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Re: Selezioniamo la Robusta Lionata

04/09/2014, 22:34

si ricordi di dire che la coda del gallo deve avere dei riflessi verdi altrimenti lei dice nero ed è nero per tutti :lol:

Re: Selezioniamo la Robusta Lionata

04/09/2014, 23:11

Io Inoky non capisco affatto a cosa allude ! Ne capisco pienamente cosa mi vuole dire .
Se ottiene risultati io non posso che gioire ed essere contento per la razza Robusta Lionata .
Le ripeto, allontani la discussione da singoli fatti e persone e si soffermi sui contenuti che sono sempre di carattere generale . Le ripeto, di fronte a qualcuno che mi dice che si fa selezione col DNA, farei grosse risate consapevole della poca informazione di chi riferisce tali asserzioni. Ho preparazione sufficiente a non sentirmi certo intimorito da parole non veritiere ,fossero anche pronunciate da eminenti esperti.

Prosegua quindi tranquillamente a discutere della razza Robusta Lionata e del suo allevamento !!

Re: Selezioniamo la Robusta Lionata

05/09/2014, 6:27

Il 16 d aprile 2012 sono stato quasi tre ora a far domande a un responsabile del co.va è dopo che mi è stato detto che esiste lionate pure e non, ho chiesto come fanno a riconoscerle.mi è stato risposto da controlli del dna. Io non sono veterinario ecc. E se mi hanno detto delle cose non vere non so che dire,

Re: Selezioniamo la Robusta Lionata

05/09/2014, 12:10

alessiozanon ha scritto:Lo standard selettivo normalmente rappresenta l'elencazione dei caratteri desiderabili nella progenie , pertanto propone un modello al quale il nucleo di allevatori selezionatori punta con decisione .
Non è quindi la descrizione del soggetto medio di una popolazione ma è invece il prototipo ideale a cui ci si ispira.

Però è anche pur vero che sia abbastanza improbabile che una razza (come una colorazione) vengano riconosciute da qualsivoglia organo ufficiale se non esistano un certo numero di esemplari che possano dimostrarne l'esistenza, e volendo essere più severi anche una stabile l'ereditarietà dei caratteri descritti. Come è probabile che i soggetti esposti nel '89 fossero morfologicamente come descritto nello standard per loro appositamente redatto, diversamente mi parrebbe strano che una razza venga riconosciuta su soggetti che potenzialmente potrebbero esserlo ma che esposti in una qualunque mostra di settore ricevessero valutazioni molto basse o scartati. (tra parentesi aggiungo che ogni evento ha la sua storia e in quel lontano'89 probabilmente oltre all'aspetto tecnico/avicolo ci saranno state anche spinte politiche per far riconoscere le razze italiane)

alessiozanon ha scritto:Maggiore è il grado di selezione morfologica della razza maggiore sarà la similitudine che lega gli individui di una determinata razza .
Parliamo di similitudini fenotipiche e non già di similitudini genotipiche che possono essere spesso estremamente diverse( in questo risiede la diversità genetica che è necessario tutelare all'interno di una razza e di una popolazione al fine di salvaguardarla).
Questo per chiarirvi anche il concetto che la diversità genetica che si vuole tutelare non è già quella fenotipica ma quella genotipica che risiede nei geni.
Paradossalmente all'interno di gruppi di animali morfologicamente molto simili può risiedere un enorme diversità genetica e viceversa.
Queste riflessioni portano a capire che il fenotipo di un animale può solo parzialmente indicare una via di approccio ma non rappresenta che uno dei molti aspetti in campo nella selezione delle razze.

Fortunatamente la selezione morfologica e produttiva praticata storicamente alle razze avicole ha interessato un ristretto numero di geni, quasi esclusivamente morfologici molto spesso legati ad altri che l'allevatore non può né percepire né controllare se non dentro un laboratorio di genetica, di conseguenza ogni razza mantiene ancora una forte variabilità genetica, c'è da dire però che la definizione delle razze avicole, come di per se è anche la più generale definizione di razza (Gruppo d'individui di una specie contraddistinti da comuni caratteri esteriori ed ereditari) è limitatamente morfologica, l'idea quindi di conservazione genetica disgiunta da un identificazione morfologica precisa così come appare nel progetto COVA risulta da scartare e l'allevatore viene spinto alla sola selezione morfologica.
La frase " il fenotipo di un animale può solo parzialmente indicare una via di approccio ma non rappresenta che uno dei molti aspetti in campo nella selezione delle razze." per corretta che sia oltrepassa i limiti strumentali dell'allevatore e ci sposta in uno scenario i cui due opposti estremi sono la selezione naturale e la clonazione.... se tutelare e selezionare non coincidono per definizione, mi scuso, ma non riesco a vedere la via di uscita.

Re: Selezioniamo la Robusta Lionata

05/09/2014, 12:36

Sul primo aspetto da te affrontato . Perché fai punto focale sul 1989????? Guarda che la Robusta lionata non nasce ne vede il suo esordio in quella data. Quello fu solo una presentazione in un ambito zootecnico di prestigio ma non è certo la data in cui devi ricercare !!!

L'animale che appartiene alla razza rientra all'interno di un grado di variabilità per ogni carattere morfologico contemplato nello standard .
Esempio colore fulvo della Robusta: rientrano in standard tutti gli animali che presentano una gradazione di fulvo tale da non sforare nella gradazione successiva di colore ( bruno dorato tipo New Hampshire).
All'interno di questa gradazione prendono più punti i soggetti che riescono ad esprimere un fulvo uniforme senza stacchi , slavature, o eccessivi carichi di pigmento .
All'interno di ogni standard di razza i caratteri vengono raggruppati in serie di punti .
Esempio 20 colore, 10 caratteri della testa 30 caratteri di forma fino ad arrivare al totale di 100 punti
Il giudice affronta le singole regioni anatomiche ed attribuisce sulla base dei caratteri il punteggio.
L'animale 100 punti non esiste poiché rappresenta l'estremo selettivo perseguito ( ANIMALE IDEALE)
Quindi a scalare coi punti si trovano i soggetti via via meno buoni fino allo sbarramento di punteggio che decreta l'animale inidoneo che viene radiato dalla razza per non aver raggiunto il punteggio minimo richiesto.

Questa è la metodica con cui si giudicano morfologicamente gli animali .

Re: Selezioniamo la Robusta Lionata

05/09/2014, 12:46

La frase " il fenotipo di un animale può solo parzialmente indicare una via di approccio ma non rappresenta che uno dei molti aspetti in campo nella selezione delle razze." per corretta che sia oltrepassa i limiti strumentali dell'allevatore e ci sposta in uno scenario i cui due opposti estremi sono la selezione naturale e la clonazione.... se tutelare e selezionare non coincidono per definizione, mi scuso, ma non riesco a vedere la via di uscita.





Non direi... mai sentito parlare di sib-test, progeny test
L'approccio morfologico nella selezione degli animali seppure antichissimo è quanto di più lontano dalle attuali tecniche di miglioramento genetico.

Mai sentito parlare di standard conservativi, standard selettivi.

Re: Selezioniamo la Robusta Lionata

05/09/2014, 15:48

alessiozanon ha scritto:Sul primo aspetto da te affrontato . Perché fai punto focale sul 1989????? Guarda che la Robusta lionata non nasce ne vede il suo esordio in quella data. Quello fu solo una presentazione in un ambito zootecnico di prestigio ma non è certo la data in cui devi ricercare !!!
Capisco perfettamente che quell'evento non si semplifica in un solo giorno e che non sia o debba essere sopravvalutato né sottovalutato, ma rimane di fatto uno dei pilastri su cui si basa in larga parte la selezione morfologica odierna della Robusta Lionata, qui come altrove. Chiaramente rimane valido l'invito a cercare, da parte di tutti, più documentazione possibile e utile alla ridefinizione della razza. Dal mio punto di vista rimane però sospeso il profilo morfologico definitivo sino a quando o per riconosciuta autorità o per incontestabile supporto storico/tecnico qualcuno non lo metterà nero su bianco. Questo senza voler dire che tutti gli allevatori interessati a questa razza non debbano continuare il loro percorso di selezione basato sui numerosissimi punti di riferimento e riflessione già proposti in queste numerosissime pagine, che se fatti con la dovuta professionalità e supportati dall'esperienza di chi conosce, sicuramente meglio di me, il mondo avicolo e della selezione possono non dare altro che buoni risultati, aiuto e supporto a questa razza.

alessiozanon ha scritto:Non direi... mai sentito parlare di sib-test, progeny test
L'approccio morfologico nella selezione degli animali seppure antichissimo è quanto di più lontano dalle attuali tecniche di miglioramento genetico.

I test di valutazione genetica, ben vengano se possono aiutare l'allevatore ma.... i ma sono tanti, quelli più in uso sono finalizzati a migliorare la produttività e valutano la capacità di trasmissione di specifici geni alla progenie (compresi anche quelli morfologici), cosa che apparentemente pare scontata ma non lo è, lo sa bene un allevatore che anche avendo un "campione di razza" non necessariamente i suoi fagli lo saranno. Anche se un po' tirata con le pinze, potremmo anche affermare che alcuni di questi test che oggi seguono dei protocolli scientifici molto precisi sono riconducili a schemi di selezione che già gli allevatori praticavano con l'occhio e la bilancia secoli fa. In questo non voglio aprire una polemica, al massimo la si può leggere come una battuta. Di certo non metto in dubbio che le multinazionali del pollo usino strumenti di selezione produttiva basati su test di valutazione genetica al fine di ottimizzare tempi, costi e produzione, ma per farlo occorrono razze definite, indici, tabelle, maggiore è il numero dei dati più preciso sarà il risultato. Un ipotesi applicativa significativa prevederebbe lo studio su alcune centinaia di capi, numerosi allevamenti con precisi protocolli, ecc ecc a prima vista un progetto costoso, e non sono sicuro che la Robusta Lionata possa facilmente accedere a cospicui finanziamenti oltre già quelli che prende dalla UE.

Re: Selezioniamo la Robusta Lionata

16/09/2014, 0:40

come detto l'avicoltura italiana sta messa male perchè in giro ci sono "allevatori" poco seri che approfittano di persone inesperte , come è capitato a rachele , è capitato a altri che hanno comperato delle isa a 30 euro spacciate per lionata . tutto stà ad essere persone oneste e non pensare sempre a i soldi . a me è capitato quest'anno acquistare uova da un utente del forum e mi sono nati dei bo , però buoni da mangiare :lol: . ragazzi questo è un forum di appassionati e se capita che uno di noi abbia una delusione perchè è stato convinto fino a un minuto prima d'avere dei polli di razza , e poi viene smentito, bisogna aiutalo/a in particolar modo se sono razze autoctone .

Re: Selezioniamo la Robusta Lionata

25/09/2014, 12:31

Riguardo la morfologia della Robusta lionata bisogna avere le idee chiare . Creste troppo espanse, forme troppo smilze, orecchioni con tracce di bianco potrebbero essere indice di incroci mal riusciti.

Una delle razze che potrebbe essere all'origine di pasticci è proprio la variante Bionda di Cuneo ad orecchioni rossi.
Massima attenzione anche al fatto che la Robusta lionata presenta dentatura della cresta fine e mai e dico mai "tratti mediterranei"

Qui sotto Galline Bionde di Cuneo.
Allegati
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Re: Selezioniamo la Robusta Lionata

29/09/2014, 7:29

grazie per i suggerimenti.
Scusate l'ignoranza , cosa si intende per "tratti mediterranei"??
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