salve a tutti so che questo argomento non piacerà a tutti ma vorrei avere delle info riguardanti l'allevamento del cavallo da carne in particolare sulla loro gestione alimentare e riproduttiva
sono già informato di ciò che prevede la normativa sui dpa e non dpa e tutto ciò che riguarda la qualità e composizione della carne.
In più volevo chiedervi perché in italia questa tipologia di allevamento no viene sviluppata visto che credo che possa essere sia redditizi sia utile per evitare alcune razze che non vengono più utilizzate come il tpr e molte altre potrebbero essere incrementate cosi da non rischiare l'estinzione
ringrazio tutti per le risposte e spero di non offendere nessuno con questa discussione

buondì Skim
non vedo perchè chiedere scusa se parli di macellare cavalli!
Questo è un Forum frequentato anche da allevatori che macellano i loro animali. L'importante è premiare coloro che lo fanno nel rispetto delle norme e ... non solo quelle vigenti.
il tpr è fonte di guadagno se tenuto per riproduzione, almeno qui nel Lazio godi pure di sovvenzioni.
In Italia il consumo della carne di cavallo subisce l'influenza del pensiero etico, tanto più che l'influenza sùbita dal dopo-guerra in qua ci ha assuefatti al gusto del manzo e della vitella e portati a guardare con "orrore" alla carne di cavallo, certo con qualità organolettiche e nutrizionali ben diverse. ....
Per il resto non ho nozioni per risponderti adeguatamente.
ciao
p.s. OT posseggo 4 P.S.A. e 1 TPR non li macellerei mai , ma ho allevato mio figlio a carne di agnello (produzione propria, pascoli miei) e di cavallo. ) Alleverei i nipotini allo stesso modo.

Condivido la risposta di gallinainnamorata. Per il resto uno dei problemi in Italia è che è rimasta in vigore una legge credo del periodo fascista per cui la carne di cavallo può essere venduta solo nelle macellerie equine che non possono vendere altri tipi di carne.
Per l'alimentazione non credo si discosti molto dall'alimentazione di un normale cavallo non sportivo, fieno e biada in buona sostanza e l'animale viene su come un fiore.
Eviterei personalmente integratori miracolosi ma è una cosa che devi valutare tu.

Tutto questo a puro titolo di chiacchiera , non ho esperienza di allevamento di TPR, magari qualcuno sarà più preciso.

Termino dicendo che i TPR attaccati sono meravigliosi

grazie Gianni
per l'art. di legge sullo spaccio di carne equina in luogo apposito, ho lo stralcio, ti faccio sapere entro breve.
Erba medica, fieno di sfalcio di prima estate , spazio e movimento e si hanno cavalli con struttura e muscolatura ottime e sane anche dal punto di vista nutrizionale per l'Uomo.
TPR: è vero, non solo sono belli ma anche dolcissimi e intelligenti. Ma questo è OT e non aggiungo altro.

Un veterinario mi disse che la separazione era indispensabile per la carica microbatterica o qualcosa di simile delle carni di cavallo
incompatibili con quelle di altri animali e tuttora nei supermercati dove è presente in tagli freschi viene lavorata in ambienti separati ed esposta in banchi dedicati
Amo i cavalli ma sono buoni pure in tavola ed apprezzo
La scarsa attività di allevamento credo dipenda dalla possibilità di farlo in modo intensivo come dice la gallina spazio e roba buona ......ma anche tanto tempo essendo a lenta crescita

Carica microbatterica: ricordavo anch'io qualcosa di simile, mi sa tanto che è per questo, infatti anche la confezione, a differenza delle altre carni è diversa! Urge che spulci i miei libri di giurisprudenza

Gianni come promesso ieri ecco il sunto del testo del Regio Decreto n. 3298 del 1928 art. 30 che prevede che le carni equine debbano essere vendute in spacci separati dalla normale macelleria e le motivazioni.
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Per quanto riguarda la commercializzazione al dettaglio delle carni equine fresche e delle altre carni (bovine, ovine, suine, avicunicole, ecc.) permane la limitazione igienico-sanitaria imposta dall’art. 30 del RD 20 dicembre 1928 n. 3298.
Inserita nel regolamento per la vigilanza sanitaria delle carni in un’epoca in cui gli equini destinati alla macellazione erano animali da lavoro giunti a fine carriera, spesso malati o traumatizzati, e le loro carni potevano costituire un rischio di contaminazione da salmonella per le altre carni, tale norma, pur se in molti casi considerata obsoleta, non è rientrata nel contesto abrogativo del DLgs 286/1994. Pertanto non può essere consentita, indipendentemente dalle condizioni igienico-strutturali dell’esercizio ma per il solo effetto del citato art. 30, la vendita della carni equine e di altre specie animali in un unico esercizio. Si ritiene tuttavia che nel caso di esercizi di sufficiente ampiezza (es. supermercati) possa essere superato il problema purché tutte le operazioni di deposito, conservazione, manipolazione, sezionamento, esposizione per la vendita ecc. delle carni equine avvengano in un locale/reparto distinto e separato dal quello della normale macelleria, con personale e attrezzature (ivi compresi i banchi e le celle frigorifere) nettamente differenziati, con il rilascio di una specifica autorizzazione sanitaria.

Carni in atmosfera protettiva

Le carni equine confezionate in atmosfera protettiva, delle quali è consentita la produzione e che sono considerate a tutti gli effetti carni fresche ai sensi del DLgs 18 aprile 1994 n. 286, possono essere poste in vendita solo negli esercizi all’uopo muniti dell’autorizzazione sanitaria ex art. 29 RD 3298/1928 (importanti sono i chiarimenti contenuti nella decisione del 5 settembre 1997 della Sezione Sesta del Consiglio di Stato): sarà compito del veterinario dell’azienda sanitaria locale valutare i requisiti necessari, ma si ritiene che non vi siano cause ostanti il rilascio dell’autorizzazione stessa a esercizi di vendita di altri generi alimentari, ivi compresi quelli di carni bovine, ovine, suine, ecc., purché dotati di idonee attrezzature per la conservazione e l’esposizione in condizioni di refrigerazione e con la rigorosa esclusione della possibilità di aprire le confezioni e manipolarne il contenuto. Ciò in quanto il confezionamento supera, di fatto, la situazione contemplata dal citato art. 30 del RD 3298/1928.

ciao, qui in provincia di parma la carne di cavallo va ancora abbastanza nelle macellerie. solo che quando viene il macellaio in azienda a caricare un puledro, se è magro, lo cercava grasso, se è grasso è troppo grasso..........in conclusione se prendi 1,20/1,30 al kg, grasso che cola!!!! quindi fa un po te se conviene mettere su un allevamento.

grazie per le risposte
mi sapete dire qualcosa anche sulla gestione riproduttiva di questi animali
per quanto riguarda la commercializzazione sapevo che prima era necessaria venderla in strutture separate rispetto le altre carni ma secondo l'ultima legge del 99 ora e solo necessario avere un bancone separato per la carne equina ma si anche nello stesso locale
un altra domanda perché le piccole aziende agrarie italiane non usano come mezzo motrice i cavalli o i muli come invece so che avviene in francia
p.s. per quanto riguarda le scuse mi sembrava doveroso farle per evitare offendere coloro che classificano il cavallo solo come pet
concordo che i tpr sono molto belli agli attacchi

La gestazione delle cavalle dura 11 mesi, il periodo giusto per coprirle è la tarda primavera in mnodo che i puledri alla nascita hanno mesi di bel tempo e di sole davanti.
Puoi coprire le cavallo con la monta brada (uno stallone inserito nel branco) oppure la monta a mano (devi portare le fattrici dallo stallone) oppure via fecondazione artificiale (più costosa).

Sull'utilizzo del cavallo per i lavori agricoli, tranne terreni marginali o per lo smacchio, è antieconomico (misurato con i parametri di oggi), ci vuole una conoscenza e perizia che si è perduta e una passione che non si trova più

In Veneto, ma anche in altre regioni, ci sono alcuni che, per pura passione, fanno ancora lavori con gli animali, ma sono mosche bianche, poca cosa rispetto alla reatltà agricola italiana