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idroponica bio 
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Iscritto il: 17/09/2014, 11:59
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Ciao a tutti ,
L'idroponica bio si può fare?
Saluti


18/09/2014, 17:32
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Io direi di no, visto che non è possibile usare prodotti di sintesi.

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19/09/2014, 21:33
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ghemon80 ha scritto:
Ciao a tutti ,
L'idroponica bio si può fare?
Saluti

Mi spiace contraddire Marco, ma certo che si può fare e io l'ho fatto per anni.
C'è un solo problema: nessun ente certificatore sarà in grado di certificare il prodotto come biologico.
Il sistema idroponico adottato: coltivazione fuori suolo in substrato inerte di pozzolana.
Concimazione di fondo con pellettato e fertiirigazione con borlanda, carniccio, sangue idrolizzato, leonardite, il tutto attivato da flora microbica selezionata.
Tutti prodotti registrati per la coltivazione biologica, ma il problema che i tecnici certificatori sollevano è la mancanza di terra. La cosa assurda che vengono certificate piantine da trapianto allevate in contenitore.
Ah, dimenticavo, risultati sorprendenti sia quantitativamente che qualitativamente con colture: pomodoro, zucchine, cetrioli, peperone, melanzana, fagiolini.
Buona giornata.

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che coltivassero la terra,
né era lecito delimitare i campi
tracciando confini: tutto era in comune
e la terra, senza che le fosse richiesto,
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20/09/2014, 12:45
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Ringrazio Pallinov per l'intervento.

In pratica però, visto che la produzione biologica è regolamentata a livello comunitario, non è possibile ottenere la certificazione BIO in coltura idroponica. Ecco quello che prevede la legge:

REGOLAMENTO (CE) N. 889/2008
della Commissione del 5 settembre 2008 recante modalità di applicazione del Regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici, per quanto riguarda la produzione biologica, l'etichettatura e i controlli
Art. 4
La produzione biologica vegetale si basa sul principio che le piante debbano essere essenzialmente nutrite attraverso l'ecosistema del suolo. Per questo motivo non deve essere autorizzata la coltura idroponica, che consiste nel far crescere i vegetali su un substrato inerte nutrendoli con l'apporto di minerali solubili ed elementi nutritivi.

E' sostanzialmente mi trovo d'accordo con quanto impone la legge. Credo che il legame con il suolo sia determinante per definire un prodotto BIO.

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20/09/2014, 13:05
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Marco ha scritto:
Ringrazio Pallinov per l'intervento.

In pratica però, visto che la produzione biologica è regolamentata a livello comunitario, non è possibile ottenere la certificazione BIO in coltura idroponica. Ecco quello che prevede la legge:

REGOLAMENTO (CE) N. 889/2008
della Commissione del 5 settembre 2008 recante modalità di applicazione del Regolamento (CE) n. 834/2007 del Consiglio relativo alla produzione biologica e all'etichettatura dei prodotti biologici, per quanto riguarda la produzione biologica, l'etichettatura e i controlli
Art. 4
La produzione biologica vegetale si basa sul principio che le piante debbano essere essenzialmente nutrite attraverso l'ecosistema del suolo. Per questo motivo non deve essere autorizzata la coltura idroponica, che consiste nel far crescere i vegetali su un substrato inerte nutrendoli con l'apporto di minerali solubili ed elementi nutritivi.

E' sostanzialmente mi trovo d'accordo con quanto impone la legge. Credo che il legame con il suolo sia determinante per definire un prodotto BIO.


Ciao Marco
sono pienamente d'accordo con te, in pratica la produzione biologica rientra nell'agricoltura convenzionale e cioè è regolamentata da leggi per ottenere la certificazione BIO.
Anche io mi trovo d'accordo che le piante debbano essere nutrite attraverso l'ecosistema suolo, ma che sia più "naturale" possibile.
Ma spesso tutte le buone leggi possono essere abilmente aggirate e mi riferisco a coltivazioni intesive "BIO" con terreni completamente ristrutturati per meglio adattarli alle coltivazioni.
Non sono invece d'accordo sulla definizione di "idroponica" perchè un pò vecchiotta e non aggiornata alle nuove tecniche idrponiche basate su nutrizione organica ed equilibrio microbiologico del substrato e soluzione nutritiva.

Per fortuna un buon prodotto sano e genuino si vende anche senza certificazione, con un rapporto di fiducia diretto con il consumatore.
Buona domenica a tutti.

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21/09/2014, 10:05
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xchè lo hai fatto per anni?ora nn +?
xchè nn scrivi un bell'articolo in merito sulla rivista dell'associazione?

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21/09/2014, 22:49
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Mi accodo alla richiesta di un articolo, è un argomento interessante, in fondo l'agricoltura "idroponica" ha probabilmente un impatto ambientale minore a parità di raccolto delle culture "tradizionali" se si riuscisse a fare solo con prodotti di natura organico minerale, sarebbe ancora meglio!


21/09/2014, 23:57
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............bisognerebbe confrontare il contenuto globale di vitamine, antociani, antiossidanti, nutrienti, sali minerali... etc...tra idroponica e allevamento a terra ...

mangiarsi un pezzo di cellulosa rossa non mi sembra conveniente....

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22/09/2014, 1:27
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Idroponica: perché non si può fare agricoltura biologica senza il suolo



idroponicaNegli Stati Uniti il biologico certificato è molto cambiato negli ultimi tempi, da quando il marchio "USDA Certified Organic" è sotto controllo del Dipartimento Agricoltura Federale. Attualmente hanno infatti 4000 caseifici dove le mucche hanno un accesso molto limitato ai campi di pascolo e 2000 ettari di orticole fertilizzati con input di origine dubbia che producono il cosìdetto biologico alimentato, il nostro "integrato" per intenderci.
Ma, ancor più sconcertante, è che adesso anche i prodotti provenienti da idroponica vengono certificati come biologici.



Cosa c'è che non va?

Per cominciare, non c'è alcuna traccia di suolo nella produzione idroponica. Uno dei fondamenti dell'agricoltura biologica è che gli alimenti vengono coltivati in un terreno fertile biologicamente attivo. Quel tipo di terreno aggiunge incommensurabile valore nutritivo alle piante.

In un sistema di coltivazione ideale, i suoli sono nutriti, come nel mondo naturale, con concimi organici materia e particelle minerali di derivazione dalla roccia stessa della terra. I concimi verdi e le colture di copertura sono compresi all'interno delle tecniche di rotazione per mantenere la diversità biologica. Si tratta di un approccio positivo che anziché essere incentrato sulla crescita vigorosa, le piante sono rese sane con i loro poteri naturali di resistenza.

La definizione originale USDA di "biologico", ha sottolineato come uno dei fondamenti "l'attività biologica del suolo". Ma per costernazione di molti agricoltori, l'agenzia ha riscritto tale definizione nel 2002 eliminando qualsiasi riferimento alla parola terreno.
Poi, nel 2010, il National Organic Standards Board (NOSB), il gruppo di agricoltori, scienziati e avvocati di pubblico interesse incaricati di raccomandare modifiche alle norme di produzione biologica, hanno strenuamente contestato l'inclusione nelle norme della "coltivazione senza terra". Nella loro raccomandazione hanno scritto:
"L'abbondanza di organismi che formano una rete biologica mantengono la buona salute dei suoli, un'ecologia fantastica e meravigliosa è 'il segreto,' il fondamento del successo dell'agricoltura biologica compiuta senza la necessità di insetticidi di sintesi, nematocidi, fumiganti, etc."
Nonostante questa obiezione, Miles McEvoy, il direttore del National Organic Program (NOP), ha unilateralmente permesso l'idroponica biologica. E molte delle agenzie di certificazione biologica sono saltate sul carro e hanno iniziato a certificare prodotti da idroponica.

Ora, gli investitori stanno puntando sulle "fattorie verticali" idroponiche dove la produzione è chiusa ermeticamente in enormi magazzini pieni di luci a LED e pompe di nutrienti.
Alcune delle agenzie di certificazione regionali hanno rifiutato di certificare le coltivazioni idroponiche. Questo è un passo nella giusta direzione, il problema potrebbe porsi seriamente quando i prodotti delle "fabbriche vegetali" metteranno fuori dal mercato i coltivatori locali di agricoltura basata sul suolo?

Secondo gli standard sul biologico presenti, i clienti americani che credono in un'agricoltura basata sulla salute del suolo, non sanno quando il loro cibo viene prodotto con idroponica, perché che l'informazione non è da nessuna parte in etichetta.
Il terreno fertile è il fattore più importante nella coltivazione biologica grazie a tutti i suoi benefici noti e ancora da scoprire sulla qualità nutrizionale delle colture. La coltivazione idroponica invece rimuove il fattore cruciale terreno e lo sostituisce con soluzioni nutritive solubili che non può in alcun modo compensare i complessi benefici che ci sono nel terreno.

Il tradizionale motto di coltivazione biologica è "Nutrire il terreno, non la pianta." La coltivazione idroponica si basa sulla strategia opposta. Il 2015 è l'Anno Internazionale dei suoli, ci auguriamo che anche e soprattutto nel mondo del biologico non se ne dimentichi l'importanza necessaria.
Fonte: http://www.aiab.it/index.php?option=com ... Itemid=163

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24/06/2016, 20:26
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Mi trovo completamente d'accordo con Marco, pur essendo affascinato dal mondo dell'idroponica e averci anche lavorato per un po, e non nascondo l'intenzione di lavorarci per altre ragioni. Il concetto di biologico va in netto contrasto, a mio parere, con i metodi di idroponica e aeroponica, che non sono nulla di diverso di un allevamento intensivo di bestiame, dove l'unico scopo è "pompare" l'essere vivente, anche ovviamente tenendo un'ambiente sano e senza l'utilizzo di alcun prodotto di sintesi. Così però si ottiene una standardizzazione del prodotto, specialmente per quanto riguarda il sapore.
Come già esposto in precedenza, in agricoltura biologica è tutto il sistema di terreno->pianta->fauna->flora->atmosfera che rende il prodotto biologico, non soltanto l'utilizzo di concimi naturali.


25/06/2016, 12:41
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