Ciao a tutti, siccome delle descrizioni dei vari vivaisti mi fido poco poichè sono spesso in contraddizione e incomplete, mi rivolgo direttamente a voi che per conoscenza ed esperienza diretta potete esprimere valutazioni sicuramente piu attendibili. In pratica mi servirebbe un consiglio per la scelta di un paio di albicocchi da mettere a dimora il prossimo mese. Non cerco cultivar particolari o di recente introduzione, preferisco quelle "tradizionali" che producano frutti di bell'aspetto ma sopratutto di ottimo sapore e aroma di albicocca. Finora mi sono stati consigliati il Pisana e il Paviot, il primo sembrerebbe un ottima varietà sotto il profilo gustativo del secondo invece non ho trovato valutazioni a riguardo. Comunque attendo qualche vostro parere e/o consiglio. Grazie
Re: Consiglio varietale per albicocco "tradizionale"
13/10/2020, 6:01
al di là della qualità dei frutti guarda all'epoca di fioritura: se dalle tue parti sono frequenti anche leggere brinate primaverili è meglio scegliere varietà a fioritura in epoca più avanzata
Re: Consiglio varietale per albicocco "tradizionale"
14/10/2020, 0:49
Certo anche questo è un aspetto da non sottovalutare però essendo unicamente per consumo familiare non ho necessità di fare produzione.... quindi per me ciò che conta è il sapore è la qualità del frutto, poi se il frutto ha pure un bell'aspetto tanto meglio! Qualche suggerimento?
Re: Consiglio varietale per albicocco "tradizionale"
14/10/2020, 5:40
io avevo la pisana: mangiati pochissimi frutti, proprio a causa delle gelate primaverili e della sensibilità alla monilia. Ci sarebbe la reale d'imola: adatta al nord italia e con maturazione scalare dei frutti, che è un vantaggio non da poco per il consumo casalingo, altrimenti rischi di trovarti una settimana con trenta kg di albicocche e poi più niente. Le varietà di recente introduzione non le conosco.
Re: Consiglio varietale per albicocco "tradizionale"
15/10/2020, 10:29
Ciao, io ho appena acquistato un San Castrese; al vivaio mi hanno detto che è piuttosto rustico e adatto alla zona (colline Lago Maggiore). CHe ne dite?
Re: Consiglio varietale per albicocco "tradizionale"
15/10/2020, 19:18
pantagruele ha scritto:io avevo la pisana: mangiati pochissimi frutti, proprio a causa delle gelate primaverili e della sensibilità alla monilia. Ci sarebbe la reale d'imola: adatta al nord italia e con maturazione scalare dei frutti, che è un vantaggio non da poco per il consumo casalingo, altrimenti rischi di trovarti una settimana con trenta kg di albicocche e poi più niente. Le varietà di recente introduzione non le conosco.
Cavolo è abbastanza strano che la tua Pisana sia sensibile alla monilia!...perchè al contrario viene data un po da tutti (compreso l'autorevole Plantgest) come una delle varietà piu resistenti sotto tale aspetto inoltre anche il fatto delle gelate primaverili è strano in quanto la Pisana, essendo a fioritura tardiva, dovrebbe essere molto meno esposta al fenomeno....boh... sicuro che sia proprio Pisana?....Comunque è anke vero che con questo clima ormai impazzito (per non dir di peggio! ) paradossalmente si potrebbero avvantaggiare le cultivar a fioritura precoce perchè da 2-3 anni a questa parte fa piu caldo a Marzo che non Aprile/Maggio! a proposito, non mi hai detto come sono i frutti come aspetto e sopratutto sotto il profilo gustativo?
Re: Consiglio varietale per albicocco "tradizionale"
15/10/2020, 21:19
Credo che abbiano indebolito la pianta anche le invasioni del vicino con il diserbante direttamente sui polloni, i frutti erano di sapore ottimo e spicchi se non ricordo male (la reale d'imola dovrebbe fiorire più tardi comunque). Alla fine ho lasciato perdere le varietà selezionate ho allevato alcuni alberelli nati da seme, molto rustici e produttivi e con frutti di sapore ottimo, riparati dal vento di mare e lontano dal vicino
Re: Consiglio varietale per albicocco "tradizionale"
16/10/2020, 6:46
ho controllato le schede delle piante nel mio archivio (ne ho messe tante, ognuna con le sue esigenze, che ho dovuto farmi un archivio), e cercato di fare mente locale: in effetti pisana fiorisce tardi, ma ha lenta entrata in produzione e tendenza all'alternanza, per cui di frutti ne ho raccolti molto pochi prima che soccombesse alle avversità, nonostante i trattamenti regolari con rame per contrastare le malattie fungine.