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Quote latte 
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Iscritto il: 15/01/2010, 22:01
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Sto pensando ad un piccolo caseificio con allevamento di capre, tuttavia vorrei anche allevare qualche (3-4) vacca per produrre formaggi misti, ma anche per avere un pò di latte in più, visto che non vorrei acquistare le capre tutte assieme, ma prenderne un pò e sfruttare la rimonta interna, attualmente ho due simmental che non mungo le uso per allattare vitelli, se le mungessi e producessi formaggi teoricamente dovrei pagare le quote???
Grazie in anticipo per la risposta


24/01/2010, 16:26
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Ciao nickcave,
non è che devi pagare le quote ma comprarle, quindi trovare qualcuno che è disposto a venderle.
Saluti Francesco

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- La morte non è niente - aveva affermato il 12 dicembre 1804, nello splendore della sua potenza. - Ma vivere sconfitti e senza gloria - aveva aggiunto - significa morire ogni giorno. (Napoleone)
Egli vive ancora.


24/01/2010, 18:05
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grazie francesco, si per pagare intendevo comprare da qualcuno. Sai se in questo periodo di crisi è sceso il prezzo delle quote???
e dimenticavo ma gli allevamenti biologici rientrano nel sistema quote o sono esentati?


24/01/2010, 18:08
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Entro nel post con una domanda,quanto costa una quota latte e a quanti Kg equivale, come si fa a sapere quante quote si necessitano?e esistono le mezze quote o i quarti?
Grazie

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l'occhio vede quel che la mente sa. Pascal
meglio un becco che ti fa amico che un amico che ti fa becco. Micalizio


24/01/2010, 20:41
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Ciao a tutti,
si le quote servono anche per il latte biologico, il costo dipende dalla zona, poi ci sono le quote di pianura e quelle di montagna.
Le quote latte vengono espresse in Kg.
Date un'occhiata a questa discussione: bovini-f15/quote-latte-t68.html.
Saluti Francesco

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24/01/2010, 21:03
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Iscritto il: 13/01/2010, 10:15
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MA, E VERO CHE DAL 2011 LE QUOTE LATTE NON CI SARANNO PIU'?


25/01/2010, 18:53
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Sez. Bovini
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Caro collega, non si parla di chiusura dell' affare quote nel 2011. Si vocifera di un graduale ritorno al libero mercato dal 2015, (se non ricordo male), con un graduale aumento delle produzioni anno dopo anno. Il nostro attuale ministro ha voluto portare a casa tutto l'incremento graduale in un unica soluzione da subito ... (mah).

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Un Vincente è un sognatore che non si è arreso !


25/01/2010, 20:32
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Robyvan ha scritto:
......Il nostro attuale ministro ha voluto portare a casa tutto l'incremento graduale in un unica soluzione da subito ... (mah).

A proposito, ce l'abbiamo fatta poi a produrre tutto sto "ben di Dio"?


25/01/2010, 22:32
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Iscritto il: 08/10/2009, 17:15
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nickcave ha scritto:
se le mungessi e producessi formaggi teoricamente dovrei pagare le quote???

no, per la vendita diretta al momento non è necessario il possesso di quote, in quanto c'è un plafond annuale dedicato a ciò che finora non è stato colmato e quindi in realtà si dichiara solo la propria produzione "in consegna diretta a l consumatore finale". Teoricamente uno "splafona", paga virtualmente e poi gli "restituiscono" (sempre virtualmente).
Non sono espertissimo ma qui puoi trovare materia suffciente per orientarti (da http://www.regione.piemonte.it/agri/quo ... elatte.htm)

L'U.E., sin dal 1984, ha emanato regolamenti tesi a stabilizzare la produzione europea di latte bovino, istituendo il cosiddetto "regime delle quote latte".
A seguito di questo regime, un'azienda agricola che intenda produrre e commercializzare latte deve possedere la "quota latte", ovvero un quantitativo di latte (espresso in kg) commercializzabile, costituente una sorta di autorizzazione alla vendita dello stesso.
Più in dettaglio, ad ogni Stato membro è assegnato un quantitativo nazionale di latte "garantito" (per l'Italia pari a 10.740.661 tonnellate) non soggetto a restrizioni alla vendita, articolato in quota consegne per il latte ceduto alle imprese di raccolta o trasformazione (latterie e caseifici) ed in quota vendite dirette per il latte che viene ceduto direttamente dal produttore al consumatore, nonché il latte trasformato ceduto ad altre imprese. Il plafond nazionale è poi suddiviso tra tutti i produttori di latte, rispettando la suddivisione tra quote consegne e vendite dirette, in modo che ogni azienda agricola produttrice di latte abbia un suo quantitativo individuale di latte autorizzato alla commercilaizzazione.
Il latte commercializzato mensilmente in esubero rispetto al quantitativo autorizzato (la quota latte per l'appunto), è soggetto al prelievo supplementare - pari a € 27,83/quintale - che funziona come una sorta di imposta sul latte prodotto in eccesso, più conosciuto dagli organi di stampa e dai non addetti ai lavori come "multa sul latte".
La L. 119/03 ha introdotto un'importante innovazione: l'invio della dichiarazione mensile da parte del primo acquirente ed il conseguente versamento del prelievo per le produzioni risultate in esubero.
Al termine della campagna lattiera, viene effettuata la compensazione nazionale (attualmente chiamata "restituzione") tra i quantitativi di latte prodotti in esubero e quelli non prodotti rispetto al consentito (è il caso dei produttori che commercializzano meno di quanto è loro concesso dalla propria quota), fino alla concorrenza del plafond nazionale. Il calcolo della compensazione avviene sulla base dei dati trasmessi con le dichiarazioni mensili e delle dichiarazioni annuali di consegna delle latterie e dei caseifici, dove vengono riportati i quantitativi di latte raccolti dai singoli produttori, nonchè sulla base delle dichiarazioni annuali di vendita diretta per i produttori che vendono direttamente al consumatore.
Sulla base dei risultati della compensazione ad alcuni produttori vengono restituite totalmente o parzialmente (in funzione del grado di compensazione di cui si è beneficiato) le somme del prelievo già versate.
Il prelievo è considerato parte degli interventi intesi a regolarizzare i mercati agricoli ed è destinato al finanziamento delle spese del settore lattiero-caseario.
Il regime delle quote latte è stato prolungato (dal Reg. CE n. 1788/03, poi abrogato e sostituito dal Reg. CE n. 1234/07) fino alla campagna lattiera 2014/2015.

medcow


26/01/2010, 0:00
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