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Olivicoltura, produttori in ginocchio 
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Sez. Orticoltura
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Iscritto il: 09/08/2008, 9:24
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Anche per gli olivicoltori italiani è tempo di vacche magre. I prezzi delle olive e dell’olio registrano crolli verticali (-20-25%), mentre i costi produttivi continuano a salire in maniera insostenibile. In alcune realtà non si è proceduto all’operazione di raccolta, perché si sarebbe fatta in perdita. Unica nota lieta è la qualità della produzione che, pur segnando un calo del 15% rispetto allo scorso anno, si annuncia buona. Lo sostiene la Cia - Confederazione italiana agricoltori preoccupata per le gravi difficoltà che incontrano le imprese del settore.

Accanto ad una produzione totale olivicola e olearia che si dovrebbe aggirare attorno alle 510 mila tonnellate (600 mila tonnellate dello scorso anno), il comparto fa i conti con una serie di problemi che stanno mettendo in ginocchio i produttori. In tutte le regioni si riscontrano situazioni critiche, soprattutto sul fronte dei prezzi pagati all’agricoltore. Dalla Puglia alla Toscana, dalla Calabria alla Sicilia, dall’Umbria all’Abruzzo, è un susseguirsi di denunce da parte degli olivicoltori che non riescono a stare sul mercato e stanno producendo sotto costo.
Uno scenario aggravato dalla concorrenza estera. Tonnellate di olive, provenienti in particolare da Spagna, Tunisia e Grecia, dove si è avuta una produzione abbondante, stanno deprimendo il mercato e i produttori - rimarca la Cia - sono costretti ad incassare quotazioni sempre più depresse che fanno calare un velo d’ombra sulle prospettive future di migliaia di imprese.

Fonte: Cia - Confederazione italiana agricoltori

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I


06/12/2009, 22:32
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Iscritto il: 13/03/2008, 19:23
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Formazione: Laurea in Scienze agrarie
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Quindi il motivo sarebbe l'olio a basso prezzo proveniente da Spagna, Grecia e Tunisia?
Anche in altre discussioni si parla del difficile momento che sta attraversando il settore olio in Italia:
industria-olearia-f39/olio-extra-vergine-t6647.html
Marco

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07/12/2009, 10:51
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Iscritto il: 23/11/2009, 16:41
Messaggi: 38
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In tutto questo non dimentichiamo che i grandi marchi dell'imbottigliamento dell'olio di oliva (ad eccezione di un paio) sono in mano "della Spagna".
Solo facendo olio di qualità (extravergine, meglio se biologico o DOP), pertanto, si può cercare di arginare e contenere questa situazione. Naturalmente una campagna di educazione al consumo dell'olio di olio diretta ai tantissimi consumatori incapaci di riconoscere un buon olio di oliva aiuterebbe tantissimo il settore in questo periodo di crisi.
Ciao
Orly


18/12/2009, 18:44
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