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"Ibernazione" alveare 
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https://lerucherdecantegril.wordpress.com/

Posto il link ad un interessante esperimento francese.

Ilario


12/09/2021, 2:10
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Anche io mi sono posto la problematica degli inverni miti, e ho tratto le stesse conclusioni anche se non ho "misurato" nulla, nè varroa nè mortalità delle api ecc ecc.
Mi piacerebbe provare se riesco a trovare un locale abbastanza freddo.


12/09/2021, 18:56
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Non sono assolutamente in accordo con le finalità di questa sperimentazione perchè le ritengo inverosimili.
Concordo unicamente col fatto che il prolungamento della covata dovuto alle temperature miti causa un incremento della popolazione di varroa predisponendo la famiglia ad una invasione in primavera.
Inoltre la continua covata riduce più del dovuto la conservazione delle scorte a volte fino ad esaurirle prima che inizi l'importazione di nuovo nettare e ciò può incrementare la crisi delle colonie.
Secondo me la soluzione consiste nell'indurre un blocco artificiale di covata da metà novembre a tutto gennaio il che consente di poter effettuare un efficace trattamento di ossalico (sublimato), un risparmio di scorte, minor stress per la popolazione di api invernali ed una loro maggiore longevità.
Questo io farò.
Le sperimentazioni macchinose le lascio ad altri.
Al.


15/09/2021, 21:18
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ciocca956 ha scritto:
Secondo me la soluzione consiste nell'indurre un blocco artificiale di covata da metà novembre a tutto gennaio il che consente di poter effettuare un efficace trattamento di ossalico (sublimato), un risparmio di scorte, minor stress per la popolazione di api invernali ed una loro maggiore longevità.
Questo io farò.
Le sperimentazioni macchinose le lascio ad altri.
Al.


Il punto è che (a mio parere, che conta poco...) le api cosiddette "invernali" non ci sono più, perchè per le temperature miti continuano ad uscire (e consumarsi dalla fatica) quindi con un blocco artificiale così lungo si rischia di non avere api sufficienti a formare il glomere per quei 5, a volte 10 giorni che le temperature scendono sotto gli 8 gradi.

Qui si parla di far "credere" alle api che l'inverno è giunto, e quindi è necessariamente "macchinoso" visto che bisogna lavorare sulle arnie spostandole e mettendole al freddo per simulare i nostri cari e vecchi inverni.

In ogni caso se ci provi facci sapere come va, sono sempre ben disposto a cambiare idea di fronte ad esperienze altrui! :D


16/09/2021, 7:08
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Se le api invernali non ci sono più prima del blocco artificiale, allora non ci saranno nemmeno prima di mettere gli alveari in cantina, e dato che l'obiettivo dovrebbe essere lo stesso, cioè l'interruzione della covata, allora anche il risultato sarà lo stesso, cioè la mancanza della massa minima di api necessaria a far uscire la colonia dall'inverno.
Tralasciando questa considerazione, sinceramente, non vedo alcuna ragione per tutto questo sbattimento: porta gli alveari in cantina, tirali fuori dopo venti giorni per i voli di purificazione, rimettili dentro un'altra volta... e così via. Molto più facile fare il blocco artificiale, anche senza esagerare: tre o quattro settimane sono più che sufficienti.
Discorso diverso per quanto riguarda l'invernamento in una postazione più fredda, tipo collina o montagna, ma questo implica spostare in alto gli alveari a fine stagione e riportarli in pianura a fine inverno. Si tratta sempre di un lavoro in più ma ha una sua logica.

Provincia di Latina, blocco invernale: https://youtu.be/Ds0xvqEm4MM

_________________
http://www.agraria.org/apicoltura.htm - Atlante di Apicoltura

Il Grande Fratello non ci osserva. Il Grande Fratello canta e balla. Tira fuori conigli dal cappello... (Chuck Palahniuk)


16/09/2021, 23:09
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Obombo ha scritto:
Se le api invernali non ci sono più prima del blocco artificiale, allora non ci saranno nemmeno prima di mettere gli alveari in cantina, e dato che l'obiettivo dovrebbe essere lo stesso, cioè l'interruzione della covata, allora anche il risultato sarà lo stesso, cioè la mancanza della massa minima di api necessaria a far uscire la colonia dall'inverno.

Provincia di Latina, blocco invernale: https://youtu.be/Ds0xvqEm4MM


E' un ragionamento abbastanza contorto il mio, proverò ad essere chiaro, ma non sempre mi riesce! :D

Le api invernali non ci sono più perchè quelle che dovrebbero vivere 6 mesi muoiono molto prima perchè, per le temperature miti, continuano a lavorare e si logorano.
Ma nel frattempo la regina continua a deporre per sostituirle.
Quindi si presume che ci sia sempre un numero sufficiente di api nell'arnia per affrontare le botte di freddo. (e varroa a gogò...)

Ma se applichiamo il blocco di covata non nasceranno api per sostituire quelle morte, che nel frattempo continuano ad uscire a lavurà e logorarsi!
Il mio timore è che se (prima o poi) arriva il freddo quello serio, ce ne siano troppo poche per assicurare la sopravvivenza.

Se mettiamo l'alveare al freddo, il tutto sarà come natura creaVA! :D
E almeno da me, la porticina puoi girarla anche verso il terreno invece che a nord, ma se ci sono 12 gradi escono comunque, quindi girare solo l'arnia è del tutto inutile.

Per quanto mi riguarda il problema non si pone, non ho un ambiente "freddo" dove poterle ricoverare quindi il mio è solo un ragionare...


17/09/2021, 8:48
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Sebaseba ha scritto:
.....................................................................................................

E' un ragionamento abbastanza contorto il mio, proverò ad essere chiaro, ma non sempre mi riesce! :D

Le api invernali non ci sono più perchè quelle che dovrebbero vivere 6 mesi muoiono molto prima perchè, per le temperature miti, continuano a lavorare e si logorano.
Ma nel frattempo la regina continua a deporre per sostituirle.
Quindi si presume che ci sia sempre un numero sufficiente di api nell'arnia per affrontare le botte di freddo. (e varroa a gogò...)

Qui ti sbagli. Le api invernali cominciano ad essere allevate ora per tutto il periodo invernale fino al blocco. Da novembre l'unico lavoro che fanno è allevare covata e se a corto di polline ricercare polline che naturalmente non trovano. Nettare niente e quindi niente frequentazione di fiori. Perciò se la covata si interrompe si interrompe anche il lavoro o gran parte di esso. le uscite in qualche bella giornata è ben poca cosa rispetto ad allevare covata. Quindi le api che ci sono passano tranquillamente l'inverno freddo o mite che sia. poi il blocco di covata costringe tutta la varroa ad essere foretica ed aggredibile con l'ossalico.
Le api comunque sopportano il freddo a patto che abbiano sufficienti scorte di miele. Senza scorte muoiono anche con le temperature miti.
Secondo me il tuo approccio all'argomento è totalmente sbagliato.


Sebaseba ha scritto:
Ma se applichiamo il blocco di covata non nasceranno api per sostituire quelle morte, che nel frattempo continuano ad uscire a lavurà e logorarsi!
Il mio timore è che se (prima o poi) arriva il freddo quello serio, ce ne siano troppo poche per assicurare la sopravvivenza.

Anche qua ti sbagli. Senza covata da allevare lavorano molto meno perchè non c'è niente da bottinare.


Sebaseba ha scritto:
Se mettiamo l'alveare al freddo, il tutto sarà come natura creaVA! :D
E almeno da me, la porticina puoi girarla anche verso il terreno invece che a nord, ma se ci sono 12 gradi escono comunque, quindi girare solo l'arnia è del tutto inutile.

Per quanto mi riguarda il problema non si pone, non ho un ambiente "freddo" dove poterle ricoverare quindi il mio è solo un ragionare...

A me risulta che una cantina anche se esposta a nord in inverno sia comunque più calda dell'esterno. Almeno le cantine che ho visitato io nella mia vita sono tutte così.
Ma prendendo per buono il tuo ragionamento come pensi che possano applicarlo gli apicoltori con qualche centinaio di alveari? Dove troverebbero una cantina adeguata?


17/09/2021, 21:45
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Parlo di "cantina" perchè è il termine usato dall'autore dell'articolo, e anche lui ad un certo punto fa un distinguo.
Sempre nell'articolo si parla di "sperimentare" su 3 o più arnie (con altre 3 o più arnie lasciate in condizioni normali) e riportare i risultati riscontrati, non è un metodo che possa considerarsi un trattamento.
Sperimentazione che è tutt'ora in corso e quindi non se ne conoscono ancora gli effetti, l'articolo serve a creare un numero sufficiente di alveari in francia e/o europa per raccogliere dati che abbiano una certa valenza.
Non è applicabile ad allevamenti consistenti, ovviamente.
Non lo sto consigliando a nessuno, si stava solo ragionando sull'approccio e sul tema affrontato.

I miei "sbagli" sono dovuti al fatto che da me la stagione non finisce praticamente mai, quindi dipende molto dalle zone.
A novembre/dicembre fiorisce il nespolo e altre fioriture, subito dopo i mandorli, la ruchetta selvatica praticamente sempre e la temperatura difficilmente scende sotto i 12° e in 8 anni che seguo le api, solo una volta ho trovato un blocco naturale della regina, durato una quindicina di giorni.


18/09/2021, 7:54
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Davo per scontato che per "cantina" si intendesse un locale con temperatura media vicina allo zero o giù di lì, perché più alta sarebbe un problema. Comunque, non volevo sindacare sul termine perché è proprio l'idea che mi sembra sbagliata, nel senso che si tratta di un lavoro inutilmente gravoso che può essere benissimo sostituito da un più semplice blocco artificiale. Su questo si possono fare tutte le considerazioni teoriche che si vuole ma sta di fatto che in pratica funziona.
Anche dalle mie parti le api sono quasi sempre in attività durante l'inverno e solo raramente ho dei blocchi naturali della deposizione e quasi mai su tutti gli alveari, ma è proprio per queste condizioni che è stato ideato il blocco artificiale. Dato che finora non ha mai fatto cilecca, non vedo perché complicarsi la vita esplorando soluzioni alternative più complicate.

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18/09/2021, 14:43
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Sebaseba ha scritto:
...............................................................................................................................
I miei "sbagli" sono dovuti al fatto che da me la stagione non finisce praticamente mai, quindi dipende molto dalle zone.
A novembre/dicembre fiorisce il nespolo e altre fioriture, subito dopo i mandorli, la ruchetta selvatica praticamente sempre e la temperatura difficilmente scende sotto i 12° e in 8 anni che seguo le api, solo una volta ho trovato un blocco naturale della regina, durato una quindicina di giorni.


E' vero che gli inverni non sono più rigidi come un tempo ma nel sud Italia gli inverni sono sempre stati miti e le api li hanno sempre superati senza manifestare le problematiche che tu paventi.
In pratica quello che poni è un falso problema.
Il problema che si manifesta veramente è che il mancato blocco naturale della covata rende poco efficace il controllo della varroa con conseguente infestazione rilevante fin dai primi mesi della nuova stagione. L'"affaticameno" delle operaie in confronto è ben poca cosa.


19/09/2021, 20:35
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