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Pregi e difetti di un vino"artigianale" 
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Iscritto il: 11/11/2008, 0:26
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ciao. Se si parla di costi si può dire che oggi tutta la tecnica vinicola ( tranne in casi di vigneti che danno prodotto di alta qualità) viene condizionata dalla necessità di ridurre al minimo il lavoro umano , per sostituirlo con quello delle macchine, dato il costo sempre più elevato di ogni operazione manuale. Dove opero io in Liguria la viticoltura è dislocata in collina ed è penalizzata per la mancanza del possibile uso di macchine , per questo ben pochi viticoltori sono intensionati a piantare e condurre vigneti. Solamente la produzione di uve di qualità a prezzi contenuti può risolvere il problema . Avendo avuto la fortuna di dover installare 3 nuovi vigneti ho avuto la possibilita di farlo con un metodo che realizzando l'equilibrio fra vitigno , portainnesto, ambiente , mi ha permesso di ottenere uva di qualità risparmiando in manodopera e concimazioni, ottenendo un anticipo di maturazione di circa 15 rispetto alle coltivazioni limitrofe. Marcello


22/11/2008, 19:28
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Ci siamo allontanati da discorso iniziale.Francesco ha perfettamente ragione ed a maggior ragione il fatto che pochi enologi gestiscono molte cantine i prodotti si somigliano(almeno per vini normali).
Per il discorso barriques in molti casi il passaggio è virtuale in quanto aggiungono estratti al vino che risulta invecchiato.
Ho letto con interesse il tuo articolo e mi è piaciuto anche il commento.Una riflessione al proposito è che nonostante tecniche di coltivazioni moderne e quindi aumento della produzione perchè il vino costa così tanto?
ciao

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23/11/2008, 10:35
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Per il cenone abbiamo bevuto dell'ottimo Aglianico di fattoria passato in barrique ed in bottiglia da qualche mese.Costo 2,50 la bottiglia.Questo è un grosso pregio di questi tempi associato al fatto di avere un ottimo prodotto e naturale.
ciao e Buon Anno

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01/01/2009, 3:09
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eugenio ha scritto:
Sono contento x te per un duplice motivo:
-sarai soddisfatto del lavoro fatto e berrai con gusto
-non pagherai tanto per avere nella maggior parte dei casi un vino "normale"
ciao



approvo quello che dici,
mio padre era astigiano , e come ogni buon asrtigiano amava la vigna , e farsi il vino

fino a una decina di anni fa avevamo 2 ettari di vigneto tra prorpieta e affitto , tra freisa e barbera e altri uvaggi locali.

al di la del crollo dei consumi , conseguenza anche del nuovo CdS, e dei limiti dell'etilometro per chi guida, il piacere di bere un vino fatto con le proprie mani rimane, anche se ora come ora la flavescenza sta facendo un ecatombre delle viti.

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Non sto bene come vorrei, ma neanche male come vorrebbero.


03/01/2009, 10:11
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Sono 6 anni che abbiamo ripreso, io e mio padre, a fare vino in casa. Abbiamo 15 ettari di vigneto nella zona lambrusco, e produciamo x la cantina sociale. La cosa che mi fa arrabbiare è come la nostra cantina sia disinteressata a fare un vino di qualità preferendo un vinaccio acido da 1 € al litro in damigiana, un miscuglio di quelle 3-4 varietà di lambrusco della nostra zona, col sapore uguale tutti gli anni perchè aggiustato dall'enologo. A casa nostra si è sempre fatto vino ma, dopo una pausa successiva alla scomparsa di mio nonno, abbiamo ripreso con risultati direi apprezzabili. Non abbiamo nè una eccessiva attenzione x l'igienicità, nè per la qualità delle attrezzature (pigiadiraspatrice meccanica, tino in legno di almeno 70 anni, e botti in cemento), ma usiamo la nostra uva migliore da terreno argilloso con grado zuccherino elevato. A parte un pò di bisolfito e 1 travaso abbiamo sempre ottenuto ottimi risultati, con un lambrusco un pò dolce e molto spumante, tanto che riceviamo gli apprezzamenti di chi lo ha assaggiato. Il vino è sempre risultato leggermente diverso fra gli anni in base al miscuglio delle uve o alla loro condizione di salute, ma sempre abbastanza alto in grado alcolico. La nostra produzione è in media attorno ai 5 quintali l'anno, per cui siamo autosufficienti.


13/02/2009, 22:49
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Spumantizza in modo naturale? o usi qualche tecnica particolare?
ciao

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13/02/2009, 23:42
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Formazione: Dottore in scienze e tecnologie agrarie
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Il lambrusco è un vino che deve spumare, infatti deve essere imbottigliato fra febbraio e maggio (giugno come limite ultimo), così che con l'ossigenazione e le temperature che crescono i lieviti ricominciano a lavorare, dando la seconda fermentazione in bottiglia. Io al mosto d'uva aggiungo solamente il bisolfito durante la fermentazione nel tino, per contenere eventuali fermentazioni anomale. Ho sentito comunque di persone che nel loro vino casalingo aggiungono appena prima dell'imbottigliamento una certa percentuale di mosto conservato in frigo dalla pigiatura, per apportare zucchero. Io non ho mai avuto questi problemi, anzi il vino spuma, è alcolico (decisamente di + di quelli in vendita) e mantiene ancora una punta di dolce, che a me piace.


16/02/2009, 14:16
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Iscritto il: 09/08/2008, 9:24
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La cosa più importante è che fai qualcosa che ti piace e "naturale"
ciao

_________________
I


16/02/2009, 23:03
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Iscritto il: 02/12/2008, 20:01
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Località: San Giuseppe Jato ( Pa)
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ciao, volevo chiedere se è vero che per imbottigliare il vino è preferibile aspettare una giornate senza nuvole,il vino che voglio imbottigliare è quello di quest'anno. Ciao e grazie per le eventuali risposte.-


19/02/2009, 20:12
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Ho la fortuna di avere una piccola vigna di famiglia (600 viti) in Basilicata, produciamo poco vino per consumo personale da vent'anni e pur non essendo degli enologi vi assicuro che la robustezza del nostro vino non è paragonabile a quella di altri vini più blasonati della zona.
Comunque orgoglio a parte credo che il sentore di tannino presente nella maggior parte dei vini in commercio finirà con lo stancare il consumatore attento,personalmente prediligo un sapore meno intenso ma più naturale.A proposito in una trasmissione televisiva di pochi giorni fa,ho sentito parlare di un'azienda friulana che conserva l'abitudine di fermentare il mosto dentro grandi anfore di terracotta, credo sia geniale cosa ne pensate?


01/04/2009, 11:28
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