CAVALLI

Spunta un cavallo
dalla nebbia,
prima uno, poi un altro
e un altro ancora.

Dalle froge larghe
soffia il vapore del mattino.

E altri ne arrivano,
e altri ancora,
curiosi,
con le orecchie avanti,
e gli occhi attenti….

…intorno all’uomo con i secchi.

Un po' di poesia non fa certo male...

LO STALLONE

Sfrogia e soffia,
e il vapore sbuffa dalle froge !

Sbuffa al ritmo degli zoccoli
sulle foglie secche,
e sulle ghiande d’autunno.
Con suoni sordi
sull’umida terra di novembre.

Arriva cosi, di corsa
lo stallone.

E’ fiera, e alta la testa e la coda anche,
e le orecchie dritte.

E’ fiero, è potente, è spavaldo.

Appartiene alla terra,
al vento, alla vita.

Alle cavalle del suo branco.

Sono poesia di Autore o di tua composizione? Direi comunque moderne o tradotte in quanto non c'è rima.

Passatempi....

IL CAVALLO DEL CATRIA

Lo senti arrivare col suo branco,

lo senti dai sassi che rotolano,
dalle foglie schiacciate,
dalle froge che sbuffano.

E’ cosi che arriva scendendo le chine del Catria:
col passo sicuro,
col passo spedito e lo sguardo curioso.

E ti guarda e ti indaga:
amico o nemico?

E ti legge negli occhi,
e sfugge i nemici.

E’ cosi il cavallo del Catria.

Più forte dei lupi, delle tempeste del Catria,
più forte dei suoi umani, e anche migliore.

E’ cosi il cavallo del Catria:

mio grande amico di mille momenti!