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Tutela patrimonio apistico 
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Iscritto il: 30/04/2008, 18:13
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Ciao Luke,
quello che ti ho detto me lo hanno spiegato in un corso che ho seguito, quindi penso e spero sia abbastanza attendibile, ma non è detto che la tua teoria sia completamente errata! ;)
Saluti

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A provocare un sorriso, è quasi sempre un altro sorriso!
Elena


27/01/2009, 22:33
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Iscritto il: 09/08/2008, 9:24
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'Moria delle api, siamo alla deriva ideologica'
Agrofarma: l'ambientalismo radicale degli apicoltori danneggia tutti


"Leggiamo che la moria delle api sarebbe in realtà causata anche dal fenomeno della guttazione, ovvero della presenza di neonicotinoidi nelle gocce d’acqua essudate dalla piante di mais e bevute dalle api. Notizia prontamente rilanciata dagli apicoltori riuniti a Sorrento. Si tratta di un’ipotesi abbastanza improbabile, dal momento che le piante di mais non producono nettare. Risulta curioso che le api, per dissetarsi, siano attratte proprio da questa pianta così poco attrattiva per loro. Tuttavia, come tutte le ipotesi, anche questa merita di essere approfondita e provata scientificamente. Si tratta infatti di un test iniziale senza ancora nessuna evidenza in condizioni reali di utilizzo". Lo fa sapere Agrofarma - associazione nazionale imprese agrofarmaci, che fa parte di Federchimica in una nota.
"Quello che più colpisce - prosegue l'Associazione - è la natura tutta politica delle accuse lanciate dagli apicoltori. Fino ad oggi il presunto colpevole erano le polveri di neonicotinoidi rilasciate durante la semina, adesso curiosamente gli stessi apicoltori alzano ancora la posta e sostengono che la causa non sono solo le polveri ma anche gli essudati delle piante di mais, i quali compaiono alcune settimane dopo la semina. Quindi un’ulteriore causa, finora sconosciuta e da nessuno denunciata, mentre finora gli apicoltori parlavano di disorientamento, agonia e morte delle api".
"A conferma dell’infondatezza delle osservazioni degli apicoltori, tutti gli studi di monitoraggio nazionali e internazionali secondo i quali al momento non esistono evidenze scientifiche che dimostrino un nesso di causa effetto tra l’impiego di agrofarmaci e lo spopolamento degli alveari così come le esperienze maturate negli altri Paesi europei, che hanno recentemente confermato la registrazione di questi prodotti".
Agrofarma ha proposto un tavolo di confronto con tutti i soggetti interessati e chiesto un monitoraggio nazionale sulla moria delle api per comprenderne le reali cause. Gli apicoltori hanno chiesto e ottenuto una sospensiva all’uso di neonicotinoidi, rispetto alla quale recentemente il Consiglio di Stato ha parzialmente accolto il ricorso delle aziende interessate, imponendo di fissare un termine di scadenza alla sospensione.
"La verità è che il problema non sono i neonicotinoidi o le api che muoiono - conclude la nota - ma una deriva ideologica che non trova mai fine, che non si accontenta mai. Chi pagherà il prezzo di questo atteggiamento? L’industria e l’agricoltura italiana, che rispettivamente con investimenti in innovazione ridotti e senza la possibilità di utilizzare agrofarmaci porteranno al calo della produzione agroalimentare, con conseguenti import dall’estero e incrementi dei prezzi" .

http://agricolturaonweb.imagelinenetwor ... -06870.cfm

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I


11/02/2009, 8:45
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Iscritto il: 16/09/2008, 15:33
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Formazione: Diploma Perito agrario-Dottore in Scienze e tecnologie dei sistemi forestali
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Premetto che non conosco il sito dal quale antonio ha preso il testo;

secondo me ci dovremo anche interrogare sui possibili interessi che hanno gli apicoltori ad accusare le industrie di agrofarmaci; cioè ci sono?ci potrebbero essere?
secondo me no, perchè non ne vedo un nesso.
Cita:
"A conferma dell’infondatezza delle osservazioni degli apicoltori, tutti gli studi di monitoraggio nazionali e internazionali secondo i quali al momento non esistono evidenze scientifiche che dimostrino un nesso di causa effetto tra l’impiego di agrofarmaci e lo spopolamento degli alveari così come le esperienze maturate negli altri Paesi europei, che hanno recentemente confermato la registrazione di questi prodotti".

credo sia questo il "nocciolo" della questione; cosa vuol dire impiego di agrofarmaci?!quali?!questo articolo secondo me non dice nulla se non difendere Agrofarma!
è difficile ma, se ci interessa, dovremo documentarci maggiormente su cosa viene fatto a livello europeo.
ciao,
Luke

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11/02/2009, 19:56
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Molteplici possono essere le cause della moria e della fuga delle api dagli alveari. L'uso impropio di insetticidi e, l'acaro varroa ritengo siano le due principali. L'uso incontrollato di insetticidi sistemici
inizialmente in germania, dopo in francia e ultimamente in italia aveva causato distruzioni di intere famiglie. Anche gli insetticidi di contatto risultano dannosi , questi rimangono sulle piante , e cadendo sull'erba sottostante sono ingeriti dalle api quando al mattino vanno a rifornirsi d'acqua dopo una rugiada notturna. Con questo non si può addossare la colpa di tutto agli insetticidi sistemici perchè le morie avvengono anche dove questi non sono usati. L'acaro varroa: è presente in tutto il territorio , non ne è possibile l'eliminazione con esso ci si deve convivere . ; se in primavera , disopercolando una decina di celle da fuco ( maschio dell'ape) se ne trovano più di tre infestate da varroa, il livello di infestazione inizia a diventare preoccupante e il futuro della famiglia può essere compromesso. Inoltre la pericolosità di questo acaro deriva dalla quantità di virus trasmessi , senbrerebbe che un virus isolato in Israele nel 2002 che si chiama IAPV , che si ritiene venga trasmesso dalla varroa sia una delle cause più importanti. Queste infezioni virali mettono in pericolo la sopravivenza della fomiglia , per questo vengono fatti trattamenti vari, perchè le api che dovranno affrontare l'inverno devono essere sane, , in caso contrario sarà consistente il rischio di crolli di popolazione nei mesi freddi con possibilità di estinzione della famiglia che non riuscirà più a scaldarsi per mancanzai api. Un ottimo effetto antivarroa lo produce l'acido ossalico ( permesso in agricoltura biologica, non dannoso per l'alimentazione ), si tratta di una sostanza presente in natura , contenuta in molti vegetali , tra cui diversi commestibili(spinacio e altri). Cè la possibilità che per aumentare l'efficacia , si possa pensare , per eliminare completamente l'acaro , di passare al principio " che se uno fà bene due fanno meglio" . A dosaggi elevati di acido ossalico la tossicità nell'ape è notevole , anche se non si tratta di nocività acuta, l'ape non muore al contatto della sostanza , ma subisce una riduzione dell'aspettativa di vita tanto maggiore quanto maggiore è la quantità di acido ossalico con cui viene a contatto . a mancanza di tossicità acuta può anche portare (non i più avveduti ) a usare dosi elevate di acido ossalico , causa di morie invernali delle famiglie , e di spopolamenti che le fanno arrivare a primavera in condizioni precarie. Marcello


11/02/2009, 22:09
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