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Coltivazione di un fondo e vendita prodotti 
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Iscritto il: 11/06/2008, 14:20
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Ciao a tutti !! Sono un ragazzo di 26 anni e risiedo a Semogo tra Bormio e Livigno, in alta Valtellina (provincia di Sondrio).
E' un po' di tempo che sto pensando di riprendere in via sperimentale l'attività di coltivazione dei campi di patate che sono da diversi anni abbandonati al loro destino viste le difficoltà di coltivazione essendo posti sui pendii della valle .. Quello con cui vorrei "iniziare" sarebbe coltivare alcuni di questi campi con l'aiuto di alcuni amici e poi provare a vendere le patate in loco ..
Qualcuno saprebbe indicarmi la strada legale più semplice per poter fare il tutto alla luce del giorno ?
Dovrei divenire un coltivatore diretto o un imprenditore agricolo pur trattandosi di una "piccola attività sperimentale" ? Ci sono dei valori di produzione/vendita entro i quali non è necessario sbrigare pratiche burocratiche troppo complesse ?
A chi saprà consigliarmi e illuminarmi prometto di inviare i primi 10 Kg raccolti il prossimo anno :) ;)
Grazie per l'attenzione e scusate il disturbo .. Ciao ciao !!


11/06/2008, 14:31
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Sez. Aspetti Legali in Agricoltura
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Iscritto il: 22/05/2008, 15:13
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Località: Roma
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buon giorno e scusi il ritardo con la quale Le rispondo. Ho avuto difficoltà con l'aspetto tecnologico del forum.
Nel merito della Sua risposta, per rispondere necessito di ulteriori chiarimenti e delucidazioni.
In primo luogo la proprietà dei terreni sui quali Ella ed i suoi amici intendete coltivare le patate.
In secondo luogo comprendere che cosa significa coltivazione sperimentale.
In terzo luogo ed in ultimo quale sia la sua principlae attività economica, insomma come si mantiene?
se mi risponde a queste domande, magari, possiamo imbastire un bel discorso
In ogni caso spero che Lei (assieme ai suoi amici) portia termine il suo nobile progetto.
In boccca al lupo

remans ha scritto:
Ciao a tutti !! Sono un ragazzo di 26 anni e risiedo a Semogo tra Bormio e Livigno, in alta Valtellina (provincia di Sondrio).
E' un po' di tempo che sto pensando di riprendere in via sperimentale l'attività di coltivazione dei campi di patate che sono da diversi anni abbandonati al loro destino viste le difficoltà di coltivazione essendo posti sui pendii della valle .. Quello con cui vorrei "iniziare" sarebbe coltivare alcuni di questi campi con l'aiuto di alcuni amici e poi provare a vendere le patate in loco ..
Qualcuno saprebbe indicarmi la strada legale più semplice per poter fare il tutto alla luce del giorno ?
Dovrei divenire un coltivatore diretto o un imprenditore agricolo pur trattandosi di una "piccola attività sperimentale" ? Ci sono dei valori di produzione/vendita entro i quali non è necessario sbrigare pratiche burocratiche troppo complesse ?
A chi saprà consigliarmi e illuminarmi prometto di inviare i primi 10 Kg raccolti il prossimo anno :) ;)
Grazie per l'attenzione e scusate il disturbo .. Ciao ciao !!

_________________
avv. Ivano Cimatti


14/06/2008, 8:10
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Iscritto il: 11/06/2008, 14:20
Messaggi: 2
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Innanzitutto grazie per l'attenzione !!
Allora,
-abbiamo la disponibilità di terreni la cui proprietà è però di famigliari (genitori o zii perlopiù);
-Per coltivazione sperimentale intendo dire che la nostra vorrebbe essere una "prova" che servirebbe a prendere coscienza e "toccare con mano" quanto fin'ora è solamente un'idea ; questo per renderci conto del lavoro sul campo per capire se potrebbe diventare un'attività "seria" e per verificare l'effettiva "resa" dei fondi visto che attualmente vengono coltivate nella nostra zona solamente poche centinaia di metri quadri ad utilizzo famigliare e con una metodologia differente da quella (rotazione delle colture) che vorremmo appunto sperimentare ... Circa cinquant'anni fa (nel primo dopoguerra) le patate prodotte nel mio paese venivano utilizzate come merce di scambio e la produzione era davvero notevole e consistente ..
-La mia attività principale è quella di geometra dipendente di una ditta edile , i miei amici anch'essi hanno un lavoro dipendente ; per l'attività che avremmo in mente pensavamo di riuscire a "concentrarla" in determinati periodi dell'anno in modo da poter mantenere anche l'occupazione principale ...

Per partire vogliamo capire a livello burocratico quanto e cosa c'è da fare ...
Grazie ancora !!


16/06/2008, 10:21
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Sez. Aspetti Legali in Agricoltura
Sez. Aspetti Legali in Agricoltura

Iscritto il: 22/05/2008, 15:13
Messaggi: 1149
Località: Roma
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remans ha scritto:
Innanzitutto grazie per l'attenzione !!
Allora,
-abbiamo la disponibilità di terreni la cui proprietà è però di famigliari (genitori o zii perlopiù);
-Per coltivazione sperimentale intendo dire che la nostra vorrebbe essere una "prova" che servirebbe a prendere coscienza e "toccare con mano" quanto fin'ora è solamente un'idea ; questo per renderci conto del lavoro sul campo per capire se potrebbe diventare un'attività "seria" e per verificare l'effettiva "resa" dei fondi visto che attualmente vengono coltivate nella nostra zona solamente poche centinaia di metri quadri ad utilizzo famigliare e con una metodologia differente da quella (rotazione delle colture) che vorremmo appunto sperimentare ... Circa cinquant'anni fa (nel primo dopoguerra) le patate prodotte nel mio paese venivano utilizzate come merce di scambio e la produzione era davvero notevole e consistente ..
-La mia attività principale è quella di geometra dipendente di una ditta edile , i miei amici anch'essi hanno un lavoro dipendente ; per l'attività che avremmo in mente pensavamo di riuscire a "concentrarla" in determinati periodi dell'anno in modo da poter mantenere anche l'occupazione principale ...

Per partire vogliamo capire a livello burocratico quanto e cosa c'è da fare ...
Grazie ancora !!

Alla luce delle vostre precisazioni, ritengo che la risposta alla inizialee domanda possa essere la seguente. Stimasi che la seguente risposta è chiaramente indicativa e sommaria.
Nessuna legge pone divieto allo svolgimento di attività (libera) di coltivazione del proprio fondo rustico. Ciò purchè avvenga allo scopo del consumo individuale ed esclusivo. Laddove, invece, si intenda inizaire un'attività professionale il disocrso cambia ed anche profondamente. A quel punto occorre che l'attività sia posta in essere da un soggetto giuridico ad hoc abilitato. Questo, in particolare per ciò che attiene l'aspetto fiscale della attività professionale. Ed ancora occorre che la vendita avvenga nel pieno rispetto di precise norme di legge in materia di igiene e di conservazione del bene compravenduto ecc
Ecco perchè vi consiglio di chiarirvi le idee sulle finalità della vostra attività. Ed invero, il diritto vigente, per certi versi, non esclude che un non coltivatore diretto o qualifica similare possa svolgere altre attività e quindi anche agricole, occorre che il produttore di sostanze agricole sia legittimato.
Per vostra cultura e conoscenza vi rimando a quanto già detto nella nostra rivista e forum. Il link è il seguente:
http://www.agraria.org/estimo%20economi ... iretto.htm
Insomma vi dovete chiarire le idee e poi ragionare concretamente...
a presto

_________________
avv. Ivano Cimatti


16/06/2008, 14:45
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