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Festivalmeteorologia - 16/18 novembre Rovereto (TN) 
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La domanda di conoscenza sul meteo e sul clima è decisamente in forte aumento e i canali e gli strumenti per comunicare si moltiplicano e si rinnovano continuamente. La meteorologia si deve adeguare, trovare formati e linguaggi che raggiungano gli utenti in modo sempre più efficace. Per fare questo, occorre studiare, documentarsi, capire. Dal 16 al 18 novembre 2023 ritorna a Rovereto (TN) il Festivalmeteorologia, l'evento italiano più importante dedicato alla scienza del tempo e del clima. «Tempo al tempo» è il titolo di questa nona edizione che, durante gli incontri, le conferenze, i dibattiti, gli aperitivi scientifici, i laboratori didattici e gli eventi speciali promossi nei tre giorni di Festival, affronterà i temi della Comunicazione, della Formazione e della Professione in meteorologia.

Il programma completo è consultabile online su www.festivalmeteorologia.it

ROVERETO (TN), 10 novembre 2023 – Con un clima che cambia e il frequente verificarsi di eventi legati al meteo emerge la necessità di disporre di previsioni sempre più accurate e precise. I cittadini, gli operatori economici, le nuove generazioni chiedono di sapere quanto e come ancora cambierà il clima, quali impatti avrà, mentre i decisori politici nazionali e internazionali si interrogano sulle azioni e le strategie più adeguate da attuare per limitare e affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici. Ecco che allora nello studio della meteorologia diventa fondamentale poter contare su professionisti altamente formati che, oltre a saper osservare i fenomeni atmosferici e prevederne l’impatto, siano in grado di comunicare nel modo più opportuno la realtà che sta cambiando, senza allarmismi ma anche senza sottovalutare la portata degli eventi.

È questo il focus dell’edizione 2023, la nona, del Festivalmeteorologia, che animerà la città di Rovereto, in provincia di Trento, dal 16 al 18 novembre 2023. L’appuntamento, promosso dall’Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia (AISAM), dall’Università degli Studi di Trento, dal Comune di Rovereto e dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto, pone quest’anno l’attenzione su tre dimensioni essenziali in meteorologia: la Comunicazione, la Formazione e la Professione. Con un claim «Tempo al tempo» che non significa attendere che gli eventi si sviluppino secondo il tempo che è loro necessario, bensì un’esortazione a prendersi del tempo per ampliare, approfondire e consolidare il proprio bagaglio di conoscenze sia in campo scientifico che comunicativo. Insomma, una chiamata rivolta a scienziati, studiosi e semplici cittadini a diventare protagonisti nella promozione di azioni concrete disviluppo sostenibile per non subire passivamente gli eventi.

«La domanda di conoscenza sul meteo e sul clima è decisamente in forte aumento – spiega il responsabile scientifico del Festival, Dino Zardi, professore ordinario di Fisica dell’Atmosfera all’Università di Trento e Presidente AISAM. - I canali e gli strumenti per comunicare si moltiplicano e si rinnovano continuamente. Quali risposte siamo in grado di dare oggi?».

La comunicazione meteorologica è al centro di interessi economici molto significativi: i fenomeni atmosferici condizionano la vita dei cittadini e hanno impatti positivi e negativi, anche molto forti, in vari settori, come l’agricoltura o il turismo. In un tempo come quello odierno, dove la rete internet consente un grande flusso di notizie, peraltro non sempre di qualità, e le fake news sono dietro l’angolo, diventa cruciale perciò saper costruire e padroneggiare nuove forme di comunicazione. Ecco, quindi, spiega Zardi che «la meteorologia si deve adeguare, trovare formati e linguaggi che raggiungano gli utenti in modo sempre più efficace. Per fare questo, occorre studiare, documentarsi, capire: non solo come evolvono il meteo e il clima, ma anche come cambia la società. Solo con un’adeguata formazione su entrambi questi fronti si potranno avere professionisti, sia della meteorologia che della comunicazione, preparati ed efficaci».

Grazie al coinvolgimento di scienziati, esperti e professionisti di diversi settori e riuscendo via via a individuare nuovi linguaggi ed espressioni comunicative – dalla musica al canto fino alla letteratura -, il Festivalmeteorologia, durante le varie edizioni, è riuscito trasmettere anche al grande pubblico la bellezza e il fascino della meteorologia, fino a diventare il più importante evento italiano dedicato alla scienza del tempo e del clima. Un Festival straordinario che ha ampliato la portata della meteorologia scientifica, permettendo così a migliaia di persone di migliorare la propria comprensione dei fenomeni atmosferici, dei loro effetti sulle nostre vite e delle sfide legate alla previsione del tempo.

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10/11/2023, 21:39
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Da giovedì 16 a sabato 18 novembre2023 si svolge la nona edizione del Festival dedicato alla scienza che studia il tempo e il clima. Temi di approfondimento sono la comunicazione, la formazione e la professione in meteorologia.



Il programma completo è consultabile online su www.festivalmeteorologia.it

ROVERETO (TN), 15 novembre 2023 – (l.s.) Come comunicare in modo efficace in meteorologia? Come veicolare le previsioni del tempo al grande pubblico senza allarmismi o banalizzazioni? Come tradurre concetti tecnico-scientifici piuttosto complessi in messaggi che siano comprensibili a tutti? E come tali informazioni possono influenzare e, al contempo, determinare scelte e strategie in ambito economico e nella vita di tutti i giorni?



Il Festivalmeteorologia, che da giovedì 16 a sabato 18 novembre 2023 celebra a Rovereto, in provincia di Trento, la sua nona edizione, pone l’accento su un tema che diventa di strettissima attualità via via che i cambiamenti climatici si fanno più evidenti e i fenomeni atmosferici diventano sempre più estremi e frequenti. E la cronaca degli ultimi anni, e in particolare, di queste settimane ne è una lampante rappresentazione. Gli effetti del cambiamento climatico, talvolta drammatici, stanno mettendo in luce, da un lato, l’importanza di poter contare su previsioni meteo sempre più accurate, affidabili e precise e, dall’altro, evidenziano la necessità per i territori di ideare misure di difesa e di adattamento.



Ma come fare? La risposta viene dal tema scelto quest’anno dagli organizzatori del Festival trentino - l’Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia (AISAM), l’Università degli Studi di Trento, il Comune di Rovereto e la Fondazione Museo Civico di Rovereto - ed è semplice quanto strategica: investire in Comunicazione, Formazione e Professione. In particolare, serve investire per formare professionisti – scienziati, ricercatori, meteorologi… - che siano in grado di usare e comunicare agli utenti le previsioni meteorologiche e fornire consigli utili, ad esempio, alla messa in campo di operazioni agrarie, alla gestione delle risorse, come l’acqua e l’energia, all’organizzazione del lavoro, dei trasporti, delle politiche abitative…



I temi del Festival

La nona edizione del Festivalmeteorologia si aprirà ufficialmente venerdì 17 novembre alle 14.30 al Palazzetto dello Sport di Rovereto alla presenza delle autorità. Ma già al mattino si potrà seguire la prima delle sei sessioni previste. Alle 9, infatti, si parte con l’illustrazione del progetto “Citizen Science con le Scuole per salvaguardare e valorizzare i dati climatici”.



Moderata da Maurizio Maugeri (Università di Milano), la sessione sarà l’occasione per presentare - con il coinvolgimento dei principali enti di studio e ricerca italiani -diverse iniziative avviate a livello nazionale per la valorizzazione della Citizen Science (attività finalizzate alla ricerca scientifica a cui partecipano tutti i cittadini) e per il recupero dei molti dati meteorologici raccolti nel passato e ancora oggi confinati in archivi cartacei. Dati che digitalizzati e opportunamente organizzati permetteranno di effettuare una dettagliata ricostruzione del clima del passato della nostra penisola e, quindi, studiarne tendenze e variabilità. Interverranno: Daniele Cat Berro (Società Meteorologica Italiana), Francesco Sudati (Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare), Alessandro Ceppi (Politecnico di Milano), Michele Brunetti (CNR-ISAC), Giacomo Bertoldi e Alice Crespi (EURAC) e gli studenti del Liceo Leonardo da Vinci di Trento con il professor Mauro Rossi.



Alle 11.30, l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente della Provincia autonoma di Trento (APPA) curerà l’incontro dedicato alla COP 2024, proponendo un dialogo con alcuni giovani che hanno partecipato alle edizioni passate delle COP e ad altri progetti promossi dall’associazione Viração&Jangada. Modereranno la sessione Lavinia Laiti (APPA) e Paulo Lima (Associazione Viração&Jangada).



Sempre nel pomeriggio di venerdì, si entrerà nel vivo del tema di quest’anno con la sessione “Comunicare il meteo in un clima che cambia” curata dal Servizio di Protezione Civile del Trentino e moderata da Andrea Piazza. Il focus si sposterà perciò sulla comunicazione dei cambiamenti climatici e degli eventi estremi e sulla comunicazione dell’incertezza delle previsioni meteorologiche. In particolare, la Protezione Civile del Trentino presenterà il progetto SAMET, il Sistema di Avvisi Meteo con intelligenza artificiale. Relatori saranno: Attilio Di Diodato (Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare), Gabriele Franch ed Elena Tomasi (Fondazione Bruno Kessler) e Alessandra De Savino (Agenzia Nazionale ItaliaMeteo).



Concluderà la giornata una tavola rotonda sul delicato tema degli impatti conseguenti alle emissioni di allerte meteo da parte della Protezione civile. Vi prenderanno parte: Luca Baione (Servizio Meteorologico dell’Aeronautica Militare), Carlo Cacciamani (Agenzia Nazionale Italia Meteo), Giulio Fancello (Dipartimento Protezione Civile Nazionale), Raffaele De Col (Protezione Civile Trentino), Willigis Gallmetzer (Protezione Civile Alto Adige), Andrea Zaccone (Protezione Civile Lombardia), Luca Soppelsa (Protezione Civile Veneto), Andrea Berti (Asnacodi). Si termina alle 18.30 con l’aperitivo curato da Amigo Climate.



Il Festivalmeteorologia mette in contatto professionisti del settore, scienziati e ricercatori, imprenditori, appassionati di meteorologia e studenti, anche quelli più piccoli. Ecco che numerose sono le attività di didattiche e laboratoriali dedicate alle scuole: il programma curato dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto è consultabile alla pagina web https://www.fondazionemcr.it/festivalmeteorologia2023



Un’intera sessione, inoltre, quella che inizierà sabato mattina alle 10 sempre al Palazzetto dello Sport, invece proporrà una panoramica su tutte le opportunità formative e i percorsi di Laurea in ambito meteorologico offerti dalle Università italiane. Inoltre, sarà possibile scoprire la proposta dell'Università di Trento in un’area appositamente allestita in collaborazione con AISAM.



La mattina di sabato 18 novembre il Festival si sdoppia e, mentre al Palazzetto gli Atenei presentano i loro corsi di laurea in meteorologia, al Polo Tecnologico di Trentino Sviluppo si svolgerà la sessione che unisce agricoltura, meteorologia e tecnologia. Curata da Agriduemila Hub Innovation, società del Gruppo Co.Di.Pr.A. Trento – Consorzio Difesa Produttori Agricoli, in collaborazione con Condifesa di Bolzano e Asnacodi Italia, la mattinata, che si aprirà con la colazione proposta da Eurelettronica ICAS e Vaisala e un tour guidato tra gli stand dell’area Expo, proporrà un convegno per capire quali rivoluzioni stanno coinvolgendo il settore assicurativo e della gestione del rischio in ambito agricolo, le opportunità offerte dal PNRR per l’innovazione tecnologica e le prospettive di evoluzione sul tema della sostenibilità.



Nel pomeriggio si torna al Palazzetto dello Sport per affrontare l’ultima sessione del Festival dal titolo “La meteorologia e i cittadini: comunicazione, partecipazione e sinergie”. I temi saranno la rete meteo-climatica Meteonetwork, i migranti climatici nella metromontagna padana, il progetto europeo I-CHANGE e come i cittadini diventano protagonisti dell’adattamento e della mitigazione al cambiamento climatico. Si indagheranno poi gli effetti delle precipitazioni intense in aree urbane spontanee e le possibili soluzioni per la loro mitigazione (si affronterà il caso di Beira in Mozambico). Si terminerà con “Comunicare in Liguria gli eventi meteorologici e il clima che cambia attraverso la fotografia”. Interverranno: Alessandro Ceppi (Meteonetwork), Gianni Tartari (EuCliPa.IT APS), Antonio Parodi (Fondazione CIMA), Susanna Ottaviani (Università diTrento), Luca Onorato (ARPA Liguria) e Claudio Monteverde (Osservatorio Raffaelli).



Nei giorni di Festival, al Palazzetto dello Sport, sarà visitabile anche un’ampia area expo dove enti di ricerca, servizi meteorologici, associazioni, istituzioni, aziende ed enti formativi presenteranno la propria attività. Saranno presenti a MeteoExpo con un loro stand: Enav, HydroDolomiti Energia, Vaisala, Eurelettronica Icas, Radarmeteo, Hypermeteo, Aeronautica Militare, Consiglio Nazionale delle Ricerche e CNR–ISAC, Meteotrentino, Fondazione Bruno Kessler, Fondazione Edmund Mach, Co.Di.Pr.A., Itas Mutua, Condifesa Bolzano, IBF Servizi, Agriduemila, AISAM e Università di Trento. Spazio anche alle associazioni meteo-amatoriali grazie a un'area dedicata in cui saranno presenti MeteoNetwork, Meteo Trentino Alto Adige, Meteo4, Società Meteorologica Italiana e l’Associazione di Promozione Sociale Osservatorio Meteorologico, Agrario, Geologico. Inoltre sarà presente anche un punto info di Amnesty International.



Oltrefestival

Il Festival vive anche di appuntamenti culturali: presentazioni di libri e concerti musicali saranno protagonisti alla Biblioteca Civica G. Tartarotti e al Teatro Zandonai.



Giovedì 16 novembre, in sala Belli di Palazzo Alberti Poja, alle 18, Luca Lombroso presenterà i volumi “Attenti al Meteo” e “Il tesoro sommerso”. Alle 20.30 al teatro Zandonai di Rovereto il coro femminile The Swingirls della Scuola Musicale Jan Novak eseguirà “La melodia della Natura”. Venerdì 17 novembre, alle 17, al Laboratorio Arte Grafica della Biblioteca Civica si terrà la presentazione del libro “Martina la Meteorologa” di Isabella Riva. Alle 21, al teatro Zandonai, andrà in scena “Un viaggio tra cultura e natura”, spettacolo del Coro Torre Franca di Mattarello e del Coro Sant’Ilario di Rovereto, ideato e presentato da Isabella Riva e Sergio Pisani, e con la regia di Samuele Giampietro e la partecipazione straordinaria di Giacomo Carbonara. Sabato 18 novembre, alle 17, al teatro Zandonai il Festival omaggerà la figura di Edmondo Bernacca, primo meteorologo della TV italiana e grande comunicatore.

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16/11/2023, 16:44
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Il Festivalmeteorologia di Rovereto, in provincia di Trento, si è aperto a Palazzo Alberti Poja della Biblioteca Civica con la presentazione di due libri scritti dal meteorologo e divulgatore ambientale, esperto di clima e scrittore. Oggi, venerdì 17 novembre 2023, si continua con le sessioni scientifiche al Palazzetto dello Sport. I temi di approfondimento della nona edizione sono la comunicazione, la formazione e la professione in meteorologia.

Il programma completo è consultabile online su www.festivalmeteorologia.it. La diretta è visibile in streaming all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=nSek5DQqMWw

ROVERETO (TN), 17 novembre 2023 – (l.s.) “La meteorologia e le previsioni meteorologiche possono prepararci ai cambiamenti climatici. Sono un fondamentale strumento di adattamento al cambiamento climatico”. Meteorologo, divulgatore ambientale, esperto di clima e scrittore, Luca Lombroso apre il Festivalmeteorologia 2023 con la presentazione di due libri - “Attenti al meteo” e “Il tesoro sommerso” - avvenuta ieri, 16 novembre 2023 a Palazzo Alberti Poja della Biblioteca Civica “G. Tartarotti” di Rovereto.

Un momento per riflettere su quelle che definisce le meteo bufale e per dare qualche indicazione su come difendersi dai “ciarlatani del meteo”. Un tema questo divenuto centrale, afferma Lombroso, con il diffondersi di internet e ancor di più con l’esplosione dei social network. “L’informazione, la formazione, la professione possono aiutarci a capire chi è affidabile e chi non lo è. E aggiungo anche la deontologia professionale da parte di chi comunica le previsioni meteo - ha spiegato Lombroso -. Negli ultimi anni la situazione è un po’ migliorata. Circolano ancora meteo bufale, ma l'utente adesso è un po’ più scaltro. Sa per esempio che deve diffidare di titoli con termini inappropriati quale la famosa bomba d'acqua… Comincia a sapere che deve informarsi nei siti istituzionali, in quelli commerciali o amatoriali o delle associazioni che si avvalgono di professionisti certificati. Rimane comunque un certo rumore di fondo in internet, che credo sia un po’ dappertutto. C'è un po’ la regola spietata di Google: se una parola fa audience, non citarla significa che l'utente non ti trova. Bisogna perciò trovare un equilibrio su cosa e come comunicare le previsioni meteo”.

Da qui l’importanza di una buona comunicazione che deve avere, per Lombroso, basi scientifiche e non deve essere, per forza di cose, mirata a fare “acchiappa like” a tutti i costi. “Significa comunicare avendo presente chi è l'utente - aggiunge il meteorologo -. La comunicazione cambia a seconda che l'utente sia il pubblico generico, sia uno studioso di meteorologia, sia un alpinista o un ciclista. Ognuno ha un linguaggio diverso, esigenze diverse. Rispetto agli anni ’90, le cose sono cambiate. Collaborando con un sito internet, so che bisogna adattarsi al linguaggio del web, imparare, per esempio ,che l'articolo deve essere impaginato in un certo modo, che bisogna inserire delle parole chiave… Sono cose che ho imparato, diciamo così, sul campo ma che adesso fanno parte di una vera e propria scienza”.

Ma la meteorologia e le previsioni meteo possono aiutare a prepararci agli impatti del cambiamento climatico? Lombroso ne è convinto: “Le previsioni meteo sono uno strumento di adattamento – conclude Lombroso -. Alla scorsa Cop 27, in Egitto, è stato annunciato dall'Organizzazione meteorologica mondiale un grande piano di investimenti per consentire a tutti i cittadini di poter contare su allertamenti meteo, che sono uno strumento fondamentale per la sicurezza. Certamente possono essere migliorati, a volte non sono ben percepiti dal cittadino ma senza l’allerta rossa, ad esempio, in Emilia Romagna il bilancio, che pure è stato drammatico, probabilmente sarebbe stato ancora peggio. Dobbiamo attivarci molto su questo fronte e penso che la meteorologia sia da inserire in pieno nei piani di adattamento ai cambiamenti climatici”.

“La meteorologia, come tutte le discipline scientifiche, ha i suoi aspetti tecnici e ha un suo linguaggio ma deve parlare a tutti perché tutti sono interessati agli eventi meteorologici e, quindi, hanno anche diritto di sapere che cosa succede – commenta infine il professor Dino Zardi, responsabile scientifico del Festival e presidente di AISAM, l’Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia (AISAM), che con l’Università degli Studi di Trento, il Comune di Rovereto e la Fondazione Museo Civico di Rovereto organizza l’evento. “Il vantaggio di un Festival è quello di essere un incontro abbastanza informale: non è un convegno, non è una fiera- conclude Zardi -. È un incontro di diversi soggetti che pur mantenendo il rigore scientifico ma si rivolgono a un pubblico molto ampio e quindi cerca di usare un linguaggio accessibile a tutti e di avvicinare le persone alla meteorologia”.



Il programma di oggi

La nona edizione del Festivalmeteorologia sarà inaugurata ufficialmente oggi, venerdì 17 novembre alle 14.30, al Palazzetto dello Sport di Rovereto alla presenza delle autorità. Dal mattino, è in corso la sessione di illustrazione del progetto “Citizen Science con le Scuole per salvaguardare e valorizzare i dati climatici”.

Alle 11.30, l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente della Provincia autonoma di Trento (APPA) curerà l’incontro dedicato alla COP 2024, proponendo un dialogo con alcuni giovani che hanno partecipato alle edizioni passate delle COP e ad altri progetti promossi dall’associazione Viração&Jangada. Modereranno la sessione Lavinia Laiti (APPA) e Paulo Lima (Associazione Viração&Jangada).

Sempre nel pomeriggio di oggi, si entrerà nel vivo del tema di quest’anno con la sessione “Comunicare il meteo in un clima che cambia” curata dal Servizio di Protezione Civile del Trentino e moderata da Andrea Piazza.

Alle 17, al Laboratorio Arte Grafica della Biblioteca Civica si terrà la presentazione del libro “Martina la Meteorologa” di Isabella Riva. Alle 21, al teatro Zandonai, andrà in scena “Un viaggio tra cultura e natura”, spettacolo del Coro Torre Franca di Mattarello e del Coro Sant’Ilario di Rovereto, ideato e presentato da Isabella Riva e Sergio Pisani, e con la regia di Samuele Giampietro e la partecipazione straordinaria di Giacomo Carbonara.

Il programma completo è consultabile online su www.festivalmeteorologia.it.

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17/11/2023, 13:29
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Al Festivalmeteorologia di Rovereto, in provincia di Trento, illustrato Trentino Clima 2021-2023, la strategia di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici della Provincia Autonoma di Trento. Nel pomeriggio, la sessione dal tema “Comunicare il meteo in un clima che cambia”.



Il programma completo è consultabile online su www.festivalmeteorologia.it. La diretta delle sessioni di oggi, 17 novembre 2023, è visibile in streaming su YouTube all’indirizzo https://www.youtube.com/watch?v=nSek5DQqMWw

ROVERETO (TN), 17 novembre 2023 – (l.s.) Temperature medie annuali in aumento almeno fino al 2050 con un incremento medio atteso di circa 1 grado al 2023 e tra 1 e 2 gradi nel 2050. Ondate di calore in crescita sia per quanto riguarda la frequenza che per intensità e precipitazioni che, se non cambiano per quantità totale annua, aumentano di intensità con fenomeni intensi più frequenti e con un probabile aumento dei periodi di siccità. In calo, poi, sulle Alpi, il numero di giorni con neve al suolo. È questo lo scenario climatico preliminare di temperature e precipitazioni delineato per il Trentino da DICAM e Università degli Studi di Trento e illustrato questa mattina, 17 novembre 2023, durante la prima sessione del Festivalmeteorologia che si è tenuta al Palazzetto dello Sport di Rovereto. Previsioni che, oltre a confermare il cambiamento climatico, rendono imprescindibile l’attuazione di strategie e adattamento. Ecco che la Provincia autonoma di Trento è già partita per elaborare una strategia che garantirà uno strumento di riferimento futuro per affrontare l’emergenza climatica.



“Stiamo lavorando già dal 2020 al programma di lavoro trentino Clima 2021-2023 che è il programma che ci porterà ad approvare auspicabilmente nel corso del 2024 una strategia provinciale di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici – commenta Lavinia Laiti di APPA, l’Agenzia provinciale per la protezione dell’ambiente della Provincia autonoma di Trento che ha curato l’incontro dedicato alla COP 2024 -. In questo lavoro siamo supportati da tutte le altre strutture della Provincia di Trento, riunite all’interno del tavolo provinciale di coordinamento azione sui cambiamenti pratici, ma anche in maniera molto preziosa dagli enti che fanno ricerca sul territorio: l’Università di Trento, Fondazione Mach, Fondazione Kessler, Muse e Hub Innovazione Trentino ci supportano proprio sul fronte dell’approfondimento tecnico scientifico. Le attività si svolgono per l’individuazione delle misure di adattamento e di mitigazione che andranno a finire nella strategia, ma allo stesso tempo siamo molto attivi sul fronte sia dell'educazione ambientale che dell'informazione e della comunicazione sul tema dei cambiamenti climatici”. I risultati preliminari, evidenzia Laiti, riguardano per ora i settori della gestione delle risorse idriche, il mondo dell'agricoltura, dell'allevamento, gli ecosistemi e gli impatti dei cambiamenti climatici sul mondo della salute con alcune strategie già definite consultabili nel documento di sintesi pubblicato ad agosto 2023 e che si può trovare sul sito www.climatrentino.it.



“Per quanto riguarda le attività più centrate sulla comunicazione – conclude Laiti - invito invece a partecipare all’evento di lunedì 20 novembre che si terrà al Muse che riguarda il percorso di avvicinamento alla Coop 28, la conferenza ONU sul clima. Parteciperemo alla conferenza con un gruppo di giovani trentini che vi prendono parte come osservatori”. E proprio sui giovani si è focalizzata l’attenzione della sessione del mattino del Festival che è iniziata con l’illustrazione del progetto “Citizen Science con le Scuole per salvaguardare e valorizzare i dati climatici”.



Moderata da Maurizio Maugeri (Università di Milano), la sessione ha presentato le diverse iniziative avviate a livello nazionale per la valorizzazione della Citizen Science (attività finalizzate alla ricerca scientifica a cui partecipano tutti i cittadini) e per il recupero dei molti dati meteorologici raccolti nel passato e ancora oggi confinati in archivi cartacei. Dati che digitalizzati e opportunamente organizzati permetteranno di effettuare una dettagliata ricostruzione del clima del passato della nostra penisola e, quindi, studiarne tendenze e variabilità.

Si continua, nel pomeriggio, con la sessione dal tema “Comunicare il meteo in un clima che cambia”.

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Si è chiusa con un sentito omaggio al generale Bernacca la nona edizione del Festivalmeteorologia che a Rovereto, in provincia di Trento, ha approfondito i temi della comunicazione, della formazione e della professione in meteorologia. Un’edizione partecipata che ha regalato molti spunti di riflessione rispetto alla scienza che studia il tempo e i fenomeni atmosferici.

ROVERETO (TN), 19 novembre 2023 – (l.s.) “Che tempo fa? Cosa dice Bernacca?” Per anni gli italiani sceglievano se andare in vacanza, se portare l’ombrello o meno con sé seguendo le sue indicazioni. Precise, garbate e basate su solidi fondamenti scientifici, le parole di quello che per tutti rimane il colonnello Bernacca spiegavano al grande pubblico della TV il tempo che avrebbe dovuto aspettarsi, aiutandolo a comprendere termini nuovi e un po’ complessi come isobare e anticiclone. Un modello esemplare di rigore scientifico, capacità comunicativa ed empatia che entrava nelle case degli italiani riuscendo a spiegare in modo chiaro il perché dei cambiamenti del tempo.

È alla sua figura di professionista che il Festivalmeteorologia, che si è chiuso ieri a Rovereto (provincia di Trento), ha deciso di dedicare un sentito omaggio a trent’anni dalla scomparsa. A ricordarlo, ieri, sabato 18 novembre 2023, al Teatro Zandonai il figlio Paolo e la nipote Fulvia durante lo spettacolo curato dall’Associazione Teatrale Universitaria dell’Università di Trento (ATU) con la partecipazione di Luca Lombroso, Lucia Rodler, Sergio Pisani e la regia di Lorenzo Caviglia. Attraverso le immagini, la musica, le parole, lo spettacolo ha ripercorso la straordinaria carriera del generale Edmondo Bernacca declinandola lungo i temi propri dell’edizione di quest’anno del Festival: la comunicazione, la formazione e la professione.

“Nonno è morto che avevo circa 7 anni - racconta Fulvia Bernacca - e ho un ricordo, che è veramente chiaro nella mia memoria, di un pranzo a Fivizzano, nella casa di famiglia. C’era la TV accesa, che trasmetteva il telegiornale. A un certo punto squilla il telefono, mio nonno va nell’altra sala e io lo sento parlare dalla televisione. Sento la sua voce e, quindi, per me, che avevo 5 o 6 anni, in quel momento è diventato un mago”.

“Nonno Mondo”, come lo chiamava ancora piccolina la nipote Fulvia, bucava lo schermo, aveva il dono della semplicità e, cosa non scontata, dell’autorevolezza. “Quando diceva le sue previsioni si vedeva che ci credeva davvero - ricorda il figlio Paolo -. È stato il primo meteorologo ad avere una propria rubrica televisiva per cui è stato il primo a divulgare alcuni concetti climatici e, poi, la previsione. Quando sbagliava aveva il coraggio di chiedere scusa. Secondo me, traspariva proprio la sua passione per il lavoro. Ricordo che ci diceva sempre di scegliere una strada da poter amare. Vedendo lui, la sua scrivania, le sue carte ho scelto il mio percorso. Ci ha insegnato tante cose come il rispetto della natura”.



Lo spettacolo dedicato a Bernacca ha chiuso la nona edizione del Festivalmeteorologia, un evento che ha saputo coinvolgere, nei tre giorni di svolgimento, professionisti del settore, scienziati, ricercatori, aziende e un pubblico di giovani di ogni età grazie anche alle proposte laboratoriali e alle attività promosse dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto.

Numerosi anche nella giornata di ieri gli spunti di riflessione sul meteo e i cambiamenti climatici con la presentazione da parte degli Atenei italiani dell’offerta formativa in ambito meteorologico, il convegno che ha unito agricoltura, meteorologia e tecnologia curato da Agriduemila Hub Innovation, società del Gruppo Co.Di.Pr.A. Trento – Consorzio Difesa Produttori Agricoli, in collaborazione con Condifesa di Bolzano e Asnacodi Italia, e la sessione dal titolo “La meteorologia e i cittadini: comunicazione, partecipazione e sinergie” durante la quale si sono trattati i temi relativi alla retemeteo-climatica Meteonetwork, ai migranti climatici nella metromontagna padana, al progetto europeo I-CHANGE e a come i cittadini diventano protagonisti dell’adattamento e della mitigazione al cambiamento climatico.



Organizzato dall’Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e Meteorologia (AISAM), dall’Università degli Studi di Trento, dal Comune di Rovereto e dalla Fondazione Museo Civico di Rovereto, il Festival dà appuntamento all’edizione del prossimo anno.

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19/11/2023, 15:20
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