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Giardiniere, garden designer o paesaggista? Corso prof uni? 
Autore Messaggio

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Salve, spero sia la categoria giusta.
Il tempo di perfezionarmi come giardiniere e a gennaio dovrei mettermi in proprio. Ho ancora tanto da imparare, infatti mi limiterò molto nei lavori eseguibili.
Purtroppo ho la necessita di fare esperienza sul campo, ma nella mia zona non si assume, e vorrei iniziare a "studiare" per perfezionarmi ed avere anche dei titoli. Ma lo studio senza pratica è totalmente inutile e per questo motivo voglio mettermi in proprio.
Fino a poco tempo fa ero deciso a formarmi a distanza tramite i corsi offerti dalla scuola d'agraria del parco di Monza, corsi professionali e diretti.
Ma in questi mesi, dopo essermi diplomato al serale ho allargato un po' gli orizzonti.
Vedevo che alla facoltà di Scienze Agrarie c'è un corso chiamato "Pianificazione e tutela del territorio e del paesaggio" e leggendo ho scoperto che l'architetto paesaggista è una figura riconosciuta e che non necessariamente bisogna studiare architettura (come lascia intuire il nome), scusate l'ignoranza!
La cosa mi ha scosso, essendo da sempre pieno di rimorsi per aver abbandonato gli studi da giovane, dopo aver vissuto con universitari durante la mia migrazione e dopo essermi diplomato a 26 anni.

L'idea di mettermi in proprio dunque è anche dettata dall'esigenza di fare pratica e affiancare alla pratica un percorso teorico, ho tante ambizioni e punto alla libera professione, ma non voglio limitarmi alla semplice manutenzione e chiudermi possibili porte a priori.

Il dubbio è sul percorso da scegliere, corsi professionali o università? Il primo mi forma in minor tempo, richiede meno soldi e meno sacrifici, la seconda scelta mi concede anche un titolo. Però la prima scelta mi taglia fuori da determinate situazioni in cui sia necessario "metterci la firma", mentre da laureato e libero professionista potrei metter mano in qualcosa di "grosso", non economicamente, ma per quanto riguarda l'aspetto progettuale.
Il problema è che ho l'esigenza di lavorare sia per motivi economici, sia perchè non so quanto servirei da laureato e con 5/6 anni di vuoto professionale.
Dunque la scelta di mettermi in proprio si coniuga perfettamente con la scelta universitaria, lavoro a tempo pieno nel periodo estivo, e durante l'anno accademico nei fine settimana o qualora non avessi la necessità di frequentare i corsi (magari perchè abbordabili da studiare in autonomia) a "settimane".
Ho già un discreto pacchetto clienti, e mio padre mi aiuterebbe nella gestione dei giardini durante la mia assenza.
Il problema è che ho molte lacune che dovrei colmare sia per accedere al numero chiuso, sia per sopravvivere alle sessioni d'esame, dunque dovrei iniziare a giocare d'anticipo e prepararmi.
Ora so che non sarà un percorso facile, potrei accontentarmi e formarmi tramite corsi professionali, ma non vorrei avere ulteriori rimorsi.
Sottolineando ancora il fatto che punto alla libera professione, e del sacrificio necessario, mi trovo a decidere. Perchè qualsiasi sia la mia scelta una cosa è certa, indietro non si torna.
Secondo voi, quale sarebbe la via migliore da percorrere? Una laurea e un titolo riconosciuto come quello di architetto paesaggista, nel posto giusto al momento giusto può fare la differenza?
Qualcuno tra voi o a voi vicino ha fatto dei percorsi simili al mio?

Altro piccolo dubbio, quello che mi preoccupa dell'università è la materia "matematica e statistica" il programma che abbiamo svolto è stato totalmente attinente a quello ministeriale ma con determinati argomenti trattati con sufficienza. Da giovane ero un disastro in matematica, tuttavia in questi tre anni sono riuscito a mantenere una media del nove, fatta eccezione per l'ultimo anno, per varie questioni. Però mi rendo conto che dell'aspetto matematico mi manca la comprensione logica e altro ancora (tante volte mi capita di leggere formule magari banali, ma che non riesco a seguire perchè non conosco i simboli ecc..) e dunque dovrei iniziare a studiare seriamente la matematica "liceale" dal primo al quinto anno, sperando di ricavare uno spazio e di avere le ossa per affrontare almeno parzialmente la materia "matematica e statistica" per vedere come me la cavo e se davvero è il caso di iscrivermi.
Inoltre fatico e non sono in grado di affrontare i vari quesiti di logica matematica e testuale.
Questo è un aspetto che mi tormenta, perchè materie come biologia, chimica ecc... le amo particolarmente ma non vorrei finire per bloccarmi in corso di studi per il solo esame di matematica e statistica.
E' realmente così dura come materia, considerando che conta 6 cfu?

Grazie ancora, purtroppo è dura decidere, oltre alle difficoltà economiche per via dei costi della vita universitaria, si aggiungono delle difficoltà dal punto di vista sentimentale. Ma i sentimenti non danno manco da mangiare ed è giusto che io ponderi bene per il mio futuro.


23/09/2015, 19:01
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Come pensavi di lavorare dopo, come dipendente o libero professionista?

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24/09/2015, 7:13
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Grazie per la risposta.
Mi interessa lavorare come libero professionista, a gennaio salvo imprevisti, voglio aprire l'impresa di giardinaggio e mettermi in regola con partita iva ecc... e a fine università portare avanti la stessa impresa, ma allargandola.
In teoria vorrei arrivare a iscrivermi all'Albo come paesaggista, anche non so come combinerò il lavoro e i due anni di tirocinio pre-esame di Stato per l'iscrizione all'Albo.
In sintesi l'università la farei semplicemente perchè mi interessa la libera professione, perchè se mi organizzo da gennaio posso studiare per il settore inerente al mio lavoro e al termine di tutto ciò non sarei un semplice giardiniere e l'impresa non sarebbe una semplice impresa di manutenzione.
Quindi lo scopo finale quello di essere un libero professionista, titolare di un'impresa, e possedere competenze e titoli per svolgere grandi opere sia a livello progettuale, sia per quanto riguarda la realizzazione con la mia impresa.


24/09/2015, 12:34
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anche non so come combinerò il lavoro e i due anni di tirocinio pre-esame di Stato per l'iscrizione all'Albo


Solo un appunto.
Al termine del corso di studi potrai optare per iscriverti all'Ordine dei Dottori Agronomi, oppure quello dei paesaggistici (settore C albo Architetti) e per entrambi non occorre tirocini per accedere all'esame. Altre alternative sono i collegi Agrotecnici o Periti Agrari (per i quali con laurea il tirocinio è minimo).

Per il resto la mia idea è che la laurea è sempre meglio del miglior corso di formazione esistente al mondo. Apre la mente ed un sacco di possibilità almeno potenzialmente. POi che ci siano nella realtà è un altro discorso.


24/09/2015, 16:01
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Ah, quindi per iscriversi all'ordine come paesaggista c'è bisogno solo di passare l'esame di stato. Questo è un punto in più.
I dubbi tutto sommato sono "svaniti", mi preoccupano solo qualche materia come ad esempio matematica e statistica. Ma vabbè, in teoria ho 11 mesi circa per studiare a dovere biologia, chimica, matematica ecc... partendo da zero.


24/09/2015, 16:09
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mi preoccupano solo qualche materia come ad esempio matematica e statistica. Ma vabbè, in teoria ho 11 mesi circa per studiare a dovere biologia, chimica, matematica ecc... partendo da zero.


Per quanto mi riguarda (ma le cose variano da persona a persona), le grosse difficoltà le ho avute in chimica. Matematica, fisica, biologia di solito sono abbordabili alla (ex) facoltà di agraria.
Tieni anche conto che quando vai a lezione (se ci andrai qualche volta), le prime materie sono proprio quelle che citi e un po' per l'impatto col metodo universitario un po' perché cercano di "selezionare" gli studenti ti spaventeranno molto facendoti vedere tutto come una montagna insormontabile. Tu non farti intimorire tira dritto per la tua strada, studia impegnati per conto tuo, chiedi spiegazioni ai prof. e vedrai che gli esami vanno per il verso giusto ...

Ciao


25/09/2015, 14:02
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