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Riflessioni sulla batteriosi dell'Eryngii ( cardoncello ). 
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Sez. Funghi
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In questi giorni nell'ambito del Forum ci sono stati degli scambi di opinioni sulla comparsa della batteriosi ovvero degli Pseudomonas che ogni tanto, disgraziatamente, compaiono e danneggiano coloro che coltivano il cardoncello. Purtroppo, chi coltiva il cardoncello con una certa continuità, conosce bene questa malattia, e sa pure, che compare inaspettatamente in modo capriccioso causando delle volte danni non indifferenti. L'eryngii è un pleurotus e come tale, non ha bisogno del terreno di copertura per fruttificare. La presenza di funghi allo stato di abbozzi sulla superficie dei pani, la constatiamo talvolta ancora prima della loro messa a dimora ma non solo, delle volte ce li troviamo all'interno od all'esterno ( dipende dal tipo di confezione ) delle confezioni del micelio conservati in frigorifero a due gradi sopra zero ed al buio, prima che questo venga utilizzato per la semina del substrato. Penso che la presenza dei funghi all'interno dei pani,( moltissimi, in quanto preparati alcuni mesi prima della loro messa a dimora, sono frigo conservati, come il micelio ) prima della loro messa a dimora, sia una cosa capitata, qualche volta, a tutti i coltivatori di cardoncello. Quindi sappiamo più o meno tutti, che il cardoncello può produrre senza la copertura dei pani con del terriccio.Questo dal punto di vista visivo lo abbiamo constatato viaggiando su internet, grazie al quale chiunque può vedere cosa fanno gli altri produttori di funghi in giro per il mondo.........mi riferisco chiaramente sopratutto a quelli che producono il cardoncello................Raoul.


01/02/2013, 8:41
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Scusatemi ma sono costretto a spezzettare la mia chiaccherata...........Come ben sapete nell'Italia del sud, ma non solo penso, il cardoncello viene prodotto mettendo a dimora i pani uno accanto all'altro andando a costituire all'interno della struttura di coltivazione, una sorta di letti di coltivazione, come avviene per il prataiolo, ma si tratta, normalmente, di un solo piano di coltivazione ed il cui numero chiaramente, rispettando determinati spazi fra letto e letto ( fra aiuola ed aiuola ), è determinato dalla larghezza della cella di coltivazione. Come risaputo la superficie dei pani viene coperta con del terriccio e quindi si attende, dopo le rituali operazioni che seguono alla copertura, l'inizio della fruttificazione.Tutto ciò, in linea di massima, risulta essere la prassi.

Con alcuni interventi, si dissertava sulla necessità o meno di coprire i pani di cardoncello con del terriccio e questo naturalmente con il preciso scopo di evitare sopratutto la comparsa della batteriosi. Si domandava se la mancanza del terreno di copertura poteva provocare dei problemi relativi alle rese ed alla morfologia dei funghi. Si chiedeva pure se esistessero delle realtà produttive, dove non si coprivano i pani e che utilizzavano delle strutture di coltivazione moderne,climatizzate, e dove sopratutto, manovrare i parametri colturali in funzione del cardoncello non era un problema.......Raoul


01/02/2013, 9:12
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Un buongiorno da Raoul............cerco di finire la mia chiaccherata sulla batteriosi che colpisce il cardoncello.

Ritengo che la comparsa della batteriosi sia un problema complesso e chiaramente non legato solo alla presenza del terreno di copertura. Però ciò non toglie che, in situazioni climatiche non corrette, quando sopratutto ci sono le sciroccate e piove, quando cioè siamo in presenza di umidità ambiente vicino alla saturazione, la presenza di un terriccio più o meno umido, non essendo possibile nessuna evaporazione d'acqua da esso( poichè le strutture che normalmente si utilizzano non lo permettono per mancanza di una impiantistica adatta ),può indurre alla comparsa degli Pseudomonas. E' chiaro che la comparsa della batteriosi è senz'altro legata anche a fattori che coinvolgono la ricchezza del substrato, all'uso spropositato di farine ricche, al tipo di trattamento termico a cui viene sottoposto il substrato, al tipo di micelio seminato e più o meno sensibile nei confronti degli Pseudomonas. Importante è l'aspetto microbiologico dei pani che residua dopo il loro trattamento a caldo( sono già state fatte delle ricerche in merito e sappiamo che c'è una microflora residua, dei batteri che, possono causare o non causare problemi. Sono lì presenti e probabilmente, a seconda delle situazioni colturali, possono moltiplicarsi ed apparire in forma di batteriosi ), la formulazione del substrato se, come ho detto prima, prevede l'uso abbondante di farine. Il substrato deve essere produttivo ma anche nello stesso tempo equilibrato nella sua composizione. Penso che gli Orientali che coltivano l'eryngii su più letti sovrapposti ed in celle di coltivazione molto ampie debbano disporre di ceppi selezionati all'uopo, ceppi resistenti alla batteriosi, come tendenzialmente possono essere le nostre ferule ad esempio o, anche di più. Loro coltivano senza terreno di copertura e le rese sono buone. L'aspetto morfologico dei loro funghi sono diversi, ma loro lo desiderano proprio così. Ecco perchè mi sono permesso di dissentire da quanto afferma Massimo..........probabilmente noi siamo ancora indietro per quanto riguarda la possibilità di coltivare l'Eryngii in un modo diverso e senza terreno di copertura......forse ci mancano ancora dei ceppi veramente resistenti e sopratutto delle strutture adatte, completamente diverse da quelle che si usano normalmente oggi. Sono ancora d'accordo con Massimo quando afferma che, almeno per ora, dobbiamo convivere con l'apparizione saltuaria della batteriosi e con i danni che provoca.........cordiali saluti da Raoul.


02/02/2013, 15:11
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ciao Raoul,
mi permetto di sottolineare, qualora ce ne fosse bisogno ciò che penso al tuo stesso modo:
pensiamo amici coltivatori di cardoncelli, cosa facciamo quando notiamo che qualche funghetto fuoriesce ingiallito e quandi affetto da batteriosi?
quello che hanno insegnato a me, è che se si tratta di uno o 2 funghi piccolissimi ingialliti, prendo il taglierino e li taglio via dalla superfice della balletta, intaccando magari anche 4-5 millimetri di micelio bianco sulla superfice della balla portandola via, così da essere sicuri di aver estirpato alla radice l'infezione diciamo così....
mentre se i funghetti ingialliti sono in numero maggiore, io prendo la balletta, pulisco completamente il terreno di copertura togliendolo tutto, cospargo la superfice della balletta con una soluzione di acqua ed aceto (c'è chi usa altre soluzioni), poi faccio asciugare 2 giorni , rimetto il terriccio fresco e fin ora non ho mai avuto la batteriosi nuovamente in seconda volata, su una balletta che ho trattato con questo sistema.
Insomma ragazzi , tutte ste chiacchiere per dire che cosa?
Una riflessione: ciò mi fa capire e ci dimostra nel pratico che la batteriosi, si forma fra la superfice della balletta ed il terriccio o addirittura solamente nel terriccio di copertura, infatti asportandolo ecc ecc, risolviamo il problema, quindi invito a riflettere,
non è la balletta o l'interno di essa che viene attaccato dalla batteriosi, ma la sua superfice a contatto col terriccio


03/02/2013, 2:09
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si la batteriosi si sviluppa sulla suprfice del fungo nn all interno, poikè se noi tagliamo un fungo a metà noteremo ke la parte ingiallita e sempre esterna,sull aceto ci sono degli studi all università fatti sull acido acetico contro la batteriosi ma nn saprei più di questo...

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03/02/2013, 3:32
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si Massimo, concordo con te, anche io ho provato a tagliare i funghi affetti da batteriosi ed all'interno risultano ancora bianchi e puliti,
per gli studi universitari ho letto anche io qualcosa ed in effetti aceto o acido acetico siamo lì, ed io lo uso per il potere disinfettante insomma, senza forzare la mano con il 6% di varrecchina...


03/02/2013, 16:34
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6 % di ipoclorito? ma a ke percentuale?

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04/02/2013, 2:56
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massimo2010 ha scritto:
6 % di ipoclorito? ma a ke percentuale?


facevo riferimento all'uso che di solito fanno tanti di disinfettare le balle con Candeggina diluita 6 lt in 100 lt di acqua giusto?


04/02/2013, 14:37
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be se usi 'candeggina' al <5% va bene al 6%(6lt in 100 lt) se usi ipoclorito al 10% ne devi usare la metà ;)

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04/02/2013, 22:58
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Salve lotus
Io oggi ho avuto un'avventura con la batteriosi ho tolto un bel po' di funghi contaminati e non sto innaffiando più mi potresti gentilmente spiegare cosa dovrei fare di preciso e l'aceto a che percentuale dovrei usarlo?grazie te ne sarei molto grado!!!


11/03/2014, 0:28
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