatrice del Movimento 5 Stelle.
FAUNA SELVATICA: M5S, PATRIMONIO INDISPONIBILE STATO, SUA TUTELA NON PUÒ ESSERE FRAMMENTATA Roma, 16 set. – “Il disegno di legge di modifica dello Statuto speciale per il Trentino-Alto Adige, oggi all’esame nelle commissioni Ambiente e Agricoltura della Camera, prevede un passaggio gravissimo: l’attribuzione alla Regione della competenza esclusiva sulla ‘tutela dell’ambiente e dell’ecosistema di interesse provinciale, compresa la gestione della fauna selvatica’. Un passaggio sul quale esprimiamo una ferma contrarietà. La fauna selvatica è patrimonio indisponibile dello Stato e la sua tutela non può essere frammentata su base territoriale. Si rischia di abbassare gli standard minimi di protezione sanciti dalla legge nazionale n. 157/1992, creando pericolosi precedenti che potrebbero favorire pratiche venatorie più permissive, a discapito della biodiversità. In più di un’occasione, purtroppo, il Trentino ha dato prova di non saper gestire la fauna selvatica. Non si dimentichi la strage di orsi di cui si è fatto promotore, invece di favorire la convivenza uomo-animale, esercitare la buona politica del territorio, mettere in atto quelle azioni necessarie a mettere in sicurezza i suoi cittadini e tutti gli abitanti della propria regione (umani e non). Un orrore che sarebbe scandaloso si ripetesse. L’ambiente è una materia trasversale e un dovere costituzionale della Repubblica non delegabile. Devolvere competenze esclusive su ecosistemi e fauna è una scelta miope in contrasto con principi europei e internazionali, e minaccia l’equilibrio degli habitat anche oltre i confini provinciali. Questa deriva va fermata”.
Lo dichiarano in una nota i deputati M5S nelle commissioni Ambiente e Agricoltura e i parlamentari del Comitato M5S Pianeta 2050, Alessandro Caramiello, Susanna Cherchi, Sergio Costa, Carmen Di Lauro, Ilaria Fontana, Patty L'Abbate, Daniela Morfino, Gisella Naturale, Agostino Santillo.
DDL CACCIA: M5S, DA MAGGIORANZA FORZATURE INUTILI PER UN PROVVEDIMENTO DANNOSO Roma, 17 set. – “L’andazzo si era già capito da quando è iniziato l’esame del DDL Caccia al Senato, e purtroppo continua a mantenersi tale. Con convocazioni strampalate all’alba o in piena notte, la maggioranza impone una corsa sfrenata per approvare un provvedimento pensato solo per fini elettorali e per compiacere la parte più estrema del mondo venatorio. Invece di affrontare le crisi vere che sta vivendo l’agricoltura e la biodiversità, con conseguenze gravi con cui dovremo fare i conti, il Parlamento diventa ostaggio di un DDL che non solo non è né urgente né prioritario, ma addirittura pericoloso. Vuole abbattere ogni tutela ambientale, legalizzare bracconaggio e abusi, mettere a rischio la sicurezza dei cittadini e distruggere ogni presidio di legalità nei territori. Un provvedimento che di fatto non risponde a nessuna emergenza reale, ma calpesta Costituzione, norme europee e buon senso. Chiediamo che l’esame del provvedimento abbia il rispetto che merita, altrimenti a queste condizioni, non siamo più disposti ad andare avanti”.
Lo dichiarano in una nota i parlamentari M5S del Comitato Pianeta 2050, Sergio Costa, Alessandro Caramiello, Carmen Di Lauro, Ilaria Fontana, Gisella Naturale.
Agricoltura, Nocco (FdI): “Proroga al Decreto ‘olive al frantoio entro 6 ore’ saggia e condivisibile. Proseguire nel confronto con la filiera” “Una proroga saggia, necessaria e condivisibile”. Così la Senatrice Maria Nocco di Fratelli d’Italia commenta positivamente la firma del decreto che sospende per un anno l’entrata in vigore del DM 460947/2024 sull’obbligo di conferimento delle olive ai frantoi entro sei ore dall’acquisizione da parte dei commercianti.
“Ringrazio il Sottosegretario con delega all’olivicoltura Patrizio La Pietra. Le preoccupazioni manifestate dalla filiera andavano ascoltate – afferma Nocco – e ritengo giusto costruire insieme un provvedimento che, pur perseguendo obiettivi importanti di trasparenza e qualità, sia compatibile con le peculiari condizioni operative dei territori”.
Il decreto, previsto dalla legge 206/2023 sul Made in Italy, ha introdotto un obbligo entrato in vigore lo scorso 1° luglio, che impone a commercianti e intermediari la registrazione e il conferimento delle olive entro sei ore. Una misura accolta con favore da alcune organizzazioni, ma che ha suscitato forti perplessità operative e giuridiche in ampie fasce del comparto.
“Ora ritengo si possano dipanare dubbi operativi e valutare le ricadute concrete attraverso un tavolo tecnico tra operatori della filiera – conclude la Senatrice – affinché si elabori uno strumento utile per tutto il settore, con un’applicazione fattibile, efficace e positiva per produttori, frantoi e consumatori”.
Agricoltura, Nocco (FdI): Esonero obbligo assicurativo per mezzi agricoli in aree private con approvazione emendamento al Ddl PMI La Commissione Agricoltura del Senato ha approvato un emendamento al Disegno di legge annuale sulle piccole e medie imprese, che esclude dall’obbligo di assicurazione RCA le macchine agricole non immatricolate che operano esclusivamente all’interno di fondi agricoli o spazi privati non accessibili al pubblico, purché coperte da una polizza volontaria per la responsabilità civile verso terzi.
L’emendamento, a prima firma della Senatrice Maria Nocco (Fratelli d’Italia) e sottoscritto anche dai colleghi Luca De Carlo e Anna Maria Fallucchi, risponde concretamente alle richieste del mondo agricolo, alle prese con le difficoltà applicative derivate dal recepimento della Direttiva UE 2021/2118, che ha esteso l’obbligo assicurativo RCA anche ai veicoli utilizzati su aree private.
“Con questa norma – dichiara la Sen. Maria Nocco (FDI) – risolviamo una problematica che si protrae da oltre un anno e mezzo, lasciando molti possessori di mezzi agricoli nell’impossibilità di adempiere ai nuovi obblighi di legge per la mancanza di idonei strumenti assicurative”.
L’approvazione dell’emendamento rappresenta il punto di arrivo di un percorso iniziato mesi fa, quando la stessa Senatrice Nocco ottenne l’accoglimento di un ordine del giorno che impegnava il Governo, e in particolare il Ministero dei Trasporti, ad aprire un confronto sulla questione.
“Oggi il Governo riconosce la specificità del settore agricolo e la necessità di escludere dall’obbligo RCA quei mezzi che, di fatto, non circolano su suolo pubblico e sono già coperti da assicurazione volontaria – conclude Nocco (FDI) – È una vittoria per il buon senso e per il lavoro concreto fatto in Commissione, grazie al presidente Luca De Carlo. Laddove sarà necessario, confermo la volontà di proseguire nel mio impegno a tutela dell’intera filiera della meccanica agricola, anche nei prossimi provvedimenti parlamentari”.
AGRICOLTURA, NATURALE (M5S): “DESTRA DIMENTICA STAGIONALI E LAVORATORI A TEMPO DETERMINATO” Roma, 8 ott. – “È gravissima e inspiegabile la decisione della maggioranza di dichiarare inammissibile il mio emendamento sui lavoratori agricoli stagionali e a tempo determinato presentato al disegno di legge su semplificazione e digitalizzazione delle attività economiche oggi in votazione al Senato. Il testo prevede che la valenza del certificato di visita medica per queste categorie di lavoratori debba superare l’attuale limite relativo alle sole cinquanta giornate lavorative all’anno. Si tratta di un passo avanti che il settore chiede da tempo per i lavoratori e per le aziende, che ad ogni nuova assunzione si vedono costretti a dover ripetere il certificato medico. Un onere aggiuntivo per chi assume lavoratori che spesso vengono impiegati anche solo per pochi giorni. Un passo avanti che questa destra decide di non fare, per ragioni francamente inspiegabili, dimenticando queste categorie di lavoratori”. Lo scrive in una nota Gisella Naturale, senatrice del Movimento 5 Stelle.
DAZI, NATURALE (M5S): “RISCHIO CAOS SU FILIERA PASTA, GOVERNO RIFERISCA” Roma, 8 ott. – “Sul gravissimo problema dei dazi punitivi annunciati dall’amministrazione Trump nei confronti della pasta italiana a partire da gennaio, ho presentato come prima firmataria un’interrogazione ai ministri Taiani e Lollobrigida, nella quale si chiede loro di riferire urgentemente in Commissione sull’argomento. Come già da noi denunciato nei giorni scorsi, il 107% che dovrebbe gravare sulla pasta è basato nella quasi totalità su provvedimenti del Dipartimento del Commercio definiti anti-dumping, che puniscono cioè la concorrenza sleale basata su un’artificiosa diminuzione dei prezzi. Peccato che nel mirino degli Usa siano finiti anche e soprattutto marchi e prodotti di fascia alta, che non praticano certamente strategie di ribasso. Siamo al fianco dei produttori per scongiurare un provvedimento che getterebbe nel caos l’intera filiera, a cominciare dagli agricoltori, e non possiamo accettare la servile acquiescenza del Governo verso un’amministrazione statunitense che non perde occasione, dalle armi al commercio, per manifestarci ostilità. Tajani e Lollobrigida vengano a dirci cosa l’Italia intende fare, in proprio e in ambito Ue, per tutelare i legittimi interessi di uno dei settori maggiormente identitari e importanti del nostro export, dal momento che il solo mercato americano ha un valore di 700 milioni di euro, circa il 10% del comparto. E lo dicano non solo a noi, ma agli Italiani”. Lo scrive in una nota Gisella Naturale, senatrice del Movimento 5 Stelle.
AGRICOLTURA, NATURALE (M5S): “DIFFUSIONE SOSPETTA E TERRITORI IN GINOCCHIO, PORTO LA XYELLA IN MANOVRA” Roma, 10 ott. - “La Xylella ha varcato un confine che speravamo di non vedere mai superato. È arrivata a Cagnano Varano, nel cuore del Gargano. Non è solo una questione di alberi infetti: è un intero pezzo di Puglia che rischia di andare in frantumi, con tutto il suo indotto economico e paesaggistico. Un elemento da approfondire riguarda le dinamiche di spandimento del batterio e di come sia arrivato. In alcuni terreni, gli agricoltori ci raccontano che sono state colpite piante distanti le une dalle altre, non vicine come accade generalmente in un contagio di prossimità. Dal Salento, la Xylella ha saltato intere zone, arrivando poi nel Gargano e va capito come sia accaduto. Si tratta di anomalie nella diffusione che sembrano suggerire un’espansione atipica. Il Movimento 5 Stelle porterà la voce del Gargano e della Capitanata dentro la manovra economica dello Stato. Per costruire soluzioni e per dare rilievo nazionale a una questione che rischia di compromettere una delle nostre produzioni identitarie: quella dell’olio di oliva e delle olive da tavola. E se queste proposte non verranno approvate, il governo sarà responsabile delle ulteriori conseguenze che scaturiranno da questa grave situazione. Siamo al fianco del Comune di Cagnano Varano, che ha annunciato la creazione di una task force di esperti. Ma servono risposte sistemiche e un’azione corale, coordinata, che coinvolga governo, Parlamento, Regione ed enti locali”. Lo scrive in una nota Gisella Naturale, senatrice foggiana del Movimento 5 Stelle, prima firmataria di un disegno di legge a tutela del settore olivicolo.
DAZI, CARAMIELLO (M5S): “RINOMINARE MINISTERO DA MADE IN ITALY A MADE IN USA” Roma, 15 ott. - “Ministro Lollobrigida, la sua risposta non ci soddisfa minimamente. Oggi sono qui a portare la voce di chi produce, di chi investe, di chi crede che l’Italia debba essere protagonista senza dover chinare la testa. I nostri produttori di pasta, gli unici che si sono ribellati, eccellenza italiana nel mondo, saranno colpiti dai dazi americani, o tariffe integrative come le vogliamo chiamare, fino al 107%, con una perdita di quasi 1 miliardo di euro. È evidente che questo 107% è un’arma di ricatto e di colonialismo. La stampa di regime si sta ovviamente preoccupando di amplificare le pacche sulle spalle di Meloni da parte di Trump, ma non ci parla dei danni che gli Stati Uniti stanno riservando agli italiani e ai produttori di pasta. E qual è la sua risposta, la sua azione politica, ministro? Cosa sta facendo veramente per affrontare la questione? Ha pubblicato soltanto un post social in cui rassicurava di tessere rapporti diplomatici con gli uffici governativi americani per garantire rapporti commerciali sempre più proficui. E meno male che erano proficui, se non lo fossero stati i dazi oggi sarebbero al 150%. Lei, ministro, deve fare veramente qualcosa per difendere i nostri produttori. In caso contrario, contatti il ministro Urso e chieda di rinominare il suo ministero da Made in Italy a Made in USA. Lei non difende la pasta, lei difende la casta”. Lo dichiara in Aula alla Camera Alessandro Caramiello, Capogruppo del Movimento 5 Stelle in Commissione Agricoltura, in occasione del question time a Montecitorio.
DAZI, PAVANELLI (M5S): DA LOLLOBRIGIDA DEPRIMENTE MINIMIZZAZIONE ROMA, 15 OTT. – “Lascia tanto sgomento l’ennesima deprimente minimizzazione del governo Meloni sul tema dei dazi. Oggi nel corso del question time il ministro dell’Agricoltura Lollobrigida non è riuscito nemmeno a prendere una posizione netta nei confronti dei raptus daziali del suo idolo Trump, che è arrivato ad accusare i pastai italiani di fare dumping con un un escamotage folle. Che gli americani gradiscano non poco mezze maniche, spaghetti e gnocchi italiani non ce lo deve venire a dire Lollobrigida, come accaduto oggi nella non risposta alla nostra interrogazione. Ci accingiamo ad approvare una manovra inconsistente che mortifica l’intero tessuto produttivo italiano, con incentivi ridottissimi da cui peraltro il settore agricolo rimarrà fuori. Una legge di Bilancio senza neanche l’accenno di un sostegno sul caro-energia o un abbassamento pur minimo di tasse. Minimizzare in maniera così deprimente lo spettro di dazi al 107% su un’eccellenza del made in Italy come la pasta fa cadere le braccia. Di fronte ai deliri economici di Trump, al governo Meloni manca totalmente ogni forma di onestà intellettuale, e a farne le spese sono le aziende italiane”. Così in una nota la deputata M5s Emma Pavanelli.