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Perchè sopravvivono senza trattamenti? 
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Interessante il discorso del clima anche se ho sentito pareri discordanti. Io ho api carniche (chiaramente non proprio in purezza), che dovrebbero essere più adatte alla zona alpina/prealpina.

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10/07/2017, 20:55
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PakChoi ha scritto:
sei il primo con cui parlo
PakChoi ha scritto:

(di non nutrizione)
e' solo un problema statistico, conosci pochi apicoltori, tra l'altro ho scritto
romeoadriatico ha scritto:
E' un limite in alcune situazioni.
vale a dire che ci sono delle problematiche che si risolvono (risolverebbero) nutrendo


La varroa c'è anche negli sciami selvatici, però le api sopravvivono
PakChoi ha scritto:
Se ne può dedurre che il loro sistema immunitario le protegge dai virus.


si , si puo' dedurre ma informandosi e' piu' facile apprendere da studi e ricerche che:in assenza di interventi esterni e considerando che le varroe sono suscettibili ai virus e non semplici vettori
-c'e' un reciproco adattamento tra api , varroa e virus
- che varroe particolarmente aggressive che sterminano fisicamente il loro ospite (ape e famiglia di api) , eliminano anche la loro possibilità di sopravvivere , quindi se stesse
-che virus particolarmente aggressivi , idem come sopra
-che si selezionano per selezione naturale popolazioni di api piu' igieniche , piu' sciamarole , con periodi di covata caratterizzati da blocchi invernali o estivi o entrambi
-che particolari condizioni di clima (molto freddo /caldo prolungato)(assenza di fonti nettarifere/polliniche prolungate) o di (bassa) densita delle famiglie favoriscono questo reciproco adattamento e/o inibiscono fisiologicamente le possibilita' riproduttive della varroa

PakChoi ha scritto:
Vedi altro?


vedo che hai costruito un mondo apistico tuo sulla base delle (dis)informazioni che hai trovato e con tanti pregiudizi.
questo comportamento e' assolutamente legittimo se da queste basi vuoi proseguire un percorso di apprendimento teorico e di riscontro pratico
ma se il tuo approdo e' la top bar , ovvero il ritorno al medio evo in apicoltura , all'apicidio , alla non cura delle api come alibi alla propria inadeguatezza , allora ti dico subito che hai delle idee farlocche .
quello che mi auguro e' che tu abbia magari lo scetticismo , la diffidenza e l'ostinazione rispetto alle tue idee/conoscenze , ma anche l'onesta intellettuale di riconoscere i risultati e di voler resocontarli (e se fossero positivi meglio , magari bastasse lo zucchero.......


11/07/2017, 3:02
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Cita:
-c'e' un reciproco adattamento tra api , varroa e virus
- che varroe particolarmente aggressive che sterminano fisicamente il loro ospite (ape e famiglia di api) , eliminano anche la loro possibilità di sopravvivere , quindi se stesse
-che virus particolarmente aggressivi , idem come sopra
-che si selezionano per selezione naturale popolazioni di api piu' igieniche , piu' sciamarole , con periodi di covata caratterizzati da blocchi invernali o estivi o entrambi
-che particolari condizioni di clima (molto freddo /caldo prolungato)(assenza di fonti nettarifere/polliniche prolungate) o di (bassa) densita delle famiglie favoriscono questo reciproco adattamento e/o inibiscono fisiologicamente le possibilita' riproduttive della varroa

Mi sembrano tutte considerazioni valide (a parte forse la "selezione naturale") che tra l'altro concordano con il fatto che la natura tende sempre verso l'equilibrio anche di fronte ai cambiamenti improvvisi portati dall'uomo.

Anche se quanto citato è vero (e mi sembra piuttosto plausibile) si tratta comunque dell'esporre le api alla presenza di virus (sebben in equilibrio con la varroa). Quindi anche in questo caso, api con maggior difese immunitarie possono fare la differenza tra una famiglia che sopravvive e una che muore.

Il punto del topic è: perché questo succede facilmente in condizioni non influenzate dall'uomo?
Questo equilibrio di cui parli (giustamente), più che la causa, mi sembra chiaramente la conseguenza del non (o del limitato) intervento umano.

Cita:
vedo che hai costruito un mondo apistico tuo sulla base delle (dis)informazioni che hai trovato e con tanti pregiudizi.

Per il momento non ho ancora costruito un bel niente. 5 arnie recuperate in condizioni pietose (con tanto di orfanità, covata calcificata...) da qualche mese sono ben poca cosa e ne sono consapevole :( ;) .
Se avessi pregiudizi non starei a discutere con altri. Se avessi pregiudizi direi subito che le idee degli altri sono sbagliate senza cercare di ragionare o dare argomentazioni scientifiche. Non sono un ricercatore di professione, ma so ragionare in modo razionale e scientifico. Mi sento perfettamente autorizzato a non prendere per oro colato tutti gli studi pubblicati nelle riviste i quali spesso si basano su un'analisi parziale dei dati o su presupposti contestabili. Accetto i risultati degli studi, quando mi sembrano coerenti e non contradittori, quando sono liberi da influenze che potrebbero privilegiare interessi commerciali... Dico questo in generale, non solo per ciò che riguarda le api.

Cita:
se il tuo approdo e' la top bar , ovvero il ritorno al medio evo in apicoltura , all'apicidio , alla non cura delle api come alibi alla propria inadeguatezza , allora ti dico subito che hai delle idee farlocche .

:shock: :shock: :shock:
L'arnia top bar è stata sviluppata negli anni sessanta proprio per trovare un equilibrio tra il benessere delle api e le risorse dell'apicoltore. Perché parli di medioevo e di apicidio? Io ho scelto la top bar, perché sono appassionato di natura, perché potrò accudire le mie api lasciandole libere di scegliere come costruire i loro favi (secondo il loro istinto e le loro esigenze, e non secondo delle norme imposte). Forse le mie api moriranno a causa di virosi trasmessa dalla varroa o altro ma non sarò certamente io ad ucciderle. So che ho tanto da imparare ma non mi sento inadeguato.
Hai una spiegazione scientifica da condividere, per dimostrare che l'arnia top bar porta all'apicidio? Puoi spiegarmi perché il voler mettere le api in un'arnia top bar, sarebbe un'idea farlocca? O è solo un pregiudizio? ;)

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11/07/2017, 8:48
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PakChoi ha scritto:
tutte considerazioni valide (a parte forse la "selezione naturale

per gli ambienti ''selvatici'' c'e' evidentemente solo selezione naturale , (dove ho scritto ''si selezionano ''il verbo e' riflessivo e il soggetto e' ''popolazioni di api'' .
PakChoi ha scritto:
si tratta comunque dell'esporre le api alla presenza di virus (sebben in equilibrio con la varroa).
ma di che parliamo ? sei un umano o sei la natura in generale ?
oggi tra apicoltori e' aumentata l'evidenza dell'azione delle virosi e la loro pericolosità perché si puo' intervenire sulla varroa e contenerla abbastanza agevolmente e questo e' l'unico intervento che un apicoltore puo' efficacemente fare.
ma non intervenire sulla varroa a prescindere dai virus farebbe morire le api per danni fisici diretti
PakChoi ha scritto:
L'arnia top bar è stata sviluppata negli anni sessanta proprio per trovare un equilibrio tra il benessere delle api e le risorse dell'apicoltore

bene , cosa significa ? che c'e' stato un compromesso in cui le api sono scese a trattativa ? che non e' effettivamente naturale?
quindi l'aggettivo naturale , perché e' di questo che hai parlato ''apicoltura naturale'' andrebbe riservato a quando le api scelgono da sole la loro sede , che sia un ramo o un tronco cavo o un'intercapedine o una canna fumaria fuligginosa o la cassetta delle lettere , non mi risulta che vanno volontariamente nelle top bar piu' di quanto vanno in altre.
il concetto di top bar e' antico ma la tua definizione e' vera se riferita ad apicoltori con scarse risorse ,cioe' che non si possono permettere lo smielatore , in ambienti rurali di africa e asia hanno optato per la top bar come miglioramento rispetto a contenitori non visitabili senza la distruzione del nido.
rispetto alla visitabilita' mi sbaglio io , ma se e' vero che si puo' fare , quello che non viene sottolineato e' che si devono fare esattamente le stesse operazioni dell'apicoltura razionale (notare che vengono vendute con il foro per il nutritore) e occorre la stessa competenza e responsabilita' non solo verso le api ma anche verso gli altri apicoltori


15/07/2017, 7:10
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giobarton ha scritto:
Salve a tutti.

Mi spiegate come possa una colonia di api insediata nel muro di una vecchia casa sopravvivere di anno in anno senza nessun trattamento?


Ci ha pensato il proprietario della casa. Qualche mese fa le ha avvelenate e c'era uno tappeto di api morte a terra. Ma nel periodo della sciamatura il buco è stato rioccupato.

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Non è necessario capire le cose per poterne discutere – Pierre Beaumarchais


16/07/2017, 19:37
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Tappare il buco no?
Troppo facile ...meglio eliminare intere famiglie di api.
A parte questo mantenere famiglie numerose o strette, penso sia uno dei migliori rimedi per favorire la pulizia e la sopravvivenza.


17/07/2017, 15:03
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