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Problema piante pomdoro 
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Ho un telo da pacciamatura nero con varie piante di pomdoro, la maggior parte sono in ottimo stato ma circa 15% hanno grossi problemi.

In pratica hanno accartocciato le foglie e si sono appassite.
Guardandole ho notato che hanno la base del fusto nero (qualche cm), che ci posso fare?

Come evito che anche le altre soffrano dello stesso problema?

Grazie


27/06/2022, 12:33
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L'accartocciamento fogliare del pomodoro ordinariamente è una fisiopatia su predisposizione genetica; il fusto nero invece è da indagare: seziona una pianta in modo che si possa osservare se gli annerimenti sono anche interni.


27/06/2022, 14:24
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La parte nera è molle fuori e legnosa dentro, nel prossimo post ancora foto


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27/06/2022, 19:15
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Eccole, c'è un modo pratico per caricare foto grosse senza le limitazioni del forum? Ora ho dovuto comprimere le foto, ma magari si vedono peggio...

Drive o Dropbox o altri link esterni sono permessi?


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27/06/2022, 19:20
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La foto panoramica fa presumere che qualcosa non vada, ma esaminando le altre foto non vedo riscontri certi di malattie della rizosfera o tracheofusariosi.
Ti metto un link con diverse foto di fusariosi del pomodoro, ma ordinariamente la diagnosi viene fatta in laboratorio isolando il patogeno su terreno di coltura (ti metto una foto dal mio archivio) e poi si preleva per esame microscopico dei conidi.
Ad ogni modo la difesa contro patogeni tellurici è praticamente solo preventiva.


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28/06/2022, 12:06
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Non vedo link

Preventiva in che senso? Per me è abbastanza riuscire a salvare le piante che ad ora stanno bene, quelle floscie le do per perse.

In particolare mi pare di vedere una tendenza a morire in alcune parti, es ne muoiono 4 in un punto, poi 6 in un altro mentre in altre zone non ci sono problemi.

E cosa dovrei fare preventivamente per sanificare il terreno? Solitamente faccio pochi trattamenti e tutti irrorando, verderame o altri prodotti leggermente sistemici sempre di vendita libera (ma solitamente li do per peronospora).

Grazie


28/06/2022, 12:33
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Link
http://ephytia.inra.fr/it/D/520" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank" target="_blank

Prevenire significa sanificare il terreno prima della semina oppure fare in modo che il patogeno venga limitato nella sua possibilità di attacco. E' una pratica ordinaria nell'orticoltura professionale in quanto si risemina sullo stesso appezzamento quindi con ricarica progressiva dell'inoculo.
Esistono vari metodi: anticamente si usava fumigare oppure impiegare disinfestanti chimici, oggi invece che la stella polare è la sostenibilità si va su metodi fisici (es. solarizzazione), agronomici (rotazione di 4-5 anni, eliminazione piante ammalate e residui, scelta di varietà resistenti), biologici (microrganismi antagonisti, compost repressivi, biostimolanti).
Nel tuo caso potresti usare con i compost repressivi che si trovano facilmente a prezzi normali.

Posso ancora dire, a semplice titolo divulgativo di già che parliamo di controllo dei patogeni tellurici, che la ricerca è sempre più orientata a soluzioni alternative al chimico: ho giusto sulla scrivania una rivista di Fitopatologia e leggo di una sperimentazione, proprio sulla fusariosi del pomodoro, condotta utilizzando biofertilizzanti e biostimolanti quali acidi umici, micorrize, pellet di Brassica carinata e altro) e che ha dato risultati incoraggianti (metto una mia immagine di archivio). Sempre a titolo divulgativo aggiungo una illustrazione relativa a una ricerca sull'impiego di un microrganismo (un ceppo di Trichoderma, un fungo antagonista)


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AgroInnova - Convegno 2018.JPG
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Trichoderma ceppo 34.png
Trichoderma ceppo 34.png [ 303.2 KiB | Osservato 462 volte ]
28/06/2022, 14:55
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Quando parli di compost repressivi, è qualcosa che posso trovare in consorzio agrario?

Probabilmente l'anno prossimo cambio location all'orto, lì proverò a fare sovescio con senape o altre erbe.

Ho anche dei teli plastici molto grandi (neri da un lato, bianchi dall'altro), se dici che serve l'anno prossimo potrei solarizzare invece che fare sovescio.

E' comunque un terreno argilloso e soffre in parte di ristagni idrici (più nella stagione invernale, col secco che fa ora il terreno fa delle "crepe" e l'acqua drena anche se è possibile che i microorganismi che si sviluppano di inverno siano la causa del problema d'estate)


28/06/2022, 17:29
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Compost che veniva impiegato in sperimentazioni universitarie io lo comprai da una azienda di smaltimento rifiuti, ma in commercio se n c trovano di confezionati. Altro non sono che compost che presentano una ricca microflora di funghi e batteri 'buoni' (per compost diciamo così, brevettati, vengono anche appositamente aggiunti). Nel tuo caso, visto che hai un terreno argilloso, te li consigliano in quanto al minimo migliorano la struttura del terreno stesso.
La solarizzazione è una pratica utile ma ovviamente si fa in estate e richiede una corretta copertura previa bagnatura e un tempo prolungato.
La rotazione con sovescio è sempre consigliabile; per il sovescio esistono specie, in particolare di brassicacee, molto valide in quando sviluppano molecole gassose ad azione disinfestante (si parla infatti di biofumigazione).


28/06/2022, 19:51
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http://www.carbonfarm.eu/doc/Zaccardelli-31-01.pdf

Tieni conto che la solarizzazione si fa con i teli plastici trasparenti


05/07/2022, 17:59
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