Kyoto Club, le rinnovabili sono le energie del presente
La dichiarazione di Francesco Ferrante, Vicepresidente di Kyoto Club, in occasione della Giornata Internazionale dell’Energia Pulita.
Oggi, 26 gennaio, si celebra la Giornata Internazionale dell'Energia Pulita, un'occasione per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza di fonti energetiche rinnovabili e sostenibili. Questa giornata mira a promuovere l'adozione di soluzioni energetiche che riducano l'impatto ambientale e contribuiscano alla lotta contro i cambiamenti climatici.
“Le rinnovabili non sono più il futuro, ma il presente, e sono il modo più conveniente per produrre energia elettrica. Dal Vento e dal Sole possiamo avere energia pulita a basso costo, sostituendo così le fossili, le principali responsabili della crisi climatica in atto. Per combattere i cambiamenti climatici dobbiamo introdurre delle azioni per promuovere le rinnovabili, così da tutelarci da un inquinamento sempre maggiore e per promuovere un’economia migliore, più forte, sostenibile e a misura d’uomo”. Lo dichiara il Vicepresidente di Kyoto Club, Francesco Ferrante, in occasione della Giornata Internazionale dell’Energia Pulita.
Caldaie a gas, azzerati i fondi anche grazie alle attività di Kyoto Club e Legambiente
Riparte la campagna “#perunsaltodiclasse”. Obiettivo: spingere un recepimento ambizioso della direttiva “Case Green” entro maggio 2026.
La Legge di Bilancio 2025 stabilisce in maniera chiara che, a partire da gennaio, le caldaie a gas non potranno più accedere alle detrazioni fiscali, come previsto dalla direttiva europea Case Green.
Un successo dovuto anche all’attivismo di Kyoto Club e Legambiente, che all’interno della campagna “#perunsaltodiclasse” hanno portato avanti una azione di advocacy per sensibilizzare sull'importanza di rendere la decarbonizzazione degli edifici una priorità per le politiche e gli investimenti pubblici e privati. L'obiettivo è sostenere provvedimenti nazionali e regionali per la decarbonizzazione del settore, oltre a promuovere l'approvazione della revisione della direttiva “Case green” a livello europeo e il suo recepimento da parte del Parlamento e del Governo italiani.
“La campagna #perunsaltodiclasse continuerà anche per tutto il 2025, con l'obiettivo di spingere il Parlamento e il Governo italiano non solo ad adottare un recepimento ambizioso della direttiva EPBD ma anche per avviare politiche lungimiranti in tema di ETS2. Auspichiamo, inoltre, che le Regioni italiane adottino misure locali che siano in linea con i principi della direttiva, dimostrando un impegno crescente verso la decarbonizzazione del settore edilizio ”. Lo dichiara Clementina Taliento, responsabile comunicazione di Kyoto Club a margine dell’evento “L’EPBD è già qui. Buone pratiche di edilizia sostenibile” organizzato dall’Associazione e tenutosi oggi giovedì 6 marzo nell’ambito della kermesse Key – The Energy Transition Expo di Rimini.
"La revisione della EPBD (Energy Performance of Buildings Directive) impone standard più stringenti, accelerando anche l’adozione delle best available technologies. L’intera filiera edilizia è caratterizzata da un elevato consumo di risorse, dall'estrazione delle materie prime alla produzione di materiali e al consumo energetico lungo tutto il ciclo di vita degli edifici. Per questo, l’adozione delle nuove e migliori tecnologie deve essere gestita in modo strategico e circolare, affinché il loro impatto si traduca in un effettivo miglioramento della sostenibilità ambientale e in un valore economico concreto. In questo contesto, KEY – The Energy Transition Expo rappresenta un punto di riferimento per l’intera filiera delle costruzioni". Lo sostiene Gian Marco Revel, docente di Misure presso il Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche dell’Università Politecnica delle Marche e membro CTS di Key.
LDES Council e Kyoto Club, memorandum d’intesa per promuovere l’accumulo di lunga durata
Long Duration Energy Storage Council (LDES Council) e Kyoto Club sono lieti di annunciare la firma di un memorandum d'intesa (MoU) per incentivare la collaborazione tra le rispettive organizzazioni al fine di informare, valutare e promuovere l’adozione di soluzioni di stoccaggio energetico a lunga durata (LDES) per i clienti e accelerare la decarbonizzazione sistemica delle reti elettriche. Le organizzazioni lavoreranno insieme per affrontare le barriere e identificare le opportunità per accelerare l’adozione delle soluzioni LDES, attraverso iniziative come materiali educativi, workshop per le parti interessate, webinar e altri eventi.
“LDES Council è lieto di approfondire la propria collaborazione con Kyoto Club,” ha dichiarato Alex Campbell, Direttore delle politiche e delle partnership dell’LDES Council. “L’LDES è un componente essenziale per la transizione energetica pulita in Italia e nel mondo. Non vediamo l'ora di lavorare a stretto contatto con Kyoto Club per accelerare il dispiegamento delle soluzioni LDES.”
"Siamo felici di firmare questa partnership con il Long Duration Energy Storage Council, un passo importante verso un futuro energetico più sostenibile. Oggi, la soluzione dell’accumulo a lunga durata è un fattore chiave per accelerare l’ingresso delle energie rinnovabili oltre il 50%, garantendo una maggiore stabilità e sicurezza per il sistema energetico. La maggior parte delle tecnologie di stoccaggio è già in fase commerciale o pre-commerciale, pronta a supportare la transizione energetica e a contribuire alla decarbonizzazione del settore. Le collaborazioni come questa sono essenziali per diffondere conoscenza e promuovere soluzioni innovative e scalabili in grado di soddisfare le esigenze del mercato e le politiche energetiche globali", ha dichiarato Letizia Magaldi, Presidente di Kyoto Club.
Il Memorandum definisce le opportunità di collaborazione previste, tra cui un toolkit di politiche pubbliche per guidare le azioni di supporto da parte dei decisori politici e collaborare per identificare le barriere politiche e di mercato per il dispiegamento delle soluzioni LDES.
L’LDES Council ha recentemente pubblicato Deploying LDES: Implementation Best Practices, un documento che dettaglia un quadro conciso di politiche per i decisori politici, i regolatori, i fornitori di tecnologie e gli utenti finali per accelerare il lancio delle soluzioni LDES. Il quadro del piano include sette azioni abilitanti per stimolare l'azione e accelerare il dispiegamento e la diffusione delle soluzioni LDES a livello globale.
Kyoto Club: l’impegno per la gestione sostenibile delle risorse naturali è cruciale per affrontare il cambiamento climatico e garantire una produzione alimentare stabile.
In occasione della Giornata Mondiale delle Foreste 2025, celebrata ogni anno il 21 marzo, le Nazioni Unite ci invitano a riflettere sull'importanza fondamentale delle foreste per la salute del nostro pianeta. Questi ecosistemi vitali non solo sostengono la biodiversità, ma sono essenziali anche per il contrasto al cambiamento climatico, la gestione delle risorse idriche e la sicurezza alimentare globale. Oggi, questa giornata ci offre l'opportunità di sensibilizzare sull'urgenza di proteggere e gestire in modo sostenibile le nostre foreste, per preservare un futuro equo e resiliente per tutti.
"Il legame tra foreste, cibo e sicurezza alimentare è interdipendente. La protezione delle foreste e la gestione sostenibile delle risorse naturali sono fondamentali per garantire una produzione alimentare stabile e resiliente, specialmente di fronte alle sfide globali come il cambiamento climatico, la crescita della popolazione e l'urbanizzazione. Le foreste non solo forniscono risorse alimentari dirette, ma sono anche un pilastro per la sostenibilità agricola, il mantenimento del ciclo dell'acqua, il miglioramento della qualità del suolo, delle condizioni di vita e la protezione dell'ambiente. Inoltre, forniscono habitat vitali per una grande varietà di specie animali e vegetali, che sono a loro volta essenziali per la catena alimentare, e agiscono anche come serbatoi di carbonio, contribuendo a ridurre i gas serra e mitigando i cambiamenti climatici". Lo dichiara Roberto Calabresi, coordinatore del Gruppo di Lavoro “Agricoltura e Foreste” di Kyoto Club.
Gruppo CAP e Kyoto Club: Insieme per la Sostenibilità delle Risorse Idriche in occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua 2025
"Impegno nella gestione sostenibile delle risorse idriche e nella promozione di soluzioni innovative per un futuro più verde"
In occasione della Giornata Mondiale dell'Acqua 2025, celebrata ogni anno il 22 marzo, le Nazioni Unite ci invitano a riflettere sull'importanza della gestione sostenibile delle risorse idriche. Il tema scelto quest’anno, "Glacier Preservation", sottolinea la connessione tra il cambiamento climatico e le risorse naturali, richiamando l'attenzione su come le modifiche nei sistemi ecologici globali stiano influenzando i flussi idrici e la disponibilità di acqua dolce. Questa giornata rappresenta un'opportunità per sensibilizzare l'opinione pubblica e promuovere azioni concrete in difesa di un bene così prezioso, cruciale per la vita di tutti noi.
"Il tema scelto quest’anno dalle Nazioni Unite per la Giornata Mondiale dell’Acqua, "Glacier Preservation", ci invita a riflettere su un fenomeno che, seppur apparentemente lontano dalla nostra quotidianità, sta già influenzando profondamente i flussi idrici globali. In questo scenario, la gestione e la protezione delle risorse idriche diventano più che mai essenziali. Negli ultimi anni, Gruppo CAP ha adottato una visione strategica di ampio raggio, affiancando alla gestione del ciclo idrico anche altre attività, tra cui la valorizzazione dei rifiuti e la produzione di energia da fonti rinnovabili. In questo contesto si inserisce la collaborazione ormai pluriennale con Kyoto Club, nostro partner storico che ci supporta nella ricerca costante di soluzioni innovative per la gestione sostenibile delle risorse. Lo dichiara Yuri Santagostino, Presidente di Gruppo CAP, per Kyoto Club.
Mezzogiorno mostrano notevoli deficit di mobilità sostenibile.
Una novità importante dell’edizione 2025 riguarda l’analisi del gender gap nella mobilità. I dati rivelano differenze significative tra uomini e donne negli spostamenti urbani. A Roma una prima indagine 2024 elaborata da RSM dimostra che le donne fanno più spostamenti in genere più brevi, camminano di più ed usano di più il trasporto pubblico rispetto ai maschi. Un autentico gender gap esiste nella mortalità ed incidentalità, dove i maschi sono circa il 75% delle vittime, segno di una guida imprudente e veloce. Line Guida UE ed esperienze europee come Vienna e Barcellona mostrano la strada, integrando da anni la prospettiva di genere nelle politiche urbane e di mobilità sostenibile.
Francesco Ferrante, Vicepresidente Kyoto Club: “Procedere rapidamente sulla strada della decarbonizzazione, ricorrere a efficienza energetica e fonti rinnovabili, e togliere veicoli inquinanti dalle nostre strade trasformando il modo in cui ci muoviamo è urgente e necessario se vogliamo risolvere l’emergenza sanitaria dell’inquinamento atmosferico e fermare la crisi climatica. Occorre investire decisamente in mobilità sostenibile (trasporto pubblico locale e mobilità attiva), non come fa la Regione Piemonte, che invece di rafforzare le misure contro lo smog sta operando per far slittare ulteriormente il blocco dei diesel Euro 5, andando in direzione opposta rispetto alle necessità ambientali e sanitarie.”
Le proposte di Kyoto Club e CNR-IIA per città più vivibili e aria più pulita Alla luce dei dati del Rapporto MobilitAria 2025, Kyoto Club e CNR-IIA propongono una serie di interventi urgenti per rilanciare la mobilità sostenibile e migliorare la qualità dell’aria nelle città italiane. È necessario un deciso cambio di rotta, a partire da una revisione profonda del Codice della Strada che riconosca il diritto delle città a regolare traffico, velocità e sicurezza, introducendo strumenti efficaci come le “Città 30”, le ZTL dinamiche e una regolazione avanzata degli accessi. Serve una politica nazionale che punti chiaramente al riequilibrio modale, dimezzando l’uso dell’auto privata e investendo sul trasporto pubblico elettrico, sulle reti tranviarie e metropolitane, sulla ciclabilità e sulla mobilità condivisa, oggi frenata da scelte miopi e arretrate.
Le città devono essere messe nelle condizioni di adottare misure strutturali, con nuovi fondi per il trasporto pubblico, piani decennali per le infrastrutture su ferro e investimenti stabili per ciclovie e mobilità attiva. Va favorita l’elettrificazione del parco veicolare e potenziata la logistica urbana a basse emissioni. È cruciale infine recepire con coraggio la nuova Direttiva europea sulla qualità dell’aria, rafforzando il monitoraggio ambientale, migliorando l’informazione pubblica e promuovendo politiche locali coerenti e coordinate. Se vogliamo davvero città più vivibili e aria più pulita, il momento di agire è ora.
Convegno “Reti, I.A., Accumuli. Il futuro vicino”, un’importante occasione di confronto sui temi cruciali per il futuro del sistema energetico: reti intelligenti, intelligenza artificiale e sistemi di accumulo – con un focus particolare su quelli di lunga durata.
L’evento si propone di approfondire il ruolo strategico di queste tecnologie nel supportare la transizione energetica, garantendo una fornitura continua, affidabile e sostenibile di energia elettrica e calore, anche per i settori industriali.
Data: 24 giugno 2025 Orario: dalle 10:30 alle 16:00 Luogo: Esperienza Europa - David Sassoli, Piazza Venezia 6/c, 00187 Roma Modalità: in presenza e online
Interverranno esperti del settore, rappresentanti istituzionali, aziende tecnologiche e operatori energetici.
L’innovazione tecnologica nel campo delle reti e dei sistemi di accumulo è oggi il motore di un cambiamento reale, capace di rendere le energie rinnovabili – come l’eolico e il solare – ancora più accessibili, efficienti ed economicamente vantaggiose.
ETS2 e Piano Sociale per il Clima: la transizione ecologica non può essere un lusso per pochi Secondo il report presentato da Legambiente e Kyoto Club, una famiglia potrebbe arrivare a spendere 230 euro in più all’anno per energia e trasporti.
Si chiama cap-and-trade ed è un principio che presto entrerà in vigore anche per le attività quotidiane di famiglie e piccole imprese: ogni chilometro percorso in auto o kWh consumato potrà costare di più, perché soggetto a permessi per inquinare.
Con l’arrivo dell’ETS2 nel 2027, il secondo sistema europeo di scambio delle emissioni, l’Unione europea introdurrà un tetto alle emissioni (cap) e obbligherà chi consuma carburante o energia a comprare permessi (trade). Il risultato? Un possibile aumento dei prezzi di benzina, gas e bollette, con un impatto pesante soprattutto su chi ha meno possibilità di scegliere alternative più ecologiche.
Ad analizzare le conseguenze dell’ETS 2 sui bilanci delle famiglie italiane è il report “La normativa EU ETS 2 e le sue conseguenze attese in Italia” commissionato da Kyoto Club e Legambiente nell’ambito della campagna “#perunsaltodiclasse” e realizzato da Simone Borghesi, presidente Associazione Europea degli Economisti Ambientali e Jacopo Cammeo, ricercatore Florence School of Regulation (Istituto Universitario Europeo).
Il report evidenzia come questo meccanismo possa avere impatti sociali significativi, poiché i maggiori costi sostenuti da chi fornisce carburanti e energia finiranno per ricadere sui consumatori finali. A pagare di più saranno soprattutto le famiglie vulnerabili, quelle esposte alla povertà energetica, alla mobility poverty e colpite dall’aumento dei prezzi durante la crisi energetica.
Per evitare che la transizione ecologica si trasformi in un ulteriore fattore di disuguaglianza, l’Unione europea ha istituito il Social Climate Fund, destinato a sostenere i cittadini più vulnerabili. All’Italia sono stati assegnati oltre 7 miliardi di euro, risorse decisive per attuare misure di compensazione come bonus energetici, incentivi alla mobilità sostenibile e interventi sull’efficienza degli edifici.
Entro fine giugno 2025, il governo italiano dovrà presentare alla Commissione europea il proprio Piano Sociale per il Clima, che definirà come utilizzare questi fondi. Una scadenza cruciale: da questo piano dipenderà la capacità del nostro Paese di garantire che la lotta alla crisi climatica sia anche una battaglia per la giustizia sociale.
I risultati dello studio mostrano che l’impatto del nuovo sistema ETS2 varierà molto a seconda del reddito medio, delle condizioni delle abitazioni, della dipendenza dall’auto privata, ma anche della Regione in cui si vive. Le simulazioni indicano che gli effetti saranno più pesanti per le famiglie con meno risorse e che vivono in case poco efficienti dal punto di vista energetico. Ma anche che per mitigare tali effetti servono misure di compensazione strutturali e lungimiranti.
Usando i dati ufficiali sui consumi medi delle famiglie le stime mettono in evidenza aumenti delle bollette elettriche tra i 25-43 euro all’anno, mentre quelle del gas tra i 90-153 euro. In totale, ogni famiglia potrebbe pagare tra 115 e 196 euro in più all’anno, a seconda del prezzo della CO₂. La forbice dipende anche dalla Regione in cui si vive. Dove le fonti rinnovabili hanno una maggiore incidenza gli aumenti saranno più contenuti. Maggiori invece per quelle dove le fossili “governano” il sistema energetico.
In particolare, le famiglie del Sud e delle Isole, come in Sardegna e Sicilia, pagheranno di più per l’elettricità, fino a 56 euro all’anno, perché l’energia viene ancora prodotta in gran parte con fonti inquinanti. Al contrario, in regioni alpine come Trentino-Alto Adige e Valle d’Aosta, dove si usa molta energia idroelettrica, i costi saranno più bassi.
Per il gas naturale, la situazione si inverte: le regioni del Nord, dove il riscaldamento è più usato, subiranno i rincari maggiori (oltre 190 euro annui a famiglia). Al Sud e nelle Isole, grazie al clima più mite e a consumi minori, l’impatto sarà molto più contenuto.
A questi costi si aggiungono quelli per edifici commerciali, piccole imprese e trasporti. L’impatto, per il nostro Paese, è stimato tra i 12 e i 25 euro pro capite per edifici e piccole attività, mentre per i carburanti si va da 60 a 176 euro a famiglia, e fino a 550 euro per le imprese. Sommando tutte le voci, la famiglia tipo potrebbe arrivare a spendere fino a 230 euro in più all’anno. Un peso che si farà sentire soprattutto su quei 2,36 milioni di famiglie già esposte alla povertà energetica e ai costi della mobilità.
Per chi può permetterselo, investire in tecnologie pulite – come pompe di calore e auto elettriche – può ridurre i costi nel lungo periodo. Ma per le fasce più vulnerabili il rischio è reale: per questo servirà un Piano Sociale per il Clima solido, con misure concrete e obiettivi chiari.
Alcune associazioni e reti italiane hanno proposto modifiche e suggerimenti concreti alla bozza di Piano proposto dal Governo che entro fine mese dovrà essere inviata a Bruxelles che per come è stata presentata nella forma – un power point – e nei contenuti rischia di essere poco strutturata e poco efficace facendo crescere disagi e disuguaglianze. Le misure proposte includono: verde urbano per combattere le isole di calore; miglior sostegno alla riqualificazione energetica degli edifici pubblici e privati; l’ampliamento del reddito energetico a famiglie affittuarie e ai sistemi di accumulo, presidi territoriali per aiutare le famiglie ad accedere alle misure; abbonamenti agevolati per il trasporto pubblico; microcredito agevolato per le microimprese.
«La transizione ecologica non può essere un processo per pochi e subito dalle famiglie vulnerabili — dichiarano Giacomo Pellini e Katiuscia Eroe, rispettivamente responsabile comunicazione di Kyoto Club e responsabile energia di Legambiente —. Il rischio è quello di creare nuove disuguaglianze, dove chi ha meno risorse resta intrappolato in un sistema che lo penalizza e legato a fonti e tecnologie energivore, mentre solo chi può permetterselo accede ai benefici della decarbonizzazione. Il Piano Sociale per il Clima presentato dal Governo arriva tardi, è ancora poco strutturato e non all’altezza dei processi partecipativi visti in altri Paesi europei. Serve molto di più di un PowerPoint: serve una visione chiara, efficace e condivisa. Abbiamo davanti un’occasione storica per disegnare politiche pubbliche che coniughino giustizia climatica e giustizia sociale. Ma per farlo davvero, la transizione deve parlare il linguaggio dell’equità, della trasparenza e della partecipazione attiva dei cittadini. Solo così la sfida climatica diventerà un’opportunità per costruire una società più giusta e inclusiva, non l’ennesimo costo per chi ha già pagato abbastanza.»
La vera sicurezza energetica è rinnovabile, flessibile e digitale Al convegno “Reti, I.A., Accumuli. Il futuro vicino”, Kyoto Club ribadisce: la transizione passa da innovazione, governance digitale e infrastrutture intelligenti. Il nucleare non è la risposta.
Oggi si è tenuto a Roma il convegno “Reti, I.A., Accumuli. Il futuro vicino”, promosso da Kyoto Club, seguito dall’Assemblea annuale dei soci 2025. L’incontro ha messo al centro del dibattito il ruolo strategico di reti intelligenti, intelligenza artificiale e sistemi di accumulo – in particolare quelli di lunga durata – per garantire una transizione energetica sicura, resiliente e sostenibile.
Le reti, l’IA e gli accumuli si affermano come infrastrutture chiave per gestire la crescente quota di energie rinnovabili nel sistema elettrico, consentendo una fornitura continua e affidabile anche per i settori industriali ad alta intensità energetica. Grazie all’innovazione tecnologica, l’adeguamento delle reti e lo sviluppo di sistemi di stoccaggio sempre più performanti renderanno la transizione energetica non solo possibile, ma anche economicamente conveniente.
“La transizione energetica impone un’integrazione efficace tra reti, sistemi di accumulo avanzati e intelligenza artificiale, per costruire un sistema energetico sicuro, flessibile e sostenibile. Le rinnovabili, ormai tra le fonti più competitive, richiedono infrastrutture capaci di bilanciare in tempo reale domanda e offerta e molte sono le evoluzioni in corso. È con questa visione che Kyoto Club promuove per una concezione sistemica della transizione, integrando istituzioni, imprese ed operatori attraverso la conoscenza dell’evoluzione degli scenari, delle tecnologie e delle opportunità di sviluppo industriale” ha sottolineato Letizia Magaldi, Presidente di Kyoto Club.
“Stiamo entrando in una nuova era dell’energia, in cui accumuli intelligenti e intelligenza artificiale saranno il cuore della transizione,” ha dichiarato Gianni Silvestrini, Direttore scientifico di Kyoto Club. “Le rinnovabili sono ormai più economiche dei combustibili fossili, che restano invece vulnerabili a crisi geopolitiche, come dimostra il recente scontro tra Israele e Iran, che ha fatto schizzare i prezzi del petrolio e del gas. Ma non basta produrre energia pulita: serve conservarla e gestirla in modo intelligente. L’IA può ottimizzare la rete, prevedere i consumi, gestire gli accumuli e prevenire blackout come quello che ha colpito la Spagna. Serve una governance digitale dell’energia, capace di coordinare in tempo reale domanda, offerta e stoccaggio. Il nucleare? Lento, rigido e costoso. La vera sicurezza energetica passa da rinnovabili, accumuli flessibili e algoritmi capaci di governare la complessità del nuovo sistema.”
Il convegno ha offerto uno spazio di riflessione sulle sfide ma anche sulle concrete opportunità offerte dall’innovazione energetica. Infrastrutture flessibili, digitalizzazione e accumuli di nuova generazione sono le leve per uscire dalla dipendenza dai combustibili fossili e rafforzare la resilienza del sistema energetico nazionale.
Kyoto Club continuerà a lavorare affinché la transizione ecologica sia guidata da scelte coraggiose, sostenute dalla scienza, dalla tecnologia e da un impegno condiviso tra istituzioni, imprese e cittadini.