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Corpo Forestale dello Stato 
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LE CELEBRAZIONI DI SAN GIOVANNI GUALBERTO, PATRONO DEI FORESTALI D'ITALIA

La cerimonia si è svolta nell'Abbazia di Vallombrosa alla presenza del Capo del Corpo forestale dello Stato Cesare Patrone. È stata quest'anno la Regione Marche ad offrire l'olio per l'accensione della lampada votiva del Santo


È stata celebrata, nella suggestiva cornice dell'Abbazia millenaria di Vallombrosa (FI), la festa di San Giovanni Gualberto, fondatore dell'Ordine Monastico Benedettino Vallombrosano e Patrono dei Forestali d'Italia.
Alla cerimonia hanno partecipato il Capo del Corpo forestale dello Stato, Cesare Patrone e il Sottosegretario alle Politiche agricole, alimentari e forestali Franco Braga e numerose autorità militari, civili e religiose.
Le celebrazioni hanno avuto inizio alle 11.00 con la Santa Messa, officiata dall'Abate Generale della Congregazione dei Vallombrosani Rev.mo Padre Don Giuseppe Casetta, durante la quale si è svolto il solenne rituale della donazione dell'olio, che alimenterà per un altro anno la lampada votiva nella Cappella del Santo.
A distanza di vent'anni è stata di nuovo la Regione Marche, organizzatrice dell'evento insieme al Corpo forestale dello Stato e alla Fondazione San Giovanni Gualberto, ad offrire l'olio per l'accensione della lampada votiva di San Giovanni Gualberto.
Hanno raggiunto Vallombrosa anche il Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca e moltissimi Forestali provenienti da ogni regione d'Italia.
Dopo la celebrazione liturgica è stato il momento della consegna da parte della Fondazione San Giovanni Gualberto delle borse di studio destinate ad orfani di Forestali ed elargite a sostegno di alcune famiglie di Forestali.
Le celebrazioni del Santo Patrono sono state l'occasione per presentare al pubblico il volume "Le Formazioni Vegetali Monumentali delle Marche", realizzato dal Comando Regionale per le Marche del Corpo forestale dello Stato, per incarico della Regione Marche.
La pubblicazione rappresenta una straordinaria opportunità per valorizzare e far conoscere a livello nazionale le bellezze paesaggistiche e ambientali delle Marche, attraverso la descrizione delle formazioni vegetali monumentali, censite dal Corpo forestale e immortalate con importanti fotografie nel testo, che ne narra la storia e ne pone in risalto le caratteristiche e la posizione geografica.
Il Presidente Gian Mario Spacca della Regione Marche e il Comandante Regionale del Corpo forestale dello Stato, Cinzia Gagliardi, hanno illustrato l'opera, che ben rappresenta un esempio dell'intensa attività che da sempre il Corpo forestale dello Stato porta avanti in collaborazione con la Regione Marche.

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ANIMALI: LIBERAZIONE DI UNA COPPIA DI CICOGNE NERE NEL PARCO REGIONALE DI BRACCIANO E MARTIGNANO

Gli esemplari erano stati sequestrati nel 2006 dal Corpo forestale dello Stato, che collabora al progetto di conservazione "Le cicogne nere nel Lazio", mirato al ripopolamento dell'area compresa nelle rotte migratorie dei volatili


Saranno liberate oggi all'interno del Parco Regionale di Bracciano, le due cicogne nere sequestrate dal Corpo forestale dello Stato durante un'operazione condotta nel 2006 e affidate al Bioparco di Roma. Gli animali erano stati sequestrati a Brindisi durante una perquisizione eseguita a carico di due trafficanti di origine straniera che avevano stabilito la loro base operativa in Puglia. Le indagini condotte dalla Sezione Investigativa del Servizio CITES Centrale di Roma, avevano portato al sequestro di un ingente quantitativo di animali prelevati dal loro habitat naturale, tra cui le due cicogne nere provenienti dalla Turchia.
A seguito dell'autorizzazione pervenuta dall'Autorità Giudiziaria competente, la Fondazione Bioparco di Roma e il Parco Regionale di Bracciano hanno promosso il progetto di conservazione denominato "Le cicogne nere nel Lazio", finalizzato al graduale rilascio in natura, in un'area protetta e controllata sulle sponde del Lago di Bracciano e vicina ai monti della Tolfa. Collaborano al progetto il Servizio CITES del Corpo forestale dello Stato, l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA), l'Università della Tuscia, il Centro Italiano Studi Ornitologici (CISO) e la Stazione Romana per l'Osservazione e la Protezione degli Uccelli (SROPU).
La Cicogna nera (Ciconia nigra), è protetta dalla Convenzione di Washington a tutela delle specie animali e vegetali minacciate d'estinzione.
La cerimonia di liberazione si svolge presso la tenuta di Polline, Lungolago di Polline 220, tra Anguillara e Trevignano Romano.

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INCENDI BOSCHIVI: ROGHI NEL PARCO DEL CILENTO, MASSICCIO INTERVENTO DELLA FORESTALE

Le fiamme hanno mandato in fumo circa 15 ettari di macchia mediterranea. Si presume la matrice dolosa e sono in corso indagini per risalire ai responsabili.

Due minacciosi roghi sono divampati nei giorni scorsi, unitamente ad altri focolai più piccoli, all'interno del Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano. Il Coordinamento Territoriale per l'Ambiente di Vallo della Lucania (SA) del Corpo forestale dello Stato è intervenuto in Sala Operativa AIB per coordinare le operazioni di spegnimento e ha avviato le indagini sulle cause degli incendi.
Le fiamme hanno preso il sopravvento in località Iacolata, nel comune di Postiglione (SA), dove oltre al personale del Comando Stazione di Petina (SA) per le operazioni a terra, è intervenuto con 17 lanci l'elicottero Erickson S64F "Toro Seduto" della Forestale.
L'altro rogo si è sviluppato nel comune di Omignano (SA). Ad intervenire sono stati i Forestali del Comando Stazione di Sessa Cilento (SA).
Complessivamente, tra i due roghi più importanti e i focolai più piccoli, sono andati in fumo circa 15 ettari di arbusti e macchia mediterranea. Alle operazioni di spegnimento hanno partecipato anche Vigili del Fuoco, volontari antincendio ed elicotteri regionali.
Dai primi accertamenti si ipotizza la matrice dolosa dei roghi e sono in pieno corso le indagini della Forestale per risalire ai responsabili.

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ANIMALI: LA FORESTALE SEQUESTRA "GREEN HILL"

Tre persone sono indagate per il reato di maltrattamento di animali. I cani non potranno lasciare la struttura. Alla cura e all'alimentazione dei beagle provvederanno il sindaco della cittadina lombarda e la locale ASL

Il Corpo forestale dello Stato ha eseguito il sequestro di "Green Hill" la nota azienda situata a Montichiari (Brescia) che alleva cani beagle per i laboratori di vivisezione. Alle operazioni di ispezione e sequestro della struttura, disposte dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Brescia, hanno partecipato circa 30 forestali appartenenti ai Comandi provinciali di Brescia, Bergamo e al Nucleo Investigativo per i Reati in danno agli Animali (NIRDA). Presente anche personale della Questura di Brescia. L'operazione ha portato al sequestro di cani di razza beagle, sia cuccioli che adulti, e dell'intera struttura costituita da quattro capannoni, uffici e relative pertinenze per un totale di circa 5 ettari. Le operazioni di sequestro si sono concluse in tarda notte. All'interno della struttura circa 2.500 beagle. I cuccioli di beagle non potranno comunque uscire dall'azienda. I rappresentanti della Green Hill sono stati nominati custodi giudiziari insieme al sindaco della cittadina lombarda e alla locale ASL. Essi avranno l'obbligo di cura e alimentazione degli animali. Tre persone sono indagate per il reato, in concorso tra loro, di maltrattamento di animali (art. 544 ter CP).

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21/07/2012, 9:50
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OPERAZIONE "SOS GREEN HILL": DA VENERDI' PROSSIMO AL VIA GLI AFFIDI TEMPORANEI DEI BEAGLES SEQUESTRATI DAL CORPO FORESTALE DELLO STATO

"Sarà una vera e propria Piazza della Libertà con le prime famiglie affidatarie"

Circa 2400 "beagle" in cerca di una casa e di una famiglia pronta a prendersi cura di loro. Sono i cani dell'allevamento di "Green Hill", la nota azienda di Montichiari (Brescia) sequestrata la scorsa settimana dal Corpo forestale dello Stato e che allevava cani "beagle" per i laboratori di vivisezione. Animali che sono stati allevati in condizioni non idonee e che ora sono in cerca di tanto amore e affetto: le richieste di affido si potranno inviare on-line compilando un apposito modulo sul sito di Legambiente, Lav e delle associazioni che hanno aderito all'operazione "Sos Green Hill". L'obiettivo è quello far star bene tutti i beagle (cuccioli, cani adulti, fattrici gravide) che fino a qualche giorno fa vivevano all'interno dell'allevamento di Montichiari, un vero lager dove gli animali erano destinati alla vivisezione. È quanto hanno annunciato Lav e Legambiente durante la conferenza stampa che si è svolta ieri mattina, mercoledì 25 luglio, a Roma presso il Parlamentino dell'Ispettorato Generale della Forestale. L'incontro è stato, infatti, l'occasione per presentare ufficialmente sia le modalità di affidamento temporaneo dei cani sequestrati sia i punti più importanti del contratto di affido provvissorio e le prime giornate di affidamento che si svolgeranno venerdì 27 e sabato 28 luglio presso il Comando provinciale di Brescia del Corpo Forestale dello Stato. Tra i presenti Giuseppe Persi, direttore della Divisione di Polizia Ambientale e Forestale, Cristina Avanzo, responsabile del Nucleo Investigativo per i Reati in Danno agli Animali (NIRDA), Gianluca Felicetti, presidente LAV, Antonino Morabito, responsabile Fauna Legambiente, il Direttore dell'Ufficio Legale della LAV Maurizio Santoloci, l'avvocato David Zanforlini, che per Legambiente sta seguendo la vicenda giudiziaria, i responsabili dei Comitati contro "Green Hill" che hanno condotto per anni la battaglia contro l'allevamento di Montichiari e i Presidenti delle associazioni animaliste della Federazione Italiana Diritti Animali e Ambiente aderenti all'operazione "SOS Green Hill". La procedura da seguire per inviare la propria richiesta di affidamento è semplice: le persone o le famiglie interessate devono compilare un modulo on line che si trova sull'home page del sito della Lav, di Legambiente o dalle altre associazioni di "Sos Green Hill" che sono: Apnec- Associazione Professionale Nazionale Educatori Cinofili, Avcpp - Associazione Volontari Canile Porta Portese, Comitato "Montichiari contro Green Hill", Coordinamento "Fermare Green Hill", Enpa, Lav, Leidaa, Legambiente, Lega Nazionale per la Difesa del Cane, Libertas, Occupy Green Hill, Oipa, Vita da Cani. Le candidature raccolte da quest'ultime saranno poi inoltrate a Legambiente e Lav, alle quali la Procura della Repubblica di Brescia ha affidato la custodia giudiziaria dei cani e che si occuperanno in un secondo momento della selezione delle persone idonee all'affido temporaneo dei cani. Le associazioni, come hanno già sottolineato più volte, ricordano che i beagle verranno dati in affido temporaneo secondo quanto disposto dalla Magistratura. I quattro zampe di Green Hill in cerca di una casa, di amore e tanto affetto sono davvero tanti: circa il 50% dei cani sequestrati sono cuccioli dai tre agli otto mesi, ci sono poi cani adulti (al massimo di tre anni) e fattrici, molte delle quali gravide. L'obiettivo di Lav e Legambiente è quello di trovare per ogni beagle, a seconda dell'età, del sesso e delle condizioni dell'animale, la famiglia o le persone più adatte a loro. Al momento viene chiesta anche la possibilità di affidare più cani alla stessa famiglia; inoltre per limitare al massimo lo stress del trasporto degli esemplari viene richiesta la residenza nel centro-nord o comunque di un'area geografica non troppo distante dall'allevamento bresciano. Ciò non esclude da parte dei residenti di altre parti d'Italia di inviare la propria candidatura. Infine per chi avesse a casa già altri animali, si ricorda che debbono essere vaccinati, sterilizzati e docili con gli altri cani. "Venerdì inaugureremo a Brescia una vera e propria Piazza della Libertà, frutto delle battaglie di Comitati e attivisti con le azioni di informazione e protesta di questi anni così come dell'ultima nostra azione legale - ha detto Gianluca Felicetti, presidente LAV - i beagle di Green Hill hanno diritto a vivere una vita che sia degna di essere vissuta, oggi possibile grazie a cittadini e famiglie". "L'operazione Sos Green Hill è una sfida sociale e culturale. Oltre a salvare migliaia di animali, questa vicenda apre una nuova riflessione su una ferita ancora aperta. - ha spiegato Antonino Morabito, responsabile Fauna di Legambiente - Il nostro auspicio è che i metodi per la ricerca medica e farmacologica superino i metodi obsoleti adottati fino ad ora". "Secondo quanto stabilito dalla Procura della Repubblica di Brescia, il Corpo forestale dello Stato si occuperà del supporto logistico e della consegna degli animali alle associazioni affidatarie. La Forestale provvederà, inoltre, ad effettuare dei controlli a campione presso i cittadini ai quali verranno affidati i cani, per verificare lo stato di benessere e le condizioni di custodia dei cuccioli" così ha commentato il Dr. Giuseppe Persi, Direttore della Divisione di Polizia Ambientale e Forestale del Corpo forestale dello Stato.

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26/07/2012, 14:58
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CITES: DENUNCIATO UN ALLEVATORE PER DETENZIONE ILLECITA DI PAPPAGALLI TUTELATI DALLA CONVENZIONE DI WASHINGTON

Sequestrati dalla Forestale i volatili presenti nella struttura

Denunciato dal personale del Servizio Cites del Corpo forestale dello Stato un allevatore per detenzione illecita di pappagalli, appartenenti a specie protette. L'uomo, originario del casertano, deteneva senza le dovute autorizzazioni alcune specie di pappagalli protetti dalla Convenzione di Washington, tra cui un Ara ararauna, psittacula eupatria, cacatua galerita, amazona aestiva e un amazona farinosa. La documentazione fornita agli agenti della Forestale per la detenzione dei volatili, presentava alcune anomalie, infatti, il numero dell'anello o microchip collegato agli animali non era corrispondente a quello riportato sulle carte sanitarie presentate. Il personale della Forestale ha, quindi, provveduto al sequestro degli esemplari presenti nell'allevamento, nonché ad elevare una sanzione amministrativa all'allevatore.

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26/07/2012, 15:04
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INCENDI BOSCHIVI: SEI PERSONE DENUNCIATE NEL VITERBESE, SCOPERTE DAI FORESTALI GRAZIE ALL'ATTIVITÀ INVESTIGATIVA

Dovranno tutte rispondere di incendio boschivo colposo

Sono sei le persone deferite all'Autorità Giudiziaria per incendio boschivo colposo individuate grazie all'attività investigativa svolta nel corso del 2012 dagli agenti del Corpo forestale dello Stato dei Comandi Stazione della provincia di Viterbo.
I denunciati sono stati identificati come presunti responsabili degli altrettanti casi di incendio boschivo verificatisi nel territorio viterbese a partire dallo scorso marzo, causati dalle operazioni di bruciatura di stoppie e del materiale risultante dalla lavorazione agricola.
Determinare il punto di innesco del fuoco e risalire ai soggetti responsabili dei reati è stato possibile grazie al lavoro congiunto del personale dei Comandi Stazione Forestale competenti e della pattuglia di Repertatori Antincendi Boschivi del Comando Provinciale di Viterbo, i quali hanno operato le indagini attraverso le tecniche investigative previste dal Metodo delle evidenze fisiche (MEF).
Il personale del Corpo forestale dello Stato di Viterbo nel corso dell'anno ha constatato un sensibile aumento rispetto all'anno precedente del numero degli incendi verificatisi. Motivo per il quale si è ritenuto opportuno intensificare i servizi relativi alla prevenzione e allo spegnimento, mediante attivazione di pattuglie impiegate come Direttore delle Operazioni di Spegnimento (DOS) e di pattuglie dedicate alla repertazione degli incendi stessi.
Il lavoro tecnico-investigativo dei Forestali della Provincia di Viterbo non si ferma. Sono attualmente in corso, infatti, ulteriori indagini. Rimangono da accertare cause e responsabilità degli incendi di origine dolosa verificatisi sul territorio della provincia laziale.

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03/08/2012, 15:25
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INCENDI BOSCHIVI: IMPERIA, ARRESTATO DALLA FORESTALE L'INCENDIARIO DELLA VALLE ARGENTINA

L'uomo è stato colto in flagrante mentre di notte appiccava il fuoco in uno dei punti più a rischio, lungo la scarpata ai margini della strada provinciale. Il rogo, che avrebbe potuto essere devastante, è stato soffocato sul nascere

Gli uomini del Corpo forestale dello Stato di Imperia hanno proceduto all'arresto di un uomo di 37 anni, originario di Badalucco, per il reato di incendio boschivo doloso. L'uomo è stato colto in flagranza di reato mentre appiccava il fuoco agli scoscesi versanti boscati della valle Argentina. Hanno partecipato all'operazione il Nucleo Investigativo del Corpo forestale dello Stato di Imperia, unitamente ai Comandi Stazione Forestali di Badalucco e Triora.
Una ricostruzione dei fatti: l'uomo in piena notte era sceso con la sua auto da Badalucco in direzione Arma di Taggia, lungo la Strada Provinciale 548 della Valle Argentina. Nei pressi della località "salita di San Giorgio" si era fermato e, una volta sceso dalla propria vettura, si era precipitato verso la scarpata a monte della strada. Per mezzo di un accendino con la fiamma molto alta aveva dato fuoco ai cespugli di erba secca, in modo da far propagare velocemente le fiamme sulle pendici della montagna. Ma nascosti tra la vegetazione c'erano i Forestali, appostati lungo la strada provinciale nei tratti ritenuti più a rischio. Alla vista dei Forestali l'uomo ha tentato la fuga ma è stato raggiunto e bloccato al termine di una colluttazione. L'intervento è stato così tempestivo da permettere l'immediato spegnimento del focolaio che avrebbe potuto mandare in fumo l'intera montagna. Il luogo scelto per l'innesco, l'ora, il tipo di vegetazione, la morfologia del terreno così impervia da rendere particolarmente difficile l'intervento delle squadre antincendio, sono tutti fattori che avrebbero potuto favorire lo sviluppo di un rogo disastroso. Durante la perquisizione dell'automobile dell'incendiario, gli agenti hanno rinvenuto anche un discreto quantitativo di droga. Il Pubblico Ministero di turno, ha disposto di trattenere l'uomo in attesa del processo per direttissima che si è svolto presso il Tribunale di Sanremo. Il responsabile ha patteggiato una pena di 17 mesi di carcere con la condizionale.
Si tratta del quinto tentativo di incendio avvenuto nella valle Argentina nel corrente mese di luglio. La sequenza degli inneschi, che indicava una forte determinazione nell'incendiare quel tratto della valle, unita alla pericolosità dei luoghi, aveva fatto subito scattare l'allarme ai massimi livelli per gli investigatori del Corpo forestale dello Stato di Imperia. Le indagini hanno ricostruito il modus operandi dell'incendiario e raccolto ed analizzato tutti gli elementi comuni a questa serie di episodi. Gli elementi raccolti hanno permesso di organizzare una serie di appostamenti mirati che hanno portato al buon esito dell'operazione. Si tratta dell'ennesimo successo investigativo del Corpo forestale dello Stato di Imperia nella lotta alla piaga degli incendi boschivi che affligge la provincia. Solo nell'estate scorsa, infatti, un'altra persona era stata denunciata per un incendio boschivo doloso appiccato, sempre nella valle Argentina, a poche centinaia di metri di distanza dal luogo dove è avvenuto l'ultimo episodio. Ancora nella scorsa estate altre due persone erano state denunciate dalla Forestale per incendio boschivo doloso a Sanremo, mentre un pastore di Cava Littardi, era stato arrestato dai Forestali e condannato per una serie di roghi dolosi nella zona tra Cipressa e Pietrabruna.

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INCENDI BOSCHIVI: DENUNCIATO IL PRESUNTO RESPONSABILE DELLE FIAMME DIVAMPATE NEL PERUGINO

Individuato dai Forestali grazie all'attività investigativa, l'uomo è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria. A partire dal 2 agosto 2012 la Regione Umbria ha decretato il "Periodo di grave pericolosità per gli incendi boschivi"

È stato individuato e denunciato alla Procura della Repubblica di Perugia per incendio boschivo colposo il presunto responsabile del vasto incendio divampato nei giorni scorsi nella località del comune di Perugia "Fratticiola Selvatica".
Gli agenti del Comando Stazione di Perugia, grazie all'attività investigativa, sono riusciti a risalire all'uomo che avrebbe causato la distruzione di oltre 31 ettari, tra superficie boscata e terreni seminativi e coltivi. Accese per svolgere operazioni di ripulitura del terreno adiacente all'abitazione del presunto responsabile, le fiamme si sono velocemente propagate al bosco limitrofo sia per disattenzione che per le condizioni proibitive dovute alle alte temperature, al forte vento e alla presenza di vegetazione seccaginosa.
Per spegnere l'incendio è stato necessario l'intervento congiunto dei Forestali, dei Vigili del Fuoco e del personale della Comunità Montana. In totale sono state impiegate 30 unità, le quali hanno operato con 6 moduli AIB (mezzi antincendio atti allo spegnimento da terra) e 7 autobotti. Si è reso necessario, inoltre, anche l'impiego dell'elicottero NH500 del Corpo forestale dello Stato, di base a Foligno, in forza della convenzione con la Regione Umbria.
Considerate le eccezionali temperature elevate e la secchezza della vegetazione, gli indici di rischio per l'innesco e la propagazione delle fiamme hanno raggiunto i valori massimi, pertanto, la Regione Umbria ha disposto l'apertura del "Periodo di grave pericolosità per gli incendi boschivi" a partire dal 2 agosto 2012. Tutte le forze composte da Forestale, Vigili del Fuoco, Comunità Montane e associazioni di volontariato impegnate nell'attività di lotta agli incendi, come previsto dal Piano regionale antincendio boschivo (AIB), sono state poste in stato di massima allerta operativa. Inoltre, in seguito alla dichiarazione dello stato di grave pericolosità le sanzioni per il reato di incendio boschivo, colposo o doloso, saranno inasprite.

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SPORT:OLIMPIADI DI LONDRA 2012, DANIELE MOLMENTI CONQUISTA LA MEDAGLIA D'ORO NEL K1 GRAZIE DANIELE!

Il campione europeo 2012 ha vinto la finale che si è disputata nelle acque del Lee Valley White Water Center col tempo di 93"43 davanti al ceco Vavrinec Hradilek. Bronzo per il tedesco Hannes Aigner.

Dopo 20 anni dall'oro olimpico di Barcellona arriva l'oro di Daniele Molmenti nel kayak slalom a Lee Valley . Quattro anni di duro lavoro con il Tecnico Forestale il vincitore di Barcellona 1992 Pierpaolo Ferrazzi. E' la federazione che ha messo insieme due campioni, uno passato e uno presente, assecondando in ogni modo le necessità del forestale di Pordenone di stanza al Gruppo Sportivo Forestale di Carpanè - S.Nazario, diretto da Robert Pontarollo. Sacrifici, rinunce, trasferte estenuanti, e tanto sudore per arrivare più in alto di tutti. Nei giorni di riposo ama andare nelle cime delle montagne , non troppo impegnative, per ricaricare la mente e poi via ancora , canoa, palestra e pagaiaergometro, e analisi video con Ferrazzi per smussare anche le più piccole sbavature. Non scontata, arriva ad aprile la qualificazione olimpica, lui che si era guadagnato il posto barca l'anno prima al mondiale di Bratislava 4° classificato , che era anche qualificazione olimpica. Vince a metà maggio ad Augsburg il campionato europeo e questo gli dà la carica giusta per la programmazione del lavoro sempre insieme al Tecnico Ferrazzi. Con gli occhi puntati solo su Londra , affronta la coppa del mondo carico di lavoro e non ottiene i risultati del suo livello. Tra un impegno e l'altro meticolosi raduni al White Water Center di Lee Valley con la squadra azzurra. Daniele e Pierpaolo insieme di giorno al canale, la sera a visualizzare i video per scambiarsi idee e considerazioni. Pierpaolo deve preoccuparsi anche di spianare il più piccolo ostacolo che potrebbe mettere a disagio il campione di Pordenone. Il 15 luglio ultimo e decisivo raduno a Londra. Ultime prove, ultime combinazioni. Ormai dopo oltre 40 giorni di prove , di paletti, di pagaiate, ogni più piccola onda è stata memorizzata dal poderoso atleta biancoverde. Il 29 luglio, giorno di qualifiche , dopo la prima manche un po' sotto tono stupisce nella seconda ottenendo il secondo miglior tempo, ma con una penalità che lo colloca al 9° posto. Si rifà in semifinale terzo classificato a pochi centesimi dal vincitore lo spauracchio di tutti lo sloveno Kauzer. Ma Daniele non si intimorisce e sostenuto anche dallo psicologo federale si presenta al cancelletto di partenza molto più rilassato del turno precedente. In testa il ceco Hradilec con un tempo ben più basso della semifinale e a poca distanza il tedesco Aigner. Sembrava già che i primi due gradini del podio fossero assegnati. Parte Molmenti e al primo intertempo paga 25 centesimi dal ceco, comincia a spingere e già al secondo crono azzera il distacco e mette quasi un secondo al leader. All'arrivo distacca Hradilek di 1,35 centesimi e 1,49 su Aigner. Niente da fare per il campione del mondo in carica Kauzer che tocca la terza porta e nel tentativo di recuperare commette altre due penalità che lo allontanano al 6° posto.

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03/08/2012, 15:28
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