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Peronospera su Montepulciano 
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Esadecimale ha scritto:
Per cosmo,
secondo me ,prima di tutto devi valutare per il prossimo anno quante volte puoi andare a settimana dentro al vigneto.
Se puoi andare ogni 4 -5 giorni a trattare allora vai di zolfo e rame,
e tieni qualche sistemico per la fase critica.
Alternare i principi attivi per non creare assuefazioni,
significa comprare più prodotti quindi per poche viti
l'esporso è alto.

mi sembra la strada più logica; i sistemici solo per la fase critica e attivare selezioni di piante insensibili alla malattia per raccogliere comunque qualcosa,(primitivo rosso e sauvignon bianco) mentre le cure vengono dedicate alle varietà piantate o innestate per puro gusto personale (Moscato ,Pinot nero, Riesling, Traminer, Piedirosso ecc.). Tuttavia per i sistemici mi sembra comunque complicato; non so quanto faccia testo la mia prima applicazione di quest'anno (ho perso tempo prezioso per procurarmi il dimetomorf+mancozeb) perchè su un vigneto già ammalato sto vedendo pochi effetti di recupero. Mentre dall'anno prossimo l'uso dei sistemici deve essere in prevenzione.


29/06/2018, 9:07
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cosmo62 ha scritto:
perchè su un vigneto già ammalato sto vedendo pochi effetti di recupero. Mentre dall'anno prossimo l'uso dei sistemici deve essere in prevenzione.

Una volta manifesta l'infezione la puoi fermare lì ma non la recuperi più neanche trattando con le bombe atomiche purtroppo.
Fosfiti e fosfonati sono seguiti con molto interesse in questi ultimi anni così come tutti i prodotti (per la maggior parte concimi fogliari) che stimolano la produzione di fitoalessine, in modo da rafforzare le difese endogene della pianta.
Se volete il mio parere però il futuro della viticoltura, con buona pace dei vitigni autoctoni (purtroppo da un certo punto di vista), volenti o nolenti sarà legato alle varietà resistenti


29/06/2018, 11:03
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Ahime ,
mi sa che nelle piante come nell'uomo,
di fronte a certi eventi il "target" da raggiungiure è quello di non peggiorare.


29/06/2018, 12:36
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Mi sono accorto in questo mese di letture che il Mancozeb non è consentito dopo l'allegagione. Inoltre in alcuni forum si opina che sia cancerogeno, mentre la Basf ha presentato esami con esiti negativi.
leorasta ha scritto:
Una volta manifesta l'infezione la puoi fermare lì ma non la recuperi più neanche trattando con le bombe atomiche purtroppo.
Fosfiti e fosfonati sono seguiti con molto interesse in questi ultimi anni così come tutti i prodotti (per la maggior parte concimi fogliari) che stimolano la produzione di fitoalessine, in modo da rafforzare le difese endogene della pianta.
Se volete il mio parere però il futuro della viticoltura, con buona pace dei vitigni autoctoni (purtroppo da un certo punto di vista), volenti o nolenti sarà legato alle varietà resistenti

a questo punto mi rendo conto che nemmeno dimetomorf+mancozeb serve più :la malattia non si elimina se non con la caduta delle foglie e speriamo con il minor numero di grappoli di bianca che continuano a essere "pizzicati"; i ricacci di grappolini di montepulciano sulle femminelle continuano ad essere attaccati dalla malattia.
Voglio dire a tutti una cosa a cui tenevo: il mio orto è fatto di 14 filari di viti con una fila di olivi a inizio e una fine dei filari: le viti comunque sono al sole, che qui l'estate si concentra molto ed è forte (fa le crepe nel terreno argilloso); i nostri olivi non ricevono nessun trattamento chimico (al contrario di tutti quelli della zona dove l'olivo è prodotto tipico, specie nelle colline circostanti un pò più fresche e con scarsa presenza di vitigni) e ogni 2-3 anni danno quantità di olive in crescita: quest'anno da 9 alberi abbiamo raccolto 600kg di olive senza nessun trattamento (più di 100 litri di olio e 40 kg di olive selezionate in salamoia) mi sembra un buon indice di orto sano. Purtroppo con le viti ammalate (anche i vicini perdono tutto il rosso e si salvano col bianco resistente) ho introdotto degli agrofarmaci sistemici, che vedo poco efficaci, spero che non influiscano sugli alberi anche perchè irroro con una piccola pompa a spalla. In futuro le viti dovranno avere almeno un capo di varietà resistente alla malattia e l'altro resterà originale. Concimazioni solo con letame e organico. Tra i filari produco ortaggi da pomodori a fagioli e cucurbitacee, melanzane ecc. . con sapori diversi e superiori ai prodotti delle colture intensive che si acquistano, e hanno poche malattie quasi nulla. Difficilmente riacquisterò prodotti sistemici in futuro.


08/07/2018, 8:21
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Circa il mancozeb il limite che hai citato credo non sia stabilito in etichetta ma nei disciplinari di produzione integrata, in linea con le strategie generalmente consigliate per la difesa antiperonosporica.

Riguardo l'indice di salute delle piante coltivate, se convengo sull'adeguatezza di ridurre al minimo gli interventi fitosanitari specie in un ambito domestico con sistema misto di colture (la biodiversità è in linea di principio da considerare come un fattore di salubrità ambientale), accettando quindi qualche eventuale danno, dal punto di vista patologico occorre dire che ogni malattia ha una sua epidemiologia e ogni patogeno un ventaglio definito di ospiti (Plasmopara viticola solo la vite e una paio di specie di Vitaceae). Come certo saprai il problema principe dell'olivo è la mosca che certo non ovidepone sui grappoli d'uva e il cui sviluppo è influenzato da fattori assai diversi da quelli che determinano gli attacchi peronosporici sulla vite (peraltro è noto che P. viticola non attacca l'olivo e per inciso pomodori e melanzane sono soggette a un'altra peronospora che è Phytophthora infestans la quale ha come host range un gran numero di solanacee ma non le vitacee).


08/07/2018, 12:20
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Ottimi chiarimenti Alessandro, tuttavia non è mai nulla scontato: ieri ho trovato l'aiuola del basilico con le foglie ingiallite, forse per la peronospora di una pianta di pomodoro che ci ho messo al centro.
Comunque intendevo sottolineare che mentre altrove l'olivo vieme infestato di medicinale, con costi elevati per litro di olio prodotto, nel podere di mio padre noi non lo facciamo. Non si può escludere che le piante siano diventate più resistenti con gli anni e adattate alle condizioni climatiche, che sono a volte forse pesanti per la mosca (concentrazione di calore notevole).
Abbiamo altre invasioni (come i cinghiali ad es.) che si possono però contenere. La vigna era diffusa notevolmente in passato, sia bianca che rossa; e siccome non esistevano i sistemici, non so come faceva mio nonno, ma di uva ne raccoglieva tanta (ho un vago ricordo di averlo aiutato una volta io avevo 10-12 anni)
Spero di superare l'evento di questa stagione, e non perdere il gusto per la coltivazione viticola, come purtroppo ho visto succedere ad altri.
Saluti.


12/07/2018, 18:25
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Cosmo ,
ricorda che quello che non ti uccide ti rende più forte.
Ti dico una cosa ,
io non bevo vino ,per davvero,forse 1 litro per anno,
e nemmeno fino a qualche anno fa ,sapevo cosa fosse il capo a frutto e lo sperone.
E intanto ,zappo ,poto e addirittura ho anche fatto degli innesti con buona riuscita.
Sai cosa ,a volte leggo buoni consigli dati qui nel forum,però riesco a percepirli solo quando sono davanti la vite,
quindi magari nel frattempo ho commeso qualche cavolata.La prossima volta andrà meglio.
Qui nel forum cè tanta brava gente,competente e preparata,dai professionisti ai non,
bisogna saper ascoltare tutti e adattare i buoni consigli alle propie esigenze.
Le annate no succedono a tutti e ovunque.

Tutto questo discorso per dirti ,vai avanti,non ti demoralizzare.


12/07/2018, 21:51
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cosmo62 ha scritto:
e siccome non esistevano i sistemici, non so come faceva mio nonno, ma di uva ne raccoglieva tanta (ho un vago ricordo di averlo aiutato una volta io avevo 10-12 anni)


semplice, andava di rame e zolfo come se piovesse, il problema è solo il tempo da dedicarci ed il fatto che una volta si sottovalutava che il rame essendo un metallo pesante si accumula nel terreno. ora ci sono limiti di dosaggio che una volta non c'erano, oltre probabilmente a stagioni meteorologiche più instabili e diverse varietà di uva. dalle mie parti per esempio si usava il clinto, il bacò e l' uva fragola sia bianca che nera che in pratica puoi non trattare, ma ora sono sparite anche per legge.


13/07/2018, 16:47
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