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Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali 
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La filiera del tabacco, quale futuro?

MIPAAF, BELLANOVA: “DALLE MANIFATTURE INTERNAZIONALI CI ASPETTIAMO MAGGIORE ATTENZIONE E IMPEGNO PER EQUILIBRIO E PROSPETTIVE NELLA FILIERA DEL TABACCO”

“In un momento drammatico come l’attuale, ci attendiamo dalle manifatture internazionali maggiore attenzione e impegno per mantenere in equilibrio e dare prospettive alla filiera tabacchicola. Non mi riferisco solo alla conferma degli acquisti storici nei prossimi raccolti per impedire, in aree che su questa vocazione hanno costruito anche identità economica, un esodo irreversibile dal settore, quanto all’acquisto, da parte di ciascuna manifattura delle ulteriori circa 3.000 tonnellate di tabacco verde prodotte in Italia, al momento senza mercato e destinate a giacere invendute nei magazzini”.
Così la Ministra Teresa Bellanova, concludendo oggi l’evento sul tema “La filiera del tabacco, quale futuro?”, promosso da Confagricoltura, CIA-Agricoltori Italiani e Unione Nazionale Tabacco (UNITAB).

“Gli accordi e i contratti di filiera, che siamo impegnati a costruire insieme a tutte le associazioni, devono assumere sempre più centralità nella nuova agricoltura”, ha affermato Bellanova.
“E’ necessario che tutte le manifatture internazionali riprendano il dialogo con il Mipaaf per la sottoscrizione di accordi pluriennali che forniscano serie prospettive ai produttori per gli anni futuri, e per consentire la programmazione e gli ingenti investimenti necessari alla produzione. E riconosciamo che alcune aziende manifatturiere, come Japan Tobacco, (JTI), hanno collaborato per anni con i nostri tabacchicoltori, sostenendo modelli di agricoltura consapevole, moderna e virtuosa. L’esempio della tabacchicoltura dell’Alto Tevere umbro è un modello di applicazione di buone pratiche agricole e di lavoro, frutto dell’intenso impegno, della dedizione e degli investimenti degli agricoltori”.

“Agli agricoltori”, questo un altro passaggio dell’intervento della Ministra Bellanova, “deve essere riconosciuto il dovuto per un lavoro duro e impegnativo e per l’importante contributo economico e sociale della loro attività. E’ del tutto inaccettabile che siano i tabacchicoltori e i lavoratori del settore a divenire strumenti di pressione e a dover pagare il conto della situazione di criticità. Come Ministra delle Politiche agricole il mio compito è esattamente questo: tutelare gli agricoltori e i lavoratori agricoli”,

“E’ importante”, ha poi esortato Bellanova, “che le aziende multinazionali avvertano il valore strategico della coerenza fra quanto affermano e indicano negli stessi protocolli di sostenibilità, acquistando più tabacco da agricolture virtuose come quella italiana. Riconoscendo il giusto prezzo e impegnandosi per contrastare e sconfiggere quanto, anche attraverso il dumping sociale, determina una scorretta maggiore competitività in altri paesi produttori di tabacco, come quelli del terzo mondo”.

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09/12/2020, 20:29
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“MOZZARELLA DI GIOIA DEL COLLE DOP”: IN GAZZETTA UE LA PUBBLICAZIONE DELLA REGISTRAZIONE. SALGONO A 311 LE DOP E IGP ITALIANE REGISTRATE

MIPAAF, BELLANOVA: “L’ITALIA SEGNA UN ULTERIORE PASSO IN AVANTI NELLA ORAMAI CONSOLIDATA LEADERSHIP A LIVELLO COMUNITARIO ED INTERNAZIONALE DELLE IIGG RICONOSCIUTE”

E’ stato pubblicato oggi, nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea, il regolamento di esecuzione recante l’iscrizione della DOP “Mozzarella di Gioia del Colle” nel registro europeo delle denominazioni di origine protetta e delle indicazioni geografiche protette.

Dopo un iter complesso sia nella procedura nazionale che comunitaria finalmente la Mozzarella di Gioia del Colle è iscritta nel registro delle denominazioni di origine e indicazioni geografiche dell’Unione europea, 311° denominazione italiana registrata.

Eccellenza del patrimonio gastronomico e culturale pugliese ed italiano, la Mozzarella di Gioia del Colle, la cui presenza storica è comprovata da numerose evidenze, tra cui un documentario prodotto dall’Istituto Luce a Gioia del Colle il 28 agosto 1950, è espressione del territorio forte della produzione del latte che della sua trasformazione secondo l’antica tradizione locale della pasta filata.

Le caratteristiche del latte sono legate alla qualità della flora pabulare tipica del territorio delle Murge, alla base dell’alimentazione della popolazione bovina che con la produzione del proprio latte conferisce caratteristiche uniche al prodotto trasformato.

Quanto alla tecnica di trasformazione, è quella tradizionale, storica, con l’utilizzo solo di latte fresco e l’aggiunta di innesto autoctono.

A livello storico-culturale, esiste un legame profondo tra il prodotto e la tipologia degli allevamenti, aziende zootecniche di piccole e medie dimensioni, a conduzione prevalentemente familiare e strutturate secondo usi locali, che prevedono lunghi periodi di pascolamento.

“Con la Mozzarella di Gioia del Colle Dop”, sottolinea la Ministra Bellanova, “si riconosce la qualità di uno straordinario prodotto pugliese, inimitabile, che rappresenta una storia produttiva ed economica, e una rilevante occasione occupazionale per quelle comunità pugliesi. Ed è importante rimarcare come negli ultimi anni l’intera filiera abbia visto il fiorire di nuove attività imprenditoriali condotte anche da giovani, sempre più proiettati sui mercati comunitari ed internazionali”.

Il paniere costituito da 60 prodotti dop e igp del food e del vino pugliesi si arricchisce dunque di un prodotto rappresentativo di una filiera agricolo-zootecnica importante. Pronta a un salto di qualità che significa anche ricaduta economica. Se la mozzarella pugliese registra, ad oggi, un valore alla produzione di circa 80 milioni di euro, il riconoscimento comunitario potrà significare un aumento stimato intorno al 20% della produzione.

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10/12/2020, 16:07
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PUGLIA: MOZZARELLA DI GIOIA DEL COLLE DOP, L’ABBATE (MIPAAF) “ORA IMPEGNO PER SUA VALORIZZAZIONE NEL MONDO”

Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea del 9 dicembre, diviene definitivo il regolamento di esecuzione per l’iscrizione nel registro delle denominazioni di origine protetta e delle indicazioni geografiche protette della DOP “Mozzarella di Gioia del Colle”.

“Dopo un lungo e non semplice iter, che ho seguito passo dopo passo cercando di fare la mia parte per superarne le difficoltà, la mozzarella di Gioia del Colle è finalmente e ufficialmente DOP! – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate – Questa eccellenza del patrimonio gastronomico e culturale pugliese ed italiano viene finalmente riconosciuta e tutelata! Ai promotori vanno i miei auguri e invito tutti noi a rimboccarci le maniche per valorizzare nel mondo questo prodotto d'eccellenza che, se ben veicolato e commercializzato, potrà garantire un reddito maggiore anche ai nostri allevatori”.

La tradizione murgiana della trasformazione del latte in pasta filata ha radici storiche che affondano nel passato, comprovate da numerose evidenze e rappresenta un’espressione tipica del territorio pugliese. Si tratta della 311esima denominazione italiana registrata e, nel suo iter di approvazione, ha dovuto superare dapprima alcune resistenze interne e, poi, alcuni rilievi provenienti da Germania e Stati Uniti.

“È importante, però, non pensare alla DOP come un punto di arrivo quanto piuttosto come un primo passo verso una valorizzazione e una tutela oltre i confini di un prodotto tipico del territorio pugliese – prosegue il Sottosegretario L’Abbate – Sarà fondamentale, infatti, una sua promozione adeguata che conferisca quel valore aggiunto in grado di gratificare sia le attività zootecniche sia i caseifici e le imprese casearie. L’impegno del Ministero delle Politiche Agricole non mancherà nell’affiancare produttori e trasformatori pugliesi, a cui rinnovo tutta la mia disponibilità”.

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10/12/2020, 16:11
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10/12/2020
Assemblea Nazionale UNICEB

MIPAAF, BELLANOVA: “Salvaguardare vitalità e competitività della filiera zootecnica è nostro obiettivo.
Il Recovery dovrà finanziare progetti di qualità e realizzabili. Nessuna delega a strutture esterne.
Agroalimentare strategico per il Paese e l’interesse nazionale”

“Siamo consapevoli che la filiera zootecnica è ancora in forte sofferenza, in particolare il comparto bovino e quello suinicolo. E’ evidente che oggi il nostro obiettivo prioritario è quello di salvaguardare la vitalità e la competitività delle imprese, sostenendole in questo passaggio delicatissimo e ponendo le basi per costruire il futuro del nostro Paese. In un momento così drammatico per l’economia mondiale è indispensabile rafforzare il confronto e sostenere scelte fondamentali per la filiera agroalimentare, che ha dimostrato di essere l’unica in grado di affrontare la pandemia senza far mai mancare ai cittadini i beni di primaria necessità”.

Così la Ministra Bellanova intervenuta all’assemblea UNICEB, organizzazione che in campo nazionale, comunitario ed internazionale cura e tutela gli interessi della filiera delle carni, dall’allevamento del bestiame sino alla trasformazione e commercializzazione delle carni e dei prodotti.

“Questo comparto – ha proseguito la Ministra - ha sofferto il crollo del settore Horeca e si trova a dover fronteggiare la brutta insidia che viene adesso dalla peste suina. Sul tema, come sapete, abbiamo proposto l’adozione di un Piano Nazionale di prevenzione e contenimento per un’azione coordinata con le Regioni”



“In questa fase siamo impegnati su più fronti ma sempre con un unico obiettivo: futuro della filiera agroalimentare, rilancio del Paese, interesse nazionale, coincidono”, ha detto ancora Bellanova”, e per questo Legge di bilancio, Strategia agricola e agroalimentare nel Piano Nazionale Ripresa e Resilienza, costruzione della nuova PAC, sono fortemente intrecciate. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, finanziato con i fondi del Recovery, deve avere un cuore agricolo. Gli interventi previsti dal PNRR dovranno accompagnare il processo di transizione verde del sistema economico e sociale del nostro Paese, potenziandone la capacità di resilienza rispetto ai cambiamenti climatici e alle crisi di diversa natura. Dobbiamo mettere a frutto gli oltre 200 mld in progetti realizzabili ed efficaci. E dobbiamo farlo tenendo legate programmazione, attuazione, capacità di spesa. Senza delegare ad altri, esautorando Ministeri, Regioni e Parlamento. Il nostro impianto è chiaro: filiere, infrastrutture, logistica, prevenzione e contrasto del dissesto idrogeologico, tutela del paesaggio, recupero delle aree interne dove l’agroalimentare, e la filiera zootecnica in particolare, possono giocare un ruolo fondamentale.

D’altra parte la rilevanza dei contratti di filiera è evidente, strumenti che si sta rilevando molto interessante perché in grado di creare sinergia tra sostegno pubblico e investimenti privati, contribuendo al riequilibrio dei rapporti tra i vari componenti. Ad oggi, per il settore zootecnico ne sono stati attivati 10, con assegnazione di contributi in conto capitale pari a 55 milioni di euro, in abbinamento alla concessione di finanziamenti agevolati per 103 milioni di euro, con un risultato finale di 285 milioni di euro investiti per lo sviluppo delle filiere zootecniche”.



Quindi, fronte PAC: “Come più volte ho avuto modo di ribadire”, ha sottolineato Bellanova, “intendo avviare un confronto aperto e serrato sui contenuti del Piano Strategico che dovrà delineare concretamente gli interventi attuativi della nuova PAC. Un confronto delicato perché saremo chiamati a mettere a punto misure che, da una parte garantiscano il miglioramento della competitività e la modernizzazione delle nostre aziende, dall’altra tengano conto degli indirizzi del Green Deal e della Strategia Farm to Fork. In questo percorso il tema della Sostenibilità è centrale. Una sostenibilità che in alcun modo deve costituire un allarme per le aziende”.

“Il nostro impegno”, ha proseguito la Ministra, “sarà costante nel definire un quadro di regole comuni, affinché gli impegni previsti dalla PAC costituiscano opportunità di sviluppo della filiera e non rappresentino ulteriori appesantimenti burocratici, di cui non abbiamo bisogno. L’UE stessa riconosce quindi l’esigenza di avere un settore agricolo forte e competitivo sul fronte internazionale e globale. Per farlo continuiamo a puntare sulle nostre carte vincenti: qualità e trasparenza, che sono alla base del rapporto di fiducia con il consumatore. Da qui il nostro impegno sull’etichettatura d’origine, che coinvolge anche la vostra filiera, e quello perché dallo schema di etichettature nutrizionali fronte-pacco, su cui è in corso il confronto, siano stralciate le indicazioni geografiche, Dop e Igp, a tutela di eccellenze già riconosciute a livello europeo. Perché un Paese che promuove il massimo impegno su qualità e sicurezza degli alimenti, sulla sostenibilità ambientale, sociale, economica e infine sul benessere animale, può e deve pretendere che ci siano norme rigorose per tutti e soprattutto informazioni chiare e non ingannevoli in etichetta. Una battaglia che considero strategica per le nostre filiere e la qualità agroalimentare del nostro Paese e che sono convinta ci deve vedere impegnati insieme”.

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10/12/2020, 16:26
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11 DICEMBRE 2020

RAPPORTO ISMEA - QUALIVITA 2020, BELLANOVA: “FOTOGRAFIA DETTAGLIATA DEL MONDO DELLE DENOMINAZIONI”

“Questa giornata è divenuta ormai un passaggio fondamentale per fornire indicazioni alle politiche sulle indicazioni geografiche del nostro Paese.
Il Rapporto Qualivita Ismea ci restituisce, infatti, non solo dati economici fondamentali ma una fotografia dettagliata del mondo delle denominazioni che per molti nostri territori rappresentano la spina dorsale di tenuta sociale ed economica. Di più: uno straordinario volano di crescita e di manutenzione della qualità territoriale integrata, capace anche di influire in modo sostanziale sulle scelte di sviluppo cui sono chiamate le comunità di riferimento”. Così la Ministra Teresa Bellanova intervenendo stamane alla Presentazione del Rapporto Ismea - Qualivita 2020.
“Un patrimonio rilevante del nostro Paese, teso a valorizzare territori ed imprese impegnate in un continuo processo di qualità produttiva, sostenibilità ambientale, salvaguardia del paesaggio, incremento dell’occupazione, sviluppo economico”, ha sottolineato Bellanova, “tutte parole chiave che rientrano nelle nuove direttive di rivisitazione e sviluppo della politica agricola comune. E soprattutto un Patrimonio che non smette di rafforzarsi, segno evidente della sua fortissima capacità di catalizzare nuove comunità territoriali e produttive in modo virtuoso”.
E ancora: “Per le nostre prime dieci DOP”, ha detto Bellanova, “registriamo un tasso di esportazioni importanti, ma dobbiamo poter ampliare questo elenco, rafforzare le altre produzioni di qualità riconosciuta. Significa utilizzare al meglio le risorse disponibili per presidiare i mercati, aprire nuove strade, interpretare il tempo nuovo che la pandemia ci costringe a vivere”.
Lavoreremo insieme sul Patto per l’export, dove abbiamo fortemente voluto che ci fosse un chiaro ed esplicito riferimento al sistema delle denominazioni. E dove abbiamo preteso che ci fossero impegni chiari contro l’Italian sounding. Perché sappiamo molto bene come vittima di imitazione e di furto di identità all’estero sono proprio le nostre eccellenze e una delle migliori risposte è la nostra presenza sul mercato. Dobbiamo ripartire, come dite giustamente, dall’origine. E dobbiamo saperla difendere”, ha concluso la Ministra.

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11/12/2020, 14:47
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MIPAAF, BELLANOVA: “DICEMBRE MESE DELLE CLEMENTINE. CONSUMARE I PRODOTTI DI STAGIONE E’ NEI PRINCIPI FONDANTI DELLA DIETA MEDITERRANEA”

Piccole ma buone. È arrivata la stagione delle clementine, agrume dalle grandi virtù, protagonista delle tavole del Natale. Ritorna anche questo mese, dedicata alle clementine italiane, la campagna di promozione e comunicazione varata dall’Organizzazione Interprofessionale Ortofrutta Italia per inviare ad acquistare i nostri prodotti di stagione, e che vede coinvolto l’intero comparto nazionale insieme a migliaia di punti vendita delle principali catene di distribuzione e a molti negozi specializzati e di prossimità.

“Un’iniziativa che questo mese assume un particolare valore. Quello che ci attende sarà un Natale diverso e difficile, ma non potranno mancare sulle tavole degli italiani i nostri prodotti tradizionali di stagione. Un invito da cogliere assolutamente, per sostenere l'intera filiera e una nostra produzione di eccellenza messa a dura prova dalle difficoltà che il comparto sta affrontando per i duri effetti della pandemia, con pesanti ricadute sul mercato per la contrazione del consumo interno e dell’export”.
Così la Ministra Teresa Bellanova sulla campagna di comunicazione promossa Ortofrutta Italia che si avvale del patrocinio del Ministero delle Politiche Agricole, alimentari e forestali per sostenere e valorizzare i prodotti dell’ortofrutta italiana secondo il calendario stagionale.

“Il consumo dei prodotti di stagione è alla base della Dieta mediterranea”, prosegue Bellanova. “E nel suo decennale vogliamo rinnovare questo invito importantissimo: a ogni mese il suo frutto e il suo ortaggio, per una dieta sana, e per sostenere i nostri prodotti, gli agricoltori e i territori. Non c’è niente di più giusto che continuare a promuovere una informazione corretta sulla qualità dei nostri prodotti, il periodo giusto per consumarli, le loro qualità. L’alleanza con il consumatore è strategica. Il percorso per affrontare le problematiche dell'ortofrutta passa anche attraverso la comunicazione. Un’informazione corretta, che rinsalda il patto tra produttori e consumatori, è il miglior alleato della nostra ortofrutta e della nostra filiera agroalimentare. Per ricordare che siamo l’Italia e l’Italia fa bene”.

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11/12/2020, 20:43
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MIPAAF: OGGI IL BILATERALE TRA LA MINISTRA BELLANOVA E L'OMOLOGO SLOVENO JOŽE PODGORŠEK

BELLANOVA: “ETICHETTATURA D'ORIGINE UN DIRITTO DEL CONSUMATORE, NECESSARIO UN LAVORO COMUNE. SU PESCA E VINO INSIEME PER SUPERARE LE DIFFICOLTA’”



Un confronto aperto e cordiale sulle priorità bilaterali e in ambito europeo, che ha toccato diversi punti, dalle opportunità di collaborazione transfrontaliera, alla comune gestione delle risorse ittiche nell’Adriatico, alla necessità di mantenere il coordinamento sul tema delle etichettature alimentari, anche in vista del prossimo consiglio Agrifish di prossima settimana.

Questi i temi al centro del bilaterale tra la Ministra delle Politiche Agricole Teresa Bellanova e il nuovo ministro sloveno Jože Podgoršek, alla sua prima visita in Italia.

Bellanova ha voluto ancora una volta ribadire i cardini della posizione italiana circa una futura etichettatura nutrizionale fronte-pacco: volontarietà; solide basi scientifiche; taglio educativo e informativo invece che uso del colore per esprimere giudizi su cibi "buoni" e "cattivi"; esclusione dei prodotti DOP e IGP. In vista della discussione al prossimo Consiglio Agrifish, ha quindi auspicato un coordinamento più stretto tra Italia e Slovenia, alla luce delle perplessità sollevate da entrambi i Paesi a Bruxelles sul testo di conclusioni proposto dalla Presidenza. Bellanova ha poi ricordato “la proposta italiana di un sistema a batteria, più coerente con la normativa europea vigente, con gli obiettivi della strategia "farm-to-fork" e meglio corrispondente alla varietà e alla ricchezza delle diete salutari e sostenibili tradizionali, come la Dieta Mediterranea.

Sul tema della pesca la Ministra ha auspicato che la Slovenia partecipi formalmente al Gruppo regionale Adriatica sottolineando che “per sviluppare una vera e propria intesa a livello regionale, prevista anche dalla Politica comune della pesca della UE, la partecipazione formale della Slovenia rappresenterebbe un valore aggiunto importante, anche in vista dei negoziati sui prossimi dossier di interesse comune, a cominciare dallo sviluppo di un nuovo piano pluriennale di gestione per i piccoli pelagici in Adriatico”.

Infine, nel corso dell'incontro si è affrontata la questione legata all'ipotesi di una DOP transfrontaliera del vino Terrano/Teran, oggetto di diverse criticità che le parti si sono impegnate a riesaminare.

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11/12/2020, 20:46
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NAPOLI_SAN GIUSEPPE VESUVIANO, SEQUESTRO CHAMPAGNE, OLIO E ALCOOL CONTRAFFATTI

MIPAAF, BELLANOVA: “OTTIMO RISULTATO NOSTRO SISTEMA DI TUTELA CHE VEDE INSIEME ICQRF E GUARDIA DI FINANZA.

DIFESA DEL MADE IN ITALY E LOTTA ALLA CONTRAFFAZIONE
PER TUTELARE I CONSUMATORI E LE IMPRESE SANE ”

“Grazie al nostro Ispettorato per la tutela alimentare e alla Guardia di Finanza che con l'operazione condotta a San Giuseppe Vesuviano, confermano la necessità di perseguire la contraffazione di prodotti alimentari a tutela delle migliaia di imprese sane costantemente minacciate dall'organizzazione criminale dell'economia illegale connessa al falso made in Italy. Una minaccia sempre ma che in questo momento così difficile per la nostra filiera agroalimentare diventa ancora più pericolosa e che nel Mezzogiorno è un vero e proprio attentato alle straordinarie eccellenze che con ostinazione fanno dell'agroalimentare uno snodo produttivo rilevantissimo.
L'operazione sottolinea una volta di più quanto sia importante agire in sinergia a tutela dell'economia sana e dei consumatori, sinergia rafforzata proprio dal recente Protocollo d’Intesa tra Comando generale della Guardia di Finanza e il nostro Ispettorato”.
Così la Ministra Teresa Bellanova a commento dell'operazione che ha portato a Napoli al sequestro di champagne, olio e alcool non tracciati e contraffatti.

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14/12/2020, 10:33
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15.12.020

Cabina di regia sull’Italia Internazionale

Mipaaf, Bellanova: “Necessario individuare un filone prioritario delle attività promozionali all’estero. Puntare su promozione integrata, coordinamento e difesa della qualità”.

“Occorre rilanciare la promozione del settore agroalimentare che sia - per sforzi, strumenti innovativi e risorse - proporzionale al ruolo che il comparto occupa nella gerarchia dell’export italiano ed al ruolo che ha avuto nella tenuta del nostro Paese in un anno terribile”. Così alla "IX Cabina di Regia sull'Italia internazionale" l’intervento della Ministra delle Politiche Agricole alimentari e forestali Teresa Bellanova, per voce del Capo di Gabinetto dottor Paolo Onelli.

“Dobbiamo individuare un filone prioritario delle attività promozionali all’estero, che tenga conto delle difficoltà segnalate dagli operatori, ma anche di iniziative specifiche per ravvivare canali di accesso al mercato già aperti o per generare a priori una domanda di qualità italiana che serva da stimolo per nuovi negoziati”, ha evidenziato la Ministra, sottolineando che la qualità è la chiave di accesso ai mercati.

Promozione integrata, coordinamento e difesa della qualità sono le tre leve su cui puntare. “La promozione integrata, volta a portare nel mondo non solo un prodotto, ma quel “pezzo d’Italia” da cui trae origine, in termini di territorio, cultura e stile di vita; lo sforzo “orizzontale” di coordinamento per lo sviluppo di risposte adeguate ed attuali ai problemi del nostro export, come ad esempio la logistica globale, le specificità dell’accesso alle piattaforme digitali internazionali dei nostri piccoli produttori, la necessità di mettere a fattor comune i progetti di ricerca e le possibilità di trasferimento all’estero dell’innovazione tecnologica italiana nel campo agroalimentare. E ancora, l’azione di attacco a favore della qualità richiede anche una solida difesa”, ha spiegato Bellanova.

E infine la corretta commercializzazione. “Siamo impegnati in una vera e propria battaglia a livello UE per opporci a schemi di etichettatura nutrizionale che minaccino le nostre produzioni a mezzo di messaggi semplicistici. Me ne sto occupando proprio in queste ore qui a Bruxelles. Mentre in materia di controllo, è mio preciso e forte impegno, difendere in tutte le sedi i nostri prodotti da contraffazioni che sottraggono profitti ai nostri imprenditori e offuscano l’immagine all’estero del nostro Made in Italy, e tengo a valorizzare i risultati molto positivi raggiunti in tutte le sedi nazionali ed estere dal nostro Ispettorato centrale della tutela della qualità e repressione frodi”.

“Per il futuro occorre tenere conto che l’esigenza di sistemi agroalimentari sempre più attenti all’ambiente e alle condizioni di lavoro è stata acuita dall’esperienza della pandemia. E dunque dobbiamo rivolgerci senza indugio già da oggi a queste nuove sensibilità e stili di consumo che, affinché la qualità italiana sia sempre più in futuro sinonimo di sostenibilità”.

Bellanova, sempre per voce del Capo di Gabinetto, ha poi espresso soddisfazione per l’avvio della procedura di selezione per dotare le Rappresentanze diplomatiche di Washington, Brasilia, Londra, New Dehli, Pechino e Tokyo di esperti del settore agroalimentare, idea lanciata dalla Ministra nel corso della presentazione del Piano Straordinario 2020 per la Promozione del Made in Italy alla Farnesina lo scorso marzo: “Si tratta di un passo importante per la risoluzione di problematiche commerciali che ostacolano l’ulteriore penetrazione delle eccellenze agroalimentari italiane su alcuni dei mercati più importanti del mondo e un bell’esempio di collaborazione interistituzionale”.

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15.12.020

BRUXELLES, CONSIGLIO AGRIFISH _ETICHETTATURA NUTRIZIONALE

L’ITALIA VOTA NO AL DOCUMENTO DELLA PRESIDENZA

MIPAAF, BELLANOVA: “TESTO LACUNOSO E INSUFFICIENTE. L’ALIMENTAZIONE NON SI PUO’ BANALIZZARE. PER L’ITALIA ETICHETTA D’ORIGINE STRATEGICA PER TUTTI GLI ALIMENTI”

“No ad un testo di conclusioni del Consiglio che non riflette la nostra visione ed e' frutto di un approccio non neutrale”: così pochi minuti fa la Ministra Bellanova nel corso del dibattito in Consiglio Agricoltura e Pesca della UE in tema di etichettature nutrizionali e di origine.
“Se ci si dota di uno schema UE armonizzato, non si può permettere che sussistano schemi nazionali creati a partire da presupposti diversi”, ha sottolineato Bellanova commentando alcuni dei passaggi del testo non soddisfacenti per l'Italia. “La convivenza tra un nuovo schema UE armonizzato e gli schemi attuali non farà altro che creare maggior confusione e ostacoli al mercato interno”.
E ancora: “Il testo di conclusioni ipotizza uno schema immediatamente comprensibile, che non richieda conoscenze in materia nutrizionale. In questo campo”, ha proseguito la Ministra, “non esistono però soluzioni facili: quest’approccio va radicalmente rivisto se veramente abbiamo a cuore una informazione corretta a garanzia della salute dei consumatori e di stili di vita sani. Se i cittadini si sono allontanati dalle diete tradizionali per abbracciare stili di alimentazione meno salutari, non si risolve il problema indirizzando le loro scelte con semplicistiche classificazioni degli alimenti in buoni e cattivi. Li dobbiamo “conquistare”, spiegando in modo trasparente che cosa una singola porzione di prodotto apporta alle loro esigenze e prevedendo campagne educative che insistano su varietà, moderazione, giusta combinazione degli alimenti, frequenza raccomandata di consumo, modalità di cottura. Sono questi i segreti del successo delle diete tradizionali come quella Mediterranea. Che non si sostituiscono con un colore, tanto meno per colmare presunte disuguaglianze sociali: queste si colmano, al contrario, dotando chi ha meno mezzi di migliori strumenti di comprensione dei messaggi”.
Infine: “Mi sorprende la reticenza a richiamare, nel testo proposto dalla Commissione, l’articolo 35 del Regolamento 1169. Norma vigente, che solo l’Italia ha attuato con lo schema Nutrinform Battery, e che viene volutamente messa da parte, senza che vi siano prove della sua inefficacia, per un interesse che non è né dei consumatori né del mondo agricolo”.
Sono queste le ragioni per cui Bellanova ha espresso voto contrario, sostenuta da Grecia e Repubblica Ceca. I tre Paesi hanno anche chiesto di mettere a verbale una dichiarazione congiunta che ripropone i principi condivisi in vista di un futuro schema armonizzato europeo di etichettatura nutrizionale fronte pacco: volontarieta', carattere informativo e non prescrittivo, esclusione delle Dop e Ig.
“Il Consiglio di ottobre”, ha detto Bellanova nel corso dell’intervento, “si è già espresso sulla Strategia Farm to Fork e i due anni che ci separano dalle proposte legislative della Commissione offriranno altre occasioni per approfondire ulteriormente il dibattito tra Stati membri”.
Quanto all’etichettatura d’origine Bellanova ha rigettato una terminologia volta a indirizzare verso determinati obiettivi la valutazione di impatto.
“Non si è dimostrato alcun impatto negativo delle etichettature obbligatorie già esistenti”, ha sottolineato con forza la Ministra, “e dunque giudico tendenziosa l’attenzione al presunto impatto sul mercato comune dell’estensione dell’obbligo. Non condividiamo inoltre”, ha concluso Bellanova, “la priorità per prodotti come latte e carne. L’Italia chiede l’indicazione obbligatoria dell’origine di tutti i prodotti alimentari, a partire certamente da quelli per noi prioritari, come pasta, riso e derivati del pomodoro e ovviamente anche latte e carne”.
In assenza di consenso unanime, la Presidenza ha proceduto ad adottare il testo come conclusioni solo a suo nome. Conclusioni che pertanto rappresentano solo il punto di vista della Germania e non hanno valore di orientamento per la Commissione in vista delle future proposte legislative.

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15/12/2020, 20:08
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