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xylella allarme rosso 
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Sia l'uliveto di famiglia che il piccolo che ho preso io da poco, entrambi varietà cellina stanno, tutto sommato, abbastanza bene, nonostante alcuni campi intorno siano devastati.
Sul primo sono sempre state eseguite arature, trinciatura dell'erba, trattamento contro mosca olearia, concimazione organica, potature ad anni alterni. Gli scarti delle potature venivano rimossi (ci sono persone a cui fanno comode), a volte bruciati. Ovviamente spollonatura sistematica.
Sul secondo, mi ha riferito il venditore (io sto iniziando adesso), eseguiva concimazione organica, trattamento con solfato di ferro dopo la raccolta delle olive. Non arava, tagliava l'erba.
Io ho concimato con organico ad inizio inverno, ora interverrò con prodotto rame-zinco-acido citrico (non so se si può dire, Dentamet, il prodotto di cui si parla nelle pubblicazioni che ho linkato prima). Ho trinciato l'erba ripetutamente. Non userò diserbo chimico. Gli scarti delle potature mi piacerebbe farne trinciato da lasciare sul terreno ma non ho l'attrezzo.
Speriamo bene.


28/06/2018, 8:50
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Con l occasione di un colloquio per il rilascio del passaporto per le piante in regione ho conosciuto uno dei massimi esperti fitopatologi del centro Italia era in commissione... Ovviamente non ho potuto non fargli 200 domande, una di queste era: dottore noi in Abruzzo avremo il problema xylella... Risposta? Solo questione di tempo!!!! Allora la mia domanda è quali cultivar sono più resistenti a questa malattia? Grazie a tutti

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18/07/2018, 23:20
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MIPAAFT: RITROVATA XYLELLA FASTIDIOSA IN TOSCANA, IL CEPPO È DIVERSO DA QUELLO PUGLIESE

Il Servizio fitosanitario regionale della Toscana, nel corso del monitoraggio ufficiale per Xylella fastidiosa, ha rinvenuto per la prima volta sul territorio regionale, nel comune di Monte Argentario, un focolaio di Xylella fastidiosa, un batterio che attacca alcune specie vegetali sensibili portandole al disseccamento. Dai primi accertamenti è emerso che il batterio ritrovato appartiene alla sottospecie Multiplex, differente da quella pugliese, una sottospecie finora mai rinvenuta in Italia ma presente in Francia (Regioni Corsica e PACA) e in Spagna.
La positività al batterio è stata rilevata su 41 piante arboree ed arbustive a seguito di oltre 1000 rilievi effettuati nell’area interessata, situata nei dintorni dell’abitato di Porto Santo Stefano, particolarmente isolata dal resto del territorio toscano per la presenza della laguna di Orbetello che la separa dalla terraferma. Tra le piante trovate infette, 13 ginestre, 11 poligala mirtifolia, tre mandorli, due calicotome, un rosmarino, una lavanda, un cisto, e un eleagno.
Le numerose analisi non hanno assolutamente evidenziato infezioni a carico di Olivi.
Per ora non si conosce l’origine dell'infestazione, ma tra le ipotesi più accreditate vi è quella dell’introduzione nella zona di piante infette o il trasporto di insetti vettori della malattia, provenienti da località poste al di fuori del territorio italiano.
Data la pericolosità del batterio per molte specie di piante, si procederà immediatamente all’applicazione delle misure fitosanitarie di eradicazione previste dalla normativa nazionale e unionale. Verrà inoltre istituita un’area delimitata comprendente la zona infetta interessata, dove ricadono le piante colpite, e una zona cuscinetto circostante di 5 km dove verrà svolta un'attenta sorveglianza. All’interno dell’area sarà condotto un monitoraggio costante per escludere la presenza di ulteriori piante infette che, se ritrovate, saranno rimosse insieme a tutte le piante con sintomi sospetti entro un raggio di 100 metri, poiché potenzialmente infette. Inoltre, sarà disposto il blocco della movimentazione delle piante sensibili al di fuori dell’area delimitata. Le azioni di controllo ed eradicazione saranno facilitate dalla conformazione geomorfologica del territorio in questione che, oltre ad essere di piccola estensione, è costituito da una piccola penisola quasi completamente circondata dal mare e dalla laguna, il che garantisce una limitazione naturale delle potenziali vie di diffusione.
Il rinvenimento tempestivo di questo focolaio dimostra il grande sforzo profuso dal Servizio fitosanitario nazionale per il monitoraggio del territorio nazionale, svolto nella certezza che solo il ritrovamento tempestivo degli organismi nocivi delle piante di nuova introduzione, può permettere la loro efficace eradicazione.
Considerato il pericolo di un ulteriore diffusione del batterio sul territorio nazionale, il Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo e la Regione Toscana chiedono la massima collaborazione di tutti i cittadini della zona, per facilitare le operazioni di sorveglianza sul territorio e l’attuazione delle misure di eradicazione.

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12/12/2018, 18:36
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Per fortuna che in Italia alcune cose funzionano. Complimenti al servizio fitosanitario nazionale!!!!

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13/12/2018, 7:19
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2km al mese verso nord! Velocità di propagazione di questa malattia!!! :shock:

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17/05/2019, 20:33
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Trovato questo:

https://www.youtube.com/watch?v=-C1bJKlCGR4

A me che vedo complotti dappertutto,
rode ancora di più.


26/05/2019, 21:17
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