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Giappone: dopo latte e verdure ora anche carne contaminata! 
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Sez. Igiene e Qualità dei Prodotti Alimentari
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Fonte Mipaf:
Più di 200 agricoltori hanno portato, il 28 aprile, due mucche a Tokyo per protestare e chiedere un risarcimento per i prodotti contaminati dalle radiazioni fuoriuscite dall’impianto nucleare di Fukushimae. Gli agricoltori del nord-est del Giappone indossavano bandane verdi e cartelli dichiaranti "il disastro nucleare è una catastrofe umana "e "Stop all’energia nucleare" davanti alla sede della Tokyo electric power co (Tepco), il gestore dell'impianto danneggiato dallo tsunami dell’11 marzo. Le radiazioni che fuoriescono dall’impianto di Fukushima Daiichi - circa 220 chilometri a nord di Tokyo - sono state riscontrate nel latte, acqua e verdure provenienti dalle zone attorno all’impianto. "Non potevo stare fermo a Fukushima. Voglio che la Tepco comprenda la nostra frustrazione, ansia e preoccupazione per il nostro futuro ", ha detto il 72enne Katsuo Okazaki, che coltiva pesche e mele. "La mia pazienza è esaurita. La crisi nucleare sta totalmente distruggendo la nostra azienda agricola, " ha detto. La compagnia ha dichiarato che ci vorranno dai sei ai nove mesi per fermare l’impianto, un passo necessario prima di permettere alle circa 80.000 persone evacuate da una zona di 20 km attorno all’impianto di tornare a casa. Il ministro del Commercio Banri Kaieda ha reso noto che la Tepco ha iniziato a depositare su conti bancari delle persone costrette ad evacuare a causa della fuoriuscita di radiazioni circa 1 milione di yen per famiglia. Il Sig. Okazaki tuttavia non riceverà i fondi visto che la sua azienda si trova a 60 chilometri dall’impianto, ma egli comunque vorrebbe un risarcimento perché teme che i consumatori potrebbero evitare i prodotti della sua regione per lungo tempo. Osaki ha dichiarato che gli agricoltori della zona hanno già perso una grande quantità di denaro a causa dell'incidente nucleare.

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02/05/2011, 13:22
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Dopo Fukushima vietato anche il riso “Per la bonifica ci vorranno 30 anni”
Il Giappone ha deciso di bandire dai negozi del Paese anche il cereale proveniente dal distretto di Onami. Dopo la carne, il pesce, i funghi ed il tè, ora tocca quindi all’alimento base della dieta nazionale. Nel frattempo, attorno a ciò che rimane della centrale atomica distrutta dallo tsunami dello scorso 11 marzo, continuano i lavori di decontaminazione. Che, secondo l’Atomic Energy Commission, dureranno almeno trent’anni
Per la prima volta dal disastro di Fukushima, il Giappone ha deciso di bandire dai negozi del Paese anche il riso. Si tratta di quello proveniente dal distretto di Onami, bloccato appena prima di finire sul mercato: “Non un singolo chicco di questo riso è in circolazione”, assicurano le autorità nipponiche. Dopo la carne, il pesce, i funghi ed il tè, ora tocca quindi all’alimento base della dieta nazionale. In quello coltivato fino a 60 km dall’impianto di Fukushima Daiichi è stato infatti rilevato cesio radioattivo in quantità ben superiori alla soglia di tolleranza. Nel frattempo, attorno a ciò che rimane della centrale atomica distrutta dallo tsunami dello scorso 11 marzo, continuano i lavori di bonifica. Che, secondo l’Atomic Energy Commission (Aec) giapponese, dureranno almeno trent’anni.
I problemi legati al cibo prodotto in Giappone in seguito alla tragedia nucleare erano già stati evidenziati alcune settimane fa da uno studio pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of National Academy of Sciences (Pnas), secondo cui la contaminazione radioattiva prodotta dall’incidente di Fukushima ha raggiunto una porzione ben più ampia di quanto non sia stato ammesso finora. In particolare, la quantità di Cesio-137 presente nel suolo di molte aree del Paese sono aumentate in modo inquietante.
Rimanendo contaminante per tre decenni, questo elemento può infatti provocare danni irreparabili ai prodotti della pesca, dell’agricoltura e dell’allevamento. Già in luglio il governo di Tokyo decise di bandire tutta la carne di manzo proveniente dalla prefettura di Fukushima, dopo che la carne di oltre 500 capi di bestiame a cui era stato dato da mangiare fieno contaminato era stata spedita in ogni parte del Paese. Un destino toccato, sempre la scorsa estate, anche a verdura, latte e addirittura tè verde, seppure coltivato a circa 400km dalla centrale.
Psicosi o prudenza? È ancora presto per poterlo dire. I risultati dei test condotti nelle scorse settimane sul riso di Fukushima in effetti sono stati espliciti: ogni chilogrammo di quello raccolto nelle zone analizzate della prefettura contiene fino a 630 becquerel di cesio, mentre i limiti di sicurezza imposti dal governo sono di 500 becquerel. Un fatto che ha portato immediatamente il governo di Tokyo ad imporre al governatore della prefettura stessa, Yuhei Sato, di bloccare subito il prodotto delle 154 aziende esaminate.
Nonostante il riso di Onami rappresenti solo l’1,8% di tutto quello raccolto in Giappone, i danni economici sono notevoli, e fra i consumatori nipponici rimangono non poche preoccupazioni. Se non altro perché i lavori di bonifica di quelle zone sono ancora ben lungi dall’essere conclusi.
Ci vorranno più di 30 anni per rottamare l’impianto nucleare di Fukushima Daiichi, fanno presente dall’Aec, mentre “Il trasferimento di combustibile esaurito dagli edifici dei tre reattori danneggiati della centrale ad una piscina all’interno del complesso avrà inizio entro 3 anni, dopo che i reattori saranno messi in arresto a freddo”. La rimozione del combustibile fuso all’interno dei reattori numero 2 e 3, invece, “avrà inizio entro 10 anni”. Un lasso di tempo generalmente sufficiente a fare dimenticare ogni preoccupazione.

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05/12/2011, 11:09
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ciao a tutti, io da tre anni vivo con la mia famiglia a tokyo.
nel momento del terremoto, vi assicuro che non è stato semplice per nessuno e vorrei sottolineare che a parte fukushima, in un solo giorno sono morte oltre 170.000 persone a causa dello tsunami. capisco la preoccupazione per le radiazioni che emerge dai vostri post, ma vi assicuro che la medaglia ha sempre due lati: credete sia semplice gestire tutta la situazione? gli agricoltori che protestano almeno possono ancora farlo, ci sono migliaia di famiglie che non hanno più i loro cari da poter piangere. tenete presente il terremoto dell'aquila e pensate a che livello di ricostruzione ci troviamo...qui le aree devastate sono state tutte ripristinate, la centrale entro fine anno verrà spenta. ci vorranno altri 3 anni per chiuderla definitivamente e forse secoli per bonificarla (vedete il caso di chernobyl). quando ricevo dall'ambasciata italiana gli aggiornamenti sulla situazione dei livelli di radiazione riscontrati, o quando si viene a sapere che il riso di onami è stato messo fuori vendita, io mi sento rassenerato, perchè significa che i controlli ci sono e funzionano. credete che la frutta e gli ortaggi cresciuti sulle terre del casertano (e rivenduti in tutta italia) dove per anni hanno sversato prodotti di scarti industriali (a volte anche radioattivi) siano mai stati controllati? io sono di napoli e non mi fido del mio popolo perchè noi italiani con il nostro "vabbé ma che fa" potrebbe vendere anche il riso di onami per riso padano. spero che il mio post possa servire per mettere in luce che l'evento di fukushima deve non servire a dire non mangiamo riso, sushi, té, etc... ma a farci capire che dobbiamo effettuare delle scelte giuste in ambito energetico, dei consumi...insomma dobbiamo cambiare il nostro stile di vita. a far sentire uno spirito di popolo che si rimbocca le maniche e si chiede cosa può fare per il proprio paese e non cosa il paese può fare per il popolo.


14/12/2011, 5:58
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Salve colleghi/amici/compagni di sventure...
la preoccupazione si amplifica soprattutto perchè c'è in giro uomini senza coscienza...sicuramente la gestione dell'episodio non sarà in effetti garantista e da qualche parte, sulle tavole di qualcuno di noi, arriverà proprio quell'elemento radioattivo portato da un pesce, un'alga o altro ancora...
se solo si potesse intervenire su quelle "SPORCHE" coscienze...


19/12/2011, 15:29
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Il Ministero dell’agricoltura giapponese intende lanciare il progetto: “Dream project” che prevede l’uso di robot per coltivare un’azienda agricola di 600 ettari della zona di Miyagi, una zona nel nord-est del paese, gravemente colpita dallo tsunami dello scorso anno. I robot coltiveranno riso, grano, frutta e verdura e provvederanno anche all’inscatolamento. Secondo il Ministero dell’agricoltura le ricerche in campo cominceranno quest’anno e si prevede un investimento di quattro miliardi di yen (circa 40 milioni di euro) nei prossimi sei anni per finanziare il progetto. La zona di Miyagi è stata una delle tre zone più colpite dal terremoto e dallo conseguente tsunami, che ha colpito la nazione lo scorso 11 marzo. In particolare è stato il settore agricolo ad essere quello più colpito dal disastro: più di 59mila ettari di quella che era, una volta, fertile terreno agricolo, sono stati danneggiati e da allora il settore fatica a riprendersi. Il governo giapponese spera di incentivare questa nuova ‘fattoria robotica’ invitando le principali aziende tecnologiche del paese a partecipare, tra queste Panasonic, Fujitsu e Hitachi. Il portavoce del Ministero dell’agricoltura ha dichiarato: “ Speriamo che questo progetto non solo aiuti gli agricoltori delle zone colpite dal disastro ma che spinga anche l’intera economia agricola nazionale”.

Fonte MIPAAF

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16/01/2012, 13:28
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Nucleare: Tokio "irradiata" quasi quanto Fukushima?
Gli abitanti di Tokio cominciano a fare i conti con le conseguenze dell'apocalisse di Fukushima, e molti fuggono dalla città.
Il Washington Blog è stato una delle fonti americane più informate sui fatti di Fukushima, riportando in tempo reale (fin di tempi del disastro) le notizie del giapponese EneNews.
Alla fine di questo 2012, il blog fa il punto sulla situazione a Tokio proprio in base ai moltissimi dati di EneNews, giungendo ad una serie di inquietanti conclusioni:
Il Cesio nella baia di Tokio è persino più alto di quello di Fukushima - quasi tutto il fondale sarà contaminato entro il 2014;
Tokio sta continuando a subire un fallout radioattivo 5 volte superiore a quello delle prefetture più vicine a Fukushima;
Secondo il Japan Times, l'area metropolitana di Tokio è una bomba a tempo. Gli esperti avvisano dell'accumulo della contaminazione da Fukushima, e del potenziale disastro al secondo più grande lago giapponese;
Il terreno di Tokio è così caldo che dovrebbe essere mandato in una discarica per rifiuti speciali;
Secondo un esperto giapponese, oltre alla fuga dalle prefetture vicine a Fukushima, sempre più cittadini stanno abbandonando Tokio;
I residenti dell'area di Tokio riportano sempre più frequentemente la presenza di cisti e noduli, mentre i dottori minimizzano;
Secondo gli scienziati giapponesi, il quantitativo di radiazioni è "salito in modo significativo" nell'area di Tokio dopo Fukushima.
Della catastrofe di Fukushima non si parla più, come se fosse un evento ormai passato, mentre noi sappiamo che quando si tratta di nucleare l'attualità del pericolo rimane viva per decenni. Hanno modo di constatarlo oggi gli abitanti di Tokio, capitale che è tutto fuorché "lontana" dall'epicentro.

http://petrolio.blogosfere.it/2012/12/n ... shima.html

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31/12/2012, 15:06
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Nucleare, l’incidente di Fukushima provoca anche l’obesità
Non bastavano le accuse di avvelenare il terreno ed i pesci tutto intorno alla centrale, nonché quella di provocare tumori a migliaia di persone. Ora arriva una nuova accusa nei confronti dell’energia nucleare in seguito al disastro di Fukushima: le radiazioni provocherebbero l’obesità. La scoperta arriva dopo la raccolta di dati sulla situazione del peso dei bambini giapponesi, da cui risulta che quelli che vivono nell’area più vicina alla centrale distrutta dal terremoto/tsunami di quasi due anni fa registrerebbero pesi più preoccupanti.
Il rapporto, stilato dal Ministero dell’Istruzione, ha rilevato che i bambini tra i 5 e i 9 anni e quelli tra i 14 e i 17 che vivono nella prefettura di Fukushima sono i più pesanti di tutto il Paese. Mediamente infatti il peso in quell’area è del 20% superiore a quello che dovrebbe essere per rientrare nei valori normali. Il sospetto è che sotto questo incremento dell’obesità ci sia l’effetto delle radiazioni, ma la certezza è che il fenomeno sia dovuto al fatto che i bambini non escono più in strada o nei giardinetti a correre e giocare, ma rimangono segregati in casa per paura di conseguenze peggiori.
Lo studio ha rilevato la situazione di 700 mila bambini tra i 5 ed i 17 anni, ed ha scoperto che è dalla scuola che è venuto questo input alla segregazione. Subito dopo l’incidente infatti quasi cinquecento scuole statali hanno stabilito fortissime restrizioni alle attività all’aperto dei loro alunni. Di conseguenza anche i genitori si sono adattati ed hanno quasi del tutto impedito ai propri figli di passare troppo tempo all’aperto.
Tornando ai freddi numeri, scopriamo che il tasso di obesità è quasi raddoppiato a causa dell’incidente, passando dal 6,3% del 2010 all’11,4% del 2011 nella prefettura di Fukushima, mentre l’ultima rilevazione che risale alla scorsa estate aveva registrato un ulteriore incremento che aveva portato i ragazzini obesi ad essere quasi il 15%. A tutto ciò si deve anche aggiungere lo stress legato all’evacuazione, dato che oltre 150 mila persone sono dovute fuggire dall’area circostante la centrale, e così l’assenza di parchi giochi al coperto e tutti gli altri fattori sopra esposti hanno portato a questo fenomeno che non accenna a diminuire.

[Fonte: the Guardian]

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02/01/2013, 8:53
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Ibernare Fukushima, l'acqua contaminata che entra negli edifici:
http://blogeko.iljournal.it/ibernare-fu ... tiva/73478

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Fukushima 4 anni dopo:foto inedite di scenari post-apocalittici - Bioradar Magazine https://t.co/RphebIxUgG via bioradar_net

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