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CCD - SSA (Sindrome da Spopolamento degli Alveari) 
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Sez. Api
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Una grandissima Marla Spivak:

http://www.ted.com/talks/marla_spivak_why_bees_are_disappearing.html

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http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura

Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)


01/03/2014, 1:40
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J Invertebr Pathol. 2010 Jan;103 Suppl 1:S62-72.
Socialized medicine: individual and communal disease barriers in honey bees.
Evans JD1, Spivak M.

Non so se voi riuscite a scaricare il pdf file dell' articolo da pubmed.gov, comunque l' articolo parla tra l' altro dei meccanismi genetici di resistenza alla varroa ed agli acari della trachea.
Maddmax

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01/03/2014, 15:57
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Qui incollo un pezzo dell' articolo del Dr Spivak. Mi dispiace per chi non lo potra' tradurre. In sostanza sostiene quello che gli apicoltori eretici hanno "scoperto" 40 anni fa
1) che e' possibile selezionare ceppi tolleranti
2) che il propoli e' un toccasana per gli alverai
3) che il nomadismo e' una lebbra

...
We firmly believe that selective breeding programs have had
strong impacts on reducing honey bee disease and offer the most
potential for the long term health
of the industry, and commend
the many bee breeders who are focused on improving the stock
they distribute. New tools ranging from standardized field tests
for hygienics to genome-enabled screens for identifying, enabling,
and maintaining resistance traits should help these efforts. Nevertheless,
management changes could also reduce some of the costs
of disease. The most important implication of research on social
immunity in honey bees is that they have amazing capabilities
to defend themselves as individuals and at the colony-level. Honey
bees are faced with a multitude of pathogen challenges that
are compromising their health in unprecedented ways. Many
beekeeping practices rely on using antibiotic and pesticide
treatments to control pathogens and parasites. This approach is
not sustainable and leads to contamination of hive equipment
(Tremolada et al., 2004) or hive products (Karazafiris et al.,
2008; Waliszewski et al., 2003), off-target impacts on bees themselves
(Burley et al., 2008; Collins et al., 2004), and the evolution
of resistance by parasites and pathogens (Evans, 2003;
Sammataro et al., 2005).
While beekeepers engage in many management tactics to reduce
disease in their colonies, recent research and emerging risks
indicate three management tools that are underutilized in beekeeping
and are perhaps especially relevant. First, the design of
modern bee boxes could be modified to allow the construction of
a propolis envelope, an important antimicrobial layer with direct
effects on individual and social immunity. Most beekeepers dislike
the presence of propolis in beekeeping equipment because it forms
bonds across wooden frames and boxes, making it difficult to
manipulate and remove combs for inspection. The smooth inner
walls of the hive boxes also eliminate the need for the bees to create
a propolis envelope. The value of propolis in the nest as a colony-
level defense and form of social immunity, directly affecting
immune-gene expression and arguably microbial loads, should be
taken into serious consideration in modern beekeeping practices
and perhaps in future hive designs. Second, it would be beneficial
to allow colonies to construct new wax brood combs yearly to prevent
the build up of pathogens and pesticides in the wax, which
present a chronic immune challenge to bees. Finally, rates of horizontal
transmission of pathogens are likely to be at an all-time high
in modern beekeeping, presenting great challenges. Lucrative pollination
contracts have in many ways sustained beekeeping in
North America and elsewhere. Nevertheless, the resulting wideranging
transport of bees, even across international boundaries
and often to high-density meeting grounds, favors the sharing of
parasites and pathogens.

Maddmax

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03/03/2014, 17:15
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Buongiorno,
La mia situazione di quest'anno è che su undici famiglie invernate due me ne sono morte. Una famiglia è a mio avviso morta per fame in quanto non era presente nemmeno un po' di scorte, mentre per la seconda famiglia la situazione a metà febbraio era che c'erano un pugno di api vive con la regina, zero covata (le altre cassette invece presentavano già una rosellina di covata) e in più molte api uscivano dalla cassetta per poi però cadere immediatamente dopo il predellino, nella cassetta erano presenti scorte. Il mio primo pensiero è stato che fossero morte per nosema anche se però l'arnia e i telaini non erano sporchi di cacchetta, la mia conclusione è data dal fatto che schiacciando l'addome delle api usciva della cacca marrone chiaro di consistenza semiliquida..
Però non sono così sicuro della mia diagnosi in quanto non so quale differenza c'è tra le feci normali e invece quelle causate dalla presenza del nosema.
Esiste un modo per distinguerle? Così anche per sapere orientarmi sulle tecniche da adottare, se posso riusare telaini e arnia o se conviene invece eliminare tutto.
Grazie


06/03/2015, 16:24
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Ciao Luca,
il nosema ceranae è quasi sempre asintomatico e ha sostituito completamente, o quasi, il "buon vecchio" nosema apis dalla sintomatologia inconfondibile: escrementi diarroici sul predellino e sulla parete frontale, come anche all'interno dell'alveare.
Farsi un'idea da pochi dati è impossibile, bisognerebbe conoscere la storia della famiglia a partire da prima dell'invernamento.
Comunque, perdite del 10% (quindi, senza contare quella morta per fame) sono da considerare fisiologiche.

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06/03/2015, 22:23
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Le famiglie sono state tutte nutrite con lo sciroppo, nella zona montana a 1000 dove vivo l'anno scorso hanno sofferto parecchio,causa pioggia e freddo. Quindi sarebbe opportuno che eliminassi i telai della famiglia onde evitare che si propaghi il nosema ceranae? non saprei per quale altra causa possa essere morta, se non per nosema.


10/03/2015, 7:08
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Quando ti ritrovi per le mani un'arnia vuota, indipendentemente dalle cause, è buona norma disinfettarla. Per quanto riguarda i favi, nel dubbio si mettono nella sceratrice.

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10/03/2015, 23:20
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Questo thread dovrebbe avere 150 pagine e 10000 posts di 300 membri diversi. Invece mi tocca riportarlo in vita e solo i soliti "ignoti" ci scrivono.
Dai, ragazzi, raccontate come Morte e Pestilenza flagellano gli alveari.
Avete paura che i servizi veterinari vi vengano a controllare gli allevamenti????
Perche' non viene reso obbligatorio un patentino per allevare le api?

Si sa che le famiglie muoiono a nastro anche se si fa finta che non sia vero. Infatti i prezzi dei nuclei sono arrivato alle stelle mica per niente!
Maddmax

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22/09/2015, 16:53
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Anzi ... oltre al patentino sarebbe il caso che ci fosse l' obbligo di registrazione delle regine e dei nuclei venduti/comperati in modo che i servizi veterinari possano confrontare il numero di famiglie possedute da ogni apicoltore con il numero di nuclei e regine comperati.
Sotto una certa media l' allevamento di Morte e Pestilenza dovrebbe essere chiuso.
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22/09/2015, 16:58
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ciao Mad ti orienti solo in base ai prezzi dei nuclei o hai notizie piu precise? credo che il prezzo dei nuclei sia aumentato proporzionalmente all'aumentare della domanda (ci sono molti piu aspiranti apicoltori di qualche anno fa semplicemente perche le prospettive di lavoro orientano anche in settori di nicchia, personalmente ho notato un maggior interesse dei giovani a cimentarsi in corsi e attività collegate).
per quanto riguarda le perdite per ora posso solo toccarmi li sotto...
ciao


22/09/2015, 17:08
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