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CCPB - Certificazione Biologica 
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In occasione del Sana 2018, il salone internazionale del biologico in programma dal 7 al 10 settembre a Bologna, CCPB organizza tre convegni per discutere delle opportunità del settore del biologico, più che mai in crescita in questi anni. Insieme ad aziende, esperti e professionisti del settore CCPB affronterà i temi legati alla sostenibilità ambientale e all’importanza dei controlli declinati in campo alimentare e non.

I numeri del biologico
Nell’ultimo anno i consumi del biologico sono aumentati del 10,5%: sempre più italiani fanno una abituale spesa di prodotti bio. Allo stesso tempo, aumentano le aziende certificate e le superfici coltivate con i metodi dell’agricoltura biologica. In questo scenario, CCPB, organismo di controllo e certificazione, propone una serie di convegni che affronteranno diversi temi, dal biologico come cibo del futuro alle nuove tecniche agricole sostenibili, fino ad arrivare alla cosmesi biologica e naturale.

Proprio l’Osservatorio SANA ci dice come circa il 90% delle famiglie italiane acquista biologico almeno una volta all’anno, e oltre il 25% tutte le settimane. Il mercato interno si attesta sui 3,5 miliardi di euro di fatturato, mentre l’export di prodotti biologici italiani arriva a 2 miliardi di euro. Oltre ai consumi crescono anche le aziende, che sono ormai 80.000, e le superfici coltivate: nel 2017 è stata superata la soglia dei 2 milioni di ettari e il 14,5% della superfice agricola italiana è bio.

La certificazione del bio
Ormai il biologico è uno dei punti di forza dell’agroalimentare italiano, perciò la certificazione è un servizio di fondamentale importanza – dichiara Fabrizio Piva, amministratore delegato di CCPB –. Il biologico, infatti, basa la sua forza non solo sulla qualità e salubrità degli alimenti, ma soprattutto sulla credibilità di prodotti garantiti. Chi certifica deve allora avere un livello di alta professionalità, competenza e autorevolezza per trasmettere questi valori al mercato e ai consumatori.

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29/08/2018, 7:42
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SANA 2018 convegno agricoltura sostenibile

Il suolo in agricoltura biologica: biodiversità, fertilità, carbon sink
Per la 30esima edizione di SANA CCPB propone il convegno Il suolo in agricoltura biologica: biodiversità, fertilità, carbon sink. Venerdì 7 settembre ore 14.30, Sala Allegretto blocco C.

Tutto parte dal suolo

Ancora una volta le strategie per il futuro dell’agricoltura sostenibile non possono che partire dal suolo. Come renderlo più ricco, più vario, più fertile e meno soggetto all’inquinamento umano è la sfida dei prossimi decenni. Vogliamo affrontare l’argomento con chi se ne sta già occupando tra aziende, ricerca, settore pubblico e certificazione. Oltre il già affermato e certificato biologico, altre pratiche e tecniche agronomiche sono in questo ambito ancora in fase di sperimentazione, seppure di eccellenza. Prima o poi tutto dovrà tradursi in protocolli, standard riconoscibili e utilizzabili come strumenti di miglioramento delle produzioni, nonché di comunicazione e marketing, apprezzabili sia dal mercato che dai consumatori.


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29/08/2018, 7:44
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Si chiude positivamente l’edizione di Sana 2018, il salone internazionale del biologico che si è svolto dal 7 al 10 settembre a Bologna: crescono sia il mercato interno e l’export di prodotti biologici italiani all’estero, sia la produzione agricola. Con stand, convegni e incontri con aziende, organizzazioni, istituzioni e professionisti del settore, CCPB ha partecipato portando avanti i temi legati alla certificazione e alla sostenibilità ambientale in campo alimentare e non.

“La crescita del biologico italiano è un fenomeno solido e di lunga prospettiva. Se i marchi storici del biologico sono ormai noti e apprezzati dal grande pubblico, anche i grandi gruppi dell’agroalimentare italiano hanno adesso le proprie linee bio. Infatti i prodotti sono largamente disponibili, per assortimento e qualità, sia nella grande distribuzione che nel canale specializzato”. Così Fabrizio Piva, amministratore delegato di CCPB, ha commentato l’edizione di SANA 2018, Salone internazionale del biologico e del benessere, tenutosi a Bologna dal 7 al 10 settembre.

Durante il Sana, CCPB ha organizzato una serie di incontri con esperti e professionisti del settore in cui sono stati affrontati diversi temi: la rilevanza della certificazione, l’importanza della sostenibilità ambientale in campo alimentare, la cosmesi biologica e naturale.

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10/09/2018, 15:47
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Il biologico è decisivo per la crescita dei prodotti con marchio del distributore, e CCPB è l’organismo di certificazione di riferimento per la GDO italiana. Appuntamento a MARCA 2019 (16-17 gennaio), il Salone internazionale sui prodotti a Marca del Distributore, organizzato da Bologna Fiere.

Da anni il biologico contribuisce alla crescita dei prodotti della Marca Della Distribuzione Organizzata (MDD), e CCPB, come organismo di certificazione, è parte attiva nello sviluppo di questa tendenza.

“CCPB è l’organismo di riferimento per le principali insegne della GDO che presentano prodotti biologici a proprio marchio” commenta Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB. “I grandi gruppi della scelgono CCPB per una certificazione garante dei consumatori e per rendere più efficiente e virtuoso il processo produttivo”. Il trend positivo vede un aumento delle vendite della MDD nel corso della prima parte del 2018 del 2% su base annua, arrivando a una quota di mercato del 19%.

I dati che saranno presentati durante MARCA 2019 (16-17 gennaio), il Salone internazionale dedicato ai prodotti a Marca del Distributore, organizzato da Bologna Fiere, mostrano anche le motivazioni sulle quali oggi il consumatore basa le sue scelte: qualità del prodotto, sostenibilità, salubrità, sicurezza e attenzione agli sprechi. Pilastri che il biologico certificato rispetta in pieno.

Per questa edizione CCPB sarà presente nel padiglione 29, stand D40/E41. MARCA è l’appuntamento di riferimento per le Insegne, i produttori e i distributori italiani. Nei due giorni di apertura si terranno workshop e convegni sui temi di maggiore attualità del settore.

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10/01/2019, 21:01
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La crescita del biologico italiano è forte sia nel mercato interno che nell’export. Per evidenziare il valore e le garanzie offerte dalla certificazione, CCPB, ente di certificazione specializzato nell’agricoltura biologica e sostenibile, partecipa a Biofach, la fiera internazionale del biologico, dal 13 al 16 febbraio a Norimberga.

Il valore della certificazione
“La crescita del biologico – spiega Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB – va di pari passo con le richieste dei consumatori e del mercato di garanzie, competenze e professionalità. Per questo la nuova immagine di CCPB punta a mettere in evidenza il valore della certificazione”. Facendo un bilancio di quasi 30 anni dal primo regolamento europeo sul biologico, la certificazione, continua Piva, “da un lato costituisce uno strumento di marketing strategico per le aziende, dall’altro le aiuta a migliorare il proprio modus operandi introducendo nella propria cultura il lessico della qualità”.

Biofach e il biologico italiano
Biofach è la migliore occasione per presentarsi alla platea del biologico internazionale. CCPB sarà presente con un doppio stand: area food (pad. 4-511) e area Vivaness cosmesi (pad.7A-551), testimoniando così l’impegno con cui CCPB si dedica a questo settore.
Il biologico italiano, stando agli ultimi dati pubblicati da Nomisma, continua la crescita costante registrata negli ultimi anni. Se il mercato interno si attesta sui 1,6 miliardi di euro di fatturato durante il 2018, la quota di spesa bio sul totale arriva al 3,5%, mentre l’export genera un volume di affari di 2 miliardi di euro l’anno.

La dimensione internazionale del bio
La certificazione è dunque il primo passo verso la costruzione di un solido rapporto di fiducia con i consumatori e di una leale concorrenza nel mercato. Lo sanno bene le aziende certificate da CCPB, che proprio grazie a questi parametri esportano in tutto il mondo. La Commissione europea ha riconosciuto CCPB come organismo di certificazione equivalente in 39 paesi del mondo. In più l’ente di controllo è il primo organismo in Italia ad aver ottenuto il riconoscimento per operare in conformità alle legislazioni nazionali di Stati Uniti, Giappone e Canada. CCPB è inoltre capogruppo di 5 società presenti nel Mediterraneo: Egitto, Tunisia, Turchia, Libano e Marocco

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05/02/2019, 20:24
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Il 2017 è stato un altro anno da record per il biologico mondiale che cresce per fatturato, numero di aziende e superfici coltivate. Lo dicono i numeri presentati dall’Istituto svizzero FIBL e da IFOAM (International Federation of Organic Agriculture Movements), in occasione di Biofach, la fiera internazionale del bio in corso a Norimberga fino al 16 febbraio.

Nel rapporto The World of organic agriculture, basato su dati 2017, si rilevano oltre 92 miliardi di euro di fatturato complessivo, 2,9 milioni di produttori e 69,8 milioni di ettari coltivati con i metodi dell’agricoltura biologica. Buono anche l’andamento della cosmesi naturale e biologica, secondo IRi, il volume d’affari mondiale ha raggiunto 15 miliardi di euro nel 2017.

“Il biologico è un fenomeno mondiale che non conosce pause – commenta Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB –. La crescita tocca i mercati europei e statunitense, così come paesi più piccoli, ovunque il bio è un modello di agroalimentare sostenibile”.

Altra conferma è il ruolo da protagonista giocato dall’Italia che vanta ottimi risultati in su tutti gli ambiti: dalla produzione e le superfici coltivate fino ai consumi. Soprattutto due dati colpiscono l’attenzione: l’Italia è il paese europeo con il maggior numero, 18.000, di trasformatori ed è seconda solo agli Stati Uniti come valore dell’export di prodotti biologici, che nel 2017 ha sfiorato i 2 miliardi di euro. “Sono due aspetti legati tra loro – continua Piva – e che mostrano come la capacità produttiva dell’Italia sia ai vertici del bio internazionale”.

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14/02/2019, 16:15
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Gentili colleghi,
CCPB partecipa a Cosmoprof Worldwide, la fiera internazionale della cosmesi, a Bologna dal 14 al 17 marzo, che quest’anno punta su sostenibilità, attenzione per gli ingredienti e green philosophy, in piena coerenza con l’attività di certificazione per cosmetici biologici e naturali.
“Il rigore e l’affidabilità della certificazione costituiscono la migliore garanzia per un settore che vuole puntare su sostenibilità, attenzione per gli ingredienti e green philosophy”. Così Fabrizio Piva, amministratore delegato di CCPB, commenta la partecipazione dell’ente certificatore a Cosmoprof Worldwide, dal 14 al 17 marzo alla Fiera di Bologna. CCPB sarà presente con uno stand istituzionale nel padiglione 21 – M2.
Nell’ultimo anno si è consolidato il trend recente che ha visto il volume d’affari mondiale della cosmesi naturale e biologica raggiungere i 15 miliardi di euro nel 2017 (dati Iri), di cui circa 1,1 miliardi in Italia.

In occasione di Cosmoprof, CCPB presenterà i suoi servizi di certificazione della cosmesi biologica e naturale, tra i quali l’attestazione ai sensi della Linea Guida ISO 16128, che attraverso una serie di indici calcola la naturalità e biologicità dei cosmetici e dei loro ingredienti. Un servizio aggiuntivo rispetto alla certificazione dei cosmetici biologici e naturali che CCPB offre in conformità alle norme NTCB, NTCN e NATRUE, principale standard per la certificazione di cosmetici a livello mondiale, molto usato dalle aziende italiane che vogliono proporre garanzie riconosciute anche nei principali mercati internazionali. Un cosmetico biologico o naturale certificato assicura non solo l’origine naturale o biologica degli ingredienti, ma anche l’assenza di OGM e derivati petrolchimici, grazie a una serie di controlli rigorosi della documentazione aziendale e presso le officine di produzione da parte di tecnici e ispettori.

Insieme alla cosmesi, CCPB offre servizi di certificazione anche per la detergenza, e la cura della casa e i profumatori d’ambiente. Settori emergenti, in risposta alla crescente richiesta del mercato e dei consumatori di prodotti che alle componenti di sintesi chimica e alle sostanze derivate dal petrolio sostituiscono e preferiscono ingredienti di origine naturale o provenienti da agricoltura biologica.

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07/03/2019, 16:13
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Per essere davvero sostenibile il settore vitivinicolo deve pensare a tutto l’ecosistema in cui le produzioni sono inserite: ambiente, società ed economia. La certificazione è lo strumento ideale per raggiungere questi obiettivi: CCPB, organismo di certificazione e controllo, partecipa all’edizione 2019 del Vinitaly, la più grande manifestazione internazionale sul vino che si terrà a Verona dal 7 al 10 aprile, con uno stand (Padiglione 8, posizione F5) e un convegno su biologico e sostenibilità in viticoltura dal titolo “Economia circolare, sostenibilità e certificazione”. Lunedì 8 aprile alle ore 10.30 nella Sala Mozart – PalaExpo, agronomi ed economisti spiegheranno come la certificazione, biologica e legata alla sostenibilità, possa rendere virtuosa ed efficiente la produzione vitivinicola.
“Quest’anno a Vinitaly vogliamo parlare di economia circolare” dice Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB: “un’azienda agricola deve e può essere integrata con il suo territorio e l’ambiente, le persone che ci vivono e la società; tecniche e modalità agronomiche sono allora importanti come l’energia, i rifiuti, la logistica. La certificazione come sempre offre un grande aiuto nel tradurre in pratica valori complessi, azioni virtuose, misurabili e comunicabili.”


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Export e internazionalizzazione sono i due principali fili conduttori di Cibus Connect, il salone dedicato allo sviluppo internazionale del Made in Italy alimentare, a Parma dal 10 all’11 aprile.

CCPB, presente con uno stand al padiglione 5 M16-N22, certifica prodotti biologici ed eco-sostenibili in tutto il mondo grazie a una serie di autorizzazioni pubbliche concesse dall’Unione Europea e da ministeri dell’Agricoltura di numerosi Paesi, riconoscimenti internazionali come quelli di IFOAM/IOAS, o accordi di partnership con organismi di certificazione internazionali.Con circa 2 miliardi di euro di fatturato, l’Italia è il secondo Paese esportatore al mondo di prodotti biologici: CCBP controlla che siano presenti i requisiti stabiliti da regolamenti, accordi internazionali e leggi nazionali, perché i prodotti italiani biologici possano essere esportati e commercializzati ovunque.
“Grazie alle garanzie offerte dalla certificazione, il biologico italiano ha successo in tutto il mondo – commenta Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB -. L’ente di certificazione e controllo specializzato nel bio e nella sostenibilità in campo agroalimentare partecipa a Cibus Connect proponendo i propri servizi. Il biologico – continua Piva – offre importanti opportunità alle aziende italiane perché apre a mercati dove la qualità e l’affidabilità sono ricercate e premiate: investire nell’attenzione per l’ambiente e per la salute non solo è ormai un dovere imprescindibile, ma è anche una scelta di sicuro successo”.

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04/04/2019, 22:24
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La certificazione è un valore per il settore produttivo perché porta qualità: riesce a tradurre in pratica concreta la sostenibilità. Questo è stato il tema centrale del convegno “Economia circolare, sostenibilità e certificazione” organizzato a Vinitaly, la più grande manifestazione internazionale sul vino a Verona fino al 10 aprile.

I due organismi di certificazione hanno presentano insieme una serie di servizi di certificazione che offrono alle aziende e al mercato metodologie garantite e affidabili di calcolo e di valutazione della sostenibilità. “Le certificazioni della sostenibilità non hanno la pretesa di risolvere tutti i problemi, ma indicano una strada misurabile e comunicabile” – ha spiegato Armando Romaniello: Marketing, Industry Management & Product Certification Director CERTIQUALITY. Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB ha aggiunto anche che “il biologico è uno strumento per un modello di crescita sostenibile”. Marco Tonni della Rete Vini Sostenibili ha sottolineato come “per le aziende il primo passo è formare professionalità specializzate nella certificazione e nella sostenibilità”, il che richiede impegno e tempo, ma porta sempre risultati. Fabio Iraldo, della Scuola Sant’Anna di Pisa, ha illustrato “possibili strategie di circolarità per la filiera del vino, proveniente da filiere e settori diversi”.

Tra i servizi di certificazione presentati Lucia Seviroli ha presentato VIVA disciplinare del Ministero dell’Ambiente sulla sostenibilità in viticoltura, che attraverso una serie di indicatori, divisi nella aree Aria, Acqua, Territorio e Vigneto misura l’impronta ambientale del processo produttivo, consentendo l’elaborazione di strategie di miglioramento. Giuseppe Maio e Davide Pierleoni di CCPB hanno illustrato la certificazione biologica dedicata alla viticoltura, e una serie di servizi di valutazione e di certificazione delle performances ambientali (basati su approccio LCA, come Carbon e Water Footprint), di processo e prodotto nelle filiere agroalimentari e agroenergetiche e di rafforzamento della biodiversità in un agro-ecosistema (Biodiversity Alliance). Strumenti che permettono alle aziende di migliorare le proprie prestazioni ambientali e di posizionarsi in una fascia di mercato che garantisce attenzione per la sostenibilità, caratteristica sempre più apprezzata e ricercata da partner commerciali e consumatori, anche nel settore del vino.

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09/04/2019, 21:14
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