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OBBLIGO ETICHETTA ORIGINE 
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eugenio ha scritto:
Prodotti senza obbligo di etichetta di origine

Pasta
Carne di maiale e salumi
Carne di coniglio
Frutta e verdura trasformata
Derivati del pomodoro diversi da passata
Latte a lunga conservazione
Formaggi non dop
Derivati dei cereali (pane, pasta)
Carne di pecora e agnello

Rimango quasi stupito che leggendo nessuno osa commentare questa notizia.Voglio provare a farvi capire che di questi prodotti sono pieni i supermarket ed i negozi.Pensate ai barattoli di sott'oli e sott'aceti non tanto quando sono venduti a prezzi concorrenziali ma quando invece accattivati con etichette belle di certi agriturismi o punti vendita di prodotti locali e sono venduti a prezzi scandalosi(per materiale di cui non conosciamo la provenienza).Pensate alle carni, spesso vedo macellerie che vendono carne suina a 4€ al kg oppure carni ovine a €4,5 oppure al tanto latte in offerta nei CC oppure ai biscotti e derivati dei cereali utilizzati per l'alimentazione dei bambini.Poi siamo riusciti ad avere la passata di pomodoro con obbligo di etichetta e per il triturato?il concentrato?il pelato?le salse pronte?
E' veramente uno schifo!! :!: :twisted: :twisted:
ciao



Rispondo prima di continuare a leggere...
La penso proprio come te!
Se non vado errato la carne di pecora e capra prodotta nel nostro paese basta e avanza per il consumo interno. Sicuramente, visto il rinnovato e generale interesse dei consumatori sull'origine dei prodotti, queste saranno manovre commerciali ben studiate: si potrà importare da altri paesi questa carne (ma vale per tutti gli altri prodotti) senza che nessuno sappia nulla, a discapito degli allevatori italiani.

Per inciso troverei giusto che nelle salse pronte fosse riportata l'orgine di tutti i prodotti. Proprio oggi a pranzo leggevo l'etichetta di una salsa pronta: in bella vista "SOLO POMODORO ITALIANO", quando poi negli ingredienti questo rappresenta il 40% e un buon 30% è dato da concentrato di pomodoro (che per legge può anche essere di provenienza estera).

Speriamo che presto la situazione cambi e per tutti i prodotti (e le loro componenti) diventi obbligatoria l'indicazione di orgine.


18/02/2009, 19:01
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eugenio ha scritto:
'Dal 3 febbraio, abbiamo a disposizione uno strumento prezioso per difendere i nostri produttori di olio e per tutelare il Made in Italy. Ringrazio personalmente il commissario europeo Mariann Fischer Boel per la sensibilità dimostrata nei confronti dei produttori e per l’attenzione riservata ai diritti dei consumatori, che potranno finalmente conoscere l’origine dell’olio che acquistano'.
......
E' il commento del ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia al voto favorevole del Comitato di gestione
'Il provvedimento comunitario', conclude il ministro, 'è anche lo strumento di cui avevamo bisogno per combattere al meglio le contraffazioni e le truffe: nessuno potrà più spacciare impunemente per italiano l’olio proveniente da altri Paesi'.
http://agricolturaonweb.imagelinenetwor ... -06953.cfm" target="_blank


Anche questa è una buona notizia.. finalmente!
E' strano pensare a volte come si associ un nome italiano ad un prodotto di origine italiana.

Sono stato in visita con l'università ad un'azienda toscana nella quale si miscelano olii di tutta Europa (la parte che produce... è chiaro!), Grecia, Turchia, Australia e chi più ne ha più ne metta. Olii portati con camion, navi, treni... tanto per non inquinare!
Quest'azienda è quella che fornisce le bottiglie già sigillate e marchiate ai distributori che non sono altro che i nomi più famosi oggi presenti sul mercato italiano dell'olio d'oliva...

Ci sono rimasto di stucco, ero praticamente sicuro che questi marchi usassero solo olii italiani... invece..
E come me ce ne sono molti che consumano senza sapere. Speriamo solo che questa normativa sull'olio porti all'attenzione dei consumatori non solo il marchio, ma la provenienza!


18/02/2009, 19:20
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Ringrazio Riccardo per la lettura dei post.Il mio intento per ora in realtà poco riuscito è fare in modo che tanta gente possa fare il tuo analogo ragionamento ed iniziare a leggere le etichette dei prodotti.
In merito all'olio è da un pò che lo diciamo sulle pagine di questo forum che tanto olio dalle diverse parti del mondo arriva in Italia per diventare italiano nelle bottiglie confezionate.
Questo contribuisce a calmierare i prezzi, fare felice il consumatore che è convinto di fare un affare e ad aumentare gli introiti di quelli che vendono.
ciao

_________________
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19/02/2009, 0:34
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Etichettatura dei prodotti agroalimentari
Zaia: “Un patto forte fra produttori, trasformatori e consumatori”
Data: 20/02/2009
Argomento: Il Ministro
“Il Disegno di legge approvato oggi sancisce un patto forte fra produttori, trasformatori e consumatori che saranno chiamati a stabilire per quali prodotti dovrà essere obbligatorio, e in che termini, indicare l’origine in etichetta”.
Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha commentato così, a Palazzo Chigi, l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Disegno di legge per il rafforzamento della competitività del settore agroalimentare che contiene, all’articolo 6, anche le nuove norme sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari.
“Stiamo lavorando sin dal giorno dell’insediamento - ha detto Zaia - per inaugurare una nuova stagione, nella quale la trasparenza delle informazioni a disposizione dei cittadini sia, allo stesso tempo, un valore aggiunto ed una grande opportunità per le aziende ed un decisivo criterio di scelta di cosa acquistare da parte dei consumatori”.
“La nuova normativa sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari avrà anche una funzione deterrente dei comportamenti commercialmente o legalmente scorretti a danno dei consumatori. A questi ultimi – ha spiegato ancora il Ministro – intendiamo dare tutti gli strumenti necessari per orientarsi in un mercato difficile e avere così un ruolo attivo di ‘giurato della qualità’ dei prodotti che intenderà acquistare”.
Indicazione obbligatoria del luogo di origine del prodotto e - se e' trasformato- del luogo dell'ultima trasformazione sostanziale e dell'origine del prodotto principale; sanzioni fino a 10.000 euro per gli inadempienti e, come anticipato, una lista dei prodotti da tutelare, stilata insieme ai produttori, filiera per filiera. I punti salienti del Disegno di legge sono questi. “La norma risponde perfettamente ai criteri di “tracciabilità che, dal 2002, sono le fondamenta solide di ogni normativa inerente la sicurezza alimentare. Sia chiaro – ha spiegato Zaia – che non c’è alcuna volontà protezionistica, bensì una doverosa difesa dei prodotti di qualità dell’agroalimentare italiano e dei consumatori , che non vanno mai indotti in errore".

Il Disegno di legge punta a rilanciare il settore-agroalimentare, introducendo importanti novità soprattutto per quanto riguarda l’attività di contrasto delle frodi.
L’articolo 2 del provvedimento, infatti, rafforza la tutela e la competitività dei prodotti a denominazione protetta, modificando la legge 11 aprile 1974, n. 138 ed introducendo l’applicazione di sanzioni più severe.
Con l’articolo 1 si rinnova la norma relativa ai contratti di filiera e di distretto, rendendo questo strumento operativo per una più ampia platea di imprese, soprattutto quelle non comprese nelle aree svantaggiate, già da tempo sostenute da questa importante misura. La norma ha già ottenuto il parere positivo della Conferenza Stato Regioni.
L’articolo 3 riguarda misure di promozione della produzione di energia elettrica da biomassa agricola in impianti a produzione diffusa, cioè di piccola taglia.
“Si tratta - ha detto Zaia - della migliore soluzione per lo sviluppo delle aziende agricole e per un loro reale beneficio economico. La ridotta dimensione degli impianti garantisce inoltre, in perfetta sintonia con l’idea di filiera corta che sosteniamo e promuoviamo con convinzione, che l’approvvigionamento sarà prevalentemente circoscritto al mercato locale”.
L’articolo 4 stabilisce come procedere per la definizione dei criteri e delle buone pratiche di gestione forestale.
Una norma necessaria ed urgente per poter attivare le misure destinate al settore e contenute nei programmi di Sviluppo rurale previsti dall’Unione Europea.
L’articolo 5 potenzia le attività di controllo previste dalla normativa comunitaria mediante “l‘impiego del personale ministeriale nei controlli comunitari agricoli”. Consente cioè ad AGEA e AGECONTROL spa, di avvalersi, oltre che dell’Ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità dei prodotti agroalimentari, anche del personale del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, sulla base di una apposita convenzione approvata dal Ministro delle politiche agricole e forestali.
L’articolo 7 ha lo scopo “pur mantenendo un adeguato regime sanzionatorio, di eliminare la rilevanza penale ad infrazioni per le quali è di norma da escludere il fatto intenzionale e che non comportano rischi per la salute sia umana che animale”. Le sanzioni restano invece molto elevate in caso di comportamenti fraudolenti.
Il provvedimento, passato in prima lettura e senza obiezioni alla Commissione europea e alla Conferenza Stato Regioni, che lo ha approvato all'unanimità, approderà ora in Parlamento, per l’esame finale.

http://www.politicheagricole.gov.it/Com ... tatura.htm

_________________
I


22/02/2009, 23:10
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Data: 20/02/2009
Il Disegno di legge approvato oggi sancisce un patto forte fra produttori, trasformatori e consumatori che saranno chiamati a stabilire per quali prodotti dovrà essere obbligatorio, e in che termini, indicare l’origine in etichetta”.
Il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali Luca Zaia ha commentato così, a Palazzo Chigi, l’approvazione da parte del Consiglio dei Ministri del Disegno di legge per il rafforzamento della competitività del settore agroalimentare che contiene, all’articolo 6, anche le nuove norme sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari.
“Stiamo lavorando sin dal giorno dell’insediamento - ha detto Zaia - per inaugurare una nuova stagione, nella quale la trasparenza delle informazioni a disposizione dei cittadini sia, allo stesso tempo, un valore aggiunto ed una grande opportunità per le aziende ed un decisivo criterio di scelta di cosa acquistare da parte dei consumatori”.
“La nuova normativa sull’etichettatura dei prodotti agroalimentari avrà anche una funzione deterrente dei comportamenti commercialmente o legalmente scorretti a danno dei consumatori. A questi ultimi – ha spiegato ancora il Ministro – intendiamo dare tutti gli strumenti necessari per orientarsi in un mercato difficile e avere così un ruolo attivo di ‘giurato della qualità’ dei prodotti che intenderà acquistare”.
Indicazione obbligatoria del luogo di origine del prodotto e - se e' trasformato- del luogo dell'ultima trasformazione sostanziale e dell'origine del prodotto principale; sanzioni fino a 10.000 euro per gli inadempienti e, come anticipato, una lista dei prodotti da tutelare, stilata insieme ai produttori, filiera per filiera. I punti salienti del Disegno di legge sono questi. “La norma risponde perfettamente ai criteri di “tracciabilità che, dal 2002, sono le fondamenta solide di ogni normativa inerente la sicurezza alimentare. Sia chiaro – ha spiegato Zaia – che non c’è alcuna volontà protezionistica, bensì una doverosa difesa dei prodotti di qualità dell’agroalimentare italiano e dei consumatori , che non vanno mai indotti in errore".

Il Disegno di legge punta a rilanciare il settore-agroalimentare, introducendo importanti novità soprattutto per quanto riguarda l’attività di contrasto delle frodi.
L’articolo 2 del provvedimento, infatti, rafforza la tutela e la competitività dei prodotti a denominazione protetta, modificando la legge 11 aprile 1974, n. 138 ed introducendo l’applicazione di sanzioni più severe.
Con l’articolo 1 si rinnova la norma relativa ai contratti di filiera e di distretto, rendendo questo strumento operativo per una più ampia platea di imprese, soprattutto quelle non comprese nelle aree svantaggiate, già da tempo sostenute da questa importante misura. La norma ha già ottenuto il parere positivo della Conferenza Stato Regioni.
L’articolo 3 riguarda misure di promozione della produzione di energia elettrica da biomassa agricola in impianti a produzione diffusa, cioè di piccola taglia.
“Si tratta - ha detto Zaia - della migliore soluzione per lo sviluppo delle aziende agricole e per un loro reale beneficio economico. La ridotta dimensione degli impianti garantisce inoltre, in perfetta sintonia con l’idea di filiera corta che sosteniamo e promuoviamo con convinzione, che l’approvvigionamento sarà prevalentemente circoscritto al mercato locale”.
L’articolo 4 stabilisce come procedere per la definizione dei criteri e delle buone pratiche di gestione forestale.
Una norma necessaria ed urgente per poter attivare le misure destinate al settore e contenute nei programmi di Sviluppo rurale previsti dall’Unione Europea.
L’articolo 5 potenzia le attività di controllo previste dalla normativa comunitaria mediante “l‘impiego del personale ministeriale nei controlli comunitari agricoli”. Consente cioè ad AGEA e AGECONTROL spa, di avvalersi, oltre che dell’Ispettorato Centrale per il Controllo della Qualità dei prodotti agroalimentari, anche del personale del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, sulla base di una apposita convenzione approvata dal Ministro delle politiche agricole e forestali.
L’articolo 7 ha lo scopo “pur mantenendo un adeguato regime sanzionatorio, di eliminare la rilevanza penale ad infrazioni per le quali è di norma da escludere il fatto intenzionale e che non comportano rischi per la salute sia umana che animale”. Le sanzioni restano invece molto elevate in caso di comportamenti fraudolenti.
Il provvedimento, passato in prima lettura e senza obiezioni alla Commissione europea e alla Conferenza Stato Regioni, che lo ha approvato all'unanimità, approderà ora in Parlamento, per l’esame finale.

http://www.politicheagricole.gov.it/com ... tatura.htm

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I


27/02/2009, 0:58
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