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Coltivazione hobbistica di patate in alta quota 
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Iscritto il: 11/11/2008, 0:26
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bacco ha scritto:
Ciao Marco.
Da che parte dell'Adamello stai???
Se leggo bene nel lato trentino, ma dove? val di genova?
Comunque porgo la domanda perchè chi aveva la mia casa prima di me, aveva creato una specie di orticello con varie specialità agricole ed inoltre un piccolo pollaio per polli e conigli (probabilmente li faceva crescere e li congelava direttamente ancora vivi).
Secondo chi ci viveva lì prima (fino al 1986) si riusciva a raccogliere, oltre a mirtilli, lamponi, fragoline, rosa canina ed artemisia, anche delle patate.Ovviamente ho provato a capire fino a quanto fosse vera la cosa ma non dubito più di tanto in quanto le persone che vi si alternavano erano parecchie e tutte mi hanno detto la stessa cosa.Tieni conto che ci vivevano 12 mesi all'anno.Boh!
La cosa che mi lascia perplesso è che, le temperature sono molto differenti rispetto ad altre zone della valle.Nei giorni scorsi vi ho dormito; passando in fondo valle c'erano -4° (1680 metri di quota), mentre sulla mia casa il termometro segnava +6 e c'erano ancora parecchi insetti che volavano.
La stessa cosa mi è capitata a Gennaio 2009.In fondo valle alle 11 del mattino c'era -13° mentre presso la mia casa alle 12 c'era +5°.Infatti lì non gela mai la sorgente.

ciao, dai che ce la fai, controlla le temperature per inizio coltivazione: quando la temperatura scende sotto -1 -2°C la coltura è compromessa, a 0°c i danni sono minori, al germogliiamento almeno5°C, da 14 a 18°C nella fase della produzione e della maturazione dei frutti, Sopra i 25°C l'attività vegetativa della pianta diminuisce notevolmente. Devi impiegare varietà precoci la classica primura è l'ideale. Devi eseguire la pregermogliazione, ponendo le patate in un locale molto luminoso , la temperatura deve essere sui 10-12 al massimo 15°C, lasciale per un venti trenta giorni , in questo periodo si formeranno dei robusti germogli. Il terreno và preparato in anticipo, usa stallatico e cenere. Prepara una aiuola larga circa un metro , stendi un telo pacciamante largo 1,2metri dello spessore di 0,07mm , fissalo ai lati accostando un po' di terra. Una volta stesa la pacciamatura a distanza di 30cm sulla fila fai dei tagli a croce, a questo punto affonda leggermente nel terreno, appena sotto la pacciamatura il tubero seme germogliato con le gemme rivolte all'alto. I germogli vedendo la luce si svilupperanno attraverso i fori praticati nei teli. Se prima della pacciamatura hai praticato un solco tra le due righe per far penetrare l'acqua dell'eventuale irrigazione e sufficiente che pratichi sui teli in corrispondenza del fondo del solco numerosi piccoli fori. Non c'è bisogno di nessuna rincalzatura non è necessario usare per la raccolta vanghe , dopo avere tolto i fusti e la pacciamatura dovrai solo procedere alla raccolta delle patate che normalmente sono a livello del terreno. Con la pacciamatura si ottiene un buon anticipo di maturazione. Marcello


16/11/2009, 22:30
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bellissima idea marcello
bravo

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I


17/11/2009, 0:34
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Grazie Marcello per l'ottima spiegazione.Per ora è tutto in teorico in quanto ormai il terreno è sotto una coltre di almeno 25 cm di neve.Se ne riparla a Marzo 2010.
Leggendo le vostre risposte sembra che tutti consigliate il tubero seme piuttosto che il seme singolo.La mia intenzione è quella di partire il primo anno con una coltivazione di patata da semina utilizzando qualcosa di produzione locale (in valle camonica fino agli anni 50 c'erano parecchie varietà coltivate) ma probabilemnte ho ancora le idee poco chiare a riguardo.Se non sbaglio le patate coltivate sopra i 1000 metri sono meno soggette ad attacchi da parte di parassiti o la virosi.La qualità che vorrei coltivare è la San Carlo che in passato ha dato ottimi risultati nell'arco alpino anche ad alta quota (io non sono proprio a 2000 metri....solo a 1936..... :roll: ).per un primo test, secondo voi, pur avendo tutto a sfavore, è meglio partire da seme o da tubero?
Grazie


17/11/2009, 16:00
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Aggiungo, la qualità S.Carlo mi è stata spiegata da un coltivatore del luogo che tramite AmAMont sta seguendo un progetto pilota in valle per la reintroduzione del tubero in alta valle.Poi non posso dire se il nome S.Carlo sia quello corretto oppure se dato dal principale produttore italiano di porcherie in sacchetto.


17/11/2009, 16:13
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qui nn siamo ad alta quota ma solo circa a 500 600metri di altitudine

ci son molti che piantano le patate a fine ottobbre , un po profondamente , e poi ci mettno il tunnel sopra, e il velo da sposa sul terreno..

e le cavanoa inizio giugno .

sia giusto sia sbagliato , pero vengono , certo che di inverno si fermano come sviluppo..

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Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.


17/11/2009, 17:43
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eugenio ha scritto:
bellissima idea marcello
bravo

ciao, grazie del complimento , però l'idea originale non è mia , all'inizio della mia carriera di orticoltore l'ò letta da qualche parte e, avendo un terreno a 750 metri di altezza l'ò fatta mia per avere patate precoci . Con la pacciamatura si ottengono patate leggermente più piccole che piantate in piena terra, però in numero maggiore, inoltre sono di aspetto migliore con buccia sottile e liscia. Marcello


17/11/2009, 22:22
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[quote="bacco"]Grazie Marcello per l'ottima spiegazione.Per ora è tutto in teorico in quanto ormai il terreno è sotto una coltre di almeno 25 cm di neve.Se ne riparla a Marzo 2010.
Leggendo le vostre risposte sembra che tutti consigliate il tubero seme piuttosto che il seme singolo.La mia intenzione è quella di partire il primo anno con una coltivazione di patata da semina utilizzando qualcosa di produzione locale (in valle camonica fino agli anni 50 c'erano parecchie varietà coltivate) ma probabilemnte ho ancora le idee poco chiare a riguardo.Se non sbaglio le patate coltivate sopra i 1000 metri sono meno soggette ad attacchi da parte di parassiti o la virosi.La qualità che vorrei coltivare è la San Carlo che in passato ha dato ottimi risultati nell'arco alpino anche ad alta quota (io non sono proprio a 2000 metri....solo a 1936..... :roll: ).per un primo test, secondo voi, pur avendo tutto a sfavore, è meglio partire da seme o da tubero?
Grazie[/quote
Ciao, La patata è una pianta a fecondazione libera , in cui ciascun fiore può venire fecondato dal polline di qualsiasi altro fiore della stessa specie. Di tale caratteristica ne approfittano i genetisti per incrociare tra loro cultivar diverse ottenendone delle altre tra cui scegliere quelle che manifestano qualche carattere di miglioramento. Per questo quando si pianta un bulbo si dice patata da seme e, non seme di patata. Il tubero non è altro che una talea ; come una talea dispone di gemme che si trasformeranno in germogli . In genere sui tuberi si nota un occhio apicale che normalmente anticipa il propio sviluppo rispetto agli altri ; pertanto quando da essa si sviluppa un germoglio questo tende a prevalere sugli altri , che rimangono, se non del tutto inibiti, per lo meno rallentati nel loro sviluppo . In questa fase le sostanze che presiedano l'accrescimento vengono richiamate dal germoglio già in attività vegetativa a danno degli altri . Se togli questo germoglio gli altri si svilupperanno meglio in maggior quantità. Marcello


17/11/2009, 22:42
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X Bacco
Hai provato a piantare le patate?
Ciao,
Marco

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18/06/2010, 22:43
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