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chi macella come se la vive? 
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Iscritto il: 10/03/2009, 16:14
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prendo questa frase ma mi riferisco alla maggior parte degli interessantissimi interventi che ho letto:
Niargo ha scritto:
se uno uccide un animale per mangiare e non per diletto non trovo atrocità.....


sono perfettamente in sintonia con questo concetto, nella testa, ma sulla pelle quando ho ucciso uno dei pochi animali che ho ucciso c'era un sentimento diverso che sto cercando di sviscerare. quello che intendo dire è che non metto in discussione il fatto che uccidere con rispetto un animale che si mangerà sia giusto o meno, questo passaggio l'ho superato quando ho scelto di tornare a mangiare la carne. sono al passo dopo quello di capire come rapportarmi con l'evento uccisione.

Niargo ha scritto:
Io più che altro mi chiederei in che modo posso togliere la vita a quel dato animale arrecandogli meno dolore possibile e nel modo più veloce....

anche questo è importantissimo a mio avviso, ma è l'atto pratico, è la cosa più semplice da pianificare. io lo faccio di solito con qualcuno, l'altro tiene con un cappio il collo del pollo e io maceto. dura davvero poco. ma non è questo il mio problema.

giampiero ha scritto:
Ovviamente non dò i nomi e non coccolo gli animali che poi voglio mangiare.


purtroppo questo errore l'ho fatto, i primi 2 avevano un nome e sono aimè stati coccolati, erano di mio papà. il terzo era di un amico niente coccole e niente nome e l'ultimo niente coccole e niente nome era il primo del mio pollaio che uccidevo da solo.. e poi ci sono vari squoiamenti di conigli da mio papà (quelli non riesco proprio ad ucciderli). lì per lì viene da pensare anche a me che sia questione di farci il "callo" per quanto si possa, ma vi assicuro che non mi immagino proprio ad uccidere un coniglio, eppure lo mangio volentieri e mi rendo conto dell'assurdità. e quelli non li coccolo affatto e non hanno nome.

scavo ma non riesco ancora a capire questo mio blocco mentale.


24/06/2010, 15:24
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Sez. Cavalli
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Iscritto il: 26/05/2009, 9:31
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I cacciatori indiani ringraziavano gli dei per la preda che gli avevano concesso, e ringraziavano anche lo spirito dell'animale cacciato per essersi lasciato uccidere, consentendo così ai cacciatori e alle loro famiglie di vivere.
Credo fosse un'usanza diffusa in molte parti del mondo, e forse ancora oggi ci sono tribù che hanno questi rituali.

Allora cacciavano per mangiare. Oggi si va a caccia per puro divertimento.

Io ho avuto la fortuna di nascere e crescere in campagna, uccidere gli animali per mangiare non mi turba. Non si facevano i rituali descritti sopra, ma si aveva rispetto dell'animale dandogli spazzi sufficentemente ampi (molto ampi), cibo adeguato e poi si uccidevano, così, semplicemente. Senza retropensieri.

E farlo oggi non mi turba. Lo faccio per mangiare! E' un pò la stessa cosa di allora, non proprio sopravvivenza come allora, ma pur sempre mangiare!

Quello che invece non mi riesce è andare a caccia.

Adoro il lavoro del cane, è veramente bello vederlo mentre cerca l'animale. Mi piacciono anche le armi (non sono un guerrafondaio, tutt'altro), mi piacciono come oggetti, e mi piace anche spararci.

Ma sparare ad un animale per divertimanto non riesco a farlo, quasi mi dispiace per il discorso del cane e delle armi, ma non riesco proprio. Sento un rimorso che è più forte del gusto.

Massimo rispetto per i cacciatori (quelli seri), non voglio sollevare una discussione sul tema, però credo che il mio rimorso per l'uccisione di un selvatico, io lo vivo come una forma di rispetto per la vita, anche degli animali. Trovo inevitabile piegarla al bisogno alimentare, lo trovo ingiusto piegarla al piacere della caccia :D :D :D

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25/06/2010, 15:02
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:o questi raggionamenti li facciamo ora che si puo scegliere tra uccidere un animale oppure andare in pizzeria :lol: ..................pensate:se eravate contadini che zappavano tutto il giorno,a sera solo broccoli e cicoria :( ............dietro casa le vostre galline...........che facevate?..............oppure camminare tutto il giorno in cerca di cibo........solo erba e frutta(detta cosi è bello).......vedete un coniglio.......che pensate?........questi scusate se ve lo dico sono raggionamenti fatti a stomaco pieno ;) ..........rimanete a diggiuno per almeno una giornata ;) .....poi vedrete cosa pensate di una gallina che vi viene incontro!! p.s.:trovo cmq che sia meglio ora !! ;)


26/06/2010, 9:28
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Messaggi: 1063
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Formazione: laureato in altro
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Non devi fartene un cruccio,
sacrificare un nanimale non è diverso dal sacrificare ortaggi
c'è chi nasce Caino e chi nasce Abele, ognuno vive il suo rito con diversa emozionalità
scientificamente ti posso assicurare che una parte delle sensazioni che provi sono dovute all'odore cosidetto di "morte" che stimola la produzione di endorfine determinando una stimolazione vagale che in alcuni casi può portare a nausea vomito e perdita dei sensi.
E' uno stimolo ancestrale.
La tua non è rabbia, segno di una mente primitiva che cerca l'adrenalina sufficiente a finire la preda, da quanto leggo i tuoi sono dubbi sulla reale necessità, persona sicuramente intelligente ma prova a chiederti cosa farebbero loro al tuo posto, se le allevi conosci bene le galline, onnivore fino ad uccidersi per una ferita, una gallina che perde sangue è una gallina morta lo sai che sarà attaccata.
Io sto male quando i miei cani uccidono senza mangiare, il sacrificio dell'animale non è un atto di coraggio ma una constatazione di necessità.
Sicuramente trattarli come umani non aiuta, ma trattarli male non ti solleverà nel momento finale,
ringraziali dei loro doni, fosse questo anche l'ultimo che ti fanno.

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l'occhio vede quel che la mente sa. Pascal
meglio un becco che ti fa amico che un amico che ti fa becco. Micalizio


26/06/2010, 10:12
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Sez. Suini
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Cita:
I cacciatori indiani ringraziavano gli dei per la preda che gli avevano concesso, e ringraziavano anche lo spirito dell'animale cacciato per essersi lasciato uccidere, consentendo così ai cacciatori e alle loro famiglie di vivere.
Credo fosse un'usanza diffusa in molte parti del mondo, e forse ancora oggi ci sono tribù che hanno questi rituali.

Infatti volevo dire che ho letto una cosa simile a proposito degli indigeni australiani.

Io non riuscirei a uccidere uno dei miei animali, ma sono quasi sicura che se un animale, anche uno dei miei, "ipoteticamente" minacciasse uno dei miei figli, ammazzerei anche un elefante. E' questione di istinto e necessità...e di callo.

Michelaccio, forte la frase di O.Wilde!! :lol:

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L'esperto è una persona che ha fatto in un campo molto ristretto tutti i possibili errori.(Niels Bohr)
Più la caduta di un Impero è vicina, più le sue leggi sono folli. Cicerone


26/06/2010, 10:48
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Località: Borgiallo (To)
Formazione: imparata
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grazie micalizio


26/06/2010, 21:20
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ciao milli, wilde era un genio :D :D
in effetti i pellerossa americani e gli aborigeni australiani, nonchè alcune tribu africane e della nuova guinea, le ultime a praticare forme di animismo primordiale, ringraziano la madre terra e chiedono perdono per essere stati costretti a sopprimere una vita per perpetuare la loro, una forma di coscienza e consapevolezza che noi, purtroppo, nella maggior parte dei casi, abbiamo perduto.
è bello vedere, in questo forum, cosi tanta gente consapevole dei ruoli e delle dinamiche di nostra madre natura, per nulla bonacciona e iperprotettrice mamma new age, ma, come tutte le madri, tante volte, crudele e drastica, per necessità.
alla luce di ciò, il sottoscritto avrà sempre il massimo rispetto per chi, consapevole di quanto sopra detto, fa scelte diverse, per sensibilità (sempre da ammirare, in ogni caso), che sono anche di sacrificio.
ciao a tutti michele(accio)

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A far del bene agli asini si pigliano calci in fronte.
Lo diceva mia nonna.

Una persona di 50 anni che vede i mondo come lo vedeva quando ne aveva 20 ha buttato via 30 anni della propria vita.
Muhammad Ali, il grande.


30/06/2010, 15:57
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Iscritto il: 24/06/2010, 11:24
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Località: Ferrara
Formazione: Laurea in Ecologia ed Evoluzione
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Salve a tutti...
non sono iscritto da molto tempo a questo forum ma devo dire che è davvero un piacere farne parte.

Condivido con Voi lo stesso interesse e la stessa passione per il mondo dell'allevamento e forse in maniera più ampia della vita naturale. Il rapporto con l'animale che ogni allevatore possiede credo sia qualcosa di più che un rapporto di interesse per una sorta di "dispensa" su due zampe che cammina...No...credo che ognuno, o se preferite parlo in prima persona, Io sia attratto anche dalle dinamiche degli stessi animali...dal loro modo di vivere...di interagire....
Forse è per la nostra atavica curiosità..come specie...ma è quella curiosità che probabilmente ci ha trascinato fuori dalle nostre caverne per trasformarci in quello che siamo ora...UOMINI...in grado di riflettere anche sul perchè uccidere per nutrirci...passatemi la metafora "in NOI il mondo naturale è in grado di RIFLETTERE su se stesso".
Detto questo..credo di concordare come tutti sulla necessità del predare e quindi sulla necessità anche di uccidere per nutrirsi...Non è da molto che ho iniziato ad allevare ma il piacere che si ha nel vedere crescere questi animali, nell'occuparsene nel migliore dei modi e...almeno per me nel sacrificare un po di se stessi per loro non è per nulla sminuito dal dispiacere (perchè ammetto provo dispiacere) nell'eliminarne qualcuno per la nostra sopravvivenza.

Un saluto....

Francesco

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30/06/2010, 16:35
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Iscritto il: 19/01/2010, 13:42
Messaggi: 1068
Formazione: Zoff Cuccureddu Gentile Furino Morini Scirea Causio Tardelli Boninsegna Benetti Bettega
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Nonostante mi emozioni quando mi chiamano Due Cuori, figlio di Gambette e Canto Alto, io non sono un Indiano d'America. E neppure un mesoafricano nè un aborigeno australiano. Nè io, nè i miei antenati, siamo mai vissuti di caccia e raccolta. E neanche i vostri, a meno che non rientriate nelle oramai quasi estinte poche etnie di popoli cacciatori giustamente citate dal Michele.
Noi siamo coltivatori, bellicosissimi, accaparratori coltivatori. I cacciatori ce li siamo fatti in salmì, loro e le loro preghierine e il loro armonizzarsi con la natura. Noi la natura la modifichiamo, la disboschiamo, la piantiamo, la "bonifichiamo" ma, soprattutto, la POSSEDIAMO. altro che armonia! Ce la MAGNAMO! Più bisonti morti in un colpo solo per un indiano sono solo più cadaveri in putrefazione e forse morte sicura entro un paio di mesi. Più campi posseduti per me invece sono più raccolto e più ricchezza. Malvagia invenzione... i silos!
L'ultimo tassello del nostro lungo percorso, "saltato fuori" da pochi anni al nord dell'Europa, in Danimarca, dove riaffiorano le terre sommerse da ere geologiche ci dipingono un quadretto ben diverso di quello che era l'uomo europeo nel mesolitico da ciò che credavamo. Eravamo per la maggior parte felicissimi e beati pescatori/raccoglitori (dal momento che pure la pesca si svolgeva con trappole e cestini e non era attiva). Altri si sono ritrovati "chiusi" nelle pianure e si sono dedicati all'agricoltura. I peggiori! Mentre i primi, come i cacciatori, beati e satolli si dedicavano all'arte, gli altri scoprivano che i forconi piantati fra le natiche fanno male davvero e che una zappocchiata in testa la apre come fosse un cocomero...
credo che quindi provare nausea quando si sente l'odore della morte sia qualcosa che sta proprio scritto nel nostro dna di coltivatori/pescatori. Diversamente, come nei predatori, non si ha più rilascio di endorfine ma di dopamina, con l'esatto effetto opposto. Tipico del cacciatore.


30/06/2010, 17:21
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Formazione: Poca e fatta male, però sul campo...
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curcuma, leggere quel che scrivi è sempre un piacere per le stanche pupille :lol:
:lol: :lol:
tra l'altro anche i cacciatori/raccoglitori basavano gran parte della loro attività sull'uso di trappole, la caccia attiva era il minimo.
a questo proposito, uno dei nostri ricercatori, calcolò, anni fa, la mole di lavoro giornaliera occorrente per sfamarsi di un agricoltore primitivo, paragonata a quella di un cacciatore raccoglitore.......
8 ore di media per l'agricoltore.....3 ore di media per il cacciatore/raccoglitore :shock: :shock:
e calcolando che il cacciatore/raccoglitore, quasi dappertutto, nelle stagioni sfavorevoli, si deve basare solo sulla caccia, che è più impegnativa :!: :!: :!:
se è vero, stiamo sbagliando qualcosina ragazzi :!: :D
ciao michele(accio)

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Muhammad Ali, il grande.


30/06/2010, 19:15
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