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Agricoltura - Parlamento Europeo 
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EFFETTI DEL DECRETO SUL LAVORO NEI CAMPI DEL NORDEST
Voucher e vendemmia. Zullo, M5S: “il decreto Dignità guarda da vicino il nostro territorio”

Il decreto Dignità comincia a manifestare concretamente i suoi effetti. Molti sono i provvedimenti in via di attuazione, che vanno a toccare nello specifico il mondo del lavoro. Tra questi si parla di voucher, tema caldo per il territorio a Nord Est, che da sempre in questo periodo si mette in moto per lavori stagionali quali la vendemmia e la raccolta di frutta e ortaggi.

A tal proposito, interviene Marco Zullo, Eurodeputato del Movimento 5 stelle eletto dal territorio, nonché membro della Commissione Europea Agricoltura e Sviluppo Rurale (AGRI):

“sono soddisfatto per la reintroduzione dei voucher nel settore agricolo che darà la possibilità di sostenere i lavoratori stagionali in un contesto di legalità e reciproca responsabilità con il datore di lavoro. Per questo motivo, dobbiamo prestare massima attenzione affinché non se ne faccia un uso furbo e improprio. Voglio ribadire che operare in un settore sano con i giusti strumenti porta frutti positivi ed è di sostegno alla equa distribuzione del valore economico sulla filiera agroalimentare, che da sempre ha un’importanza rilevante nel nostro territorio”.

Il panorama nazionale vede Di Maio pienamente soddisfatto, purché l’apertura ai buoni lavoro sia un’occasione per incentivare tali attività, e non diventi foriera di sfruttamento. In maniera analoga, il presidente Moncalvo di Coldiretti sottolinea l’esigenza di velocizzare la procedura, in quanto circa la metà dei buoni lavoro in agricoltura viene impegnata per vendemmia e attività di raccolta, già partite con l’inizio del mese.

I numeri: fino ad ora, il quantitativo di voucher in agricoltura è rimasto stabile ai numeri del 2011, con un minor utilizzo rispetto a quello verificatosi in altri comparti. Si parla di poco più di 2 milioni di buoni, simili ai 5 anni precedenti, pari all’incirca a 350mila giornate/anno di lavoro. La Coldiretti stima che circa 50mila posti occasionali possano venir recuperati con maggior trasparenza e tutela. I nuovi buoni lavoro in agricoltura e nel turismo allungano l’arco temporale, da 3 a 10 giorni, per le imprese agricole e le strutture ricettive con non più di 8 dipendenti (per gli altri settore è 5).

L’obiettivo, in linea con quanto dichiarato da Zullo, è uno: ridurre la burocrazia, riconoscendo al contempo la specificità e la dignità del lavoro. Occasionale sì, purché legale. Uno sviluppo importante, che guarda al territorio del Triveneto con particolare attenzione. Nei campi i beneficiari possono essere disoccupati, cassaintegrati, pensionati e giovani. Proprio quest’ultimi son stati soggetto di un recente sondaggio Coldiretti/Ixe': si stima che il 68% dei ragazzi italiani sarebbe disponibile a partecipare alle attività agricole stagionali. Un ritorno nei campi al quale vengono aggiunti nuovi mezzi, che si spera possano aiutare a combattere il grande circuito milionario che caratterizza da sempre il lavoro sommerso, offrendo al contempo l’opportunità di agevolare l’acquisizione di reddito tutelato per le categorie più deboli.

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10/08/2018, 13:32
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Accordo UE contro le pratiche sleali in agricoltura. Zullo: “maggiore tutela, il settore agroalimentare da valore all’Europa”

Un momento importante per il settore agroalimentare europeo, grazie all’accordo da parte del Parlamento, della Consiglio e della Commissione europea sulla nuova direttiva che vieta le pratiche sleali in agricoltura, stabilendo nuove tutele per tutti coloro che vi lavorano, a partire dai piccoli agricoltori fino ad arrivare ad aziende con 350 milioni di fatturato. Con pratiche sleali, in questo contesto, s’intendono tutte le pratiche commerciali che vanno a creare rapporti di disequilibrio tra le imprese della filiera.

Diversi sono i passi avanti degli ultimi giorni, a partire dal riconoscimento di ulteriori pratiche sanzionabili, che da 8 iniziali proposti dalla Commissione diventano 16. In particolare, si aggiunge: il pagamento per servizi non resi, il divieto di ogni possibile ritorsione commerciale, i pagamenti per la gestione del prodotto nel momento della consegna, il pagamento per la gestione dei reclami dei clienti, l’estensione a 30 giorni per il pagamento di prodotti deperibili, a 60 per i non deperibili, l’obbligo di contratto scritto come da richiesta del fornitore e infine il divieto di informare il fornitore in merito ai costi di advertising, che si aggiungono a quelli promozionali e di marketing già sul tavolo. Vengono inoltre rimarcate le pratiche proposte nel momento iniziale, come il preavviso di minimo 30 giorni per la cancellazione degli ordini, il divieto sulle modifiche unilaterali dell’ordine e il divieto di imposizione di costi e servizi non richiesti. Tale armonizzazione, permette agli Stati membri di poter regolare l’estensione di tali pratiche all’interno delle legislazioni nazionali. Non solo, l’accordo è stato pensato per estendersi anche a livello globale, considerando anche fornitori e acquirenti di Paesi extraeuropei.

"Siamo contenti che stia prendendo forma tale direttiva - afferma Marco Zullo, europarlamentare M5S Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale (AGRI)- perché ha l’obiettivo di mettere ordine in un settore fondamentale, quello dell’agroalimentare. Deve essere garantito che ogni attore della filiera possa avere la giusta remunerazione, solo avendo un approccio che dia tutela al settore nella sua interezza, si gettano le basi per un mercato sano e concorrenziale”. L’europarlamentare si allaccia anche alla questione Made In: “tale settore è davvero capace di dare valore aggiunto al sistema Europa, ma affinché ciò accada è necessario tutelare i suoi protagonisti, i lavoratori di settore, così come i prodotti che arrivano ogni giorno sulle nostre tavole. Operazioni quali il riconoscimento delle pratiche sleali, assieme all’avanzamento delle proposte Made In per ciò che riguarda i requisiti di tracciabilità dei prodotti, sono dunque dei tasselli indispensabili, per i quali continueremo a lottare”.

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22/12/2018, 13:38
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M5S EUROPA:

“la mobilitazione è necessaria contro l'olio di palma nei biocarburanti”



"L'olio di palma non finisce solo sulle nostre tavole. Il 51% di questo prodotto importato in Europa viene utilizzato per la produzione di combustibili spacciati per sostenibili e verdi: biocarburanti che in realtà sono tutto fuorché bio”. Questa la dichiarazione di alcuni esponenti dell’ Efdd - Movimento 5 Stelle Europa, Marco Zullo, Eleonora Evie Dario Tamburrano.

"L'olio di palma non finisce solo sulle nostre tavole. Il 51% di questo prodotto importato in Europa viene utilizzato per la produzione di combustibili spacciati per sostenibili e verdi:biocarburanti che in realtà sono tutto fuorché "bio". Che sia sulle nostre tavole o nel serbatoio delle nostre automobili, l'olio di palma NON è un prodotto sostenibile. Non lo è per le numerose ragioni che il gruppo Efdd - Movimento Cinque Stelle è riuscito a inserire nella relazione sull'olio di palma e la deforestazione adottata dal Parlamento europeo nel 2017. La produzione di olio di palma (in Indonesia, in Malesia ma anche in Africa e in America Latina) causa gravissimi problemi ambientali, sociali ed economici che l'Europa non può nascondere sotto il tappeto”.

La coltivazione della palma da olio, infatti, spazza via milioni di metri quadrati di foresta pluviale. Oltre al chiaro danno alla biodiversità del pianeta, le comunità locali dove è praticata questa coltura non beneficiano in alcun modo di questa attività. Il rilascio in atmosfera di milioni di tonnellate di CO2, frutto della deforestazione attuata per far spazio ai terreni di coltivazione della palma, non può andare d'accordo con il concetto di "sostenibilità" professato come obiettivo in Europa.

Su questo punto, gli europarlamentari aggiungono: “abbiamo lavorato nelle Commissioni parlamentari competenti per un cambio di passo dell'EU, ottenendo importanti risultati. Lo scorso giugno è stata adottata la nuova direttiva rinnovabili. Essa dedica un capitolo specifico ai biocarburanti ricavati da colture che mettono a rischio foreste, paludi ed altri ambienti naturali. Al loro posto, troppo spesso, nascono campi e piantagioni dell'olio di palma. L'impiego dei biocarburanti ad alto rischio di cambiamento d'uso del suolo, stabilisce la direttiva, non potrà aumentare a partire dal 2019; dovrà ridursi a partire dal 2023; dovrà cessare entro il 2030. A novembre è stata adottata la direttiva che porterà all'eliminazione graduale dell'utilizzo di combustibili derivanti da olio di palma. Manca però l'adozione dei criteri della direttiva da parte della Commissione. Questo è un passaggio tecnico fondamentale che non va ignorato”.

Entro il 1º febbraio, infatti, la Commissione dovrà identificare i biocarburanti dannosi (ad alto rischio di deforestazione). Un momento cruciale, che consentirà di capire se e come avverrà l'eliminazione graduale dell'olio di palma.

In conclusione, gli esponenti M5S lanciano un appello: “facciamo sentire forte la nostra voce alla Commissione europea usando l'hashtag #NoPalmInMyTank. Ci uniamo agli oltre 420 mila europei che dicono "No, grazie" al biodiesel nelle stazioni di servizio. Ne va della nostra salute e dell'ambiente che ci circonda. È un atto dovuto di responsabilità nei confronti delle prossime generazioni!”.

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23/01/2019, 16:59
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UE: Ok dalla Commissione Agri contro le pratiche sleali in agricoltura. Zullo “lottiamo per restituire equità e dignità agli anelli più deboli della filiera”

23/01/19. Un ulteriore passo avanti per il settore agroalimentare europeo, grazie all’approvazione da parte della Commissione Agricoltura e Sviluppo Rurale (Agri) dell'accordo raggiunto in trilogo sulla direttiva contro le pratiche commerciali sleali nella filiera alimentare. Su 44 votanti, si sono espressi a favore 38 deputati, 4 contrari e 2 astenuti. Si va dunque verso il via libera finale, previsto a Marzo in Plenaria.

"Dopo anni di attese e grazie alle nostre ferme ed incessanti richieste - afferma Marco Zullo, europarlamentare M5S AGRI- finalmente è stata riconosciuta a livello europeo la necessità di avere delle norme quadro che, nel rispetto delle peculiarità degli ordinamenti nazionali, tutelino in modo chiaro ed efficace i piccoli agricoltori e produttori in generale, liberandoli dalla morsa e dalla pressioni dei grandi attori. Se ben applicate, queste regole restituiranno equitá e dignità agli anelli più deboli della filiera agroalimentare”.

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23/01/2019, 19:08
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Gli eurodeputati della Commissione AGRI rinnovano il loro impegno a favore di un settore ortofrutticolo europeo competitivo e sostenibile



Il 1° e il 2 aprile i membri della commissione per l'agricoltura e lo sviluppo rurale del Parlamento europeo hanno proceduto alla votazione delle relazioni sulla riforma della PAC relative ai piani strategici e all'organizzazione comune dei mercati (OCM), sulla base delle proposte presentate dalla Commissione europea nel giugno 2018. Entrambe le relazioni, che hanno comportato diverse revisioni legislative e modifiche alle proposte della Commissione, sono state approvate con una maggioranza di 27 voti favorevoli, 17 contrari, un'astensione (piani strategici), 29 voti favorevoli, 7 contrari e un'astensione (OCM).



L'AREFLH accoglie con favore l'esito positivo dei voti, in quanto le disposizioni adottate rappresentano un passo importante verso un settore ortofrutticolo più competitivo, attraente e rmoderno.



Per quanto riguarda gli emendamenti al regolamento sui piani strategici adottato dalla commissione per l'agricoltura del Parlamento europeo, l'AREFLH accoglie con grande favore la decisione degli eurodeputati di:



· chiarire la portata degli interventi settoriali per il settore ortofrutticolo, garantendo l'inclusione degli ortofrutticoli destinati alla trasformazione;

· ampliare l'elenco degli obiettivi con l'aggiunta di un obiettivo specifico sull'orientamento al mercato e sulla competitività;

· ampliare l'elenco degli interventi corrispondenti includendovi una nuova misura di "competitività sul mercato" legata all'obiettivo summenzionato:

· ridurre parzialmente la soglia obbligatoria per le spese ambientali nei programmi operativi;

· garantire un sostegno finanziario supplementare alle associazioni di organizzazioni di produttori;

· garantire la transizione tra il regime attuale e quello futuro per i programmi operativi;

· introdurre l'ammissibilità delle assicurazioni indicizzate.



D'altro canto, l'AREFLH esprime il proprio rammarico per la mancata adozione di ulteriori disposizioni fondamentali, quali l'assegnazione di tassi di assistenza finanziaria UE più elevati per le OP e le AOP, nonché il cofinanziamento dello stock di capitale iniziale dei fondi di mutualizzazione.



Tuttavia, per quanto riguarda le modifiche al regolamento OCM, l'AREFLH accoglie favorevolmente la decisione degli eurodiputati di migliorare la trasparenza dei mercati agricoli attraverso la creazione di un unico osservatorio di mercato UE che raccolga dati statistici su produzione, offerta, prezzi, profitti, importazioni ed esportazioni ed emetta tempestivamente avvisi di perturbazione del mercato per un'ampia gamma di settori, tra cui l’ortofrutta. L'AREFLH ritiene che tale meccanismo potrebbe consentire una trasmissione più trasparente dei prezzi lungo la catena alimentare e fornire preziose informazioni sulle tendenze e le previsioni di mercato. Ciononostante, ulteriori miglioramenti legislativi, quali l'istituzione di un registro europeo dei terreni agricoli per gli ortofrutticoli, non sono stati mantenuti nell'accordo attuale.



Infine, l'AREFLH accoglie con favore la decisione degli eurodeputati di votare a favore del mantenimento del ruolo delle regioni come autorità di gestione nel secondo pilastro della futura PAC, assicurando in questo modo il mantenimento di un legame diretto tra PAC e zone rurali attraverso il coinvolgimento attivo degli attori regionali.



In vista delle prossime elezioni europee, l'AREFLH proseguirà nei propri sforzi - in collaborazione con il nuovo Parlamento europeo, la Commissione e il Consiglio - per garantire che la futura PAC si basi sui risultati positivi di questo voto.

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03/04/2019, 19:11
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MEZZOGIORNO, ABATE (M5S): CON FONDI SBLOCCATI SUD GRANDE SOSTEGNO A FILIERA AGROALIMENTARE

ROMA, 5 APRILE - «Con l'ok ricevuto oggi dal Comitato Interministeriale per la Programmazione Economica (CIPE) rimettiamo in moto il Mezzogiorno. Con i 541 milioni stanziati, assegnati con il Fondo di Sviluppo e Coesione, andremo a rinforzare con 100milioni i contratti di filiera e di distretto finanziando le nuove proposte di progetti al settore agroalimentare e delle agroenergie. Dimostrazione questa di quanto la filiera agroalimentare sia centrale per questo governo e di quanto venga considerata volano fondamentale dell'economia. Grazie al lavoro certosino del Ministro per il Sud Barbara Lezzi, verranno destinati 10 milioni per misure di manutenzione e messa in sicurezza delle strade. Il Sud è al centro della nostra agenda politica».

La nota è della senatrice M5s e membro della commissione agricoltura, Silva Abate.
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05/04/2019, 18:53
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Un periodo breve periodo di transizione e subito una nuova politica agricola comune dal 2022.

Strasburgo. L’europarlamentare sudtirolese Herbert Dorfmann ha nominato oggi Alvaro Amaro, deputato portoghese, relatore per il gruppo del Partito popolare europeo (PPE) del regolamento Disposizioni transitorie a sostegno del Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e del Fondo europeo agricolo di garanzia (FEAGA) nel corso del 2021.

Entrando nel merito del Regolamento, Dorfmann spiega: “È una proposta legislativa che si è resa necessaria per garantire la transizione dall’attuale politica agricola comune alla nuova programmazione. Non si tratta quindi di rivedere la politica attuale, ma solo di garantire un passaggio ordinato verso il nuovo regime. Siamo al lavoro per approvare parallelamente i regolamenti relativi alla politica agricola comune post - 2020, che spero di poter portare al voto dell’aula la prossima primavera. Ritengo quindi controproducente riaprire, nel testo di transizione, un nuovo dibattito sui contenuti della prossima programmazione. Il periodo di transizione deve limitarsi al 2021”

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27/11/2019, 21:33
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NOTA STAMPA
UE, ABATE (M5S): OTTIMA NOTIZIA RISOLUZIONE SU API E USO PESTICIDI


ROMA, 3 DIC - "Dal parlamento europeo arriva un'ottima notizia. La commissione ambiente adotterà due mozioni, entrambe riguardanti temi per noi molto importanti e collegati tra loro come tutela delle api e l'utilizzo dei pesticidi. Come ricorda Greenpeace, un terzo del nostro cibo dipende dall’impollinazione degli insetti, parliamo di oltre 4.000 tipi di verdure. Con queste risoluzioni, che verranno votate a gennaio, i deputati europei chiedono alla Commissione e ai governi che siano tutelate le aree naturali e che un terzo degli ecosistemi venga ripristinato entro il 2030. Inoltre, viene avanzata una richiesta per noi fondamentale, ovvero, quella di mettere al centro della nuova Pac la riduzione dei pesticidi. Servono sforzi da parte di tutti per portare avanti battaglie importanti per i nostri ecosistemi e per la salute dei cittadini".

Così in una nota la senatrice M5s e capogruppo della commissione agricoltura al Senato, Silvana Rosa Abate.
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03/12/2019, 19:43
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Dorfmann: “Lupo, serve più flessibilità”

“Va aumentata la flessibilità nella gestione del lupo”. Così si è espresso l’europarlamentare sudtirolese Herbert Dorfmann in occasione di un’audizione di esperti a Bruxelles.

Tre commissioni del Parlamento europeo, quella per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, quella per l’ambiente e quella dedicata alle petizioni, si sono riunite oggi per un incontro dedicato alla “valutazione della popolazione dei lupi nell’Unione europea”.

Durante la mattinata, hanno preso la parola vari esperti di fama internazionale, che hanno presentato - concentrandosi anche sulle questioni legali - le conseguenze che la presenza del lupo ha sull’ambiente e la popolazione rurale. Nei loro interventi, gli esperti hanno soprattutto cercato di definire quale sia lo stato di conservazione dei lupi nel continente. Uno stato di conservazione sufficiente è, in questo senso, uno dei prerequisiti per gli abbattimenti selettivi.

All’incontro hanno partecipato anche l’Assessore della Provincia di Bolzano all’agricoltura e alle foreste Arnold Schuler, il Presidente dell'Unione Agricoltori e Coltivatori Diretti Sudtirolesi, Leo Tiefenthaler, e il segretario generale dell’associazione cacciatori dell’Alto Adige, Benedikt Terzer.

La nuova Commissione europea presieduta da Ursula von der Leyen ha cominciato a lavorare solo pochi giorni fa. “L’audizione di oggi mostra che la questione del lupo è sull’agenda dell’Unione europea e che stiamo cercando soluzioni ragionevoli”, dichiara Herbert Dorfmann, che da anni si impegna a Bruxelles e a Strasburgo per abbassare lo status di protezione del lupo a livello europeo e permettere in questo modo un contenimento della popolazione nel continente. Dorfmann sottolinea che “è probabile che nei prossimi anni il numero dei lupi in Europa aumenti ulteriormente. Questo provocherà sempre maggiori conflitti tra il predatore e il bestiame da allevamento. Servono soluzioni ragionevoli, non ideologiche: gli Stati membri devono poter intervenire quando necessario”.

In Europa (Russia compresa) vivono circa 20mila lupi, soprattutto nei territori orientali e meridionali. Il lupo è una specie che si sta diffondendo in maniera significativa: praticamente in tutti i paesi europei, fino alle isole britanniche e all’Islanda, si registrano avvistamenti di lupi. Anche nelle Alpi, dove negli ultimi trent’anni si è insediata una popolazione in rapido aumento.

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05/12/2019, 16:47
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AGROALIMENTARE, CASSESE (M5S): ACCOLTO DA GOVERNO MIO ODG SU ISTITUZIONE FONDO PER PRODUTTORI UOVA A TUTELA DI TRACCIABILITA’

ROMA, 06 DIC - “È stato accolto un mio ordine del giorno in cui il Governo si impegna a prevedere un apposito fondo da destinare alle aziende produttrici di uova per l’acquisto di macchinari adibiti alla timbratura o per l’adeguamento delle proprie linee produttive al fine di garantire la tracciabilità del prodotto. Un segnale positivo che va nella direzione di dare concretezza agli obiettivi contenuti nella risoluzione sulla tracciabilità delle uova, che presentai a inizio anno e che vide l’approvazione unanime della Commissione Agricoltura”. Questo il commento del deputato del MoVimento 5 Stelle in commissione Agricoltura alla Camera, Gianpaolo Cassese.

“Come previsto dalla risoluzione, con il decreto attuativo, di imminente emanazione, verrà introdotto l’obbligo di marchiatura delle uova nei siti di produzione in modo che ogni uovo in circolazione abbia la stampigliatura sul guscio di un codice alfanumerico, del codice del produttore che identifica il sistema di allevamento delle ovaiole e l'allevamento di provenienza. Ciò ci consentirà di contrastare le troppo frequenti frodi alimentari e di monitorare la qualità e la sicurezza della filiera, a beneficio di produttori e consumatori – prosegue il deputato -. Per consentire il nuovo sistema di tracciabilità, i produttori che oggi ne sono sprovvisti, dovranno dotarsi di apposite macchine timbratrici o aggiornare i propri sistemi e questo fondo potrà agevolarli” aggiunge Cassese.
“È molto positivo constatare quanto stia crescendo la consapevolezza dei Governi, tra cui il nostro, sull’importanza che ha la sicurezza alimentare per il benessere e la salute dei cittadini e dunque, la centralità della tracciabilità dei prodotti, materia su cui dal punto di vista normativo negli anni sono stati fatti grandi progressi ma c’è ancora molto da fare. In tal senso anche per quanto riguarda la filiera delle uova le novità che stiamo introducendo concorrono al cambio di passo in atto che siamo intenzionati a portare avanti fino in fondo” conclude il parlamentare del MoVimento 5 Stelle.

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MoVimento 5 Stelle Camera dei Deputati

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06/12/2019, 18:20
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