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PAN - Fitofarmaci 
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Definizione di consulente secondo il DECRETO LEGISLATIVO 14 agosto 2012, n. 150: "persona in possesso del certificato di abilitazione alle prestazioni di consulenza in materia di uso sostenibile dei prodotti fitosanitari e sui metodi di difesa alternativi"

da ciò ne deriva che quell'agronomo, privo di tale abilitazione, non potrà prestare consulenza in quel campo.


Attenzione che non è esattamente cosi' !
il PAN è la la norma nazionale che recepisce la direttiva europea, ma poi a livello operativo, vero e proprio, valgono i PAR (piani di azione regionale).
Ad esempio in Lombardia il PAR prevede che la prescrizione sia obbligatoria e che debba essere redatta da soggetto che ha conseguito l'abilitazione, avendo superato un apposito corso, solo nei seguenti casi:
- diserbi e trattamenti di aree urbane e stradali/ferroviarie.
- ove specificatamente previsto da alcune misure del PSR (e quindi solo se l'azienda aderisce a tali misure)

In tutti gli altri casi i Dottori Agronomi, Agrotecnici o Periti Agrari possono consigliare e/o prescrivere prodotti fitosanitari in forza della loro legge professionale senza alcun problema.

E' circa cosi' in tutte le regioni pur con sfumature leggermente diverse. Teniamo poi conto che alcune regioni (non sparo i nomi perché non vorrei sbagliare), danno con semplice richiesta (senza corsi ed esami) il certificati di abilitazione a coloro che sono iscritti ad ordini/collegi del settore agrario.

Indi per cui le ultime sentenze del TAR Lazio, che hanno bocciato i ricorsi sia degli Agrotecnici che dei Dottori Agronomi, pur poco comprensibili e per certi versi scandalose, ma secondo me facilmente ribaltabili in consiglio di stato, stanno comunque avendo un impatto piuttosto limitato sulla quotidiana attività professionale .

Cita:
Cioè faccio un esempio: il cliente chiama il Dottore Agronomo perchè la sua vite è stata attaccata da un insetto, il Dottore A. può comunque prestare assistenza, consigliando l'opportuno prodotto fitosanitario oppure la mancanza di abilitazione come consulente glielo vieta?


Puo' prescrivere con le eccezioni di cui sopra.


25/02/2017, 19:40
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Scusami, dai qualche riferimento normativo in merito. A me non risulta quello che dici. Ogni Regione ha definito i propri criteri per la formazione ma non possono certo intervenire sulla impostazione normativa europea e nazionale: in Calabria i tecnici iscritti agli albi non sono costretti a frequentare corso o a fare l'esame ma devono comunque richiedere il rilascio della qualifica se no non possono esercitare consulenza; in Lombardia non mi risulta che la richiesta dell'abilitazione alla consulenza sia richiesta solo negli ambiti di cui parli. Se così fosse si creerebbe una disuguaglianza tra i consulenti lombardi e quelli di altre Regioni e ciò, naturalmente, non è possibile.

Comunque articolerò meglio la risposta in intervento successivo ora devo scappare :)

Saluti


25/02/2017, 21:31
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@Apprendo:
su quello che dicevi: "Detto questo ciò non esclude in automatico anche loro poiché se c'è un agronomo laureato paesaggista o ingegnere ambientale che "alla data del 26 novembre 2015, abbia acquisito una documentata esperienza lavorativa di almeno 2 anni nel settore dell’assistenza tecnica o della consulenza nel settore della difesa fitosanitaria applicata alle produzioni integrata e biologica, maturata anche nell’ambito di piani o misure riconosciute dall’autorità regionale o provinciale competente o in servizi pubblici” potrà continuare a prestare consulenza anche in ambito fitosanitario".

penso non sia corretto quello che dici, perché quello che è scritto nel PAN A.1.8 si riferisce solamente all'esenzione dall'obbligo di seguire i corsi di formazione per consulenti, ma non esclude il possesso della laurea/diploma in agraria, anzi:
e comunque nel rispetto di quanto previsto al citato articolo 8, comma 3. Il comma 3 indica come requisiti proprio il possesso di laurea o diploma in discipline agrarie o forestali. Quindi se sei laureato in agraria e hai una documentata esperienza lavorativa di almeno 2 anni, puoi evitare i corsi di formazione.


25/02/2017, 23:01
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Apprendo ha scritto:
Scusami, dai qualche riferimento normativo in merito. A me non risulta quello che dici. Ogni Regione ha definito i propri criteri per la formazione ma non possono certo intervenire sulla impostazione normativa europea e nazionale: in Calabria i tecnici iscritti agli albi non sono costretti a frequentare corso o a fare l'esame ma devono comunque richiedere il rilascio della qualifica se no non possono esercitare consulenza; in Lombardia non mi risulta che la richiesta dell'abilitazione alla consulenza sia richiesta solo negli ambiti di cui parli. Se così fosse si creerebbe una disuguaglianza tra i consulenti lombardi e quelli di altre Regioni e ciò, naturalmente, non è possibile.

Comunque articolerò meglio la risposta in intervento successivo ora devo scappare :)

Saluti


Ti invito a leggere questo articolo molto preciso e puntuale

http://www.risoitaliano.eu/approvato-il-pan-lombardo/

in particolare questi due capoversi

L’ obbligo di utilizzo del Registro Elettronico su SISCO -che secondo il PAR può essere delegato ai CAA, ma forse non al consulente (!!!)- dovrebbe sussistere nel 2015 solo per le aziende che aderiranno alla misura per la difesa integrata volontaria del nuovo PSR (anche qui il condizionale è d’ obbligo in attesa dei bandi attuativi).

Va ricordato infine che il PAR introduce l’obbligo di prescrizione (ricetta) solo per i trattamenti effettuati in aree urbane e che riscrive, conformemente a quanto dettato dalla dir.128 e dal PAN, le regole per la formazione degli utilizzatori, dei distributori e dei “consulenti”. Una materia spinosa, in parte ancora indecifrabile, specie per quanto riguarda la figura del “consulente” (il PAN è oggetto di ricorso al TAR da parte di alcune categorie professionali).


Ti assicuro che qui è cosi', la tanto sventolata consulenza è di fatto una bolla di sapone già scoppiata. In aree urbane ormai si usa solo il diserbo meccanico ed i trattamenti sono limitati al minimo indispensabile (quasi nulla, si preferisce lasciare che le piante si ammalino per poi abbatterle).

L'unica piccola nicchia di lavoro è data dalle società stradali e ferroviarie che ricercano qualche consulente che compili il piano previsto. In ambito piu' strettamente agrario le aziende che hanno aderito alle misure del PSR in cui è richiesto il consulente sono pochissime. Ancora il 95 e + % delle aziende acquista senza alcuna ricetta o consulenza.

Insomma, tanto rumore per ... non dico nulla, ma poco.

Saluti


26/02/2017, 11:42
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Buongiorno

Allora, per la Calabria ho visto che anche loro si sono ravveduti rispetto a quanto inizialmente avevano impostato per i consulenti, decidendo di esentare dalla frequenza dei corsi solo i soggetti che presentano i requisiti richiesti al punto A.1.8 del Decreto Interministeriale del 22 gennaio 2014 ( http://www.agroservizi.regione.calabria ... /guest/pan ).
Il Decreto 150/2012, che recepisce la normativa europea, all'art. 8 specifica che "....chiunque intenda svolgere l'attività di consulenza sull'impiego di prodotti fitosanitari e dei coadiuvanti deve essere in possesso di uno specifico certificato di abilitazione...."; su questo punto le Regioni non possono derogare, per quel che mi risulta. Tecmn se ti risulta una situazione diversa in Lombardia o in altre Regioni dai un riferimento normativo, sarebbe interessante capire quale sia la situazione.

Carmine1992 effettivamente quanto scrivi sembra corretto; mi son fermato nella lettura intera del capitolo perché qui in Puglia, nel recepimento regionale del PAN ci si è fermati li :) ; e secondo me hanno fatto bene qui: sono un ispettore fitosanitario (esentato dal corso) ed il mio titolo di studio è da paesaggista.....che fa l'amministrazione pubblica, mi destina ad altro perché non ho il titolo di studi? Sono un agronomo che può dimostrare di aver esercitato consulenza fitosanitaria per almeno due anni alla data del 26/11/2015, che faccio, smetto di prestare consulenza perché come titolo di studi ho quello da paesaggista?

Qui da noi in Puglia, infatti, per l'esenzione riguardante i soggetti con almeno due anni di esperienza, bisogna "allegare alla relativa domanda, copia di contratti o lettere d’incarico stipulati dall’aspirante consulente, accompagnata da autocertificazione come da modello allegato. Tali contratti o lettere d’incarico devono riportare, tra le attività oggetto degli stessi, la fornitura di consulenza o assistenza tecnica per la difesa integrata dalle principali avversità di almeno una coltura" ( http://www.regione.puglia.it/web/files/ ... det627.pdf ). Non si fa alcun riferimento al titolo di studi.

Bisogna controllare, nella propria Regione, come sia stata affrontata la questione esenzioni: nel caso si facesse comunque riferimento al titolo di studi, anche nel caso degli esentati, allora, per aggirare il problema, ci si può far riconoscere in altre Regioni; vi è infatti mutuo riconoscimento delle abilitazioni fra le Regioni.

Da questo utile confronto una cosa è chiara: la questione è abbastanza incasinata.

Saluti


26/02/2017, 12:27
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Capisco e condivido il tuo discorso.

Quello che voglio rimarcare io è che, ad oggi, la consulenza/prescrizione in ambito fitosanitario è un attività pressoché inesistente.
A parte casi particolari, il 95% delle aziende agricole acquista in modo del tutto legittimo prodotti fitosanitari senza alcuna prescrizione. In ambito urbano il ricorso al consulente è invece presente ma limitatissimo. Circolava una proposta/ipotesi che prevedeva l'obbligo di prescrizione per chi acquistava piu' di x Kg di fitosanitari, o per le aziende sopra i 50-100 Ha ma ad oggi non se ne è fatto niente. La figura del consulente in sostanza è stata introdotta dalla legge (finalmente) ma di fatto non recepita dal "mercato".


26/02/2017, 15:50
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Ciao tecmn leggo solo ora entrambe le tue risposte.

L'articolo da te segnalato dice semplicemente che la prescrizione scritta (la "ricetta" stile medico) va fatta solo in quei casi e la Regione ha predisposto un modulo; questo nn significa che il resto dei tecnici che fanno consulenza fitosanitaria a privati siano esentati dall'ottenere l'abilitazione mediante corso.

Intendiamoci, uno presta consulenza anche senza fare la prescrizione scritta. Da noi in Puglia questa cosa della prescrizione scritta non esiste (e credo non sia previsto nemmeno sul PAN ma nn ne sono certo).
Penso al tecnico di una O.P. o di una grossa azienda, che fra i suoi compiti ha sicuramente la difesa fitosanitaria; o un tecnico chiamato da un'azienda perché ha un particolare problema fitosanitario. Questi devono aver fatto il corso e conseguito l'abilitazione se no non possono prestare consulenza.

Apprendo consiglia un certo trattamento ad una azienda ed il trattamento arreca danno alla coltura e quindi all'azienda che chiede i danni al tecnico; prima ancora di vedere se il tecnico ha consigliato il prodotto giusto e di utilizzarlo in un certo modo, prima ancora di vedere se l'azienda, nel distribuire il prodotto non abbia fatto qualche cacchiata (tipo sovradosaggi, ecc..) si chiederà ad Apprendo: "scusa ma, ce l'hai l'abilitazione alla consulenza o no?" se la risposta é no Apprendo é fregato in partenza anche se ha fatto la migliore consulenza possibile. Non a caso il legislatore ha previsto che il consulente, su richiesta dell'azienda, esibisca l'attestato.

Saluti


26/02/2017, 17:18
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Ad oggi ...il consulente è chiamato dalle ditte che con la nuova Pan chiedono contributi ... il resto degli acquirenti ,ad oggi ,per acquistare un prodotto deve avere l'abilitazione all'acquisto ed all'utilizzo e rivolgersi alle soat ... per avere l'autorizzazione ... il consulente sarà obbligatorio quando dal primo giugno corrente il venditore dovrà avere in negozio un altra figura oltre la sua Abilitata alla Consulenza ( Il Consulente e il compratore ed utilizzatore sono abilitati dalle SOAT il venditore dalle ASP ) ...ogni regione si è adoperata in maniera diversa ... io ho sostenuto gli esami e seguito il corso in sicilia obbligatorio il mio patentino era scaduto ( I prossimi saranno obbligatori e pure a pagamento )... ora posso fare il consulente Fitoiatrico e comprare ed utilizzare prodotti in lotta integrata che dal fatidico giugno ... dovrebbe essere obbligatoria ...le forze abilitate dalla legge ... per esempio in sicilia esiste ancora il corpo forestale in divisa poichè siamo a statuto speciale ( Sic transit gloria mundi ) girano lasciando avvisi ... chi non si metterà regola prima della fatidica data sarà multato ....Apprendo ha detto bene ... per ora ricette niente ...in futuro spero ci siano ricette fatte dal consulente Fitoiatrico di famiglia ( Leggi Agrotecnico / Perito Agrario) e dal Consulente Fitoiatrico specializzato ... ( Entomologo - oppure - Patologo ) questo Agronomo ... sarebbe ottima cosa ... ma vedrete che ci saranno gli stupidi che diranno ... no voglio tutto io ... e continueremo in eterno a fare la figura degli sciocchi .... ;) PS ad oggi per le solite controversie tutto è nel CAOS


27/02/2017, 2:11
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Cita:
Intendiamoci, uno presta consulenza anche senza fare la prescrizione scritta. Da noi in Puglia questa cosa della prescrizione scritta non esiste (e credo non sia previsto nemmeno sul PAN ma nn ne sono certo).
Penso al tecnico di una O.P. o di una grossa azienda, che fra i suoi compiti ha sicuramente la difesa fitosanitaria; o un tecnico chiamato da un'azienda perché ha un particolare problema fitosanitario. Questi devono aver fatto il corso e conseguito l'abilitazione se no non possono prestare consulenza.

Apprendo consiglia un certo trattamento ad una azienda ed il trattamento arreca danno alla coltura e quindi all'azienda che chiede i danni al tecnico; prima ancora di vedere se il tecnico ha consigliato il prodotto giusto e di utilizzarlo in un certo modo, prima ancora di vedere se l'azienda, nel distribuire il prodotto non abbia fatto qualche cacchiata (tipo sovradosaggi, ecc..) si chiederà ad Apprendo: "scusa ma, ce l'hai l'abilitazione alla consulenza o no?" se la risposta é no Apprendo é fregato in partenza anche se ha fatto la migliore consulenza possibile. Non a caso il legislatore ha previsto che il consulente, su richiesta dell'azienda, esibisca l'attestato.


La teoria è questa, ma nella pratica sono ancora moltissimi i tecnici di campo privi di abilitazione, proprio in virtù' del fatto che non essendoci una prescrizione "ufficiale" ma al massimo si fa il classico foglietto di consigli o si emette una "linea guida" generica per tutte le aziende aderenti all'O.P. (o acquirenti di prodotti presso il rivenditore xyz).

Ma sono tutte cose che l'azienda puo seguire o meno e non veri e propri atti professionali. Il consulente non è una figura "istituzionalizzata" e di fatto non esiste... ed Apprendo può sempre rispondere: ma chi la conosce questa azienda? io non ci sono mai stato ... questo ovviamente salvo che tu abbia sottoscritto con l'azienda un disciplinare di incarico specifico per l'attività di consulenza fitosanitaria, o che gli fatturi la consulenza fitosanitaria (ma sono casi rari).

Chi accede ai contributi PSR invece deve produrre tutta una documentazione in cui (al pari di un progettista, direttore lavori, resp.sicurezza ecc...) si da mandato ufficiale (e si verifica l'abilitazione ) ad un consulenza approvata da un ente. Il consulente sottoscriverà delle prescrizioni (veri e propri atti professionali) ecc... altrimenti per il resto verba volant... e nella realtà dei fatti non cambia niente rispetto a prima del PAN.


Cita:
Ad oggi ...il consulente è chiamato dalle ditte che con la nuova Pan chiedono contributi ... il resto degli acquirenti ,ad oggi ,per acquistare un prodotto deve avere l'abilitazione all'acquisto ed all'utilizzo


Certamente è cosi'


01/03/2017, 10:36
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Buonasera,

Tecmn se non ho capito male leghi la consulenza all'esistenza di un qualcosa che la comprovi (una fattura o una prescrizione scritta); facendo consulenza in nero non si ha bisogno del corso, sostanzialmente, mentre nei casi in cui si è costretti a fatturare devi aver frequentato il corso.

La situazione da te prospettata è, come sai già, di illegalità e vale in ogni caso, che uno abbia, o meno, l'abilitazione alla consulenza.
Quello che tu avevi affermato sopra, però, era:
tecmn ha scritto:
Ad esempio in Lombardia il PAR prevede che la prescrizione sia obbligatoria e che debba essere redatta da soggetto che ha conseguito l'abilitazione, avendo superato un apposito corso, solo nei seguenti casi:
- diserbi e trattamenti di aree urbane e stradali/ferroviarie.
- ove specificatamente previsto da alcune misure del PSR (e quindi solo se l'azienda aderisce a tali misure)

In tutti gli altri casi i Dottori Agronomi, Agrotecnici o Periti Agrari possono consigliare e/o prescrivere prodotti fitosanitari in forza della loro legge professionale senza alcun problema.

E' circa cosi' in tutte le regioni pur con sfumature leggermente diverse.


In questo tuo intervento mi sembrava di aver capito che secondo te si potesse legalmente prestare consulenza fitosanitaria, senza frequentare alcun corso, un po' in tutte le Regioni. Correggimi se sbaglio.

elmo ha scritto:
il consulente sarà obbligatorio quando dal primo giugno corrente il venditore dovrà avere in negozio un altra figura oltre la sua Abilitata alla Consulenza

Elmo cosa intendi, non capisco: in Sicilia, da giugno, i rivenditori saranno costretti ad avere il consulente fitosanitario?!

elmo ha scritto:
lotta integrata che dal fatidico giugno
Mi risulta obbligatoria dal 1° gennaio 2014 nei suoi principi basilari. A cosa ti riferisci? Vedo che il mese di Giugno ricorre più volte nel tuo discorso. Non è che ti riferisci alla etichettatura dei fitofarmaci, fino al 31 Maggio con possibile coesistenza DPD e CLP con il 31 maggio 2017 come termine ultimo per lo ‘smaltimento scorte’ al commercio e all'impiego degli agrofarmaci con etichetta DPD?

Saluti


03/03/2017, 20:13
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