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Condifesa Veneto 
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MAIS SENZA GEODISINFESTANTI? SÌ GRAZIE.
LO DICONO VENETO AGRICOLTURA E CONDIFESA VENETO

NEL 2013 SOLO LO 0,5% DELLE SUPERFICI NON TRATTATE CON GEODISINFESTANTI HA SUBITO DANNI DA INSETTI TERRICOLI E ORA SONO COPERTI DALL’APPOSITO FONDO MUTUALISTICO.

Comunicato Stampa
25.06.2014

Coltivare il mais senza l’uso di geodisinfestanti è possibile.
A testimoniarlo la sperimentazione che Veneto Agricoltura sta conducendo, nell’ambito del progetto SEE (South East Europe) GuardEn, avvalendosi della collaborazione dei Condifesa di Veneto e Friuli-Venezia Giulia per la parte relativa ai fondi mutualistici.

GIORNATA DIMOSTRATIVA – VALLEVECCHIA
Nei giorni scorsi l’azienda pilota di Vallevecchia a Caorle (VE) ha ospitato una giornata dimostrativa dedicata ad oltre 50 operatori del settore, cui hanno partecipato consulenti tecnici delle aziende agricole, rappresentanti delle organizzazioni di categoria e dirigenti e soci dei Consorzi di Difesa del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, riunitisi per toccare con mano i risultati raggiunti dalla sperimentazione tutt’ora in corso.
Da decenni l’azienda regionale è impegnata nella ricerca e nello sviluppo di tecniche colturali che premettano la riduzione dell’utilizzo della chimica in agricoltura e da due anni è stata avviata una speciale collaborazione con i Consorzi di Difesa delle Attività Agricole per sviluppare uno speciale fondo di mutalità a copertura dei danni al mais in fase di emergenza. L’obiettivo è quello di sostituire, ove possibile, la prevenzione e le buone pratiche agricole all’utilizzo degli insetticidi.

PRIMI RISULTATI
Nel 2013 su una superficie a mais monitorata di olte 600 ha, le aree con popolazioni sopra la soglia di tolleranza sono risultate di poco superiori ai 3 ha, meno dello 0,5% dell’intera superficie.

Nel 2014 circa 110 ha di superficie coltivata a mais a Vallevecchia, salvo qualche appezzamento con strisciate trattate con geoinsetticidi (per il confronto), non è stata trattata con geodisinfestanti e si sta procedendo alla valutazione degli investimenti e dei danni da insetti,in particolare quelli terricoli, uccelli e altri animali selvatici.
La riduzione dell’utilizzo di agrofarmaci e nello specifico dei geodisinfestanti si ottiene quindi mixando le conoscenze tecniche acquisite nella “lotta integrata” con la copertura del rischio economico attivata grazie ai fondi mutualistici.

I VANTAGGI DEL FONDO
Il fondo mutualistico attivato per la sperimentazione offre i seguenti vantaggi:
una copertura dei rischi derivanti da difficoltà oggettive nell’applicazione della difesa integrata;
un notevole risparmio per ettaro sull’acquisto di geodisinfestanti;
il vantaggio di coprire rischi derivanti da eventi atmosferici come siccità, eccesso di pioggia e crosta sui quali l’insetticida non interviene;
la riduzione dei rischi per l’operatore che non è esposto a sostanze chimiche;
di evitare gli effetti negativi dei gesodisinfestanti sulla micro-mesufauna utile che rende il terreno più ricco e fertile per le colture
l’eliminazione dei rischi di inquinamento delle acque e in generale per la fauna

Considerando la bassa incidenza dei danni e la possibilità di appllicare la Difesa Integrata, adottare il fondo mutualistico, inteso come una copertura del rischio sulla gran parte della superficie a mais sostituendolo all’utilizzo di insetticidi o concianti, non è solamente in linea con la normativa europea, ma risulta conveniete sia dal punto di vista economico che da quello ambientale.


Allegati:
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25/06/2014, 15:19
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NON SOLO MALTEMPO, È ALLARME DIABROTICA PER IL MAIS

CONDIFESA INCONTRA LE COMPAGNIE ASSICURATIVE



I tecnici dei Consorzi di Difesa di Veneto e Friuli Venezia Giulia impegnati in incontri tecnici con gli ispettori delle principali compagnie assicurative per definire un metro comune di valutazione dei danni sulle colture: attenzione non solo ai danni causati da avversità atmosferiche, ma anche da diabrotica su mais e peronospora sulla vite





Comunicato Stampa | Treviso, 31.07.2014



Non bastava il maltempo a mettere in difficoltà le aziende agricole del Nord Est in questa annata climaticamente anomala. In questi giorni i maiscoltori, specialmente delle province di Treviso e Vicenza, sono alle prese con un attacco senza precedenti di Diabrotica: le popolazioni di questo insetto sono arrivate in alcuni appezzamenti a densità elevatissime, causando danni anche importanti sul cereale. Si può infatti stimare che saranno numerose le aziende, nelle zone più colpite, a subire perdite di raccolto superiori anche al 30%, specie sui terreni in mono successione e a semina “tardiva”. Nello stesso tempo i viticoltori, a causa della costante bagnatura delle viti, devono fare i conti con numerosi ed importanti casi di Peronospora non sempre facili da contenere con i trattamenti fitosanitari.

Questo il quadro riscontrato dai tecnici di Condifesa Treviso che, in collaborazione con Condifesa Friuli VG, Condifesa Padova e Condifesa Rovigo, in questi giorni ha organizzato un incontro tecnico di aggiornamento, coinvolgendo circa 20 ispettori delle principali compagnie assicurative. Obiettivo di tale incontro, svoltosi in due aziende del trevigiano, definire un metro comune all’attività di quantificazione dei danni assicurati per le principali colture del nostro territorio.

I lavori, in particolare, hanno focalizzato l’attenzione sulla distinzione tra danni causati da eventi atmosferici (coperti da polizza assicurativa) e concomitanti fitopatie (malattie delle piante). I tecnici dei consorzi di difesa si sono confrontati in campo con gli ispettori delle compagnie assicurative discutendo sulle tecniche da adottare per imputare correttamente i danni rilevati alle specifiche avversità.

«Il nostro obiettivo è garantire alle aziende agricole associate al Consorzio un corretto metodo di valutazione dei danni sulle colture – spiega il Presidente del Condifesa di Treviso, Valerio Nadal – non tutte le tipologie di danno infatti godono di copertura assicurativa, pertanto insieme agli altri Consorzi di Difesa e alle compagnie assicurative abbiamo cercato di stabilire un metro di valutazione comune, facendo presente agli ispettori che quando si recano nelle aziende danneggiate trovano un imprenditore che ha subito non solo un danno economico, che andrà risarcito con la polizza, ma anche un danno morale per la perdita del raccolto. Ai nostri associati vogliamo ricordare che i Consorzi di Difesa sono sempre a disposizione con il loro personale per rispondere ad ogni tipo di dubbio ed effettuare eventualmente sopralluoghi in azienda».

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31/07/2014, 18:55
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NEL TREVIGIANO IN SOLI 7 MESI LA PIOGGIA DI UN ANNO
LA STAGIONE AUTUNNALE ALLE PORTE MANTIENE ALTO LO STATO DI ALLERTA PER LE COLTURE

Il Condifesa Treviso sta valutando i danni ed esorta gli agricoltori a giocare d’anticipo assicurando le colture.

Comunicato Stampa
05.09.2014

Grazie alla vasta rete Agrometeorologica, il Condifesa Treviso sta ultimando la raccolta dei dati meteo di Agosto; nel frattempo il resoconto dei dati relativi al mese di Luglio offre un quadro della situazione piuttosto pesante.

La temperatura media di 21,53°C è stata più bassa della media stagionale di 1,29°C e la piovosità con una media di 214 mm fa registrare un +123mm sulla media della stagione. Basti pensare che solo nel comune di Fregona sono caduti 374mm, l’equivalente di 20 giorni piovosi.

“Il Condifesa Treviso – spiega il Presidente Valerio Nadal - è impegnato in un costante monitoraggio della problematica derivante dall’eccesso di pioggia, sia raccogliendo e analizzando i dati meteorologici in collaborazione con Arpav, che assistendo le imprese agricole socie nell’individuazione e quantificazione dei danni. Il Consorzio ha inoltre attivato una task force tecnica, anche in collaborazione con le compagnie assicurative, per garantire supporto tecnico e sopralluoghi tempestivi per le aziende viticole che hanno subito un danno.”

DATI SULLE PRECIPITAZIONI

Dall’inizio dell’anno in provincia di Treviso sono caduti mediamente 1162 mm di pioggia (+645 mm sulla media del periodo), corrispondenti a circa 8 mesi di pioggia in più rispetto alla media annuale. Nei primi 7 mesi del 2014 i giorni piovosi sono stati 96, un dato che in condizioni normali corrisponderebbe ai volumi d’acqua che mediamente interessano il trevigiano nell’intera annata meteorologica.

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05/09/2014, 15:26
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Condifesa Veneto: l’innovazione passa dai nuovi fondi mutualistici

VENETO PRIMA REGIONE IN EUROPA A METTERE IN CAMPO L’ISP

Con i nuovi strumenti spaventano meno le emergenze e la volatilità dei prezzi: nel 2013 i fondi hanno indennizzato oltre € 200 mila di danni causati da animali selvatici e relativi alle semine

Veneto apripista in Unione europea per la gestione dei rischi in agricoltura. E chi ci pensa? Le stesse imprese agricole che stanno maturando e facendo crescere i fondi mutualistici grazie alle iniziative di Condifesa Veneto che è l’associazione che riunisce i Consorzi di Difesa del Veneto.

In un workshop su invito è stato presentato l’IST (Income Stabilization Tool), uno strumento innovativo di stabilizzazione del reddito destinato a rivoluzionare i destini di molte imprese agricole grazie ad una sorta di intervento pubblico privato che viene previsto nella nuova Pac (Politica agricola comunitaria) 2015-2020. La novità consiste nel fatto che se un’azienda agricola subirà una perdita del 30 %, rispetto al bilancio precedente, potrà avere un indennizzo del 65 % da fondi comunitari a patto che il restante 35 % sia coperto da un fondo mutualistico. E in Veneto il fondo mutualistico è già realtà. “In Italia non ci sono altre realtà che stanno avendo per il momento i nostri risultati e soprattutto ci hanno confermato che in Europa siamo assieme al Fiuli le realtà apripista per la messa a regime dell’IST – spiega Valerio Nadal, presidente di Condifesa Veneto oltre che di quello trevigiano - Mettere a punto un fondo di stabilizzazione del reddito significa che si potrà garantire una vera tutela alle aziende agricole venete di fronte a fenomeni di volatilità dei prezzi e perdite di reddito derivanti da crisi di mercato e altre criticità. Al nostro workshop il prof. Samuele Trestini dell’università di Padova ha dimostrato in base ad una sua analisi di dati statistici che questo fondo potrebbe essere fattibile sia in termini di semplicità operativa, sia in termini di costo a carico delle aziende agricole. Per questo i Consorzi di difesa del Veneto e del Friuli hanno chiesto alla regione e al ministero, presenti all’incontro, di contribuire al finanziamento di uno studio di fattibilità nelle nostre regioni. Abbiamo un’occasione davvero rivoluzionario che non dobbiamo perdere”.

Intanto, Condifesa Veneto lancia la nuova generazione di fondi mutualistici con i quali le aziende agricole possono tutelarsi dai danni da animali selvatici, emergenza nelle semine, problematiche derivanti dalla difesa integrata e quindi a bassissimo impatto ambientale. In Veneto sono già circa 7500 le aziende agricole che hanno aderito ai fondi mutualistici.

I fondi mutualistici sono di fatto una sorta di mutuo soccorso tra agricoltori che secondo dei regolamenti che in trasparenza ne disciplinano il funzionamento accantonano delle somme da utilizzare per fronteggiare alcune problematiche-avversità. Il Condifesa Veneto con il Friuli Venezia Giulia hanno costituito 4 anni fa i primi fondi mutualistici in agricoltura che senza finanziamenti pubblici hanno dato importanti risposte alle aziende agricole aderenti. Per avere la misura del funzionamento di questi fondi nel 2013 il fondo ha erogato indennizzi per oltre € 125.000 ad aziende della nostra regione che hanno perso parte della propria produzione a causa animali selvatici. Questo è uno strumento molto importante specie a fronte di una scarsità di risorse messe a disposizione dalla nostra Regione. Questi indennizzi arrivano alle aziende entro l’anno, quelli pubblici anche dopo due e sono dieci volte inferiori al bisogno.

Nel caso del fondo per le risemine l’adesione costa alle aziende € 1 ad ettaro ed ha consentito nel 2013 di erogare € 81.000 di indennizzi per avversità non coperte dai prodotti assicurativi offerti dal mercato. Nel terzo caso il fondo per la riduzione dei geodisinfestanti sul mais è stato ritenuto una best practice dal COPA-COGECA che è il comitato europeo che rappresenta le organizzazioni agricole. Questo fondo messo appunto con Veneto Agricoltura consente di tutelare allo stesso tempo il reddito dell’impresa agricola e l’ambiente.

“La crisi probabilmente sta facendo riscoprire i vantaggi di stare insieme e ci ha spinto a cercare delle nuove soluzioni innovative per dare stabilità e sicurezze ai nostri agricoltori che nel mondo sono i veri maestri del made in Italy – conclude il presidente di Condifesa veneto, Valerio Nadal – Come Condifesa Veneto a nostra volta ci siamo messi insieme al Condifesa del Friuli con il quale abbiamo costituito l’associazione interregionale Agrifondo Mutualistico. Insieme andremo sicuramente più lontano”.

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05/12/2014, 16:35
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Nuove frontiere: dai vitigni resistenti alle malattie ai droni per la viticoltura

I DRONI RIVOLUZIONERANNO IL MODO DI FARE AGRICOLTURA

Gli Stati generali della ricerca e innovazione in agricoltura nell’ambito del 1. salone V.I.T.A. delle Fiere di S. Lucia

L’utilizzo dei droni in agricoltura rivoluzionerà il settore nei prossimi anni. A testimoniarlo il Mit di Boston in una recente ricerca sulle scoperte che maggiormente cambieranno il nostro futuro. Si è parlato anche di questo durante la conferenza organizzata da Condifesa Treviso nell’ambito del primo salone V.I.T.A. (Viticoltura Innovazione Tecnologia e Ambiente), in un’aula magna gremitissima dell’Università di Agraria a Conegliano, in collaborazione con l’Ente Fiera Santa Lucia di Piave. L’ingegnere Francesco Marinello (Dipartimento Tesaf – Università di Padova) ha illustrato gli impieghi dei droni nell’agricoltura e in particolare nella viticoltura. “Oggi i prezzi dei mezzi sono ancora sostenuti, ma nei prossimi anni saranno alla portata di tutti e il loro utilizzo cambierà il modo di fare agricoltura – ha spiegato Marinello – Saranno utilizzati per mappare i campi e riconoscere in tempo reale con appositi sensori specifiche malattie della vite con estrema precisione, la concentrazione di clorofilla, così da intervenire con estrema rapidità ed efficacia”.
​ ​
Meno utilizzo del trattore dunque e più tecnologia per l’agricoltore del futuro.

Ma occorre fare i conti anche con i problemi attuali, di tutti i giorni, quelli legati alle calamità naturali. “L’Unione europea ha programmato 1,6 miliardi di euro in cinque anni per la tutela dei rischi e calamità naturali in agricoltura – ha spiegato Filippo Codato, direttore di Condifesa Treviso e Veneto – Il nostro impegno è a contenere il più possibile la burocrazia e aiutare i nostri associati nell’accesso veloce a questi fondi”. Durante la serata è stato proiettato anche il video “Infopac 2014, gestire i rischi per sviluppare l’impresa”.

Un successo di pubblico per l’iniziativa che ha l’obiettivo di focalizzare l’attenzione sulle scelte in viticoltura e le loro conseguenze sul risultato economico e ambientale. Presenti alla serata i massimi organismi del settore come il Cra Vit, Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura, il Tesaf, dipartimento territorio e sistemi agro forestali dell’università di Padova, i Vivai Cooperativi Rauscedo, Condifesa Treviso oltre ai presidenti dei Consorzi di tutela Vini Venezia, Conegliano e Valdobbiadene Prosecco superiore docg e Prosecco Doc. L’Ente Fiere di Santa Lucia vuole diventare anche centro formativo sul settore e fare divulgazione. “Quello di Conegliano è stato un appuntamento di respiro regionale, per non dire nazionale, con una grande partecipazione di addetti ai lavori – ha commentato il vicepresidente Alberto Nadal – La priorità di tutti è quello di difendere un patrimonio di valore inestimabile che abbiamo come cittadini di questi luoghi in quanto la viticoltura è anche l’ambiente e il territorio che rappresenta dove la qualità della vita fa la differenza. La tutela di questo patrimonio è il nostro faro e per questo abbiamo pensato a creare il salone VITA per farlo diventare un punto di riferimento per la ricerca e l’innovazione sostenibile in agricoltura”.

Segreteria del convegno: Condifesa Treviso 0422 262192/3480062446.

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15/12/2014, 14:33
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CONDIFESA TREVISO CONSEGNA LE BORSE
DI STUDIO “FLAVIO BORTOLATO” A 10 STUDENTI

All’Istituto Cerletti di Conegliano l’assessore
regionale all’Agricoltura Franco Manzato ha premiato i giovani borsisti

Stamane presso l’Aula Magna della Scuola Enologica Cerletti di Conegliano la cerimonia di consegna delle borse di studio intitolate a “Flavio Bortolato”, ex direttore del Consorzio scomparso l’anno scorso, da parte del Condifesa di Treviso. Sono dieci gli studenti dell’Istituto Cerletti, che hanno preso parte con profitto, durante la stagione estiva, ai rilievi sulle Ampelopatie (malattie della vite) e seguito e applicato le direttive Comunitarie sulla sostenibilità in viticoltura nell’azienda agricola del prestigioso istituto enologico.

Continua l’ormai consolidato appuntamento, quest’anno arrivato alla decima edizione, voluto dal Presidente CONDIFESA TREVISO Valerio Nadal e dal suo Consiglio di Amministrazione. Alla presenza dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Veneto Franco Manzato, della Preside Damiana Tervilli e di molte altre autorità del mondo che gravita nel settore primario, verranno consegnati i riconoscimenti agli studenti delle classi quinte e seste: Enrico Bortoluzzi, Francesco Callegher, Andrea Cettolin, Manuel Dal Bianco, Enrico Lorenzon, Mattia Mazzonetto, Giovanni Perissinotto, Luigi Stramare, Daniele Vacilotto, Leonardo Zaninotto. Hanno coordinato l’attività di studio il tecnico del Condifesa Treviso Fiorello Terzariol e i professori Ornella Santantonio e Walter Da Rodda.

“Interessanti sono stati gli approfondimenti attuati dagli studenti sull’utilizzo di nuovi prodotti fitosanitari naturali (bioinduttori), sostanze che stimolano la pianta all’autodifesa contro le ampelopatie e che saranno sicuramente gli obiettivi futuri per quanto riguarda la riduzione della chimica - ha commentato il presidente del Condifesa di Treviso Valerio Nadal – Azioni utili anche in vista dell’applicazione delle ultime direttive comunitarie, in particolare la CE 128/2009 recepita dal PAN (Piano di Azione Nazionale Italiano) che, oltre all’attenzione nei confronti della salute umana e tutela dell’ambiente, introdurrà la difesa integrata obbligatoria per tutte le colture agrarie a partire dal 1° gennaio 2015”.

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18/12/2014, 8:21
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CONDIFESA TREVISO SI RINNOVA
5MILA SOCI ELEGGONO IL NUOVO CDA
La presidenza a Valerio Nadal, vice Domenico Marcolin. In campo strumenti assicurativi e fondi mutualistici innovativi a livello nazionale per la difesa delle colture dai danni. Dal 2015, con il Fondo di Mutualità nuove forme di tutela.

Una nuova squadra per un rinnovato Consorzio di Difesa. Nei giorni scorsi si è tenuto il primo Consiglio di Amministrazione di Condifesa Treviso al quale hanno partecipato gli 11 consiglieri dopo il rinnovo avvenuto nel corso dell’Assemblea generale del 25 Marzo scorso, alla quale hanno partecipato un centinaio di soci delegati in rappresentanza dei circa 5.000 soci aderenti a Condifesa Treviso. A 40 anni dalla fondazione, la società cooperativa per la gestione dei danni da calamità naturali della Marca prosegue sulla strada dell’innovazione che ha portato la nuova società – denominata appunto Condifesa Treviso – a rappresentare una avanguardia nazionale nel campo delle assicurazioni e dei fondi mutualistici in agricoltura. Il Consorzio di Difesa delle Attività Agricole dalle Avversità di Treviso è infatti il primo consorzio nazionale in termini di capitale viticolo assicurato (180 milioni di euro assicurati ogni anno dalle principali avversità e calamità atmosferiche). Tra i suoi soci oltre 3.000 viticoltori ma anche produttori agricoli di frutta cereali e prodotti zootecnici delle Provincie di Treviso e Belluno.

Il primo CdA ha investito della Presidenza Valerio Nadal (viticoltore di Santa Lucia di Piave) e Domenico Marcolin (frutticoltore di Montebelluna) della vice-Presidenza, per il triennio 2015-2017. “Molti buoni risultati sono stati ottenuti in questi anni e i numeri lo dimostrano – afferma il presidente Nadal - ma le sfide da affrontare sono numerose e vanno tutte nella direzione di offrire sempre maggiori servizi agli associati, oltre che nuovi e puntuali strumenti di informazione”
Con il 2015 è partita la nuova PAC che accoglie al suo interno la misura sulla Gestione del rischio in agricoltura: in attesa che la Commissione Europea approvi il Piano di Sviluppo Rurale Nazionale presentato dall'Italia per periodo 2015/2020, la nuova campagna assicurativa parte con tante novità introdotte con il Piano Assicurativo Agricolo Nazionale e con il Decreto Agricoltura 2.0. “In particolare – prosegue il direttore Filippo Codato - l'introduzione di una nuova combinazione di polizza a base catastrofale ma con la possibilità di aggiungere anche una o più avversità di frequenza (come ad esempio grandine e vento) dà la possibilità di contenere il costo rispetto allo scorso anno ottenendo il massimo livello contributivo ed una buona copertura.

“La nostra forza è l’unione: questo ci consente ogni anno di spuntare con le compagnie assicurative le polizze migliori, non solo in termini economici ma anche contrattuali. Significa ad esempio – prosegue il presidente Nadal – aver ottenuto il riconoscimento nei nuovi prodotti del danno qualitativo (oltre a quello quantitativo) nel conteggio della diminuzione della resa nel raccolto, condizione indispensabile per rispondere alle esigenze delle imprese viticole sempre più orientate verso produzione di qualità e di successo della nostra provincia”.

L’altra grande novità per il 2015 si chiama Fondo di Mutualità: un nuovo strumento per la gestione del rischio in termini solidaristici che riguarda sia il Veneto che il Friuli Venezia Giulia. A tutti i viticoltori soci dei Condifesa sarà offerta una copertura mutualistica per danni da animali selvatici, per danni agli impianti arborei da vento forte e trombe d'aria e dalla fitopatia "del mal dell'esca". “Queste innovative forme di copertura rappresentano allo stesso tempo un ritorno alle formule del mutuo soccorso tra agricoltori e una grande innovazione verso il futuro. Grazie alla sperimentazione svolta in questi anni, con in prima fila Condifesa Treviso, gli agricoltori potranno integrare le tradizionali coperture assicurative offerte dal mercato per ampliare sempre più le coperture a tutela della continuità e solidità del reddito aziendale.
Ringraziamo le organizzazioni professionali (in particolare Coldiretti, Confagricoltura e CIA) della nostra provincia per la collaborazione e la sensibilità dimostrata nel far crescere il Consorzio e investire nella gestione dei rischi in agricoltura e nel combattere la quotidiana lotta contro la burocrazia. Per ulteriori informazioni: www.coditv.it

Di seguito i nomi dei componenti del nuovo Cda e del Collegio sindacale:
NADAL VALERIO Presidente
MARCOLIN DOMENICO Vice Presidente
CEI STEFANO Consigliere
BONICELLI PIER LUCA Consigliere
CAMPAGNOLA LUCIO Consigliere
DAL POS AMPELIO Consigliere
GIACOMIN GIANLUCA Consigliere
MARCUZZO DAVIDE Consigliere
MODOLO ANGELO Consigliere
TOMASI GIANFRANCO Consigliere
FELETTI SALVATORE Consigliere

COLLEGIO SINDACALE
GENOVESE MICHELE Presidente
CASARIN GIANPAOLO Membro effettivo
SPERONELLO SONIA Membro effettivo
FAVARO RENATO Nomina Regionale
D’AMBROSIO VINCENZO Nomina Ministeriale


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MAIS, CON CONTROLLO DEL SATELLITE STOP PESTICIDI
Condifesa Treviso presenta nuova tecnologia green
Prova in campo dimostrativa dedicata agli agricoltori, mercoledì 13 Maggio alle ore 16.00. Basta erbicidi grazie alla geolocalizzazione del seme e alle zappatrici meccaniche.

Tecnologia amica dell’ambiente: nel progetto di agricoltura a basso impatto ambientale che vede la collaborazione di Condifesa Treviso e Veneto Agricoltura in progetti mirati alla diffusione delle più innovative tecnologie, capaci di ridurre fino all’80% l’utilizzo di pesticidi in questa coltura, tipica dell’area padana, che però è stata particolarmente minacciata da malattie come la diabrotica negli ultimi anni. In un triennio si stima un calo di produzione del 15% che ha minacciato il reddito degli agricoltori locali. Per questo è importante, da un lato difendere gli investimenti degli agricoltori, dall’altro cercare di limitare al massimo l’utilizzo di diserbanti.
All’Azienda agricola Case Levi in località "La Fossetta" di Musile di Piave (ad ovest dell'incrocio tra la Treviso-Mare e la Triestina), Mercoledì 13 Maggio dalle ore 16 si terrà una prova dimostrativa in campo.
“Il mais, resta una coltura fondamentale per le nostre produzioni zootecniche. Ma è anche una coltura “esigente” sul piano delle lavorazioni, richiede molta acqua, fertilizzanti azotati, un efficace controllo delle avversità parassitarie e non per ultimo l’eliminazione delle malerbe, pericolose competitrici nell’approvvigionamento
dell’acqua e dei fertilizzanti. Nel contempo –spiega Valerio Nadal, presidente di Condifesa Treviso - l’affinamento delle tecniche agronomiche passa attraverso il contenimento dei costi di produzione (per reggere la competizione internazionale) ed il controllo dell’impatto ambientale in un’ottica di agricoltura green”.
Il microdiserbo localizzato e la sarchiatura a guida satellitare sono oggi le nuove frontiere: “Come funzionano? La seminatrice – aggiunge il direttore Filippo Codato - è in grado di mappare il terreno e di geolocalizzare la posizione di tutti i semi posti in campo, con una precisione al centimetro. Questo consente, nelle successive lavorazioni di arrivare a pochi centimetri dalla pianta con la sarchiatrice meccanica (praticamente la vecchia zappatura, ma non più a mano) senza necessità di diserbanti, ridotti fino all’80%. Allo stesso tempo fertilizzanti o altri trattamenti possono essere localizzati al centimetro, per ridurre gli sprechi, i costi e i tempi di produzione”.
Condifesa Treviso, sempre in prima linea nella diffusione delle innovazioni tecnologiche, ha avviato nel 2014 la prima fase sperimentale, cui segue una seconda fase nell’annualità in corso. Privilegiare l’azione meccanica su quella chimica significa conseguire quel ragionevole compromesso tra le due filosofie, capace di garantire la produttività e, nel contempo, la salvaguardia del territorio.


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A Vallevecchia-Caorle giornata in campo realizzata da Condifesa e Veneto Agricoltura
MAIS, E’ PROVATO: CHI USA GEODISINFESTANTI
IN MODO SISTEMATICO, CI RIMETTE
RISCHIO ZERO: CON LOTTA INTEGRATA E FONDI MUTUALISTICI
Operatori del settore hanno toccato con mano i risparmi economici e ambientali della lotta integrata. Puntare sulle buone pratiche agronomiche, anche per il mais, significa contare solo l’1% di danni da insetti terricoli, coperti dai fondi mutualistici di Condifesa: portando i rischi a zero. Solo in Veneto ogni stagione si stima una spesa di 10 milioni in geodisinfestanti.

Caorle, 5 Giugno- Basare la coltivazione del mais su una agricoltura incentrata sulla chimica è anti economico: è questo il messaggio forte che Condifesa Veneto e Friuli Venezia Giulia insieme con Veneto Agricoltura hanno lanciato agli operatori del settore (tecnici di aziende agricole, periti, agricoltori) invitati, giovedì 4 Giugno, a partecipare alla giornata a Vallevecchia, a Caorle (VE). Le visite ai campi sperimentali dell’azienda agricola di Veneto Agricoltura hanno riguardato, in particolare, i 150 ettari coltivati a mais dove la sperimentazione è avviata ormai da tre anni.
Qui i terreni coltivati non sono trattati con geodisinfestanti, ovvero gli insetticidi comunemente utilizzati per combattere i parassiti dei terreni e i fitofagi, né viene piantato il seme conciato, trattato cioè sempre con insetticidi (una pratica messa sotto accusa perché ormai dimostrato il legame con la mortalità di insetti utili come le api nelle aree dove prevale la coltura del mais). Al contrario, la sperimentazione avviata si basa sull’utilizzo di buone pratiche agronomiche tradizionali e lotta integrata (che unisce metodi colturali come la corretta rotazione e ferilizzazione dei terreni e mezzi biologici e meccanici di contrasto ai principali parassiti grazie anche al monitoraggio degli insetti dannosi mediante trappole a feromoni).
Per i Consorzi di Difesa delle Colture Agrarie, che tra Veneto e Friuli Venezia Giulia arrivano a contare 20mila soci, si tratta di un impegno importante che ha portato a mutare in pochi anni il proprio ruolo e la propria mission: andare cioè oltre il tradizionale compito assicurativo e di assistenza peritale in caso di danni da avversità, per assumere un importante ruolo di promozione dell’agricoltura sempre più innovativa ed eco-compatibile. “Abbiamo fatto toccare con mano – afferma il presidente Condifesa Veneto, Valerio Nadal - che coltivare il mais senza l’abuso della chimica non solo è possibile, ma è anche conveniente: anzitutto sotto il profilo economico per le aziende agricole che risparmiano in trattamenti, ma anche sul piano ambientale, poiché si riduce l’inquinamento, si tutela la salute degli operatori e si preserva la fertilità dei terreni”. I dati sono lampanti e confermano il successo della sperimentazione: mentre il 50% delle aziende tratta il seme inutilmente, solo l’1% delle superfici non trattate subisce danni significativi da insetti terricoli. Il risparmio economico è quantificabile in circa 50€ per ettaro che a livello Veneto si traduce in oltre 10 milioni di euro oggi spesi in geodisinfestanti. “Ma qui subentriamo noi come Consorzi di Difesa – conclude Nadal - con l’apposito fondo mutualistico mais: il fondo copre la coltivazione non solo dai danni da avversità atmosferiche (eccesso di pioggia o siccità) ma anche da parassiti (quali elateridi, diabrotica e nottue). Questo significa per l’agricoltore arrivare al rischio zero, con un risparmio economico e ambientale evidente”. Il rischio zero si ottiene cioè mixando le conoscenze tecniche acquisite nella lotta integrata con la copertura del rischio economico (pur di lieve entità) attivata grazie ai fondi mutualistici.

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08/06/2015, 10:55
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A Vallevecchia-Caorle giornata in campo realizzata da Condifesa e Veneto Agricoltura
MAIS SENZA CHIMICA ORA E' REALTA'
ANTI-ECONOMICO USO DI DISINFESTANTI
RISCHIO ZERO: CON LOTTA INTEGRATA E FONDI MUTUALISTICI
Operatori del settore hanno toccato con mano i risparmi economici e ambientali della lotta integrata. Puntare sulle buone pratiche agronomiche, anche per il mais, significa contare solo l’1% di danni da insetti terricoli, coperti dai fondi mutualistici di Condifesa: portando i rischi a zero. Solo in Veneto ogni stagione si stima una spesa di 10 milioni in geodisinfestanti.

Caorle, 5 Giugno- Basare la coltivazione del mais su una agricoltura incentrata sulla chimica è anti economico: è questo il messaggio forte che Condifesa Veneto e Friuli Venezia Giulia insieme con Veneto Agricoltura hanno lanciato agli operatori del settore (tecnici di aziende agricole, periti, agricoltori) invitati, giovedì 4 Giugno, a partecipare alla giornata a Vallevecchia, a Caorle (VE). Le visite ai campi sperimentali dell’azienda agricola di Veneto Agricoltura hanno riguardato, in particolare, i 150 ettari coltivati a mais dove la sperimentazione è avviata ormai da tre anni.
Qui i terreni coltivati non sono trattati con geodisinfestanti, ovvero gli insetticidi comunemente utilizzati per combattere i parassiti dei terreni e i fitofagi, né viene piantato il seme conciato, trattato cioè sempre con insetticidi (una pratica messa sotto accusa perché ormai dimostrato il legame con la mortalità di insetti utili come le api nelle aree dove prevale la coltura del mais). Al contrario, la sperimentazione avviata si basa sull’utilizzo di buone pratiche agronomiche tradizionali e lotta integrata (che unisce metodi colturali come la corretta rotazione e ferilizzazione dei terreni e mezzi biologici e meccanici di contrasto ai principali parassiti grazie anche al monitoraggio degli insetti dannosi mediante trappole a feromoni).
Per i Consorzi di Difesa delle Colture Agrarie, che tra Veneto e Friuli Venezia Giulia arrivano a contare 20mila soci, si tratta di un impegno importante che ha portato a mutare in pochi anni il proprio ruolo e la propria mission: andare cioè oltre il tradizionale compito assicurativo e di assistenza peritale in caso di danni da avversità, per assumere un importante ruolo di promozione dell’agricoltura sempre più innovativa ed eco-compatibile. “Abbiamo fatto toccare con mano – afferma il presidente Condifesa Veneto, Valerio Nadal - che coltivare il mais senza l’abuso della chimica non solo è possibile, ma è anche conveniente: anzitutto sotto il profilo economico per le aziende agricole che risparmiano in trattamenti, ma anche sul piano ambientale, poiché si riduce l’inquinamento, si tutela la salute degli operatori e si preserva la fertilità dei terreni”. I dati sono lampanti e confermano il successo della sperimentazione: mentre il 50% delle aziende tratta il seme inutilmente, solo l’1% delle superfici non trattate subisce danni significativi da insetti terricoli. Il risparmio economico è quantificabile in circa 50€ per ettaro che a livello Veneto si traduce in oltre 10 milioni di euro oggi spesi in geodisinfestanti. “Ma qui subentriamo noi come Consorzi di Difesa – conclude Nadal - con l’apposito fondo mutualistico mais: il fondo copre la coltivazione non solo dai danni da avversità atmosferiche (eccesso di pioggia o siccità) ma anche da parassiti (quali elateridi, diabrotica e nottue). Questo significa per l’agricoltore arrivare al rischio zero, con un risparmio economico e ambientale evidente”. Il rischio zero si ottiene cioè mixando le conoscenze tecniche acquisite nella lotta integrata con la copertura del rischio economico (pur di lieve entità) attivata grazie ai fondi mutualistici.

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10/06/2015, 15:22
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