Il Mondo Suino a tutto tondo
Rispondi al messaggio

Progetto Zootecnia suini brado

29/11/2012, 12:18

Salve a tutti, siamo degli studenti dell'agrario, stiamo lavorando a un progetto che consiste nel descrivere un allevamento zootecnico di cinta senese; Lo volevamo organizzare brado con pascolo in bosco di querce e castagni. Volevamo chiedere quali colture si addicono per il reimpiego alimentare, e come calcolare la consistenza del bestiame e le unità foraggere disponendo del pascolo in bosco.

Grazie a tutti in anticipo

Re: Progetto Zootecnia suini brado

29/11/2012, 16:11

Dovreste provare a contattare il Ns. grande Jgoraccci, lo rintracciate nella tenuta di Paganico ;

http://www.tenutadipaganico.it/index.ph ... 1260259626
http://etd.adm.unipi.it/t/etd-07142007-152018/

saluti mf

Re: Progetto Zootecnia suini brado

29/11/2012, 20:50

Grazie per il contatto, di sicuro lui ne sa molto, e sentiremo anche lui!

Però nel frattempo volevamo magari qualche informazione, magari evitando il discorso di apporto nutrizionale, ma magari volevamo sapere cosa viene usato di solito come integrazione al pascolo ecc.

Re: Progetto Zootecnia suini brado

30/11/2012, 11:31

salve,
Personalmente, posso spingermi a parlare parzialmente di semibrado ma sicuramente non di Brado, come da voi premesso.
L’indicazione data del dott. jGoracci non è alternativa ma unica, difficilmente troverete esperienze così specifiche ed importanti a spasso per il Web.

In un allevamento “Brado” (e non stiamo parlando di Semibrado dove l’integrazione è prestabilita, nel periodo), è necessaria una buona conoscenza delle attitudini dell’animale allevato ( razza o incrocio), completa conoscenza del territorio dove si sviluppa il pascolo, approfondita conoscenza della vegetazione arborea autoctona, qualità dei foraggi.. (erba medica, gramigna, ravizzone, barbabietola da foraggio, spinacio selvatico, sorgo, topinambar, ecc.) senza trascurare, rilevamento presenza speci botaniche pericolose.

Definiamo, se parliamo di macchia mediterranea propriamente detta, che non va confusa con altre formazioni arbustive degli ambienti mediterranei.

Definiamo: la costituzione dell’orda, età media, presenza di scrofe, densità di allevamento.

Fissati questi punti, su una base di progetto realistico, si potrà poi, parlare di fabbisogni proteici e amminoacidici con relativa valutazione degli accrescimenti.

Buon lavoro, mf
Rispondi al messaggio