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Il concime fogliare: come funziona, pregi e difetti 
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Iscritto il: 24/11/2008, 18:33
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Ciao, avrei interesse a capire il funzionamento del concime fogliare, quali sono i pregi di questo sistema (largamente utilizzato) ed i difetti. Per natura le piante assorbono i nutrienti direttamente dal terreno con l'aiuto del proprio apparato radicale: com'è possibile che attraverso gli stomi (presumo) possano assumere sostanze che poi utilizzano nel proprio metabolismo?
Saluti a tutti, Daniele.


20/01/2009, 22:06
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ciao. Nella realtà , gli alberi , sono in grado di assorbire le sostanze alimentari , non solo attraverso le foglie, ma anche attraverso la corteccia di organi legnosi , utilizzando le lenticelle , le fenditure provocate dall'accrescimento e le ferite da potatura.. Però solo le foglie attraverso la loro pagina inferiore manifestano una capacità di assorbimento elevata. Le foglie più piccole assorbono maggiormente rispetto alle foglie più adulte. L'azoto attraverso le foglie viene trasferito in circa 24 ore o meno alle parti in via di sviluppo; il fosforo viene trasferito agli organi in accrescimento ed ai semi, il potassio si distribuisce in tutti gli organi dell'albero. Negli alberi in cui si manifestano carenze di microelementi ( ferro, boro, magnesio ecc) vengono usati anche questi. La concimazione fogliare diventa particolarmente utile nel caso di alberi che abbiano subito la perdita di parte dell'apparato radicale per asfissia , o nei casi di alberi comunque sofferenti che manifestano una scarsa ripresa vegetativa. Le irrorazioni si compiono generalmente dopo la caduta dei petali e vengono ripetute a distanza di 10- 15 giorni fino a 4-6 volte , secondo le condizione delle piante. Dopo le lrrorazione si nota un rapido rinverdimento delle foglie , una diminuizione della cascola dei frutticini e un aumento delle dimensioni dei frutti. la concimazione fogliare si presenta ,così, come un mezzo ausiliare della concimazione normale , ma và usata solo in caso di necessità . comunque assume una importanza notevole per sopperire alla mancanza di microelementi , tuttavia in casi deficenze gravi ,si deve semprre ricorrere ad una vera e propia integrazione del terreno. Marcello


21/01/2009, 8:38
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Grazie Marcello della tua esauriente risposta. Quindi tu dici di usarla con cautela; ma conosco diverse persone che concimano i propri arboreti quasi esclusivamente con concimazione fogliare. In questi impianti potrebbe esserci una deficienza riguardo lo sviluppo dell'apparato radicale? "Abituando" la pianta a fare a meno delle proprie radici, non si rischia di "atrofizzarle" in qualche maniera ? Quindi per te andrebbe usata solo per una mancanza di microelementi? Come mai però parli dell'N ?
Ciao e grazie


21/01/2009, 12:13
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Ciao. Le radici anche se si usa la concimazione fogliare continuano a fare il loro lavoro. La concimazione fogliare viene usata prevalentamente per la somministrazione di azoto essendo questo elemento che più di frequente trovasi in quantità insufficiente nel terreno, particolarmente sotto forma di urea in soluzione allo o,5-1%. La somministrazione di fosforo e potassio è meno frequente ed è limitata alle piante che abbiano subito danni all'apparato radicale; per tali elementi si ricorre a preparati commerciali e le dosi prudenzialmente non dovrebbero in genere superare l'1%, i microelementi si irrorono in piante che manifestano tali carenze. Marcello


21/01/2009, 19:21
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Sez. Agrumi
Sez. Agrumi

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Sono d'accordo con Marcello, nella mia esperienza si usa il fogliare quando si vuole avere un effetto immediato dovuto a qualche errore fatto nella concimazione.
L'azoto si somministra anche sottoforma di nitrato ammonico ma spesso si usa il concime fogliare per carenza di microelementi.
Contemporaneamente si interviene con concime granulare per ovviare la carenza quindi spesso è difficile capire i suoi veri risultati.
Concimare con concime fogliare è anche molto costoso, a causa della quantità di concime da usare e la breve durata.
ciao
oracolo


23/01/2009, 0:49
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Sez. Orticoltura
Sez. Orticoltura

Iscritto il: 09/08/2008, 9:24
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La tecnica della concimazione fogliare si sta notevolmente diffondendo negli ultimi anni nella coltivazione delle piante da frutto sia in seguito all’evoluzione tecnologica dei nuovi formulati commerciali che per lo sviluppo di tecniche innovative di distribuzione. Sono stati effettuate molte ricerche al riguardo su pomacee e drupacee (Lodolini, 2002; Marangoni et al., 2003; Baldi et al., 2004a; Baldi et al., 2004b), mentre per l’olivo, tranne alcune esperienze (Toscano et al., 2002; Wiesman et al., 2002; Sanchez-Zamora e Fernandez-Escobar, 2002), non è ancora disponibile la stessa mole di informazioni.
La prima considerazione da fare, per evitare di attribuire alla concimazione fogliare un ruolo eccessivo nella nutrizione delle piante e creare di conseguenza delle aspettative che potrebbero essere disattese, è che la radice è l’organo della pianta deputato all’asportazione di elementi della nutrizione dal suolo. Poiché in alcuni casi le condizioni del terreno sono tali da non garantire un’elevata efficienza delle radici nell’assorbimento dei macro e microelementi (pH estremi, elevate concentrazioni di calcare attivo, condizioni di asfissia radicale), la concimazione fogliare può fornire gli elementi della nutrizione alla pianta in maniera più efficiente rispetto ad una concimazione al terreno. Il meccanismo mediante il quale gli elementi nutritivi sono assorbiti dalle foglie è la penetrazione della cuticola prodotta dalle cellule dell’epidermide fogliare. Il passaggio degli ioni avviene per diffusione attraverso i pori cuticolari di diametro molto piccolo (1nm), pertanto il passaggio è favorito per le molecole di dimensioni limitate. Nonostante le cellule guardia degli stomi costituiscano un’altra via di penetrazione, preferenziale per molecole di maggiori dimensioni (per es. Fe-EDTA), si ritiene che questa via di assorbimento sia trascurabile rispetto a quella attraverso i pori cuticolari. Nell’olivo, la cuticola fogliare risulta molto spessa e con una struttura chimico-fisica complessa che rende estremamente bassa la penetrazione degli elementi nutritivi nelle cellule fogliari.
I principali fattori che influenzano l’assorbimento di elementi per via fogliare sono i seguenti: genetico, ambientale, stato nutrizionale della pianta, tecniche di somministrazioni degli elementi. Fra i fattori genetici rientrano le caratteristiche della composizione della cuticola, il suo spessore, la presenza di tricomi sulla foglia. Fra i fattori ambientali vanno annoverati l’umidità relativa dell’aria (maggiore è l’umidità relativa dell’aria, maggiore è la capacità di penetrazione della cuticola) e la luce solare (aumenta la permeabilità della cuticola). Lo stato nutrizionale complessivo della pianta risulta giocare un ruolo molto importante sull’efficienza della concimazione fogliare. Piante in uno stato nutrizionale deficitario di fosforo, mostrano un grado di assorbimento fogliare doppio rispetto a piante con un buono stato nutrizionale per il fosforo. Per quanto riguarda la tecnica di applicazione, è importante garantire la bagnatura delle foglie il più a lungo possibile poiché ciò consente una maggiore penetrazione dei soluti. Nonostante la concimazione fogliare sia caratterizzata da una maggiore efficienza nell’assorbimento degli elementi della nutrizione, è necessario ricordare che le concentrazioni delle soluzioni da distribuire alla chioma non possono essere molto elevate per evitare problemi di fitotossicità. Da sperimentazioni condotte su drupacee risulterebbe che non è possibile soddisfare, con ogni somministrazione, più del 5-6% delle richieste annuali di azoto e potassio. Pertanto, sarebbero necessari numerosi trattamenti fogliari per garantire il soddisfacimento delle esigenze delle colture, con dei costi non sostenibili e con dei rischi concreti di carenze a livello radicale.
Prove sperimentali di fertilizzazione dell’olivo, condotte mettendo a confronto concimazioni fogliari e somministrazioni al suolo di macroelementi, hanno dato luogo a risultati la cui interpretazione è piuttosto complessa e che non consentono un immediato trasferimento alla realtà pratica sotto forma di semplice consiglio di concimazione. In generale, le conclusioni cui sono giunti i ricercatori coinvolti nelle prove sperimentali consentono di affermare che la concimazione fogliare gioca un ruolo complementare alla concimazione al suolo, ma che non può sostituirla completamente sia per l’elevato numero di trattamenti necessari, sia a causa della scarsa mobilità, dalle foglie agli altri organi della pianta, di alcuni elementi nutritivi. A titolo puramente indicativo, per quanto riguarda l’azoto, la concimazione fogliare potrebbe essere realizzata con una soluzione al 2% di urea (2L/albero) ripetuta durante quattro fasi fenologiche differenti: prima della fioritura, dopo l’allegagione, all’indurimento del nocciolo ed alla fine dell’estate prima dell’invaiatura. Per gli altri macroelementi, le dosi dipendono dai formulati utilizzati, mentre le epoche di distribuzione seguono lo stesso criterio, a meno che non sia altrimenti specificato. Per quanto riguarda i microelementi, la concimazione fogliare è consigliata qualora si verifichino carenze transitorie oppure in periodi di forte utilizzo degli elementi nutritivi. E’ tipico il caso del boro, la cui applicazione in prossimità della fioritura ha dimostrato di aumentare significativamente l’allegagione.
In conclusione, la concimazione fogliare non deve essere considerata in alternativa alla concimazione al suolo, ma come utile tecnica per superare delle carenze nutrizionali occasionali e per ridurre al minimo la dispersione ambientale degli elementi della nutrizione.
fonte http://www.schiettoligure.it/alo/allega ... azione.doc

_________________
I


23/01/2009, 1:26
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La mia esperienza è su piante di agrumi .
Ho riscontrato quello che dice Eugenio, io la uso per somministrare, raramente, azoto ma soprattutto per carenza di magnesio.
Ciao
Oracolo


24/01/2009, 0:27
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Formazione: Dott. Scienze e Tecnologie Alimentari
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Ragazzi, in questi giorni di tempo incerto ho approfittato di un momento di schiarita per somministrare una concimazione fogliare (NPK+microelementi) alle piante del mio orto anche agli alberi da frutta.
Il problema è che 5 ore dopo....ha piovuto.
Bel dilemma...cosa faccio? ripeto il trattamento?
Grazie.

_________________
La forza delle piante..?..che possono rifarsi sempre..


10/05/2010, 17:57
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Iscritto il: 15/07/2011, 9:42
Messaggi: 9
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Beh se ha piovuto poco dopo si, dipende dalla quantità di acqua caduta, perchè nonostante tu abbia irrorato il tutto, può darsi che la pioggia abbia lavato le foglie e quant'altro, discorso diverso e contrario per quanto riguarda il radicale.
Faccio una domanda: Ho una pianta sofferente (comprata in pessimo stato ma che sta migliorando) oggi il consorsio vicino a casa mi ha consigliato un trattamento fogliare, ho 6 limoni, 1 dei quali con un funghetto che sta sparendo, quindi non l'ho trattato con il fogliare. Premetto: Ho usato 3 Lt. di acqua e 3 gr. di Concime per 5 limoni di 3 di media grandezza H. 1.60 2 piccoli H. 80.... Concime Eden. La domanda che mi faccio io è la seguente: Ma devo dare il concime fogliare anche alle piante in assenza di carenze? Cioè non dovrebbe fargli male un po di fogliare. Inoltre aggiungo che i miei limoni sono concimati normalmente, senza inceppi e senza problemi. L'unica pecca se così si vuol dire è che secondo un mio punto di vista il concime a lento rilascio d'estate è un po meno efficace ed è per questo che uso anche l'altro (senza trascurare la normale concimazione ovvio) diciamo un suppletivo. Grazie. Alessio


26/07/2011, 15:57
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Iscritto il: 15/07/2011, 9:42
Messaggi: 9
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Nessuno può chiarirmi questa problematica!? Buongiorno a tutti!! :ugeek:


27/07/2011, 9:45
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