La prossima crisi sarà per l’acqua, evitiamolo
Nella giornata internazionale dell'acqua nella sede dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per la fame e l'agricoltura, Fao, a Roma si sono riuniti, il 22 marzo, vari organismi internazionali per cercare soluzioni per il futuro.
Acqua per tutti
Perché l'acqua non è un lusso per pochi, ma un diritto di ogni uomo, donna, bambino che vive sulla terra.
Il 22 marzo è la giornata che le Nazioni Unite hanno dedicato alla principale risorsa del nostro pianeta. Nella sede dell'Organizzazione delle Nazioni Unite per la fame e l'agricoltura, Fao, a Roma si sono riuniti vari organismi internazionali per cercare soluzioni per il futuro. Perché l'acqua non è un lusso per pochi, ma un diritto di ogni uomo, donna, bambino che vive sulla terra.
Il Presidente del World Water Council, Loic Fauchon, ha esordito ricordando che "Non c'è giorno senza che gli esseri umani abbiano bisogno di acqua". Infatti, senza acqua non c'è produzione agricola, non c'è produzione industriale, non c'è salute. Senza acqua non c'è vita. Nonostante questa certezza non diamo all'acqua il valore che merita. E spessissimo la si dà per scontata. Aprire il rubinetto di casa è qualcosa che si fa centinaia di volte al giorno, dimenticandosi quale miracolo sia avere a portata di mano acqua potabile: in molti Paesi per poter bere un bicchiere di acqua è necessario fare molti km a piedi.
Nel 2050, secondo calcoli delle Nazioni Unite, la popolazione del pianeta raggiungerà i 9 milioni di abitanti: questa popolazione andrà sì nutrita, ma anche dissetata e la risorsa idrica, come tutte le risorse globali, non è infinita.
Occorre, come ha ricordato il direttore Generale della Fao, Graciano Da Silva, mettere in atto "politiche in cui il consumo dell'acqua sia gestito in maniera sostenibile".
Il presidente dell'Ifad, Kanayo Nwanze, ha ricordato che, nel mondo, il 70% dei prelievi di acqua blu è destinato all'irrigazione e che l'agricoltura irrigua rappresenta il 20% di tutte le terre coltivate ma produce il 40% di tutto il cibo mondiale. Il problema è usare la risorsa idrica in maniera sostenibile e senza spreco. Nwanze ha sottolineato come molto si può fare a livello locale per migliorare il consumo di acqua per le produzioni agricole e ha portato numerosi esempi di Paesi in cui un cambiamento di colture ha portato ad un migliore uso dell'acqua e a raccolti più abbondanti. "Non occorre, ha sottolineato il Presidente dell'Ifad, guardare lontano: le popolazioni locali hanno un sapere locale che ha permesso loro di gestire le proprie colture in maniera, finora, sostenibile. Occorre ascoltare, ha continuato Nwanze, quello che i contadini hanno da insegnarci, ascoltare le loro storie e capire le conoscenze di cui sono portatori e attivare, a livello locale, politiche che li sostengono e diano loro accesso alle tecnologie per attuare un'agricoltura sostenibile".
L'Occidente deve necessariamente, a sua volta, cambiare le proprie abitudini di consumo. Certo, molte politiche vanno attuate a livello macro con politiche industriali ed agricole che investano su un consumo sostenibile dell'acqua. Ma anche a livello micro, a livello personale, possiamo compiere piccoli passi per assicurare che i nostri figli e nipoti possano anche loro godere di quel piccolo miracolo quotidiano di poter bere dal rubinetto di casa.
Per poter produrre una bistecca occorrono 7000 litri di acqua, per produrre un pomodoro ne bastano 13. Ogni volta che viene lasciato un rubinetto aperto si consuma moltissima acqua. In Europa il consumo medio pro capite giornaliero è di 3 metri cubi di acqua, in Asia 1.4 in Africa ancor meno: 1.1.
La scelta non sembra difficile né complicata, ma occorre attivare, ogni giorno, comportamenti responsabili. Si sente dire spesso che la prossima guerra sarà per l'acqua, evitiamo che questo accada.
Autore: Natalie Nicora
Fonte:
http://www.aiol.it