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costruire tunnel pastorizzazione 
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Salve a tutti!è da molto che vi seguo ma mi sono appena iscritto stanco di starmene in disparte!
sono della prov di Agrigento e anchio ahime...mi sono ammalato di funghi! :D
è da molto tempo che penso di costruire una serra per la produzione di specie poco presenti nella mia zona,come cardoncello,shiitake,pioppini..e finalmene mi sono deciso(forse ho sbagliato momento pero! :roll: ).
ho realizzato una serretta climatizzata 5x8 coperta con due strati di polietilene inframezzati da 5 cm di lana di vetro,dotata di pannello evaporativo(cooling system),impianto di nebulizzazione (fog system) ed eventualmente generatore aria calda a gas,il tutto in estrema economia!mi mancano solo gli automatismi per il controllo di temp e umidita e...sti benedetti pani che costano un okkio della testa!ma dove li trovate a 20/25 cent al quintale che a me ne hanno chiesti 50?!? :o
da li il pensiero di costruire sto tunnel di pastorizzazione,ma visti i costi di un generatore di vapore inaccessibili per chi come me cerca un reddito secondario e comunque sia è ancora in fase di prova,l'idea di creare qualche alternativa che non sia il classico pentolone o sistemi estremamente casalinghi.
mi piacerebbe sapere come lo ha realizzato il nostro caro Raoul!!!posso esporre la mia idea a Voi che siete molto piu competenti per valutarne la fattibilità?o esiste gia qualche precedente a questo argomento?
p.s.:grande l'idea delle cooperative ma in sicilia sono pressocche impossibili!sempre che tra di voi non ci sia qualche siciliano che aderisca con me a questa iniziativa!!!a presto!


31/08/2012, 12:12
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rendiamo interessante l'argomento,vediamo come costruire un tunnel di pastorizzazione senza l'ausilio di un generatore di vapore troppo oneroso per noi.
abbiamo bisogno di:
-CASSONE TERMICO-che realizzerei con pannelli coibentati sandwitch tipo quelli per celle frigorifere,applicati su una struttura in ferro pesante in grado di reggere pesi temperature e pressioni
-GRIGLIATO PER SOSTEGNO COMPOSTO-a differenza di come gia accennato varie volte,cioe un grigliato in legno che sostenga tutto il composto,caricato uniformemente su di esso per una altezza di circa due metri,io opterei per un'altra soluzione dovuta al fatto che in questo modo,seppur mediante l'utilizzo di ventole di ricircolo,la temperatura al centro del composto non potra mai essere uguale rispetto alla parte di composto a diretto contatto con i getti di vapore.in pratica relizzerei il cassone a livelli,ciascuno dei quali contenga circa 1-1,5 quintali di compost e tra un livello e l'altro inserire un paio di getti del nostro vapore che vedremo come realizzare.i livelli saranno estraibili e scorrevoli per facilitare le operazioni di carico e scarico e in fondo al nostro cassone inseriamo una ventola di ricircolo adeguata per uniformare ulteriolmente temperature e umidita.
-VAPORE-come realizzarlo?!la mia idea è quella di utilizzare uno scald'acqua elettrico da un centinaio di litri,vedere a che temperatura si riesce a portare l'acqua,se non supera i 60°staccare il termostato incorporato e utilizzarne uno esterno con un fondoscala maggiore per portare l'acqua a circa 80°,dopodiche realizzare l'impianto idraulico all'interno del cassone con tubi in ferro su cui applicheremo dei nebulizzatori in ottone di quelli utilizzati per il fog System facendo in modo da avere come detto prima un paio di nebulizzatori al di sotto di ogni livello.
Tutto il meccanismo verrà allacciato all'impianto idraulico di casa nostra,magari con uno stadio di pre riscaldamento sempre tramite scald'acqua elettrico o a caldaia a metano in base a quello che abbiamo e automatizzando il tutto con termostato e timer.
penso che possa funzionare,l'acqua a 80°nebulizzata penso che sia vapore o quasi!
mi piacerebbe sapere che ne pensa il nostro Raoul visto che ne ha realizzato uno!


01/09/2012, 13:56
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Sez. Funghi
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Darko buonasera, leggendoti si capisce la tua passione per questi bendetti funghi e la tua voglia di fare..... parlare di tunnel di pastorizzazione e di trattamento termico di pastorizzazione è parlare di un mondo molto particolare..........che abbraccia "in primis" il substrato nelle sue varie sfaccettature ( formulazione, struttura, Ph, umidità, tenore di azoto assimilabile).Si deve parlare di selettività del substrato e di come ottenerla. Pastorizzare attraverso l'uso di una struttura che può essere il tunnel di pastorizzazione è una cosa, mentre utilizzare un' autoclave od un forno coibentato........è tutta un'altra cosa.Quello che Tu hai proposto a livello di struttura potrebbe anche funzionare......utilizzare i letti anche, ma non mi convince il discorso dell'acqua ad 80 gradi........bisognerebbe ottenere vapore saturo almeno a 100 gradi....il substrato, a seconda del tipo di fungo che si seminerà, può avere in partenza, prima del trattamento termico, dei tenori di umidità diversi......non ho capito come farai a portare quel substrato da 15-20-25 gradi a 60-70-80 gradi.........ad 80 gradi l'acqua non vaporizza......Si potrebbe pensare a riempire i letti con sacchetti gia pieni,già formulati, ma ci vuole il vapore!

La mia idea non è quella di creare necessariamente delle cooperative, ma, se possibile, " piccoli gruppi" di tre -quattro persone al massimo, proprio per evitare le solite confluittualità di quando si è in troppi. Tutto ciò solo per dividere in quote ragionevoli, alla portata di tante tasche, le spese del farsi il substrato. Cordiali saluti da Raoul.


01/09/2012, 19:18
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Ciao Raoul e ti ringrazio per l'interessamento.innanzitutto mi piacerebbe sapere che differenze di trattamento termico c'è tra un substrato per cardoncelli,o pioppini,o pleurotus, o prataioli,(ne stavi parlando nel post che riguardava le "mini cooperative")e ad esempio la differenza del trattamento se dobbiamo fare ballette da 4 kg o da 25 kg,parlando sempre di pastorizzazione e non di sterilizzazione.
Il mio concetto di pastorizzazione è quello di portare un substrato,indipendentemente dal tipo di fungo che dovra ospitare,ad una temperatura tale che parte dei batteri,chiamiamoli cattivi,vengono eliminati,ma lasciando il substrato non completamente sterile,con una parte di batteri (penso siano termofili)presenti per avviare un processo di trasformazione delle sostanze azotate rendendole assimilabili dai nostri ospiti.quundi riscaldare il substrato a c.a 70° per un tempo definito,dopo tale processo,ospitare le nostre ballette in un ambiente a temperatura di c.a 23-25° per far "avviare"il processo di trasformazione da parte dei batteri termofili,dopo di che saranno pronte per essere inoculate.
la necessita di vapore deriva dal fatto di mantenere il substrato ad un certo tenore di umidita,quindi basta che il tunnel riesca a garantire la temp di pastorizzazione,anche senza l'ausilio di vapore,penso vada bene anche acqua calda nebulizzata.se cosi fosse,oltre a tentare di alzare la temperatura dell'acqua nello scaldino da 80° a 90-100°,con il sistema precedentemente descritto,il tutto potrebbe funzionare,perche la temperatura del tunnel sarà garantita dall'acqua nebulizzata,cosi come l'umidita,il tutto unifirmato da una ventola ri ricircolo.
Riguardo la formulazione chimica del composto,ph,tenore d'azoto,formulazione,saranno calibrate in fase di compostaggio in base alle esigenze del carpoforo che dovremo trattare.il tenore di ammoniaca invece sara ridotto in fase di pastorizzazione aumentando o diminuendo i tempi di processo.
qualcosa in chimica la so(avendo due acquari...non vasche di pesci,ma ACQUARI ;) )anche se non sono un esperto...ho ottima manualita e propensione all'autocostruzione...lavoro in una azienda di mio zio che si occupa di lattonerie e quindi ho le attrezzature necessarie..e sono un tecnico elettronico e quindi non mi preoccupa la parte di gestione e controllo di tale struttura..
Raoul,le mie sono considerazioni fatte da "inesperto"...prendile come domande e illuminami...se ci riusciamo possiamo realizzare una struttura "unica"per diversi tipi di substrato!
ringrazio a tutti coloro saranno in grado di dare info utili!


02/09/2012, 12:15
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Sto pensando, sempre che ci riesca, a realizzare una struttura per i piccoli produttori, che possa servire sia per pastorizzare il substrato sfuso( quello che io faccio normalmente) che a portare il substrato già insacchettato ad una temperatura di 90-100 gradi.........come si usa per l'eryngii.........cordiali saluti da Raoul


10/09/2012, 7:37
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Ciao ragazzi..e ciao Raoul...vedo che sei talmente preso dal tuo progetto di pastorizzatore universale che non ha tenuto conto delle mie considerazioni-domande...
beh,questo è un forum e non una raccolta di tutorial di progetti "pronti all'uso",quindi come tale,io e penso tutti gli altri presenti su di esso,abbiamo voglia di partecipare ad ogni progetto che si pensa di realizzare,riga dopo riga,post dopo post...
questa è l'essenza di un forum e il punto di forza!puoi essere anche un grandissimo esperto di funghi e delle loro tecniche colturali..ma qua ci sono oltre che appassionati,anche tecnici elettrici ed elettronici,lattonieri,idraulici metalmeccanici,agricoltori...ogniuno dei quali puo dare un input positivo,e perche no la svolta ad ogni progetto!
quindi la mia non è una critica,bensi un invito a renderci partecipi,per avere la possibilita di sviluppare un progetto utile a tutti!
comunque ritornando alla nostra principale argomentazione,la pastorizzazione,se mi daresti qualche info tecnica sulle diverse caratteristiche che un substrato deve avere,sia che si tratti di composto sfuso,o di preinsaccato,che si tratti di cardoncelli o di prataioli,tanto per dire,potrei darti una mano a sviluppare il progetto.
per la cronaca..un buon metodo,funzionale sia con il compost sfuso che con il preinsaccato,semplice tecnicamente da realizzare e non troppo costoso...puo essere l'elettromagnetismo(avete presente il forno a microonde?!?)...unico inconveniente...riguardo il fai da te...dopo la fissione termonucleare(che fortunatamente non è possibile da fare in casa :lol: ) alimentare un MAGNETRON è l'esperimento piu pericoloso che si possa fare in garage :lol: :lol: :lol:


13/09/2012, 13:35
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Darko buongiorno, di dove sei? Te lo chiedo perchè quello che sto cercando di realizzare e che mi frulla nella testa da un bel pò, lo sto discutendo, a livello di idea, con un mio amico imprenditore che è titolare di una azienda che si trova a 3 kilometri da casa mia, quindi vicino.........con lui ho già sviluppato un tunnel di pastorizzazione........ma il tutto, dopo, Darko, speriamo possa diventare un discorso di carattere commerciale........ma nel Forum l'lho affermato non per vantarmi o farmi pubblicità, assolutamente no, ma solo per mettere in evidenza che la mia passione per il settore funghi continua e delle volte, in vari modi. I tunnel di pastorizzazione non li ho inventati io........esistono già dagli anni 70 e ne sono dotate tutte le aziende che si producono il substrato.....per questo ti ho chiesto di dove sei....perchè potresti visitarne qualcuna e renderti conto di persona in che cosa consiste.........ma il problema Darko non è la struttura, che è abbastanza semplice in definitiva, ma bensì la tecnica di preparazione del substrato, l'insieme del lavoro di premassa e di trattamento termico. Ognuno ha un suo procedimento........io lo dico sempre che esistono, in bibbliografia, diverse proposte........vanno semplicemente testate, sia che si tratti di composto sfuso che già insacchettato. Le aziende che vendono i sacchetti di cardoncello e non solo, sono gelose delle loro formulazioni, delle loro strutture di sterilizzazione e delle volte non ti fanno nemmeno avvicinare ai loro cancelli di entrata........e successo anche a me pur quando si trattava di proporre a loro del micelio.........quindi come vedi non è così semplice......a dir la verità anch'io sono geloso di alcune cose e non le dico a nessuno perchè fanno parte di un knowhow particolare frutto di 40 anni di lavoro.......però sono aperto ai concetti da seguire e cerco di consigliare oggettivamente e bene.........vedo d'altronde che anche Tu sei un appassionato....lo si sente da come ti proponi.......mi fa piacere.........fammi sapere di dove sei........per quanto riguarda i substrati per i pleurotus la base è la paglia da sola o arricchita in modo diverso....il più semplice è quello attraverso l'uso di fieni........per l'eryngii ci sono una miriade di formulazioni che comprendono la paglia, le fettuccine di barbabietola, le varie farine di cereali e leguminose.......ci si perde in quanto a formulazioni........però la migliore te la devi trovare da solo provando, come d'altronde fanno tutti........io ancora adesso mi diverto, nel piccolo, a fare delle prove per vedere se funziona e come funziona. Il pleurotus funziona anche con la sola paglia perchè ci sono ceppi molto aggressivi che riescono a degradarla bene e quindi riuscendo a nutrirsi poi producono.......non è lo stesso per l'eryngii che esige substrati nutritivi più ricchi........cambiano i tempi di produzione e le rese.......delle volte anche per me è difficile perchè mi mancano le strutture adatte per ciò che vorrei sperimentare.....è un discorso di soldini........come per tutti d'altronde. Sono dell'idea sempre che quando si parla di pastorizzazioni le tremperature in gioco, come punte di calore, vanno dai 60 ai 70 gradi........delle volte, come dici Te, bisogna stare attenti a non uccidere troppo e sopratutto ciò che ci può aiutare nei confronti dei competitori..........cordiali saluti da Raoul.


14/09/2012, 10:15
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Ciao Raoul, intanto grazie per la risposta alla mia e-mail :-) leggendo in questa sezione mi viene da farti alcune domande relative al substrato...si sente parlare si pastorizzazione ma anche di sterilizzazione, da profano il quale sono ho notato solo la differenza nella pezzatura della balletta, e cioè che in genere lo sterilizzato è in piccolo formato rispetto al pastorizzato, tipo 4-5 kg contro 15-25 kg, puoi dirmi il perche di questa differente tipo di lavorazione in base al peso e le principali differenze fra un substrato finito pastorizzato e un substrato finito sterilizzato?
grazie, saluti Federico


14/09/2012, 14:29
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Ciao Federico.........il substrato contenuto nei pani di 15-20 kilogrammi normalmente è solo pastorizzato" sfuso" ed è meno ricco dal punto di vista nutritivo, in linea di massima, rispetto ad un substrato che viene prima insaccato e poi sterilizzato, come quello del cardoncello........il grado di ricchezza nutritiva di un substrato dipende dal grado di selettività che il produttore riesce a creare all'interno del medesimo......ovvero più è ricco e più è facile incorrere in inquinamenti. Nel caso del cardoncello il substrato è seminato in ambiente sterile e quindi solo il micelio può invaderlo, almeno così dovrebbe essere, perchè anche lì, operando in modo non corretto, si può incappare negli inquinamenti. Il substrato delle ballette da 25-30 kilogrammi viene pastorizzato sfuso e poi insaccato. Chi può disporre di una sala di semina in sovrapressione con filtri assoluti è fortunato, perchè in questo caso il substrato almeno durante l'insaccamento non viene inquinato, come invece succede quando si semina all'aperto......in quest'ultimo caso il substrato deve essere molto selettivo.........cordiali saluti da Raoul.


14/09/2012, 20:25
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Ciao Raoul grazie per la risposta, ma quando parli di sterilizzazione a sacco gia riempito e sigillato a cosa ti riferisci? cioè a che tipo di trattamento viene sottoposto il composto gia insacchettato precedentemente? e quindi l'arricchimeto con il micelio avviene dopo questa fase, giusto? viene inserito tramite delle specie di siringhe? grazie ancora e cordiali saluti
Federico


14/09/2012, 20:39
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