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Uliveto: come combattere l'occhio di pavone 
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Iscritto il: 18/11/2009, 16:17
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Località: Salento
Formazione: Professionale
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Ciao a tutti!
Chi può consigliarmi adeguatamente per combattere l'infezione da occhio di pavone che ha colpito il mio uliveto?
Siamo ormai in agosto inoltrato e da una settimana mi sono accorto che il mio uliveto di 70 alberi di leccino messi a dimora 30 anni fa sta subendo un leggero attacco di malattia comunemente chiamata "occhio di pavone". A questo danno, ancora non molto rilevante, se ne aggiunge un altro. Due settimane fa comprai da un vivaio 30 alberetti di ulivo di leccino da impiantare in alcune zone vuote del mio terreno. Le piantine erano già fuori terra da più di un anno ed erano di 3-4 anni. Il prezzo era buono e poiché la mia tenuta è fornita di pozzo artesiano non ho pensato due volte a fare l'acquisto pensando di effettuare la messa a dimora nel mese di agosto.
Purtroppo una volta consegnatimi gli alberetti dopo qualche giorno mi sono accorto che avevano subito anch'esse l'attacco del funghi che causano la malattia "occhio di pavone".
Ho contattato il vivaista che non ha dato importanza al fatto raccomandandomi di effettuare un trattamento a base di rame e di aspettare che germogliassero le nuove foglie che avrebbero subito rimpiazzato quelle che ingialliscono e cadono.
Essendo queste piante giovani e con un apparato fogliare non molto rigoglioso temo che le piantine perdano le foglie prima ancora che queste vengano rimpiazzate dalle nuove, tenere presente che siamo in luglio 2010 e che la prossima vegetazione settembrina incomincerà fra 2-3 mesi.
Un trattamento a base di rame lo già effettuato alle piantine, ma ho sentito parlare anche di "diodina" e di altri prodotti.
Chi può darmi un consiglio veramente appropriato?
Alcune note: Glia alberi, quelli già esistenti e quelli che dovrò mettere a dimora sono a una distanza 7,5 x 7,5 metri, il terreno non è molto profondo e dai 40 ai 70 centimetri si trova la roccia di natura vulcanica, il problema dell'irrigazione non esiste perché la zona è provvista di regolare pozzo artesiano.
Grazie da parte di Pietruzzo dallo splendido Salento.


26/07/2010, 13:25
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Iscritto il: 11/11/2008, 0:26
Messaggi: 600
Località: Chiavari(Genova)
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Ciao, L'occhio di pavone si tratta di una malattia crittogamica, la quale in misura varia e freqentissima colpisce l'olivo nelle diverse sue parti verdi determinando caduta di foglie e di frutti . di preferenza la malattia si sviluppa in annate calde umide e si sviluppa sui tessuti verdi adulti , non sui teneri germogli . Per difenderti da questa malattia puoi usare la poltiglia bordolese o altri sali di rame. Devi fare due trattamenti : uno a primavera (per proteggere la vecchia vegetazione ) ed uno a fine estate per la nuova già consolidatasi. Marcello


26/07/2010, 21:29
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Iscritto il: 18/11/2009, 16:17
Messaggi: 9
Località: Salento
Formazione: Professionale
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Grazie Marcello del tuo prezioso aiuto e consiglio che mi hai dato sulla lotta alla malattia dell'ulivo "occhi di pavone". Verso la fine di settembre farò una irrorazione con la poltiglia bordolese e credo che la piantagione ne uscirà molto migliorata.
Ora gentilmente rivolgo a te e a quanti si sentono di rispondermi la seguente domanda: come fare per mettere a dimora un alberello di ulivo nello stesso posto dove l'anno precedente c'è ne era un altro che secco?
Faccio questa domanda perche in diverse occasioni mi sono trovato a dover ripiantare una albero (mi è capitato con alberelli di uliv e arancio) nello stesso posto dove l'anno precedente ne era seccato uno della stessa varietà, ma purtroppo il nuovo alberello non si è sviluppato adeguatamente o è seccato. Su questo problema ho chiesto a delle persone con esperienza in merito, uno mi rispose dicendo che le radici di un albero lasciano nel terreno degli ormoni che impediscono alle radici delle nuove piante dello stesso tipo di espandersi in amniera regolare, un altro esperto in giardinaggio mi ha detto che non ci sono rimedi validi (entro i primi due tre anni) ammenocché non si brucia nella fossa dove si deve mettere a dimora la nuova pianta dell'erba o altro materiale. Un'altro mio amico mi ha detto di fare una fossa molto più grande di mettere sulle radici della nuova pianta dell'ormone radicale e di riempire la fossa con della terra presa da lontano e in superficie in modo che fosse ben arieggiata.
Chi ha esperienza su questo problema e vuole aiutarmi'
Un grazie di cuore a tutti gli amici di questo forum. Pietruzzo.


29/08/2010, 13:19
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