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Contro la varroa....un'idea da parte di un principiante 
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Iscritto il: 09/07/2012, 20:51
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sono in vena di caz...ate :lol: chiedo scusa a priori, ma nelle fantasticherie post-prandiali coadivate da un buon bicchiere di vino mi stavo immaginando come si muovessero le varroe all'interno dell'arnia e sopra i favi. Naturalmente il mio pensiero è andato subito a come poter limitare la loro invasione e se esistessero rimedi meccanici per poterle fermare senza inficiare nell'operato delle api. Pensavo (e scusate se fantastico un poco) che sarebbe bello poterle fermare con una specie di gel colloso che agisse in base al loro peso specifico. in pratica una sorta di colla per topi che però non limitasse le api (ben piu forti e pesanti delle varroe). Non so se le varroe si muovano esclusivamente sul dorso delle operaie fino a che non trovano la cella con l'uovo, ma se invece si muovessero sui favi si troverebbero invischiate in una sorta di patina "mielosa" o quantomeno limitate negli spostamenti (immaginando di poter applicare periodicamente questa sostanza sui favi da nido e che la stessa sia innoqua per le api).
sognando un futuro migliore per gli apicoltori ho speso i miei due cent, scusate il disturbo :-)


27/08/2013, 14:57
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Iscritto il: 23/12/2011, 19:29
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Vi state proprio sbizzarrendo eh? Mi volete proprio male? :lol: :lol:
Venendo all'idea...
Le varroe stanno sui favi praticamente solo quando sono sul fondo delle celle, il resto del tempo lo passano switchando tra un'operaia e l'altra fino a raggiungere una nutrice.
Per questo motivo credo che il "trattamento" sarebbe poco efficace.
A parte questo, vedo una serie di limiti pratici : come puoi spargere una sostanza collosa sul favo senza ricoprire le api stesse, che respirano da piccole aperture nell'esoscheletro dette spiracoli? come eviteresti di bombardare le forme immature col tuo superattack?
Detto questo ti voglio fare una domanda, senza nessuno spirito di provocazione ma solo per stimolare una riflessione :
Avendo a disposizione una soluzione che puoi gocciolare 2 volte all'anno sulle tue api, biologica, sicura dal punto di vista della salute umana ed efficace; perchè una persona sana di mente dovrebbe sollevare tipo ogni due settimane tutti i telaini di una famiglia e cospargerli di una non ben precisata sostanza collosa?
Oddio...mi sono reso conto solo ora...una sostanza collosa!
Mi aspetto il ritorno di vas con l'amata propoli! :lol:

Ps vas lo sai che mi diverto a punzecchiarti ma in fondo tevogliobbbene come ne voglio a tutti gli utenti di questo forum che tra insegnamenti, divertimenti e somme incazzature mi intrattengono svariati minuti al giorno!


27/08/2013, 21:51
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Iscritto il: 09/07/2012, 20:51
Messaggi: 296
Località: ROMA
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sapete il mio capo ogni tanto a lavoro faceva delle riunioni di brain storming, ci diceva che ognuno doveva buttare sul tavolo la propria idea per migliorare il lavoro e offrire un servizio alternativo e nuovo (mi occupo di informatica e servizi bancari). La cosa divertente è che le condizioni erano che pur tirando fuori le idee piu assurde nessuno doveva ridere o sminuire la fantasia dell'altro ma al massimo su chi la sparava piu grossa ci si poteva lavorare su per ampliarne tutte le sfaccettature. il piu delle volte se ne usciva con idee senza applicazione ma vi assicuro che su alcune se ne è realizzato un business inimmaginabile prima. credo che sia stata una delle esperienze piu divertenti della mia vita professionale.. certo l'informatica e i servizi bancari rientrano nel mio campo ma per le api è tutt'altra cosa...
ora mi vado a studiare il comportamento delle varroe :roll: :D


28/08/2013, 0:11
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Iscritto il: 01/04/2014, 0:01
Messaggi: 15
Località: verbano cusio ossola
Formazione: educatore
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Iacopo84 ha scritto:
Ma nessuno ha mai pensato di provare a trattare le api col veleno? Ci sono molti studi dove si dimostra che le api e gli imenotteri sociali in genere usano il proprio veleno, spalmandoselo sulla cuticola attivamente. Le doti antimicrobiche del veleno di ape sono arcinote. Ci sono molti peptidi nel veleno ad azione antimicrobica (soprattutto melittina). Solo non ho idea se abbia anche proprietà acaricide e a che eventuale concentrazione. E se possa essere dannoso per la prole o per le api stesse in alte concentrazioni. Inoltre non so se sia così facile ottenere quantità di veleno tali da essere impiegabili per eventuali trattamenti. Nessuno c'ha mai pensato che voi sappiate?


buongiorno a tutti, questo è il mio primo messaggio su questo forum, in riferimento a quello detto da iacopo anche io ho avuto un intuizione sul veleno d'api e poi facendo un po di ricerca ho visto che contiene acido formico
"Composizione. L’apitoxina (definizione generica del veleno d'api) si presenta sotto forma liquida, trasparente di sapore amaro e di odore mielato; a tutt'oggi non è completamente nota la sua composizione, ma si sa che contiene il 70% d'acqua ed il 30% di sostanza secca (acido formico, acido cloridrico, acido ortofosforico, istamina, colina, apamina (peptide) -2% del peso secco-, mellitina (principale costituente), -50% del peso secco-, ialuronidasi -3% del peso secco-, fosfolipasi A -12% del peso secco-, fosfato di magnesio -0,4% del peso secco-."
Sapete per caso se sono state fatte ricerche a riguardo o se qualcuno a provato un applicazione?


01/04/2014, 0:24
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Iscritto il: 07/04/2010, 20:30
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Ciao Luca, benvenuto tra di noi!
Al momento non mi vengono in mente studi sull'impiego del veleno contro la varroa ma la mia memoria fa acqua da tutte le parti, quindi non posso nemmeno escluderlo, tuttavia non vedo alcun eventuale vantaggio. Il veleno delle api non è aqua simplex ma una sostanza potenzialmente pericolosa e anche il prezzo non mi sembra particolarmente economico. Un grammo di veleno costa dai 20 € in su mentre con la stessa cifra si possono trattare quattro alveari usando il formico in gel.

A presto,
Romeo

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http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura

Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)


01/04/2014, 23:01
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Iscritto il: 01/04/2014, 0:01
Messaggi: 15
Località: verbano cusio ossola
Formazione: educatore
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Certo il prezzo elevato del veleno d'api non permetterebbe un suo utilizzo.
A proposito di varroa ho trovato su internet una dispensa molto interessante divulgata dalla fondazione mach dal titolo "Conoscere e controllare
la Varroa in Trentino", la trovo molto esplicativa e anche di facile lettura.
Buon apicoltura a tutti
Luca ;) ;)


07/04/2014, 23:28
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Iscritto il: 09/07/2012, 20:51
Messaggi: 296
Località: ROMA
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una domanda per chi ne ha studiato il comportamento: ma la varroa come fa a riconoscere la differenza tra cella maschile e femminile? se è risaputo che queste prediligono le celle maschili devono essere attratte da una qualche sostanza e in modo tale da dover spostarsi per tutto il nido per trovarne in abbondanza (osservo che le zone dei fuchi sono sempre marginali a quelle del nido con covata delle operaie). le mie solite elucubrazioni post prandiali, quando mi piace pensare al lavoro delle mie operaie :D


21/04/2015, 17:17
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Iscritto il: 09/10/2012, 19:50
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Ciao Asterix.

Beh io credo che le varroe prediligano le celle maschili perché la schiusa é piú lunga, quindi hanno piú tempo pre riprodursi all'interno della cella.

Non so se questo si deve ad una determinata sostanza o ad un odore particolare presente nelle celle maschili, o dall'uovo maschile, ma credo che sia un comportamento dettato dall'evoluzione della stessa varroa.

Diciamo che dopo molti tentativi ha "capito" che le conviene entrare in celle maschili invece che in quelle femminili.

In ogni caso, purtroppo se mancano le maschili entrano in quelle femminili, quindi....

Comunque ho visto dei video in You Tube dove c'é gente che sistematicamente taglia un bordo inferiore (solitamente dove le api mettono le celle da fuco) per limitare la deposizione di fuchi e di conseguenza limitare il numero di varroe nell'alveare. Tagliano un pezzo a forma di triangolo, non so se rendo l'idea.

Questa sarebbe secondo me una soluzione meccanica e naturale per limitare il numero di Varroe, che andrebbe sicuramente coaudiuvata con le altre misure di lotta come TIT, blocco e ossalico.

Simo.


22/04/2015, 10:27
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Iscritto il: 11/12/2012, 10:48
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Località: SALERNO
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visto che il topic tratta di idee da parte di principianti mi ci butto anche io:
Conoscete la pianta Oxalis Pes-Caprae? La comunissima acetosella simile al trifoglio che produce quei fiori gialli che si schiudono solo di giorno... Nel mio uliveto cresce ovunque, specialmente dove non batte il sole. Nell'antichità veniva usata per produrre appunto l'acido ossalico (chissà come, e chissà a cosa gli serviva) mi chiedevo, visto che la suddetta pianta contiene proprio l'antivarroa per eccellenza, se mai qualcuno si è cimentato nell'estrazione... Tipo raccogliere molta acetosella, frullarla e torchiarla per estrarne i succhi e poi vaporizzarla regolarmente nell'arnia. Qualcuno ci vuole provare? Io non posso perchè quest'anno non ho trovato famiglie d'api da comprare, e rimando la prova all'anno prossimo. E poi l'acetosella dalle mie parti già sta seccando. Teoricamente non potrebbe funzionare? Visto che la temperatura di ebollizione dell'acido ossalico è superiore a quella dell'acqua si potrebbe anche bollire il succo di acetosella per far evaporare l'acqua e aumentare la concentrazione di acido nella soluzione... Se fosse fattibile sarebbe un bel modo per sfruttare una pianta infestante molto fastidiosa da combattere...

_________________
"Vivo per proteggere ciò che amo, e per amare ció a cui dó la vita"


22/04/2015, 10:44
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Iscritto il: 09/07/2012, 20:51
Messaggi: 296
Località: ROMA
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Oxalis Pes Caprae? non la conosco e sono andato a vedere di quale pianta si tratta. ce n'è una simile con stesse foglie ma con fiori rosa sarà della stessa famiglia?

Simone sicuramente le varroe prediligono le celle maschili per il maggior tempo a disposizione prima della schiusa ma la mia curiosità rimane: come fanno a riconoscere a priori quale sarà la cella maschile? ho letto che non è stato ben capito questo meccanismo, ma sicuramente l'attrattività è dovuta ad una sostanza odorosa e probabilmente contenuta nel cibo larvale. Chissà se riproducendola sia possibile congeniare delle trappole... non c'è niente da fare il mio pensiero è proprio da cacciatore :D


30/04/2015, 9:26
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