Regione Veneto: avviato il piano di eradicazione dell'Aujeszky

In Italia solo la Provincia autonoma di Bolzano è già indenne dalla malattia di Aujeszky.

Venerdì 21 Aprile 2017 (2 giorni fa)

Il Ministero della Salute ha pubblicato che il Comitato veterinario permanente (Standing Committee for plants, animals, food and feed), ha approvato il piano di controllo finalizzato all'eradicazione della malattia di Aujeszky in Veneto.

In Italia solo la Provincia autonoma di Bolzano è già indenne dalla malattia di Aujeszky. Il Veneto è, invece, la seconda regione, oltre al Friuli Venezia Giulia, ad avere un piano di eradicazione approvato ai sensi della Direttiva 64/432/CEE. È quindi inserita nella lista di cui all’allegato II della decisione 2008/185/CE e può richiedere le garanzie supplementari previste per gli scambi intra-europei di suini vivi.

La Decisione diverrà esecutiva dopo la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.



Martedì, 18 aprile 2017/Italia.http://www.salute.gov.it/


Visto l'enorme ritardo che abbiamo confido che tutti gli allevatori si informino presso i loro veterinari o ASL su cosa fare per debellare questa malattia che potrebbe mettere in difficoltà le ns. produzioni eccellenti per l'esportazione e non solo.

Scusa Marco, ma la Lombardia? È già dal 2015 che la profilassi è applicata in maniera ferrea e non puoi più movimentare animali non certificati negativi al morbo di Aujeszky.
Per chi non fosse informato, consiglio di farlo presto e di fare in modo di avere solo animali in regola. Presto TUTTE le regioni d'Italia si sveglieranno e pianteranno il chiodo, come si suol dire, e chi è fuori....peggio per lui.
Attualmente in Lombardia, chi dovesse portare un suino al macello e lì fosse scoperto positivo all'Aujesky verrebbe distrutto. Solo nel caso in cui il macello fosse peeavvisato di questi suini positivi, allora gli animali non sarebbero distrutti ma macellati per ultimi nella giornata, per poter disinfettare l'impianto al termine del lavoro.

La Lombardia come l'Em. Rom. ha avviato oramai da più di 2 anni il piano di eradicazione, e si sono già avuti i miglioramenti previsti
ci sono allevamenti indenni e molti oramai negativi, quando si avrà lo stato di zona o regione indenne, sarà vietata la vaccinazione.
Il mio intervento è per sollecitare tutti quanti gli allevatori e possessori di suini, anche 1 solo o due, a far in modo che sia vaccinato,
se tutti siamo responsabili e riusciamo a capire, possiamo evitare una cosa scandalosa come l'eradicazione della peste suina africana in
Sardegna, da dove oramai sono decine di anni e non ne usciamo più.
Se pensi che la commissione europea decise i criteri nel 2008, e a oggi ci sono zone , regioni ancora scoperte, questo a danno dei ns. prodotti tipici, ed anche della salute di altri animali come bovini,ovini, cani, ecc...

Ciao,
anche io sapevo come milli,anche perchè i macelli non ritirano,specie perchè potrebbe essere un prodotto esportabile.
Te Marco dici che quindi il singolo privato deve vaccinare? uno che acquista un maialino di 20 kg e che quindi ha richiamo oppure solo chi ha riproduttori?perchè mi sorgono molte domande,chi informa?passeranno a fare dosi e flaconi singoli? e acquistabili in qualsiasi farmacia veterinaria da privati? e nel caso di chi ha una scrofa oltre a vaccinazione deve sottostare anche lui ai prelievi di sangue?

Il mio è un intervento per chiedere un atto di responsabilità a tutti i possessori di suini, anche uno, esempio: se lo si acquista in primavera per essere macellato in inverno, che sia acquistato vaccinato, se non ha completato la vaccinazione, di impegnarsi a completarla, con l'aiuto del veterinario sia privato o anche pubblico, gli adempimenti dei prelievi obbligatori,restano solo per chi è classificato allevamento, è un appello al fine di evitare una situazione come quella della Sardegna (PSA) dove da anni anni si lotta e abbiamo ancora suini non dichiarati, privi di ogni controllo.
Se vedi i dati europei sulla PSA sta avanzando in vari paesi, non vorrei che in un futuro imminente la malattia di Aujeszky sia usata come freno ai nostri prodotti tipici.