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Apertura frasca 
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Riapro l’argomento per trasmettere la mia esperienza, nel caso specifico, a quanti avessero l’intenzione d’intraprendere un’attività commerciale di “Bar” o “Ristorante”.
Chiaramente sorvolo sul termine “Frasca” impropriamente usato, perché non contemplato nella legislazione vigente.
1) Se volete aprire, ex novo, un bar o ristorante presso un vostro immobile, per prima cosa recatevi presso il Comune in cui l’immobile si trova ed accertatevi se il P.R.G. (Piano Regolatore Generale) prevede l’esercizio di “attività commerciali” o per esercitare un’altra attività se sono previste “attività artigianali”.
2) Se il vostro locale (vano o vani liberi in cui s’intende intraprendere l’attività di Bar o Ristorante) ricade in zona per attività commerciale bisogna richiedere tramite un libero professionista il
“Cambio di destinazione d’uso” (ad esempio da abitativo a……..), se non fate modifiche al/ai locale/i.
Se fate modifiche, lo stesso professionista presenterà un progetto delle opere.
Per queste operazioni si pagano delle quote di “Opere di Urbanizzazione Primaria” al Comune.
Queste quote cambiano da Comune a Comune ed hanno valori diversi, anche in ragione di opere fatte o da fare da parte della Pubblica Amministrazione.
A memoria accenno a circa 30 Euro per metro quadrato di superficie da adibire.
Ottenuto il cambio di destinazione d’uso, si registrerà il cambiamento presso l’Agenzia del Territorio, ex Catasto.
Con questi passi pagherete al Comune una nuova IMU (o come la chiameranno in futuro) ed una nuova Tassa sui Rifiuti (TARES).
Naturalmente ad opere eseguite, o non da eseguire, ci sarà da parte del Comune una concessione di AGIBILITA’ e, potrebbe anche darsi, di ABITABILITA’.
3) A pratica avanzata si richiede la concessione della licenza alla Camera di Commercio……
Le licenze sono ormai liberalizzate ma, comunque, non guasta prendere contatti prima.
4) Ufficio sanitario farà a piacimento un sopralluogo per accertare le condizioni d’igiene con cui si gestisce “IL CIBO” e i locali. Bagni, lavabi, smaltimento fumi, antincendio.
5) C’è un’unica legge che gestisce la materia dell’igiene dei prodotti alimentari e cioè:
il “Regolamento (CE) N. 852/2004 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 29 aprile 2004.
Sperando di avere fatto cosa utile e gradita, vi saluto tutti.
Giuseppe
Auguri di buone feste


Allegati:
Bar o Ristorante lettera per Forum Agraria.docx [12.55 KiB]
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Ben oltre le idee di giusto e di sbagliato c'é un campo. Ti aspetterò laggiù. (Jalaluddin Rumi XIII s.)

Cosa importa se g'ò le scarpe rote - mi te vardo e me sento il cor contento. (La Ceseta de Transaqua)
20/12/2013, 16:49
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Considerazioni finali o quasi.

"Col cavolo" che vado a dare soldi ad uno Stato tipo quello che ci troviamo in questo momento, per un tentativo divendita.
Nella piccola borgata in cui mi trovo non c'è nulla ma .......mi hanno detto in Comune che non posso vendere neanche i prodotti del mio modesto orto e la frutta dei miei due alberi!
Potrebbero fare leggi mediante le quali fai il tentativo senza rischi contributivi grossi e poi superato un periodo di prova di un anno o due ti metti in regola!
Fanno sempre in tempo a pelarti.....!!!
Povera Italia (con la I minuscola).

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02/03/2014, 20:09
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Bepi ha scritto:
squinzia ha scritto:
ciao Giuseppe,
di seguito il link con il riassunto della storia, come nasce e a che scopo.
il motivo delle opinioni negative che sono scritte sui vari siti nascono perché anni fa era solo un posticino tipico dove assaporare in piccole compagnie i vari prodotti, poi con il passaparola il giro di gente non si limitava più a 14 persone (sedie presenti nel rustico) bensì se vai anche di domenica puoi trovarti nel piazzale con settanta persone...questo ha richiesto la presenza dell'oste come guardiano, in quanto la gente stupida rubava tutto quello che trovava e non lasciava 1 €....a livello fiscale non c'è molta chiarezza e anche il proprietario rimane un po' sul vago, so che è stato già ripreso dalla finanza perché dall'idea originale e semplice di una volta, ora si è creato una vera tappa turistica e l'incasso cambia notevolmente!

http://alerika.wordpress.com/2008/01/28 ... e-civilta/" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank


Ciao Cinzia
grazie per l'indirizzo. Avevo trovato già il sito del locale e letto le belle motivazioni con cui l'oste spiegava la sua iniziativa.
Però, il produttore di salumi, con contatti in provincia ecc. aveva trovato una soluzione per non emettere lo scontrino!
Adesso se poi lui regolarizzava diversamente non lo so ma, sarebbe interessante sapere la collocazione fiscale dell'operazione.
Saluti Giuseppe


ciao Bepi,
hai visto cosa è successo all'ostaria senza oste????
ora interviene anche il governo....se lasciano passare loro, non vedo perché dopo non puoi farla anche tu!
che paese.....mha...... :roll:


12/03/2014, 11:47
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Ciao Cinzia,
mi prendi alla sprovista, non so cosa é successo all'osteria senza oste.
Non connetto per il governo.
Ma dopo tre giorni di vangatura manuale dell'orto e due di taglio legna non sono a piombo!
Ho letto che hai risolto il tuo problema di oneri al comune brava. Speriamo bene!
Ciao

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12/03/2014, 19:53
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ciao bepi!
beccati il link!
http://food24.ilsole24ore.com/2014/03/l ... mila-euro/" target="_blank

per quanto riguarda il mio agriturismo siamo ancora lontani ma sulla buona strada! mamma mia quante carte!!!! assurdo!
io la legna l'ho già fatta però manca tutto l'orto! maledetto tempo! buon lavoro e su con la schiena! :D


12/03/2014, 22:03
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squinzia ha scritto:
ciao bepi!
beccati il link!
http://food24.ilsole24ore.com/2014/03/l ... mila-euro/" target="_blank" target="_blank

per quanto riguarda il mio agriturismo siamo ancora lontani ma sulla buona strada! mamma mia quante carte!!!! assurdo!
io la legna l'ho già fatta però manca tutto l'orto! maledetto tempo! buon lavoro e su con la schiena! :D


Ah grazie, capisco adesso i nodi sono arrivati al pettine!
Buon lavoro anche a te. Ciao

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14/03/2014, 20:12
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Ad un anno dal mio ultimo intervento riprendo l'argomento per dire che mi dispiace abbandonare l'idea lasciata in sospeso.
Sto pensando di creare una associazione, club, con soci coi quali svolgere e portare avanti tematiche agresti e di risorazione da mandare avanti (in maniera pratica) nei fine settimana, come inizio.
E poi....si vedrà ;)
Cosa ne pensate ???
Ciao a tutti

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16/03/2015, 14:14
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Pur dovendo fare un modesto cambio di destinazione d'uso di una parte di fabbricato, potrei ovviare ad altre concessioni edilizie più onerose se attivo un locale da asporto.
Vicino a casa mia c'é una pizzeria da asporto dove se si vuole forniscono tranci di pizza, e da poco intere pizze, da cosumare sopra un mensola/bancone poggiata al muro e fornita di sedie. Inoltre su un piccolo spiazzo antistante l'ingresso hanno posizionato un tavolo da sagra con due panche. Forniscono, per mezzo di un frigo con vetrata, anche bibite in bottiglia ed in lattina.
Quindi pur in regola con le pratiche sanitarie e le concessioni autorizzative forniscono al consumo immediato cibo.
Senza avere l'onere dei servizi igienici per il pubblico.

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13/10/2015, 18:49
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