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VINIFERA 2019 
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VINO E NON SOLO A VINIFERA 2019:
DEGUSTAZIONI ALLA CIECA E GASTRONOMIA ARTIGIANALE

Vinifera catturerà i visitatori con proposte enogastronomiche fresche, genuine e accattivanti. Sabato 23 e domenica 24 marzo 2019 l’appuntamento con il Salone dei vini artigianali dell’Arco Alpino

L’appuntamento con oltre 70 vignaioli e altre eccellenze del gusto dell’Arco Alpino è a Vinifera, in Fiera a Trento il 23 e il 24 marzo 2019. Con l’arrivo della primavera si potranno esplorare sapori autentici, stringere mani artigiane e affidarsi a cuori appassionati del mondo del vino e non solo. 73 in totale i produttori di vino di cui 22 dal Trentino, 13 dall'Alto-Adige, 11 dal Veneto, 8 dalla Lombardia, 6 dal Friuli, 5 dal Piemonte, 2 dalla Slovenia, 2 dalla Liguria, 1 dall’Austria, 1 dalla Francia e 1 dalla Valle d'Aosta.
Per l’intera durata della manifestazione, l’associazione culturale Il Viticcio di Modena sarà presente con il progetto IndoVino? con cui sfiderà il pubblico in piccole e divertenti degustazioni alla cieca. Chi vorrà, potrà mettersi alla prova e indagare un vino utilizzando i sensi del gusto e dell’olfatto, per un approccio libero e autentico, privo dei condizionamenti derivanti dal riconoscimento del colore, dell'etichetta, del produttore e dell'annata, lasciando che il vino dalla terra parli direttamente al cuore.
Buon vino e buon cibo devono andare di pari passo. Per questo gli organizzatori di Vinifera hanno scelto di affidare la proposta gastronomica del Salone a piccoli-grandi produttori locali. Si tratta di realtà radicate nel territorio in virtù di tradizioni intrecciate a esigenze contemporanee, gusti autentici, filiere corte e identità consapevoli.
Tra gli stand il pubblico avrà modo di scoprire, assaporare e acquistare succhi e conserve di frutta e verdura, miele, formaggi ed altri fermentati, noci, peperoncino, cereali a filiera corta, olio di oliva locale, trasformati, tisane e prodotti erboristici.
Diversi i ristoproduttori che sazieranno i palati tra un calice e l’altro. Il laboratorio culinario Al Silenzio di Rovereto proporrà il celebre Trentinsushi, originale combinazione di sapori e forme dal Giappone al Trentino, oltre a una personale interpretazione di osteria, un luogo tranquillo e condiviso per pranzare o bere un bicchiere di vino accompagnato da qualche cicchetto. L’agriturismo AGRIchiosco agli Ulivi di Trento porterà la tipica cucina del Maso Trentino dal sapore famigliare, rurale con prodotti locali e bio di Maso Malfer. Una cucina "schietta ed imperfetta" a base di farrotto, verdure e fiori di stagione, formaggio di capra e salumi. Taglieri e panini si potranno trovare allo stand di AnegheTaneghe di Trento, allevamento e carne di alta qualità che rispondono a principi di semplicità, attenzione al benessere degli animali, amore per la montagna e difesa della natura. Gelatomania di Rovereto, sospesa tra l’amore per l’arte del gelato e la ricerca di spazi di espressione, sarà presente con una selezione di gusti creati appositamente per Vinifera 2019.
Tutti da scoprire saranno, inoltre, gli stand dei produttori di birra artigianale Klanbarrique e Maso Alto, del sidro Floribunda e dell’idromiele L’Esuberante - la più antica bevanda alcolica prodotta dall’uomo secondo l’interpretazione di Mieli Thun.
Oltre al percorso di libera degustazione, nel corso della due giorni i visitatori potranno prendere parte a degustazioni guidate che spaziano dai rifermentati alpini alla degustazione geosensoriale, per arrivare fino ai cibi fermentati, le prospettive dei giovani vignaioli, i vitigni resistenti e gli abbinamenti tra vino e formaggi. Le modalità di partecipazione a questi eventi speciali sono segnalati sul sito di ViniferaForum.

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VINIFERA in breve:
Quando: sabato 23 e domenica 24 marzo 2019
Dove: Trento Fiere - Via di Briamasco, 2 Trento
Orario di apertura al pubblico: dalle 11.00 alle 19.00
Ingresso: € 15.00
Info e programma degustazioni: www.viniferaforum.it
In allegato la lista dei produttori di vino e cibo.

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QUELLO DEL VINO NON È UN PAESE (SOLO) PER VECCHI
Grande successo per l’evento organizzato alla Fiera di Trento dall’associazione Centrifuga il 23 e 24 marzo. Alta qualità dei prodotti e della proposta

La seconda edizione di Vinifera, il Salone dei vini artigianali dell’arco alpino, che si è svolta a Trento Fiere lo scorso fine settimana, chiude i battenti con 2000 ingressi in due giorni e la consapevolezza di aver proposto un evento unico nel suo genere.
Le ragioni sono varie: l’indiscussa qualità dei vini; l’eterogeneità dei prodotti proposti (anche di nicchia come l'idromiele Thun o il Trentinsushi); l'area geografica coinvolta, l'Arco Alpino, che raramente viene considerata in maniera organica dal punto di vista vitivinicolo; per la giovane età e l’entusiasmo degli organizzatori.
“Abbiamo cercato di portare una visione nuova e fresca di Rassegna e Salone, dove il fil rouge è la volontà di fare squadra tra le realtà del territorio, andando al di fuori dei soliti schemi. – afferma Elena Grolli dell’associazione Centrifuga, organizzatrice dell’evento – Ci siamo proposti di reinterpretare il classico Salone del Vino investendo non solo nella qualità dei vini, ma anche nella qualità di contenuti: tanti, per tutti i gusti, veramente informativi”.
Un investimento ripagato dall'affluenza di pubblico, cresciuta del 30% rispetto la prima edizione, sia al Salone che a tutte le conferenze. Sabato Gianpaolo Giacobbo ha condotto un’interessante degustazione sui rifermentati alpini, mentre Matteo Gallello, responsabile dell’area didattica di Porthos, ha guidato i presenti nella degustazione geosensoriale secondo il metodo proposto dal professore Jacky Rigaux nel libro Il Vino Capolto. Il messaggio di fondo, perfettamente in linea con la filosofia di Vinifera, è che solamente una profonda conoscenza della geografia di origine (terroir) permette la comprensione piena di un vino e il risveglio di sensazioni tattili e retro olfattive. Il convegno Potenzialità e limiti dei vitigni resistenti si è focalizzato sullo stato dell’arte di questo settore, lasciando ai partecipanti un messaggio orientato al futuro: la scienza dona alla vite la qualità della resistenza, chi coltiva ne usufruisce ma vanno sempre tenuti a mente i limiti relativi alla sostenibilità, anche nello sciegliere dove collocare i vigneti. La giornata si è conclusa con il laboratorio dedicato alle fermentazioni alpine condotto da Alessia Morabito e Vea Carpi, definito il metodo di conservazione più antico, ecologico e salutare.
La domenica è iniziata con una degustazione incentrata sui formaggi d'alpeggio, prodotti secondo una tradizione antica che accomuna tutti i territori attraverso l'intero Arco Alpino. Si è voluto poi dare spazio alle nuove leve di vignaioli del Trentino Alto Adige, con uno sguardo sul futuro del sistema vitivinicolo della regione grazie al dibattito organizzato in collaborazione con i Vignaioli Indipendenti del Trentino e i Freie Weinbauern Südtirol. Dal confronto è emersa l’importanza di crescere numericamente e la necessità di creare connessioni con il comparto turistico e con le istituzioni. Ai Dolomitici – il gruppo nato per valorizzare l’originalità e la diversità della viticoltura trentina – il compito di presentare il Perciso: cinque annate in degustazione e la storia di un vitigno storico, il lambrusco a foglia frastagliata.
La giornata si è conclusa con la consegna del premio La Picca d’oro di Vinifera, assegnato dai visitatori al miglior vignaiolo della manifestazione, a Vitale Girardi di Malga Ribelle (Farra di Soligo - Treviso), che ha conquistato i partecipanti con il suo Prosecco Docg sui lieviti.

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27/03/2019, 17:30
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