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Quercia da sughero con macchie nere sul tronco.. è malata? 
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Scusa Pedru,

una curiosità: il solfato di rame, ha effetto solo nella zona in cui è posato o, assorbito in qualsiasi parte della pianta, viene poi "trasportato" dal sistema di circolazione ad ogni punto della pianta ?

Ciao ed ancora grazie.

Antonio


15/01/2016, 12:42
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Il solfato di rame ha praticamente solo effetto locale, non va in circolo con la linfa.
Saluti
Pedru

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15/01/2016, 13:29
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Ciao Pedru,
rieccomi..
Ho comprato il solfato di rame, in granuli piccoli - quasi polvere - e fatto il primo trattamento. Ho rimosso il sughero molle, giusto quello che veniva via facilmente, aiutandomi con un coltello. Il legno sotto la parte molle, aveva uno sottile strato scuro, che ho rimosso con la parte non tagliente del coltello facendo attenzione a non graffiare. Prima del trattamento, il legno messo a nudo aveva un colore chiaro, dopo il trattamento invece si è scurito (è normale?).
Qui qualche foto post trattamento:

Immagine
Immagine
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Mi sono limitato a spennellare solo le parti compromesse: ha senso spennellare per tutta la circonferenza a partire dal terreno fino al punto più alto compromesso? O l'eccessivo spennellare, una volta "toccata" la parte compromessa con il pennello, può favorire il proliferare del fungo? O, viceversa, può limitarne l'estensione ? Ha senso inoltre usare un pennello nuovo ad ogni trattamento?

Grazie dell'ulteriore aiuto che vorrai darmi.
Saluti,
Antonio


15/01/2016, 19:49
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Perdonami... altri dubbi: quante altre volte ripeto il trattamento? Può aiutare, magari dopo gli n trattamenti, coprire le parti messe a nudo con dello stucco per innesti?

Ciao e infinite grazie.


15/01/2016, 19:59
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Ciao il legno é molto cariato, hai fatto bene ad asportare tutta la parte malata finoad arrivare al legno sano. Io avrei disinfettato con prodotti a base di rame miscelato con vinavil. Saluti.


15/01/2016, 23:47
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Il Solfato di Rame (CuSO4.) è un prodotto a base di rame (Rame + zolfo, e anche lo zolfo è un "antifungino"), credo il più "energico" esistente.Mi avevi chiesto se fosse il caso di usare anche le foglie con solfato di rame (CuSO4.) saturo. Io direi di no, perché non credo che l’infezione arrivi dalle foglie, inoltre il S.di R . saturo, come ti ho detto, è molto aggressivo e potrebbe danneggiarle inutilmente. Adesso ti dico un altro suggerimento al quale avevo accennato, ma non concluso, parlando della Poltiglia Bordolese: mischiando il CuSO4. con la calce idrata, si attenua la “forza” del rame in funzione della quantità di calce. Ti ho detto di usare CuSO4 saturo perché l’infezione è grave, ma poi in un secondo tempo puoi aggiungere un po’ di calce per limitarne l’aggressività.
“Prima del trattamento, il legno messo a nudo aveva un colore chiaro, dopo il trattamento invece si è scurito (è normale?).” sì, normale, nel senso che il solfato di rame ha reagito con il legno fresco e ovviamente, anche con il fungo patogeno.
Spennellare tutta la circonferenza nel tratto da te indicato, secondo me, avrebbe un effetto solo preventivo, nel caso che ci fosse qualche altra microlesione nella corteccia, dove la corteccia è sana, non può penetrare perché il sughero è impermeabile. In questo caso disinfesterebbe solo la superficie.

Usare un pennello nuovo ad ogni trattamento non avrebbe senso, perché il S. di R. è, come abbiamo detto più volte, un energico disinfettante e lo disinfetta ogni volta. Per lo stesso motivo toccare la parte infettata è positivo perché disinfetta, e non diffonde, ma limita l’infezione ed è proprio quello che noi dobbiamo fare.
Quante volte ripetere il trattamento? Mah, l’infezione è seria, io lo farei almeno per un mese, o anche di più, sperando di vedere ricrescere la corteccia. Magari adesso fallo per due o tre volte, poi aspetta un po’ per vedere se noti qualche miglioramento, poi riprendi per altre 2 o 3 volte e così via. Se del caso, dopo una decina di giorni, aggiungi un po’ di calce.
Lo stucco per innesti si usa per coprire tagli di parti sane perché non s’infettino, qui il caso è diverso. Tutt’al più usalo quando è proprio evidente che la necrosi sia spenta e la corteccia si stia riformando, ma bisogna vedere se sia un vero beneficio, perché se metti il mastice quando c’è ancora un piccolo focolaio d’infezione, non puoi più vedere né intervenire con altre spennellate. La stessa cosa, ovviamente, vale per il CuSO4. miscelato con vinavil.
Stiamo facendo un tentativo, speriamo che si riesca a debellare l’infezione.
Fammi sapere, eventualmente anche tramite MP.
Saluti
Pedru

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16/01/2016, 1:05
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Ciao Pedru,

ho fatto anche il secondo trattamento a base di solfato di Rame.
Questa una foto prima del secondo trattamento:
Immagine
Qui altre foto del "prima": http://imgur.com/a/HmHA2

Questa è una foto dopo il trattamento :
Immagine
Qui altre foto del "dopo": http://imgur.com/a/eiJy3

Non so se può essere indicativo (e spero lo sia in senso positivo..), ma la corteccia attorno alle parti scoperte è soda come nel resto del tronco, anche nelle zone tra un "buco" e l'altro: in effetti, le uniche parti dove la corteccia era molle sono quelle che ho rimosso mettendo a nudo il legno.
Volevo chiederti alcune cose:

- devo coprire le parti scoperte affinchè non vi cada sopra acqua piovana?
- nella mia zona sta facendo freddo: da qualche parte ho letto, documentandomi sulla Poltiglia Bordolese, che essa non va posata in caso di temperature sotto 0 (e stanotte ci siamo arrivati). Ti risulta ? Può essere un problema anche nel caso del trattamento a base di solfato di rame? Nel caso, può essere utile coprire le parti scoperte o interrompo temporanemente i trattamenti ?
- calce idrata: ho visto che esistono dei prodotti ad hoc per l'agricoltura. Devo procurarmene uno di questi o va bene anche quella usata in edilizia? In questo ultimo caso, è da preferire quella in polvere, o anche il grassello di calce?
- per la preparazione della Poltigia Bordolese, alla pagina https://it.wikipedia.org/wiki/Poltiglia_bordolese è riportato che "La dose classica della poltiglia bordolese prevede: ogni 100 litri di acqua, 2 kg (20gr per 1 litro d'acqua) di solfato di rame pentaidrato e 1,3 kg (13 gr per litro d'acqua) di calce in polvere, le dosi possono variare in funzione della purezza del solfato di rame, per solfato al 99% si usano 5gr di solfato e 3 di calce per litro (il rapporto calce rame è lo stesso ma con dosi minori).": vanno bene queste proporzioni o, inizialmente, mi suggerisci di adottarne di diverse ?

Grazie mille!
Buona giornata,
Antonio


18/01/2016, 9:36
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Non sono un grande esperto ma non vedo una situazione favorevole. Nella mia esperienza le piante si ammalano quando crescono in condizioni non adatte e le condizioni non cambieranno. Il danno molto esteso e la sua ubicazione non lasciano ben sperare.
Questa pianta ha per te un grande valore affettivo per cui il mio solito suggerimento di segare qui non serve. Se fa le ghiande, io le raccoglierei (prima che smetta di farle) e le seminerei in un vasetto. Poi trapianterei le piantine in posti diversi compreso il tuo giardino chè non si sa mai. Alternativamente puoi provare a fare delle talee.
In questo modo lo spirito della pianta continuerà a vivere -per chi ci crede- La pianta in se, per come la vedo io, non ha un futuro brillante.
Maddmax

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18/01/2016, 13:25
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Purtroppo sono consapevole che la situazione non è delle migliori, ma voglio fare tutto il possibile per tentare di salvare la pianta (non pensavo ci si potesse affezionare così ad una pianta..ma da quando ho il giardino ho un diverso rapporto con tutto ciò che è verde). Ritornando alla riproduzione: mi hai dato una ottima alternativa, che considererò nel caso vedessi che la situazione non migliora. Nel caso della sughera, considerando che non fa le ghiande, meglio una talea o una margotta ? Sia l'una sia l'altra vanno fatte in primavera, giusto?

Infine, ritornando ai trattamenti con solfato di rame, la soluzione ottenuta mescolando acqua e solfato di rame, può essere conservata ?

Grazie per il vostro aiuto!

Ciao,
Dylandogant


19/01/2016, 8:54
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Maddmax1 ha scritto:
...... Il danno molto esteso e la sua ubicazione non lasciano ben sperare.
...... Se fa le ghiande, io le raccoglierei (prima che smetta di farle) e le seminerei in un vasetto. ........ Alternativamente puoi provare a fare delle talee.
..... La pianta in se, per come la vedo io, non ha un futuro brillante.
Maddmax

Maddmax, che la sitazione è grave l’abbiamo già detto più volte; che sia adesso favorevole (?) non lo possiamo dire, possiamo solo sperare. Anche che è probabile che la sughera si sia ammalata per condizioni non favorevoli è stato detto. Però io non direi che Il danno sia “molto” esteso, ma preferirei dire “moderatamente” esteso o relativamente limitato.
Si vede che di piante te ne intendi ma, scusa, si capisce che di Q. Suber non solo non sei un “grande” esperto, ma probabilmente non ne hai mai visto una. Neanche io sono un “grande” esperto, ma qualche pianta lo vista, giovani, meno giovani secolari, direi centinaia di piante, migliaia se considero le foreste nel loro insieme. Qualcuna c’e l’ho anch’io nel mio terreno. E poi, parte dell’economia della Sardegna è basata sulla coltivazione, estrazione, lavorazione e commercio del sughero. Abbiamo foreste enormi di questa Essenza. So che in questi ultimi anni, si stanno verificando dei danni anche qui in Sardegna, probabilmente per i cambiamenti climatici, e se e ne occupa soprattutto l’Università di Sassari, Dipartimento d’Agraria. E agronomi ne conosco personalmente. Una di queste patologie è molto simile a quella della pianta di Antonio: a volte le piante muoiono, a volte si salvano, perciò ho già detto che non dobbiamo essere pessimisti.
Che tu non conosci questa straordinaria pianta si capisce facilmente anche da alcuni tuoi suggerimenti: 1) “Se fa le ghiande, io le raccoglierei (prima che smetta di farle)”; Allora bisogna sapere che la sughera, normalmente, non fruttifica da giovane e una quercia di 10 anni è ancora molto giovane). Io ne ho alcune di quasi 20 anni che non hanno fatto nemmeno una ghianda.
2) “Alternativamente puoi provare a fare delle talee”. Questa pianta non è facilmente riproducibile per talea. Anche se fare dei tentativi non costerebbe nulla, ma una volta ottenuta da talea, non si otterrebbe un soggetto forte come quello ottenuto da seme.
Saluti
Pedru

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19/01/2016, 11:56
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