Messaggi senza risposta | Argomenti attivi Oggi è 18/04/2024, 6:58




Rispondi all’argomento  [ 21 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3  Prossimo
STORIE INVENTATE, STORIE REALI, STORIE DI CAVALLI... 
Autore Messaggio
Sez. Cavalli
Sez. Cavalli
Avatar utente

Iscritto il: 26/05/2009, 9:31
Messaggi: 2707
Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
Rispondi citando
QUANDO, A CAVALLO, INCONTRI UNO STALLONE COL SUO BRANCO 2

Quella volta la mia cavalcatura era uno stallone Quarter Horse, Locko Lena si chiamava (è morto qualche anno fa ). Peraltro aveva sangue nobilissimo nelle vene, il nonno, Doc O'Lena, è stato un grandissimo, forse il più grande di sempre sia come atleta che come riproduttore, anche il babbo aveva raccolto onori sui campi di gara.

Era Locko Lena uno stallone molto scenico, sembrava quasi un PSI tanto era nevrile e longilineo, una saetta sotto la sella e "caldo" come pochi, con gli occhi di oggi mi verrebbe da dire che sarebbe stato bene castrarlo ma allora non ne volevo sapere, d'altra parte amavo quel cavallo e amavo l'impegno che richiedeva il montarlo in mezzo ad altri cavalli, era come una cartuccia di dinamite sotto la sella

Eravamo fuori in passeggiata solitaria quando da un boschetto uscì un gruppo di cavalli, avviciniamoci pensai e mentre stavo dando l'impulso al cavallo, da sotto gli alberi si sente un brusio minaccioso, un nitrito che non lasciava presagire niente di buono e infatti di li a poco uscì lo stallone del branco, un baio robusto col pelo lucido, il collo inarcato ad esaltare la bella testa proporzionata e minacciosa contornata dai ciuffi folti della criniera.

Ci veniva incontro minaccioso e deciso, fu un attimo che all'unisono, io e il mio stallone, decidemmo la cosa più saggia... dietro front e avanti march al galoppo veloce per sfuggire al bel baio che ci insegui per un breve tratto.

La cosa che veramente mi piacque fu la contemporaneità e la condivisione della decisione di darcela a gambe... una grande collaborazione, un vero binomio... di paurosi! Ma in verità non c'era niente di meglio e di più saggio da fare.

Immagine

Uploaded with ImageShack.us

_________________
www.gianniwest.com
http://www.facebook.com/profile.php?id=100001648747633&ref=tn_tnmn


07/05/2013, 21:33
Profilo WWW

Iscritto il: 30/08/2014, 0:07
Messaggi: 3
Località: Brescia
Formazione: Diploma scuola superiore
Rispondi citando
UN CAVALLO SPECIALE

La storia che vado a raccontare parla di un Quarter Horse, abbastanza bello morfologicamente e con una testa invidiabile.

La vicenda risale a circa 3 anni fa, ero in cerca di un cavallo da comprare adatto, eventualmente, all'ippoterapia.
Mi trovavo in vacanza con l'associazione di cui faccio parte in un agriturismo dove organizzano trecking di una o due ore.
Il padrone della struttura, nonchè mio amico, mi propone un cavallo americano, io ho sempre montato all'inglese e il mio stereotipo di cavallo era alto e possente adatto alla mia statura (1 metro e 80 per 70 kg).
La bestia in questione era alta 1 metro e 60 circa al garrese, di un bel sauro dorato con schiena e collo dritti, occhi vispi e una buona muscolatura.
Aveva 10 anni al tempo, e a parte il suo recentissimo ingresso nel mondo del trecking aveva sempre fatto gare di reining con risultati mediocri.

Il mio istruttore scambia due chiacchiere con Fabio e decide di "provarlo" per me.
Portiamo il cavallo in un campo e senza finimenti Fabio salta su al volo e comincia a fargli fare esibizioni da circo semplicemente usano gambe e voce.
Poi passa in mano al mio istruttore che lo "testa" per vedere le sue reazioni agli oggetti in movimento e ai rumori forti, infatti mise la carda a terra e cominció a girargli intorno battendo le mani e ad agitarle.
Il cavallo rimase impassibile, poi controlló il suo stato di salute.
Fabio ci aveva avvertiti di una fiaccatura sulla schiena risalente all'ex proprietario e di un segno di corda attorno al nodello del posteriore destro.
Discussero di varie sue turbe, infatti, a causa di una vecchia incordatura, il cavallo odiava essere tirato verso il basso e una sola pressione all'altezza del sovraccapo lo trasformava da docile cavallino-statua a furia scatenata pronto a trascinarti come un aratro.

Rimasi a guardare l'animale e i due uomini fuori dal campo con i miei dubbi in testa, era bello, ma era il cavallo giusto per me?
Sapevo che se avessi dato in uso il cavallo all'associazione non avrebbe dovuto superare il metro e 60 e di ottima indole (e questa descrizione ben si allontanava dal sella italiano che avevo adocchiato in quel periodo).

Roby mi chiamó in campo e mi disse "sali".
Io non dico mai di no ad una cavalcata, infatti salii in volteggio e cominciai a camminare nel campo a pelo con la longia appoggiata al collo, era tranquillo e ubbidiente, rispondeva benissimo allo spostamento di peso, alla pressione e le mie mani rimasero immobili all'altezza del suo garrese.
Mi misi a trottare e galoppare e alla fine della prova riportai il cavallo al centro e scesi a guardarlo. Non aveva addosso una goccia di sudore, nonostante avessi montato per un ora da mezzogiorno all'1 e fosse agosto.

Durante tutto il tempo nessuno aveva menzionato il suo nome, mi avviai verso Fabio e Roby col cavallo libero che mi seguì.
"Come si chiama?"
Domandai interrompendo un discorso.
Fabio si grattó la testa e ci pensó un attimo
"Ha un nome inglese....Gay Pride, no! TRIM PRIDE!"
Roby scoppió a ridere e si rivolse a me "se ti piace, portiamo a casa GAY PRIDE"
(A distanza di poco mi studiai la sua genealogia, infatti aveva un corredo genetico niente male e il none che spiccava tra tutti nel documento era PEPPER PRIDE, ossia il nonno paterno)

Non diedi una risposta subito, ci pensai per 2 notti e alla fine fu un si.
Non so perchè ma quel cavallo americano, con 10 anni di monta western alle spalle e un paio di turbe mentali mi convinse che avevo smesso di cercare.

Lo portammo a casa una settimana dopo e senza sforzo venne convertito da cavallo da reining mediocre a ottimo cavallo da ippoterapia, paziente ed equilibrato, e un buon cavallo "all'inglese".
Infatti lavorava bene in campo, salticchiava e se la cavava pure nel cross country.
La sua testa era divisa in tre, serio e paziente con bambini disabili in groppa, energico e generoso nel lavoro a sella con me e totalmente fulminato appena si rendeva conto di essere legato ad uno steccato senza possibilità di fuga.

A distanza di 3 anni di pazienza e amore, Trim ha abbandonato l'ippoterapia, ma ha superato ogni mia aspettativa concludendo la metamorfosi e diventando un cavallo elegante e leggero nel dressage, rimane tutt'ora un mediocre saltatore e un compagno di cui non potrei mai e poi mai fare a meno. Turbe comprese!


31/08/2014, 8:41
Profilo
Sez. Cavalli
Sez. Cavalli
Avatar utente

Iscritto il: 26/05/2009, 9:31
Messaggi: 2707
Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
Rispondi citando
TrimPride ha scritto:
UN CAVALLO SPECIALE

La storia che vado a raccontare parla di un Quarter Horse, abbastanza bello morfologicamente e con una testa invidiabile.

La vicenda risale a circa 3 anni fa, ero in cerca di un cavallo da comprare adatto, eventualmente, all'ippoterapia.
Mi trovavo in vacanza con l'associazione di cui faccio parte in un agriturismo dove organizzano trecking di una o due ore.
Il padrone della struttura, nonchè mio amico, mi propone un cavallo americano, io ho sempre montato all'inglese e il mio stereotipo di cavallo era alto e possente adatto alla mia statura (1 metro e 80 per 70 kg).
La bestia in questione era alta 1 metro e 60 circa al garrese, di un bel sauro dorato con schiena e collo dritti, occhi vispi e una buona muscolatura.
Aveva 10 anni al tempo, e a parte il suo recentissimo ingresso nel mondo del trecking aveva sempre fatto gare di reining con risultati mediocri.

Il mio istruttore scambia due chiacchiere con Fabio e decide di "provarlo" per me.
Portiamo il cavallo in un campo e senza finimenti Fabio salta su al volo e comincia a fargli fare esibizioni da circo semplicemente usano gambe e voce.
Poi passa in mano al mio istruttore che lo "testa" per vedere le sue reazioni agli oggetti in movimento e ai rumori forti, infatti mise la carda a terra e cominció a girargli intorno battendo le mani e ad agitarle.
Il cavallo rimase impassibile, poi controlló il suo stato di salute.
Fabio ci aveva avvertiti di una fiaccatura sulla schiena risalente all'ex proprietario e di un segno di corda attorno al nodello del posteriore destro.
Discussero di varie sue turbe, infatti, a causa di una vecchia incordatura, il cavallo odiava essere tirato verso il basso e una sola pressione all'altezza del sovraccapo lo trasformava da docile cavallino-statua a furia scatenata pronto a trascinarti come un aratro.

Rimasi a guardare l'animale e i due uomini fuori dal campo con i miei dubbi in testa, era bello, ma era il cavallo giusto per me?
Sapevo che se avessi dato in uso il cavallo all'associazione non avrebbe dovuto superare il metro e 60 e di ottima indole (e questa descrizione ben si allontanava dal sella italiano che avevo adocchiato in quel periodo).

Roby mi chiamó in campo e mi disse "sali".
Io non dico mai di no ad una cavalcata, infatti salii in volteggio e cominciai a camminare nel campo a pelo con la longia appoggiata al collo, era tranquillo e ubbidiente, rispondeva benissimo allo spostamento di peso, alla pressione e le mie mani rimasero immobili all'altezza del suo garrese.
Mi misi a trottare e galoppare e alla fine della prova riportai il cavallo al centro e scesi a guardarlo. Non aveva addosso una goccia di sudore, nonostante avessi montato per un ora da mezzogiorno all'1 e fosse agosto.

Durante tutto il tempo nessuno aveva menzionato il suo nome, mi avviai verso Fabio e Roby col cavallo libero che mi seguì.
"Come si chiama?"
Domandai interrompendo un discorso.
Fabio si grattó la testa e ci pensó un attimo
"Ha un nome inglese....Gay Pride, no! TRIM PRIDE!"
Roby scoppió a ridere e si rivolse a me "se ti piace, portiamo a casa GAY PRIDE"
(A distanza di poco mi studiai la sua genealogia, infatti aveva un corredo genetico niente male e il none che spiccava tra tutti nel documento era PEPPER PRIDE, ossia il nonno paterno)

Non diedi una risposta subito, ci pensai per 2 notti e alla fine fu un si.
Non so perchè ma quel cavallo americano, con 10 anni di monta western alle spalle e un paio di turbe mentali mi convinse che avevo smesso di cercare.

Lo portammo a casa una settimana dopo e senza sforzo venne convertito da cavallo da reining mediocre a ottimo cavallo da ippoterapia, paziente ed equilibrato, e un buon cavallo "all'inglese".
Infatti lavorava bene in campo, salticchiava e se la cavava pure nel cross country.
La sua testa era divisa in tre, serio e paziente con bambini disabili in groppa, energico e generoso nel lavoro a sella con me e totalmente fulminato appena si rendeva conto di essere legato ad uno steccato senza possibilità di fuga.

A distanza di 3 anni di pazienza e amore, Trim ha abbandonato l'ippoterapia, ma ha superato ogni mia aspettativa concludendo la metamorfosi e diventando un cavallo elegante e leggero nel dressage, rimane tutt'ora un mediocre saltatore e un compagno di cui non potrei mai e poi mai fare a meno. Turbe comprese!


Bella storia! Ho una figlia di Pepper Pride, le manca un occhio ma è comunque arrivata tra i primi dieci nel futurity e derby nazionale di reining, è Dry Stormyetta :D


Allegati:
Dry Stormyetta 1.jpg
Dry Stormyetta 1.jpg [ 67.13 KiB | Osservato 2647 volte ]

_________________
www.gianniwest.com
http://www.facebook.com/profile.php?id=100001648747633&ref=tn_tnmn
31/08/2014, 9:04
Profilo WWW

Iscritto il: 30/08/2014, 0:07
Messaggi: 3
Località: Brescia
Formazione: Diploma scuola superiore
Rispondi citando
La storia del mio pollo :)


31/08/2014, 23:58
Profilo
Avatar utente

Iscritto il: 22/02/2014, 18:18
Messaggi: 32
Località: Macerata
Formazione: Laurea economia internazionale
Rispondi citando
sotto consiglio di Gianni, vi racconto le memorie di mia nonna sull'ultima cavalla transita nella nostra vecchia casa colonica, prima che portassi il mio puledro.

La cavalla in questione si chiamava Stella, di proprietà del nonno di mia nonna (il mio quadrisavoro?? boh!) nato nel 1860.
Mia nonna mi racconta che a quei tempi, i primi anni del '900, quando lei era ancora bambina, tutti avevano la cavalla a casa.
"Nonna, ma solo cavalle?"
"Figlia mia, la cavalla a marzo faceva il puledro, a ottobre si vendeva! Con il maschio che ci fai?" *

L'uso principale della cavalla era attaccata al calesse per andare in paese, a messa la domenica, e a portare la merce da vendere al mercato. Nei campi ci andavano le vacche e i buoi, chi non poteva permettersi la cavalla, andava in paese con gli animali da soma, ma insomma, ci si faceva un'altra figura ;)

Stella era una bella cavalla baia, o come dice mia nonna: marrone scura, di razza sconosciuta, che sapeva tirare il calesse, ma anche con la sella andava lo stesso. Non con tutti però!
Era una cavalla che mia nonna dice "padronale", nel senso che le uniche persone che poteva tollerare erano il suo proprietario e la figlia, gli altri che cercavano di avvicinarsi si beccavano una bella doppietta di calci.
Ora, le case coloniche marchigiane erano, secondo me, già al tempo eco-sostenibili: mura esterne spesse in mattoni, al piano terra la stalla con gli animali che scaldavano il piano superiore dove viveva la famiglia.
La cavalla dormiva esattamente sotto la camera del suo padrone, con a fianco le pecore e davanti i buoi.
Una notte arrivarono dei ladri a rubare gli animali, e vedendo la bella cavalla scura pensarono bene di portare via anche Stella. Ma la cavalla non era della stessa opinione: cominciò a nitrire forte e a tirare calci.
Il suo padrone, che dormiva proprio lì sopra alla stalla, si svegliò e andò alla finestra per vedere cosa stava succedendo. Urlando "al ladro! Al ladro!" svegliò tutti gli abitanti della casa (che contava tre generazioni e circa 12 persone). I ladri, non volendo affrontare troppe seccature, se la diedero a gambe senza portare via niente.

*nds: motivo per cui quando ho annunciato che avrei preso un puledro maschio mi è stato detto: non era meglio una cavalla? :roll:

_________________
[Là in fondo la cavalla era, selvaggia,
nata tra i pini su la salsa spiaggia;
che nelle froge avea del mar gli spruzzi
ancora, e gli urli negli orecchi aguzzi.]
G.P.


04/12/2014, 16:45
Profilo
Avatar utente

Iscritto il: 22/02/2014, 18:18
Messaggi: 32
Località: Macerata
Formazione: Laurea economia internazionale
Rispondi citando
Questa invece è una vecchia superstizione.

Il giogo

La nostra vecchia casa colonica, è ricca di quelli che secondo me sono tesori.
Qualche anno fa ho trovato un vecchio pezzo di legno modellato ad arco, nelle pulizie ho ben pensato di buttarlo via. Fortunatamente mi è venuto in mente di farlo prima vedere a mia nonna, data la forma piuttosto lavorata del pezzo.
E' venuto fuori che si trattava di un giogo per i buoi. Alla notizia nonna mi ha subito detto di rimetterlo via, e assolutamente di non disfarmene altrimenti lei e il nonno non sarebbero morti! :shock:
E si perché, il fratello del nonno del cugino del cognato..., aveva bruciato il giogo mentre era ancora in vita e in vecchiaia, sul punto di morire, patì le sofferenze per 40 giorni per via di questo fatto.

_________________
[Là in fondo la cavalla era, selvaggia,
nata tra i pini su la salsa spiaggia;
che nelle froge avea del mar gli spruzzi
ancora, e gli urli negli orecchi aguzzi.]
G.P.


04/12/2014, 16:55
Profilo
Sez. Cavalli
Sez. Cavalli
Avatar utente

Iscritto il: 26/05/2009, 9:31
Messaggi: 2707
Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
Rispondi citando
Vai a bruciare un giogo!!! :D E l'altra? Sempre marchigiana, o così mi diceva mio nonno (1888-1975), se pianti una noce, quando il tronco raggiunge la circonferenza della tua testa è arrivata la tua ora...

La noce è molto lenta a crescere ;)

_________________
www.gianniwest.com
http://www.facebook.com/profile.php?id=100001648747633&ref=tn_tnmn


04/12/2014, 17:24
Profilo WWW
Avatar utente

Iscritto il: 22/02/2014, 18:18
Messaggi: 32
Località: Macerata
Formazione: Laurea economia internazionale
Rispondi citando
gianni1 ha scritto:
Vai a bruciare un giogo!!! :D E l'altra? Sempre marchigiana, o così mi diceva mio nonno (1888-1975), se pianti una noce, quando il tronco raggiunge la circonferenza della tua testa è arrivata la tua ora...

La noce è molto lenta a crescere ;)


Questa della noce non la sapevo! l'altra quale? della cavalla Stella? sempre delle Marche!
A me piacciono molto le storie raccontate dai nonni dei tempi passati, li ascolto volentieri e mia nonna racconta più che volentieri con dovizia di particolari!

Mi piacerebbe però sapere com'erano i cavalli che una volta vivevano dalle mie parti.. Se me li devo immaginare penso a zoccoli robusti, molto frugali e con un carattere temprato dagli stenti e dal lavoro come pativano i loro proprietari.
Sicuramente c'era del sangue maremmano, perché so per certo che in tempi antichi c'erano lavoratori che valicavano gli appennini spostandosi dalla maremma dove lavoravano con le pecore, alle colline marchigiane, dove lavoravano nei campi durante i mesi del raccolto. Penso che qualche cavallo abbia fatto con loro quella strada.

_________________
[Là in fondo la cavalla era, selvaggia,
nata tra i pini su la salsa spiaggia;
che nelle froge avea del mar gli spruzzi
ancora, e gli urli negli orecchi aguzzi.]
G.P.


04/12/2014, 22:29
Profilo
Sez. Cavalli
Sez. Cavalli
Avatar utente

Iscritto il: 26/05/2009, 9:31
Messaggi: 2707
Località: centro italia
Formazione: Laurea in Economia e Commercio
Rispondi citando
Per l'altra intendevo quella della noce... scrivendo in fretta spesso scrivo in maniera non chiara...

I cavalli marchigiani erano in gran parte provenienti dalla maremma a mio avviso, ricordo, ero piccolo, una cavalla di un mio vicino, la ricordo ancora, baia, robusta, un po' ombrosa... maremmana. Come di derivazione maremmana è il catria e come diversi sono i butteri di origine marchigiana, come quello della foto, Giovanni Travagliati originario di Cantiano (PU) e grande buttero all'Albarese mi pare, scomparso a 100 anni suonati...


Allegati:
delfi e buttero.JPG
delfi e buttero.JPG [ 42.7 KiB | Osservato 2187 volte ]

_________________
www.gianniwest.com
http://www.facebook.com/profile.php?id=100001648747633&ref=tn_tnmn
04/12/2014, 22:41
Profilo WWW

Iscritto il: 20/01/2016, 12:55
Messaggi: 8
Rispondi citando
Bellissime storie veramente !!
Sui stalloni con branco è successo pure a me e io e il mio amico eravamo entrambi in sella a due stalloni un psa il suo e uno shagya il mio... Siamo dovuti scappare e andare a "rimpiattarci" nel recinto di un rifugio montano, legare velocemente i cavalli e pararsi davanti al branco facendo un baccano infernale, con quelli del rifugio che ci davano una mano. Avevamo visto il branco che sembrava lontanissimo invece in pochi minuti erano già lì, con lo stallone pronto a dare battaglia.


20/01/2016, 15:33
Profilo
Visualizza ultimi messaggi:  Ordina per  
Rispondi all’argomento   [ 21 messaggi ]  Vai alla pagina Precedente  1, 2, 3  Prossimo

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 2 ospiti


Non puoi aprire nuovi argomenti
Non puoi rispondere negli argomenti
Non puoi modificare i tuoi messaggi
Non puoi cancellare i tuoi messaggi
Non puoi inviare allegati

Cerca per:
Vai a:  
POWERED_BY
Designed by ST Software.

Traduzione Italiana phpBB.it
phpBB SEO

Informativa Privacy