Ciao a tutti,
Vi leggo uno stralcio del mio diario apistico della primavera del 1985.
13/4/1985 visita accurata di tutti gli alveari
4 famiglie hanno covata estesa, compatta con pochi fuchi,
altre non molte api e con poca covata , con vuoti , forse cattiva fecondazione ,
non ci sono cenni di CR e la fioritura è al massimo,
non salgono nel melario.

21/4/1985 le famiglie non sono cresciute, ho costatato una tendenza a non voler salire nel melario, tolgo gli escludi regina,
avrebbero dovuto riempire quasi 2 melari, ?

28/4/1985 visita accurata di tutti gli alveari,
i melari non si riempiono, provo ad estrarre dei fuchi dalle celle e trovo la VARROA,
adesso capisco perchè non raccolgono, raccolgo le varroa e vado dal mio MAESTRO , gestiva 170 alveari, e quando
apro la scatoletta per fargli vedere la mia scoperta mi dice "ma quale varroa questo pidocchio (braula) c' è sempre stata
negli alveari".

Ho messo la coda fra le gambe e me ne sono andato, due anni dopo allevavo nuclei da vendere e il maestro è rimasto senza un alveare.
Quando ho letto che ti avevano venduto dei nuclei senza regina ho pensato al solito delinquente adesso sono propenso a credere che capisce poco di api.

Per quanto riguarda l' ossalico sublimato non vi posso essere di aiuto perchè non lo uso.
Non sottovalutate il fatto che è tempo di non pensare più al trattamento tampone in agosto e a quello quasi risolutivo dopo il fermo covata, le api potrebbero arrivare a dic troppe parassitate (è solo un mio parere).
Ninno

Ciao Ninno,
Povero cagnolino, non si avvicina alle arnie, era lontana, ma le api l'hanno acciuffata comunque!!
Poi io ho la fortuna di vivere in piena Campagna e ora le api son a casa, per invernale con temperature più miti, quindi le cagnetta mi segue , ma non si avvicina mai alle arnie!
Ciaooo
Sascia

Anche la mia ha capito al volo la distanza che deve tenere da quelle cassette rumorose e colorate!
L'altra mattina, quando ho fatto il sublimato, ho tolto il tetto per vedere grazie al coprifavo trasparente cosa succedeva "in diretta" al glomere.
Beh,a parte un po' di trambusto, le api non l'hanno rotto e dopo pochi minuti tutto è tornato alla normalità. Penso anch'io che il tuo "amico" non sia poi così esperto come dice!

@Ninno: nei tuoi diari, oltre alle annotazioni in seguito alle visite, riporti/avi anche dei pensieri?
Penso che sarebbe bello, se ti andasse, di condividere con noi quali furono a caldo i tuoi pensieri quando sentisti parlare per la prime volte della varroa o quando arrivò anche dalle tue parti. Si potrebbe aprire un post con vari ricordi, ma ci sono altri sul forum che allevavano api già dagli anni '80?

Si la penso Anke io come Giasone,
Se ti va Ninno raccontaci un po di storia,raccontaci il pimo incontro con la varroa.
Grazie Giasone per l'esperienza riferita, il coprifavo trasparente penso sia proprio utile.
Ciao Sascia

Salve ragazzi,
Negli scritti dei mie primi anni nel mondo delle api non troverete romanzi che fanno sognare mondi fantastici ma solo annotazioni tecniche perchè sono un tecnico e non sò fare altro.

Ho acquistato 4 nuclei da 5 favi ai primi di set 1981, sulle riviste specializzate dell' epoca si iniziò a parlare della varroa avvistata nel Veneto durante la stagione 1982 e siccome si espandeva per circa 20km all' anno, fatto alcuni calcoli avrei dovuto avere la varroa dopo 20 anni, non avevano calcolato il nomadismo.

Nell' estate 1984 era già presente nel mio apiario ma l' ho scoperto a primavera del 1985 come scritto sopra.
Gli apicoltori della zona , alcuni professionisti e molti fai da te come me, non si sono resi conto del dramma se non nell' estate del 1986 e tra il 1986 e 1987 rimasero a fare gli apicoltori, anche se con numero di alveari ridotto all' osso, solo quelli che ci dovevano vivere e quelli testardi come me, tutti gli altri abbandonarono.

La varroa ha eliminato tutte quelle famiglie che non avevano la tendenza a sciamare ed ancora oggi soffriamo molto per questo fenomeno che nei primi anni della mia attività era limitata e se avveniva era perchè, durante il mese di marzo, facevo 3 nutrizioni stimolanti (lo dicevano i sacri testi) e con i nidi intasati o famiglie che arrivavano a produrre molte api ancor prima che ci fosse la fioritura succedeva i patatrac, da alcuni decenni non stimolo perchè non sò quando arrivera la grande fioritura , la primavera può tardare o anticipare.

Per i trattamenti antivarroa ho usato , Amitraz gocciolato, tavolette evaporanti V.A.R., acido formico, farina, alcool denaturato, Apistan ecc....

Annotazione del 16/11/1986
Visita accurata di tutti gli alveari, 5 famiglie sono in ottima forma le altre non hanno la stessa forza.
nella N.7 ho trovato un pugno di api e una bella regina che stentava a camminare, ho contato 7 varroa sulla schiena,
Ho pianto..... e avevo 42 anni.
Ninno

Ciao Ninno
Hai 68 anni? Vedo che Anke tu hai iniziato tardi, io a 32 anni , quindi ho buone speranze di diventare bravo come te!

Io a 33, vedo che non sono l'unico bischero allora!!!

@ninno: deve essere stata una scena molto triste, credo che sarebbe successo anche a molti altri-me compreso-. Ma in quei primi anni c'era qualche trattamento almeno in parte efficace o erano tutti palliativi?

Ciao ragazzi,
andiamoci piano i 68 anni sono solo riferiti al fisico, intesi?.
I prodotti che usavamo a quei tempi li ho elencati solo che erano fai da te e non sempre ci si azzeccava, poi sulle riviste di apicoltura venivano esposti metodi, tempi, prodotti e posologia per cui ci hanno dato una mano a venirne fuori, molti apicoltori o perchè restio a spendere soldi o perchè allergici alle letture si sono inventati di tutto e dopo vari insuccessi hanno abbandonato.
Ho sempre preferito leggere riviste specializzate e ascoltare i professionisti della mia zona e mi sono trovato bene.

Il 1987 è stato un anno terribile di 12 alveari a set si salvarono solo 2 e non andò meglio presso altri, parlando con il mio amico Emilio Iacovanelli della ditta omonima gli proposi di portarmi le sue arnie con i favi costruiti che volevo fare un esperimento.
Con 2 alveari , portati a sciamare, ho allevato 6 regine tot 8 alveari con successive orfanizzazioni e suddivisioni sono arrivato ad agosto con 20 famiglie (non dovevano costrure favi), ho acquistato 20 regine e alla fine avevo 30 nuclei da 5 favi per il mio amico e 10 per me.
Quello fu l' anno che iniziai ad allevare nuclei da fornire al mio amico per sostituire le perdite invernali.
Ninno

Ciao Ninno,
Bella la gonfiata di sfruttare i favi costruiti per moltiplicare le famiglia, ho una domanda in merito, tutte quelle famiglie che hai creato non ti hanno prodotto miele vero?
Perché ance io ho un conoscente ch ha perso tutto lo scorso anno per la varroa,e gli son rimate arnie e favi, prei adoperare la tua stessa tecnica! Che ne pensi?

Giasone allora sono io il più bischero, quanti anni hai ora?

Sascias

buonasera a tutti
vi racconto la mia esperienza all'arrivo della varroa
per chiarezza l'apicoltore era mio padre e l'anno l'81
ci chiamo' il consorzio apistico per un incontro , ci disse che a venti km c'era la presenza del parassita e ci invito' a fare una verifica
zucchero a velo spolverato sopra le api
la difficolta' stava nell'infilare dalla porticina il foglio unto di vaselina che serviva a bloccare le varroe cadute
abbiamo usato un foglio di compensato attaccato a un cordino per tirarlo indietro
dopo una settimana siamo ritornati dal tecnico
noi la varroa non l'avevamo mai vista e non la riconoscevamo
invece lui delimito' cinque centimetri quadri , conto' , moltiplico' e ci disse che ne avevamo piu' di mille su quel foglio .
abbiamo trattato con il folbex. era una striscia di cartoncino che andava appeso dentro un barattolo rovesciato , andava incendiato e posizionato sul foro del nutritore . un fumigante.
il consorzio lo diede gratis per qualche anno
dei dieci alveari che aveva non mori' nessuno.