Tutto ciò che non trova spazio nelle altre sezioni (Off-Topic)
Rispondi al messaggio

Re: due chiacchiere al bar

04/08/2020, 15:04

Credo che i frequentatori del forum sono per loro natura persone abituate ai sacrifici , i primi secchi di cemento portati a spalla durante le vacanze scolastiche per convincermi a studiare furono nel 67 a 12 anni Vidi lo sgomento negli occhi di mio padre quando dopo 10 giorni mi chiese se preferivo studiare o lavorare e rispose gongolante " a lavorare mi diverto"
Pure io abituato al lavoro e di sacrifici ne ho inanellati parecchi non disdegno di utilizzare le comodità che la vita mi offre , ma la scelta di vivere in maniera agreste la fatica non la risparmia

Re: due chiacchiere al bar

04/08/2020, 15:12

milli ha scritto:Sono i sacrifici di tutti quelli che vivono in campagna. I miei figli per andare alle scuole suoeriori devono fare 22 km e quasi un'ora di viaggio col bus. Per l'università non ne parliamo..
Anche loro aiutano in azienda, adesso sono col padre a vaccinare i lattoni.
Comunque meglio di quelli che ciondolano dalla mattina alla sera senza fare niente e magari la sera si ubriacano e combinano guai.
P.s. mio figlio, malgrado i sacrifici , dentro e fuori casa, più il covid che qua è arrivato il 20 febbraio, quest'anno si è diplomato allo scientifico con il voto di 95/ 100. :mrgreen:


Anche io uguale: 23 chilometri per le superiori (1 ora e 30 minuti di bus) e 45 per l'università, per forza di cose con macchina e treno accoppiati, quindi anche lì 1 ora e 30 in totale. Sicuramente cresciamo con molti più valori e sapendo molto bene cosa vuol dire faticare per arrivare a determinati risultati, questo assieme all'esempio ricevuto in famiglia. Purtroppo però siamo stati meno abituati alle comodità dei nostri coetanei concittadini, come anche per una certa diversità culturale molto forte tra il nostro ambiente e quello cittadino dove abbiamo studiato...

Re: due chiacchiere al bar

04/08/2020, 16:07

I cittadini tendono a far pesare il fatto di essere campagnoli come qualcosa di negativo. Questo poteva essere vero anni fa, ma adesso, con i mezzi attuali, ognuno può farsi un cultura ed essere informato su quasi tutto.
Certo, chi è molto benestante ha maggiori possibilità di frequentare scuole migliori, viaggiare e avere le conoscenze giuste, inutile negarlo.
Ma chi è povero in città è sicuramente più sfigato di uno in campagna.
L'importante è mantenere la propria dignità e orgoglio (non superbia) e anzi, ribaltare l'antica inferiorità presunta, portando i valori di una vita più ecologica, ecosostenibile , vicina alla natura e alla famiglia, parole molto di moda oggigiorno, valori che portano molta più felicità del semplice consumismo o l'accumulo di soldi.

Re: due chiacchiere al bar

04/08/2020, 18:16

milli ha scritto:I cittadini tendono a far pesare il fatto di essere campagnoli come qualcosa di negativo. Questo poteva essere vero anni fa, ma adesso, con i mezzi attuali, ognuno può farsi un cultura ed essere informato su quasi tutto.
Certo, chi è molto benestante ha maggiori possibilità di frequentare scuole migliori, viaggiare e avere le conoscenze giuste, inutile negarlo.
Ma chi è povero in città è sicuramente più sfigato di uno in campagna.
L'importante è mantenere la propria dignità e orgoglio (non superbia) e anzi, ribaltare l'antica inferiorità presunta, portando i valori di una vita più ecologica, ecosostenibile , vicina alla natura e alla famiglia, parole molto di moda oggigiorno, valori che portano molta più felicità del semplice consumismo o l'accumulo di soldi.


Grazie milli... nonostante tutte le difficoltà rispetto ad una vita in città, hai pienamente ragione

Re: due chiacchiere al bar

04/08/2020, 18:39

ai tempi categorie come i contadini, muratori, calzolai ,fonditori ecc erano considerati bassa plebe.
una ragazza che prendeva per marito un metalmeccanico era considerata "ben sposata" se poi si trattava di un travet d'ufficio magari anche di pubblico impiego era il massimo.
la sorella del papà si maritò con un impiegato di banca,tutto il paese gli levava il cappello.
l'impiegato della posta era intoccabile come quelli della vecchia MUTUA.
i tempi son cambiati ed è un bene che ciò sia successo, ogni lavoro è importante e dignitoso basta svolgerlo al meglio.
il mio insegnante alle elementari aveva il vizio quando trovava degli errori grammaticali di pronunciare sempre il solito ritornello.
"chi lo ha scritto? un calzolaio!"
mi sentivo offeso e denigrato come può esserlo un bimbo di 8 anni al quale dici che il calzolaio( mio papà era un calzolaio) rappresenta una persona di basso livello sia culturale che economico, per dirla alla Fantozzi MERDACCIA.
fino a quando gli feci notare che il papà esercitava la professione di calzolaio.
tanto bastò per farlo smettere.

Re: due chiacchiere al bar

04/08/2020, 18:57

All'epoca, dopo tanta miseria vera, un marito con lavoro sicuro (e all'epoca era davvero per sempre) era un'assicurazione di serenità.
Adesso anche i laureati devono barcamenarsi per anni nel precariato.
Che bel progresso.
Personalmente penso che una buona cultura sia importante, in primis a livello personale, però ognuno deve fare la propria strada, se non è portato per lo studio, ben vengano i lavori manuali, purché ben fatti.
Meglio un ottimo idraulico che un pessimo avvocato.

Re: due chiacchiere al bar

04/08/2020, 22:33

L'errore che molti di noi ha fatto;è di aver costretto i propri figli a seguire uno studio , l'università a tutti costi perché non dovevano soffrire come noi, perché il giudizio che gli altri davano a chi veniva dalla campagna o da un mestiere che secondo alcuni erano poco dignitosi.
Come dice Milli, meglio un bravo idraulico che in pessimo avvocato.
Spesso abbiamo costretto i figli a studiare quello che noi non non abbiamo potuto fare.
L'altro errore è stato il (68), perché da allora le università dovevano assicurare il(18) voto minimo a tutti.
Mia moglie, che insegnava a scienze politiche, era furiosa quando hanno votato questa legge, perché si trovava persone che non avevano studiato è bisognava dare 18.
Molte persone anziane, 50 enne impiegate nella pubblica amministrazione, prendevano un laurea per andare con una pensione più elevata.

Re: due chiacchiere al bar

04/08/2020, 22:48

Il 68 è stata la rovina dell'Italia e non solo.
I miei genitori mi hanno fatto studiare quello che volevo e così faccio io con i miei, l'università è una lotta di resistenza.
Spero bene, male che vada non avranno il rimpianto di non averci provato.

Re: due chiacchiere al bar

04/08/2020, 22:52

gargamella ha scritto:Credo che i frequentatori del forum sono per loro natura persone abituate ai sacrifici , i primi secchi di cemento portati a spalla durante le vacanze scolastiche per convincermi a studiare furono nel 67 a 12 anni Vidi lo sgomento negli occhi di mio padre quando dopo 10 giorni mi chiese se preferivo studiare o lavorare e rispose gongolante " a lavorare mi diverto"
Pure io abituato al lavoro e di sacrifici ne ho inanellati parecchi non disdegno di utilizzare le comodità che la vita mi offre , ma la scelta di vivere in maniera agreste la fatica non la risparmia


E i sacchi di cemento erano da 50 KG... :oops:

Re: due chiacchiere al bar

04/08/2020, 23:16

salvo1 ha scritto:L'errore che molti di noi ha fatto;è di aver costretto i propri figli a seguire uno studio , l'università a tutti costi perché non dovevano soffrire come noi, perché il giudizio che gli altri davano a chi veniva dalla campagna o da un mestiere che secondo alcuni erano poco dignitosi.
Come dice Milli, meglio un bravo idraulico che in pessimo avvocato.
Spesso abbiamo costretto i figli a studiare quello che noi non non abbiamo potuto fare.
L'altro errore è stato il (68), perché da allora le università dovevano assicurare il(18) voto minimo a tutti.
Mia moglie, che insegnava a scienze politiche, era furiosa quando hanno votato questa legge, perché si trovava persone che non avevano studiato è bisognava dare 18.
Molte persone anziane, 50 enne impiegate nella pubblica amministrazione, prendevano un laurea per andare con una pensione più elevata.


Ti posso assicurare, sia per esperienza personale che da tantissimi altri ragazzi che conosco, oltre che per conoscenza mia personale, che il 18 non è assolutamente assicurato, per usare un eufemismo :roll:
Rispondi al messaggio