Salve a tutti, non sono mai entrato in questa sezione ma avrei bisogno di un consiglio da chi è più esperto di me .
Un terreno di famiglia è stato sottoposto ad esproprio per la costruzione di un opera pubblica. Non avendo inizialmente fatto opposizione poiché sapevamo che il lavoro era, diciamo, "politicizzato" (povera Italia ) abbiamo anche fornito gli estremi per il pagamento del fondo. Ora che la corrente è cambiata vorremmo sapere se è possibile impedire uno spreco di soldi pubblici che potrebbero essere utilizzati in un sito poco distante e più utile ( tra l'altro) per la costruzione di un opera di maggior utilità e di minor costo. Poiché l'area in questione è stata soggetta a movimenti franosi è possibile impedire con un esposto la realizzazione dell'opera? In alternativa un vizio di forma, nel pagamento, nella stima della superficie ecc, può costituire un impedimento?
Mi scuso per l'enormità della domanda e grazie in anticipo

ciao.
io non sono un esperto, ma temo che da soli non potrete fare granchè.
da queste parti stanno costruendo la variante di valico e, a parte che hanno spianato e riempito di piloni di cemento una bella valle con un torrente, le perforazioni della galleria hanno lesionato quasi un quarto delle case di un paese e rimesso in movimento una frana preistorica considerata prima stabile.
hanno espropriato a cifre ridicole e senza appello in virtù dell'interesse strategico nazionale (come in val di susa)
la galleria che stanno costruendo si è spostata di, mi pare, 6 cm seguendo la frana ed i piloni del vecchio viadotto autostradale si sono lesionati e spostati anch'essi.
ci sono stati comitati, perizie di parte e di contro parte, ordinanze, eppure pare che ora abbiano ripreso a trivellare (vanto e gloria, la trivella più grande del mondo).
prima o poi la si spunterà, probabilmente, ma sarà una battaglia lunga e sporca, e sconosciuta....alzi la mano chi ha mai sentito nominare le case lesionate di Ripoli al di fuori di questa valle.
attendiamo i consigli del nostro ivano, ma se non vi muovete a livelli un pò più larghi del personale, mi sa che è una battaglia persa in partenza.
ciao michele(accio)

Capisco, tutto il mondo è paese...se poi il paese è l'Italia ahi noi!

per quanto possa sembrare un luogo comune, purtroppo è così.
ma non arrendetevi, consultate un legale.

Se il procedimento si è svolto correttamente, fino alla dichiarazione di pubblica utilità e all'approvazione del progetto definitivo/esecutivo, nessun intervento (del privato espropriato) è più possibile.
Nelle prime tre fasi del procedimento di esproprio (sotto elencate) si sarebbe potuto intervenire con osservazioni mirate e motivate (salva la facoltà di accoglimento); come sembra di capire è stata accettata anche l'indennità, pertanto - oggi - ogni considerazione appare francamente oltre ogni termine previsto dalle vigenti norme per poter apportare modifiche al percorso o fermare la procedura.

Se però sono intervenuti fatti nuovi, non previsti e/o non evidenziati per carenze progettuali (dubito che il movimento franoso non sia stato considerato in fase di progetto), si può sempre produrre all'Ente espropiante una memoria che evidenzi e segnali quanto riscontrato, è sempre nella facoltà dell'Ente far proprie le osservazioni e apportare al progetto ogni utile aggiornamento/modifica che riterrà opportuno ... anche con la realizzazione di nuove opere integrative ed accessorie che graveranno sui costi finali.

Vigilantibus non dormientibus iura succurrunt.

Ciao.

PROCEDIMENTO ESPROPRIATIVO :
¨ Apposizione del vincolo espropriativo
¨ Approvazione del progetto preliminare
¨ Approvazione del progetto definitivo
¨ Negoziazione dell’indennità provvisoria
¨ Decreto di esproprio/Cessione volontaria
¨ Immissione in possesso
¨ Determinazione dell’indennità definitiva