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potatura vite: guyot 
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Ciao, Allevata a tendone si conserva bene sulla pianta. Il pizzutello ha vari sinonimi: Sperone di gallo, uva cornetta, cornichon blanc(francia), dedo de dama (spagna), teta de vaca(spagna) nabel djemel( dente di cammello in algeria), santa paola (australia), aetonychi aspro(gr). Marcello


02/11/2009, 11:44
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kentarro vai a vedere questo link http://www.rivistadiagraria.org/riviste" target="_blank ... &cat_id=53 che ha postato Marco epoi vai a guardare un altro link che ha postato Francesco che ti fa vedere come potano lo speronato e il guyot ,Qui la discussione che stiamo facendo è il mal dell'esca. tu dici di non avere di questi problemi. io mi meraviglio e ti sto dicendo,che diciotto regioni in Italia sono state investite a studiare questo problema migliaia di ricercatori in tutta Italia, tu dici che per te questo problema non esiste. Solo perchè da quelle zone che tu citi continuano a praticare il guyot, tu vuoi dire che il guyot è esente dil problema mal dell'esca, io ti dico di no.E basta.


02/11/2009, 11:48
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kentarro ha scritto:
mi spieghi come fanno in Franciacorta o in altre zone dove si allevano le viti a guyot a sopravvivere se come dici è certo che si ammalano?
Sono parecchi i vitigni che si allevano a guyot e non mi sembra che abbiano questo problema.
Comunque con la forbice tagli anche a cordone e perciò se la forbice ha fatto tagli infetti lo trasmetti anche con cordone o sbaglio?

kentarro ha scritto:
Comunque non ho detto francia ma franciacorta dove fanno parecchio bianco e vedendo i vigneti passando in macchina dall'autostarda sono allevati a guyot.
Li allevano così e continuano così e non si parla molto di grandissime infezioni.
Faccio l'esempio di francaicorta solo perchè è un luogo che vedo sempre quando vado verso venenzia sull'A4

kentarro ha scritto:
Non ho detto che passando in macchina vedo che non hanno problemi e i vitigni sono sani ma ho semplicemente dette che allevano a guyot.
ciò che ho scritto più sopra è che continuano ad allevare con quel sistema e basta.
Non ho mai detto e scritto che qualcuno ha detto fesserie. Lo hai pensato e detto tu.

Scusa ma sai leggere?
Non ho mai detto che ciò che dici sono cazzate. non ho mai detto che il problema non esiste.
Come si potano le viti lo so e so cosa è un speronato e un guyot, sei tu che hai scritto che il mal dell'esca viene solo a chi alleva a guyot e di questo si sta civilmente discutendo. La mia domanda era solo ed esclusivamente riferito a quanto hai scritto ovvero
dopa ha scritto:
Stiamo parlando di mal dell'esca e di come si propaga,è stato finalmente riconosciuto che si propaga dai tagli di potatura,e questo è indiscutibile. Qualsiasi varietà di uva per essere coltivata ha bisogno di potatura e non ci sono varietà resistenti al mal dell'esca,almeno a quando ne so io,se voi siete a conoscenza di varietà resistenti lo dite e lo verifichiamo.

Ripeto la domanda, anche nel cordone tagli e allora perchè non si propaga?
Non ho di certo di questi problemi solo perchè non sono viticultore, ho solo un piccolo filare nel quale allevo nei due metodi (visto che sono diverse qualità di uva).
chiudo perchè con gli atteggiamenti che hai è veramente impossibile discutere, invece che spiegare le tue idee controbatti in un modo molto discutibile.


02/11/2009, 12:31
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Il mal dell'esca è una malattia parassitaria , attribuibile a funghi ,fra cui i più frequenti sono Stereumhirsitum ed il polyporus(fomes) ignairus; siccome questi funghi penetrano attraverso le piaghe dovute alla potatura , la malattia è più frequente nei ceppi vecchi che nelle viti giovani. Perciò è utile per questa malattia , come per altre, disinfettare le ferite sui ceppi , per evitare che vi penetri il fungo dell'esca , usando soluzioni di solfato acido di ferro ; o ricoprire le grosse ferite con mastici o catrame ( ottima una miscela di 1 kg di catrame , 1 kg di pece nera , 500 grammi di essenza di trementina ). Si deve disinfettare anche gli arnesi usati per la potatura. L'agente dell'esca è particolarmente sensibile ai composti arseniacali , ma l'impiego di questi prodotti non è consentito in Italia. I D.N.O.C. (dinitroortocreosoli)rappresentano degli ottimi mezzi di lotta contro il mal dell'esca se somministrati alla dose di dello 0,5-1% dopo la potatura invernale e all'epoca del pianto, sempre però prima del germogliamento. Marcello


02/11/2009, 15:30
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kentarro, quando hai posto la domanda ti ho risposto, tu hai continuato nel dire lì vedo che non hanno problemi,e ti ho risposto,e ti ho portato l'esempio del progetto Mesvit,Mi spiego meglio nella speranza che riesco a farmi capire.Tu hai chiesto perchè le forbici che tagliano il guyot non infettano lo speronato? Io ho risposto che allo speronato quei tagli che fai si fermano dove nasce lo sperone, il ceppo viene curvato e l'acqua non entra nel ceppo come nello guyot, perchè al guyot il taglio viene fatto faccia all'aria e li ho spiegato che la metà secca e si perdono anche le radici,perchè non tutte quelle che portavano linfa al tralcio tagliato che è di una consistenza non indifferente, si convogliano nel tralcio lasciato. Col tempo si spacca e questo lo puoi vedere e li che avviene l'infezione non sono le forbici ne seghetti ed altro che infettano. Questo l'ho sto dicendo ai ricercatori di quel progetto che ti ho indicato. Vuoi sapere cosa mi hanno risposto: Ecco,non si sa tutto sul mal dell'esca, ci vogliono ancora finanziamenti per continuare la ricerca. Io gli sto dicendo che dite feserie per difendere l'infezione, le quali fanno consumare soldi inutilmente ai viticoltori, non mi hanno risposto ancora. Dimmi dove non mi sono spiegato. kentarro io sono un potatore non sono un intellettuale,Faccio fatica a comunicare queste cose che io ritengo verità.Ti saluto DoPa.


02/11/2009, 16:17
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Ciao a tutti,
volevo dire che io allevo le viti sia con il cordone speronato che con l'archetto toscano, questo per chi mi aveva chiesto come potavo.
per dopa, volevo dire che noi tutti abbiamo capito e rispettiamo la tua idea, ma ti volevo dire che non è che se la scrivi 10 volte diventa una verità, come hai detto tanti ricercatori stanno studiando questa patologia e noi leggeremo e cercheremo di attuare i rimedi che troveranno, perché secondo me il futuro è nella ricerca scientifica.
Saluti Francesco

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- La morte non è niente - aveva affermato il 12 dicembre 1804, nello splendore della sua potenza. - Ma vivere sconfitti e senza gloria - aveva aggiunto - significa morire ogni giorno. (Napoleone)
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02/11/2009, 16:24
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Marcello, mentre stavo scrivendo la risposta a kentarro, hai inserito il tuo commento.La prima parte siamo d'accordo.Per la difesa sono di parere diverso,perchè 1)nessuno di quei prodotti indicati possono ostruire la via all'infezione,perchè si tratta di difendere quei tagli per anni e quei prodotti non hanno questa resistenza, il sole e le intemperie li spacca lo stesso.2) Non sono gli arnesi da taglio a infettare, ma l'acqua che piove lava l'aria di tutti quei microrganismi che contiene e se li porta con se all'interno di spacchi di quei tagli.
Per difendere il mal dell'esca io indico di costruire un ceppo senza buco.Il sistema speronato si difende perchè il ceppo viene curvato e l'acqua non entra,tanto io ho letto che in trentino che usano questo sistema è poco l'incidenza di questa malattia, mentre il guyot e il tentone danno di questi problemi. per il guyot non riesco a immaginare come fare, al tentone io dico che il primo anno di allevamento,quando il nesto arriva all'altezza dell'impalcatura bisogna cimarlo e crescere due tralci che serviranno da impalcatura cosi il buco non si crea,se invece si aspetta ad impalcarlo,come si usa fare ancora, al terzo anno si provoca un taglio non indifferente,quel taglio io ho notato che è la causa del mal dell'esca.La mia esperienza è questa.Ciao DoPa


02/11/2009, 17:12
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Francesco, io non le sto dicendo dieci volte, sto rispondendo a tante domande. Il fatto che i ricercatori stanno studiando e ricercando e aspetti loro quello che diranno, escludi e non rispetti le mie idee ,perchè le mie idee non fanno parte della ricerca sono, cose dette da un povero potatore insignificante.Ti ho posto quella foto e mi hai risposto, si è un solo grappolo,per verificare ci vorrebbe un ettaro e un altro a fianco per testimone per verificare.
Francesco non ti capisco.Ciao TI saluta DoPa.


02/11/2009, 18:30
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Ciao Dopa,
io rispetto le tue idee, ma dico che la ricerca scientifica si fa in altri modi e che un grappolo per me vuol dire poco, l'esempio dei vari ettari coltivati è perché in un anno ci possono essere condizioni favorevoli alla malattia e il coprire il grappolo non fa nulla, oppure possono essere favorevoli per l'uva e quindi coprire o no non cambia nulla, ecco perché dico che l'esperimento andrebbe ampliato e fatto in varie zone d'Italia, è vero nella foto il grappolo coperto è sano quello scoperto no, però non mi sembra una vigna quella, mi pare di vedere un muro accanto, quindi già ci sono condizioni particolari, io non dico che è sbagliato dico che va provato su larga scala.
Poi altro problema non so quanto possa costare di manodopera incappucciare tutti i grappoli.
Saluti Francesco

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02/11/2009, 18:38
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Francesco,io a modo mio sto sperimentando, non pensavo a quel risultato, l'anno scorso misi i sacchetti alla fioritura e mi è andata bene,quest'anno volevo modificare,mettere i sacchetti all'invaiatura,però due sacchetti li ho messi alla fioritura, uno l'ho chiuso ermetico sopra l'altro ho rimasto un po di luce.Il risultato, quello chiuso è quel grappolo che hai visto sta ancora vicino al ceppo,l'altro si è salvato la metà però fino a maturazione non a resistito. Non sapevo spiegarmi questo fenomeno. Il grappolo è settimo di un capo a frutto messo sotto il balcone di casa mia all'altezza di dieci metri,in giro ho letto che l'infezione avviene quando piove gli schizzi d'acqua portano i conidi sui grappoli,io pensavo come possono essere infettati quei grappoli a quell'altezza.Allora ho chiesto in giro in internet ,ho incontrato uno che mi ha fatto capire come avviene l'infezione,no con schizzi ,ma quando piove quel tanfo di muffa che si sente dopo una pioggia il vapore che si sprigiona porta sugli acini e sulle foglie le spore,anche con umidità relativa attacca l'oidio, cosi ho potuto capire, perchè quel grappolo come si è salvato.Io ho pensato che in quel sacchetto l'aria che conteneva era satura e l'aria infetta non poteva entrare. Questo l'ho raccontato alla dottoressa Ilaria Pertot, mi ha risposto che è avvenuto esattamente quello che ho pensato.Ho detto che l'anno venturo ripeterò l'esperimento a tutti i grappoli. Francesco questo non me l'ho tenuto l'ho detto vuoi perdere un po di tempo pure tu per vedere se risulta verità.Ti saluto ciao DoPa.


02/11/2009, 22:01
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