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conviene incenerire i rifiuti oppure a chi conviene 
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apro questa discussione perchè credo che gli italiani arrivino sempre ultimi su certi aspetti fondamentali della ns vita e poi nella fretta si genera confusione,malaffare e si creano cattedrali nel deserto.
Senza riferimenti politici gradirei conoscere e discutere anche con l'ausilio di link la questione rifiuti in Italia.
conviene incenerire i rifiuti o meglio altri sistemi di smaltimento?
Quali gli impatti sulla salute pubblica sommati all'inquinamento industriale,allo smog etc
Confido nella vs partecipazione anche x testimoniare direttamente la situazione ambientale della vs area di riferimento.
Credo che io dovrò testimoniare parecchio.
ciao

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15/06/2009, 23:02
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la soluzione mia personale al problema dei rifiuti e non produrre più rifiuti.
mi spiego: raccolta differenziata e via con il riciclo, eliminare la plastica e gli imballaggi e utilizzare gli scarti alimenteri come compost. ovviamente alcune tipologie di rifiuti si devono smaltire ma non credo che bruciarli sia una soluzione.( respireremo il tutto e via alle malattie)
per i rifiuti ingombranti tempo fa ho visto su sky un documentario in cui si parlava di tali rifiuti che venivano smantellati e poi il materiale recuperato si riutilizzava.
a pozzuoli oggi c'erano dei cumuli enormi e una puzza insopportabile. apettano l'estate..


15/06/2009, 23:59
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Inizio con un link che tratta un problema che mi riguarda da vicino, molto vicino, vicinissimo :)
http://www.noinceneritori.org/

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Saluti,
Flavio.


16/06/2009, 8:33
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"a pozzuoli oggi c'erano dei cumuli enormi e una puzza insopportabile".
Ma non era finita l'emergenza spazzatura?
Concordo con quanto detto da Marilena.
Bello il link di Flavio.Appena ho tempo lo leggo con calma.
Vedo che il problema non tocca il resto dell'Italia.Che fortuna
ciao

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17/06/2009, 15:31
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Se vi può consolare sento il puzzo della discarica ogni volta che il vento soffia verso il centro cittadino. :roll:

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Saluti,
Flavio.


17/06/2009, 15:38
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NO, non ci consola perchè il problema rifiuti è nazionale e credo che tranne poche eccezioni il sistema rifiuti in Italia sia basato sul parallelismo discariche-incenerimento.Oggi impazza la moda incenerimento nonostante validi scienziati italiani e stranieri abbiano dimostrato quanto siano pericolosi per la salute pubblica.
Leggevo che a Camberra per il 2010 raggiungeranno il 98% di differenziata e quindi credo che questa sia una strada percorribile ed attuabile.
Invito Marilena a postare qualche foto dei rifiuti di pozzuoli giusto per capire a che punto è l'emergenza visto che proclami politici dicono che sia finita da mesi.Dei media mi fido poco.
X flavio
la discarica ha una durata ed a fine mandato verrà bonificata.Un megamostro brucia rifiuti nessuno sà quanti danni provocherà e per quanti anni.All'inaugurazione del mostro di Acerra è stato detto che è un impianto che produce inquinanti quanti quelli emessi da 3 moderne autovetture.Uno studio dell'ARPAC smentisce categoricamente questi dati e da quando è in funzione(2 mesi) ha sforato di 36 volte i limiti.Per legge non dovrebbe sforare per più di 24 volte in un anno.

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17/06/2009, 19:25
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Ci toccherà scappare all'estero?
Diversi paesi stranieri oramai trattano il problema rifiuti stando dalla parte della salute dei cittadini e non da quella degli interessi politici. Vediamo se attraverso questo interessante topic, almeno nel nostro piccolo, riusciamo a fare della vera informazione.
Ciao a tutti

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Saluti,
Flavio.


18/06/2009, 14:41
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Una proposta di legge regionale di iniziativa popolare in cui:

1. La regione Lazio ripudia l’incenerimento con mezzo di risoluzione del problema dei rifiuti.

Si ribadisce la gerarchia europea d’intervento : prima la riduzione, poi il riuso, quindi il riciclo ed il recupero e solo in ultima istanza lo smaltimento in discarica.
Si introduce la differenziata porta a porta su tutto il territorio regionale come sistema di raccolta principale, invece della inutile e scarsa raccolta stradale con i cassonetti
Si pongono obiettivi di riduzione e di differenziazione per il 2011 e 2020 (al 2020 rifiuti procapite 350 kg/ab/anno contro gli attuali 604 e l’80% di raccolta differenziata control l’attuale 12%)
Si propone una tassa contro l’”usa e getta“ e la messa al bando nelle mense scolastiche, aziendali e nelle manifestazioni pubbliche di questi materiali;
Si introduce il principio di una netta separazione tra le attività di raccolta e riciclaggio, e le attività di smaltimento dei rifiuti, attività che dovranno obbligatoriamente essere gestite da soggetti diversi in modo da evitare posizioni di monopolio gestionale, sovrapposizioni di competenze e conflitti di interesse (simile approccio nella Regione Piemonte e Veneto);
Si respinge il concetto di Ambito Territoriale Ottimale, quale atto preliminare alla privatizzazione della gestione rifiuti, responsabilizzando le Province ed i Comuni;
Si organizza la partecipazione attiva della cittadinanza nel controllo della gestione.
L’attuale legge, ancora del 1998, non è stata mai rivista sia durante la passata Giunta Storace ne durante l’attuale Giunta Marrazzo malgrado nel settore gli avvenimenti, tecnologici, normativi e di pensiero, in oltre dieci anni, siano stati tali da richiedere una profonda revisione. La proposta di legge, che avvierà a breve la raccolta delle 10000 firme necessarie verrà depositata alla Regione Lazio entro la fine del mese di maggio 2009.

Un piano regionale di gestione rifiuti alternativo e sostenibile, ricordando che nel Lazio il Piano Rifiuti ancora vigente è quello elaborato dalla Giunta Storace.

In sintesi:

Si constata che la riduzione dei rifiuti, derivata dalla crisi economica, attiva un percorso diverso rispetto alle previsioni del Piano Marrazzo.
Si evidenzia che ancora una volta si ricorre solo a soluzioni impiantistiche costose, obsolete e pericolose come discariche ed inceneritori, escludendo completamente il riciclo ed il recupero: con semplici calcoli e diagrammi si evidenzia la necessità di:
a) avviare la realizzazione di impianti di compostaggio di basso costo per la frazione organica, quasi inesistenti, e attività di compostaggio domestico e di condominio,

b) avviare la riconversione/modifica degli impianti di preselezione dei rifiuti indifferenziati, ne abbiamo a sufficienza, oggi legati a prodotte il C.D.R. (carta e plastica per l’incenerimento) domani utili per la selezione “a freddo”;

c) sostenere la realizzazione dei Centri di riciclo del secco residuo da raccolta differenziata (con tecnologie tipo quelle dell’impianto di VedeLago (Treviso) peraltro utilizzate anche nel Centro Riciclo di Colleferro recentemente attivato.


Si rileva come i Centri di Riciclo, a costo zero ed impatto zero, e riescono a restituire ai Comuni i costi della raccolta e trasporto (circa 60 €/ton) eliminandone di fatto i relativi costi di conferimento in discarica (circa 100 €/ton): un doppio risultato per i Comuni che possono finanziare i costi della raccolta differenziata porta a porta.
Il Contropiano prevede una riduzione al 2011 del conferimento in discarica al solo 12% del rifiuto prodotto e a praticamente zero nel 2020 senza l’uso di inceneritori


Il Comitato tecnico scientifico
Dott. Fabio Musmeci, Ricercatore ambientale Bracciano
Ing. Piergiorgio Rosso, Esperto sistemi industriali Roma
Dott.ssa Carla Poli, Imprenditrice C.R.V. Vedelago (TV)
Dott.ssa Patrizia Gentilini, Oncologo - ISDE Italia Forlì
Dott. Enzo Favoino Scuola Agraria Parco di Monza
P.I. Massimo Piras Portavoce Campagna pubblica Lazio

PROPOSTA DI MODIFICA DELLA LEGGE REGIONALE Lazio 9 luglio 1998, n. 27 “Disciplina regionale della gestione dei rifiuti”

CONTROPIANO RIFIUTI: LE LINEE GUIDA

( fonte: 9online.it/blog_emergenzarifiuti )

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19/06/2009, 22:47
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NEL PARCO NAZIONALE DEL VESUVIO :?: :o :o :o :o
Lo sversatoio in questione ha una capienza di 600.000 tn. ed è, da come le varie ordinanze del commissariato di governo specificano, pronto ad accogliere anche le ceneri dell'inceneritore di Acerra.

I primi camion sono arrivati nella notte tra l'11ed il 12 giugno iniziando a riempire la piattaforma di cemento, che funge da sito di stoccaggio, posta nelle immediate vicinanze. Da qui, poi, prelevata con l'ausilio di altri mezzi la spazzatura sarà usata per colmare l'enorme buco alle falde del vulcano. Gli abitanti della zona avevano già capito che le cose stavano precipitando: nei giorni precedenti forti boati, esplosioni secche hanno scosso la compassata quotidianità vesuviana. Erano le detonazioni che sono servite a far cedere artificialmente parti del sito non ancora in sicurezza, ma che hanno anche comportato dei danni alle strutture ed alle case della zona.

Pur se apparentemente tranquilla ed isolata (siamo in pieno Parco Nazionale), l'area destinata a diventare pattumiera regionale pullula di attività imprenditoriali di varia natura oltre che di vigneti d.o.c. La sostanziale differenza di metodo che ha contraddistinto l'avvio a regime della discarica a Terzigno, tutto nel più totale silenzio, è da imputare alla inesistente controffensiva di comitati e movimenti ambientalisti. Seppur attivissimi fino ad un anno fa, il tempo ha giocato a loro sfavore logorandoli e mettendoli fuori gioco, almeno per ora, per stanchezza.

D'altro canto bisogna pur considerare che l'ex-sindaco di Terzigno (antidiscarica della prima ora poi, dopo l'avvento del Cavaliere al governo, addivenuto a più miti consigli) è riuscito, attraverso un operazione di junk-marketing, a sedare qualsiasi impulso di sana resistenza allo scempio che qualche compaesano si sforzava di tenere vivo propagandando un luogo altamente inquinante come fosse una fabbrica di confetti e/o un casinò. Un'operazione simile, ma in modo più subliminale, è stata fatta anche dai sindaci dei paesi confinanti, i quali tutt'ora si dichiarano contrari all'opera devastatrice ma nei fatti se la godono perché potranno usufruire del fosso per indirizzarci il surplus di munnezza proveniente dai loro territori a prezzi stracciati, se non a zero lire. Una vera manna per le casse esangui di enti malgovernati da decenni oramai.

Da oggi, quindi, e per altri quattro anni ancora, il territorio vesuviano sarà meta preferita di autotrasportatori di materiali, i più inquinanti: dalle ceneri ai fanghi, dal percolato alle ecoballe di stato. E dire che qui si aspettavano i turisti per offrirgli natura e prodotti tipici!?

Inesistente, allo stato attuale, qualsiasi controffensiva dei movimenti per opporsi alla ormai avvenuta apertura della prima discarica prevista a Terzigno, c'è maretta sul fronte dei ricorsi e delle denunce. Da due anni circa, data in cui per la prima volta la località alle falde del Vesuvio veniva indicata come luogo deputato ad accogliere i rifiuti della Campania, si parla di possibili ricorsi. Da più parti, da più comuni, da più enti si lanciano appelli affinché la Comunità Europea, la Corte di Giustizia europea, il Tar, intervengano per impedire il massacro ambientale di un intero territorio. In sostanza, però, nessun atto formale è mai stato depositato da chicchessia presso una delle sedi sopra citate deputate a giudicare sulla fondatezza dell'allarme. Tutti fuochi di paglia consumatisi velocemente.

Un dato certo, invece, ci giunge da fonti interne alla soprintendenza pompeiana: presso il sito in località Pozzelle, durante i lavori di preparazione svolti dai militari, sono stati rinvenuti materiali di interesse archeologico (alcuni dei quali già in possesso della soprintendenza) oltre che rifiuti tossiconocivi. La soprintendenza si è già rivolta ai Carabinieri, nucleo salvaguardia del patrimonio, affinché si organizzi un sopralluogo al più presto possibile per evitare la probabile distruzione dei reperti. Se la cosa avrà degli sviluppi, non è da escludere l'eventuale blocco delle operazioni inerenti l'attività di sversamento.

Un altro dato certo è che alcuni abitanti danneggiati dalle operazioni di lavorazione nel sito svolti con materiale esplosivo hanno già dato il via ad una serie di ricorsi: alcuni si sino ritrovati il muro di casa lesionato, altri si sono spaventati perché non avvertiti, altri ancora pare si siano fatti male mentre cavalcavano in un maneggio, facevano ippoterapia, poiché il rumore sordo ha fatto imbizzarrire gli animali.

http://www.insomma.it/

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20/06/2009, 0:16
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ALTRO che Tarsu al massimo. Nel duello sulla spazzatura fra Comune e governo si inserisce la Corte europea per i diritti dell´uomo. L´organismo ha accolto ieri con procedura d´urgenza un ricorso presentato da un partito. Il ricorso mirava a ottenere per i cittadini campani un rimborso a causa dei danni patiti nell´emergenza rifiuti. La Corte, con sede a Strasburgo, ha accolto la tesi e ha dunque disposto che lo Stato proceda a questo rimborso a vantaggio dei residenti in Campania. Il risarcimento sarebbe dovuto per il danno economico, biologico ed esistenziale subito dalla scorsa crisi rifiuti. L´importo è ovviamente variabile, in ragione del luogo ma anche della tipologia di contribuente. Ma la media si aggira intorno ai 1500 euro a testa. La Corte chiederà un incontro col governo italiano per vagliare come questo voglia mettere in pratica la sentenza, pena altre sanzioni in caso di inadempienza. D´altro canto la Corte, nell´accogliere il ricorso, ha anche chiesto che l´Italia individui e punisca patrimonialmente i responsabili del disastro che ha devastato l´immagine della regione.
Su strada intanto la crisi rifiuti registra una nuova recrudescenza con epicentro Quarto. Un caso non nuovo, già foriero in passato di polemiche fra il sindaco e il sottosegretario Bertolaso. Ora il primo cittadino Sauro Secone torna a chiedere l´intervento del governo. In particolare Secone chiede «l´invio di una ditta che al più presto provveda a eliminare i cumuli di spazzatura che sono ancora per strada». La situazione si sta facenda anche per le alte temperature e delle circa 90 tonnellate di spazzatura ancora in strada. Il tutto mentre prosegue la protesta dei dipendenti della “Quarto Multiservizi spa”: dopo lo sciopero dello scorso 17 giugno, sono stati proclamati altri due giorni di astensione dal lavoro per il 30 giugno e l´1 luglio.
CRISI DEI RIFIUTI SOTTO CONTROLLO? MAH!!!!!!!!!!!!!!!!!

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21/06/2009, 10:00
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